• Premessa una ricostruzione dell’evoluzione del Dialogo sociale europeo (Dse), l’A. individua alcuni problemi giuridici del Dse interprofessionale e settoriale. L’Autore analizza il quadro normativo di tale meccanismo di governance, che consente a soggetti privati quali sono gli attori collettivi, interagendo con le istituzioni dell’Ue, di concordare standard che a certe condizioni acquistano efficacia giuridica al di là del loro ambito contrattuale; e mette in evidenza i diversi modi con i quali la legislazione del lavoro ai vari livelli si confronta con tale meccanismo. L’Autore esamina inoltre i reciproci rapporti tra diritto dell’Ue e accordi collettivi europei alla luce delle tensioni tra sussidiarietà orizzontale e verticale suscitate dalle procedure di Refit.
  • Rassegna teorica e ricerca empirica per un'analisi dei mutamenti organizzativi dei sindacati. Le cause della loro difficoltà e dei loro ritardi. La letteratura socialogica e gli studi classici sulla materia. Le ricerche realizzate. Lo studo di caso della Camera del lavoro di Milano. L'assunto finale della molteplicità come fondamento necessario e ineludibile delle grandi organizzazioni.
  • Il libro di Mario Tronti Operai e capitale, del 1966, è stato recentemente ristampato in una nuova collana che ha come titolo Biblioteca dell’operaismo. La riedizione è meritoria, un po’ meno – a mio giudizio – l’idea di presentarla sotto l’insegna dell’operaismo, perché questo ne restringe la portata politica e culturale. L’operaismo è infatti comunemente percepito come una forma di pensiero semplificata e schematica, che riduce l’analisi politica al dato immediatamente sociologico, facendo saltare tutto il complesso di mediazioni e passaggi che occorre saper cogliere nella dialettica...
  • Negli anni Ottanta il ritorno alla terra è esercitato come diritto di cittadinanza. Nuovi stili di vita, frugali, vernacolari, nonviolenti, oppongono resistenza al modello industriale e alla mercificazione dei valori d’uso. La critica alla produzione senza limiti e al lavoro-merce conduce a forme autogestite di agricoltura e artigianato ad alta manualità: economie di sussistenza nelle quali traspare la lezione di Ivan Illich, Gandhi, Lanza del Vasto, William Morris, Lewis Mumford. È la fase eroica del biologico. Attraverso l’agricoltura “contadina” passa la costruzione di un rinnovato dialogo città-campagna che si materializza nel «paesaggio commestibile». In esso, la rinascita della campagna comporta la rifondazione urbana, e viceversa. La città riscopre il rapporto agroalimentare con il territorio e si reimmette nei cicli naturali; in bioregioni «ecocentriche», poderi e comunità di villaggio attivano virtù verdi per la loro conversione in senso ambientale. L’auspicata «ruralizzazione ecologica» stringe d’assedio le città, preservando il territorio dallo spreco di suolo fertile. Il diritto alla campagna, all’accesso alla terra, alla vita contadina si anima nelle esperienze rurali microterritoriali e nella coalizione dei neorurali con i cittadini. Il racconto di un’alleanza di matrice ecologista è l’occasione per approfondire temi fondanti della pianificazione e del progetto socio-territoriale: la “Fierucola del pane”, primo mercato biologico in Italia, rappresenta dal 1984 un fervido ambiente culturale e un esempio di utopia concreta. Premessa di Vandana Shiva scienziata indiana e attivista politica, ecologista e scrittrice, da decenni si batte per la salvaguardia della vita indigena contadina, per la protezione della biodiversità e l’integrità dei beni comuni. Nel 1993 le è stato attribuito il Right Livelihood Award, considerato il Nobel alternativo per la Pace. Ha fonda-to l’International Forum on Globalization (1982) e, nel 1984, il movimento Navdanya (“I nove semi”). In appendice Voci della Fierucola di Laura Montanari giornalista, lavora a “la Repubblica”. Ha scritto per il teatro: Muro (2013) con Francesco Niccolini e Fabio Galati; Siete stati lì (2015), monologhi su storie di attualità, con Fabio Galati.
  • L’effettività di quell’insieme di regole conosciute come diritto antidiscriminatorio rappresenta l’oggetto del volume, alla cui redazione hanno concorso studiosi di diverse discipline. La complessiva prospettiva d’indagine – che concerne tutti i fattori di rischio regolati dalle direttive comunitarie 2000/43, 2000/78, 2002/73 e 2006/54 – è stata approfondita con gli strumenti del diritto civile, penale, processuale civile e amministrativo, oltre a quelli del diritto del lavoro e del diritto dell’Unione Europea. Rispetto alle continue sollecitazioni sul tema provenienti dalle istituzioni comunitarie e a un uso rilevante e perfezionato del diritto antidiscriminatorio da parte della Corte di giustizia, in Italia si è costretti a registrare una moltiplicazione delle procedure di infrazione connesse alla trasposizione delle direttive antidiscriminatorie, una scarsa applicazione dei divieti di discriminazione e del relativo bagaglio procedurale, un’attività di controllo quasi nulla da parte degli ispettori del lavoro. Il volume si propone di offrire un approfondimento specialistico, per gli operatori del diritto, di tali tematiche mettendo in relazione la teoria e la pratica del diritto antidiscriminatorio, soffermandosi non solo sugli ostacoli applicativi di una disciplina frammentata e stratificata, ma anche sulle sue possibili interpretazioni evolutive.
  • Il cofanetto raccoglie sedici agili volumi che affrontano l’insieme delle tematiche del diritto del lavoro coniugando al rigore scientifico della trattazione un linguaggio che la rende immediatamente accessibile anche ai non "addetti ai lavori". Una vera e propria riscrittura del diritto del lavoro rivolta a favorire diffusione, conoscenza e comprensione dei diritti, utilissima tanto per i processi formativi che per l’attività di difesa e tutela svolta dai tecnici (avvocati, consulenti e sindacalisti) del settore. Coordinata dai professori Piergiovanni Alleva e Giorgio Ghezzi, ordinari di Diritto del lavoro rispettivamente nelle Università di Ancona e di Bologna, l’opera si compone dei seguenti testi: * Collocamento e costituzione del rapporto di lavoro, di Stefano Caliandro * Subordinazione, parasubordinazione e collaborazione coordinata e continuativa, di Marina Garattoni * I contratti di lavoro atipici, di Stefano Caliandro * La prestazione di lavoro e le sue vicende modificative, di Bruno Laudi * Regime e flessibilità dell’orario di lavoro, di Andrea Allamprese * Salute, sicurezza, molestie e mobbing, di Flavia Pasquini * Il regime della retribuzione e il tfr di Alberto Pizzoferrato * Estinzione del rapporto di lavoro (articolo 18 e dintorni), di Alberto Piccinini * Gli strumenti di governo delle eccedenze di personale, di Giacomo Fontana * La tutela dei diritti dei lavoratori, di Giovanni Zampini e Valerio Cerritelli * Il rapporto di lavoro pubblico, di Giovanni Zampini * La contrattazione e il contratto collettivo, di Andrea Lassandri * La contrattazione collettiva nel pubblico impiego, di Piera Campanella e Monica Navilli * Libertà e attività sindacale. Il comportamento antisindacale nello Statuto dei lavoratori, di Federico Frediani * Il conflitto in particolare nei servizi pubblici essenziali, di Carmen La Macchia * Giurisdizione, tentativo obbligatorio di conciliazione e arbitrato, di Franco Focareta e Giovanni Pozzobon.
  • Basato su una vasta documentazione sulla portata e le caratteristiche delle attuali migrazioni internazionali, il libro affronta in maniera originale una tematica spinosa: il diritto di migrare. Cioè non solo il diritto di uscire dal proprio paese ma anche il diritto di avere un rifugio o semplicemente di cercarsi una collocazione (un lavoro, una nuova vita) in un paese diverso. Da tempo ormai nelle moderne democrazie il diritto di emigrare è in generale riconosciuto. E di questo diritto i paesi del Nord del mondo si fanno anche paladini, denunciandone l’assenza nei regimi autoritari e totalitari. Ma i governi di questi paesi sono ben lungi dal riconoscere effettive possibilità di ingresso nel loro territorio per chi proviene invece dai paesi poveri, da quelli a elevata pressione migratoria. Questa contraddizione e le possibili vie di uscita sono oggetto dell’analisi della de Wenden.