• Alcune misure sperimentate in molti paesi europei in questi decenni – come le strategie per combattere la homelessness e l’offerta di un settore abitativo «molto sociale» – sembrano potenzialmente in grado di aumentare l’efficacia sociale delle politiche abitative. Ma c’è anche il rischio che offrano risposte riduttive, soluzioni minori e prive di adeguato valore abitativo, come sistematicamente è avvenuto per i poveri nella storia delle politiche abitative sociali. L’articolo discute le condizioni perché queste misure estendano ai poveri i benefici delle politiche e realizzino effettivamente una estensione del diritto alla casa; sostiene la necessità di integrare le nuove misure nei sistemi di welfare abitativo e indica le condizioni per una loro positiva integrazione; conclude mettendo in evidenza il grande ostacolo allo sviluppo di queste misure e la congiuntura che ne minaccia l’efficacia: l’intreccio tra le nuove forme di marginalità socio-abitativa e le politiche neoliberali.
  • L’istituto delle primarie, tipicamente americano, è ormai approdato su quest’altra sponda dell’Atlantico, anche nel nostro paese. Se dovesse espandersi esso non modificherebbe solo la modalità di selezione dei candidati, ma l’intero funzionamento del sistema democratico. Infatti, l’attrattiva che le primarie esercitano deriva dal fatto di essere viste come una possibilità di partecipazione più diretta dei cittadini alla vita politica. Ma siamo sicuri che queste aspettative siano ben riposte? E' proprio l’esperienza americana che dovrebbe invitare a una maggiore cautela. Servendosi di una documentazione di prima mano, questo libro ricostruisce appunto il contesto, le ragioni e le modalità che un secolo fa diedero luogo negli Stati Uniti alla prima comparsa delle primarie, per iniziativa del movimento progressista. E mostra come gli effetti di quest’innovazione abbiano deluso molte delle aspettative, provocando piuttosto una drammatica smobilitazione dei partiti e della partecipazione di massa. In base all’analisi di quest’esperienza, quindi, il libro avanza indirettamente una serie di domande sulle problematiche che l’uso delle primarie propone al di fuori del contesto originario in cui furono concepite.
  • La nascita della Confederazione Generale del Lavoro nel 1906 rappresenta un nodo centrale della vicenda del movimento operaio e sindacale, non solo perché segnò la costruzione di un grande organismo di rappresentanza dei lavoratori italiani, ma soprattutto perché con questo atto la CGdL si incaricò della responsabilità di assurgere al ruolo di risposta storica al problema dell’organizzazione delle classi subalterne nell’Italia post-unitaria. Un evento che si svolge all’interno del complesso, e spesso contraddittorio, processo di relazione tra Stato, società e modernità che aprì la questione dell’ingresso delle masse lavoratrici e proletarie nella vita pubblica. I documenti qui pubblicati consentono, dopo oltre un secolo di storia del sindacato, non solo di inquadrare le problematiche poste dalla necessità di rappresentanza e organizzazione delle forze del lavoro, ma soprattutto di chiarire la collocazione e la funzione storica della Confederazione Generale del Lavoro nel contesto nazionale e internazionale. Il rapporto tra le forze organizzate dei lavoratori e il sistema economico italiano; la necessità di rappresentare le istanze sociali moderne della società; la capacità di svolgere un ruolo rilevante nella collocazione del movimento dei lavoratori al centro della vita e della sfera pubblica; la costruzione di percorsi di accesso e allargamento dei diritti sociali; le lotte e le mobilitazioni di massa e il rapporto con la società politica rappresentano temi che, se trovano la loro radice all’inizio del secolo scorso, mantengono interamente, pur rimettendone in discussione soggetti, forme e mezzi, la loro centralità anche all’inizio del nuovo millennio.
  • Il volume di Amari "In difesa dello Stato, al servizio del paese" ripercorre l’affaire politico-affaristico-giudiziario che, per salvare gli interessi di Sindona e della P2, porta all’incriminazione di Baffi e Sarcinelli e all’assassinio dell’avvocato Ambrosoli. Della ricostruzione documentale di una vicenda che costituisce un punto di svolta delle nostre istituzioni, questo saggio privilegia la figura di Paolo Baffi, per la sua azione di politica economica in una fase critica delle nostre istituzioni e che sarà causa delle pesanti vicende giudiziarie che su lui si abbatteranno.
  • A poco più di due anni dall’ultima «riforma» del mercato del lavoro, la legge 92/2012 più nota come Riforma Fornero, anziché prendere atto dell’esito del monitoraggio che la stessa legge 92/2012 prevedeva, l’attuale Governo ha ritenuto di intervenire nuovamente sul mercato del lavoro con un primo decreto, oggi legge 78/2014, e successivamente con un d.d.l. delega cosiddetto «Jobs Act», oggi legge 183/2014. L’articolo analizza le linee guida degli interventi del Governo sulla base della situazione reale del mercato del lavoro che si è determinata con la precedente riforma e sulle caratteristiche di precarietà dei contratti di lavoro. Analizzando gli effetti delle misure governative anche in termini di semplificazione e riorganizzazione dei meccanismi che sono alla base del mercato del lavoro, risultano illusori gli obiettivi di innovazione e creazione di nuovi posti, mentre si sta rendendo evidente una progressiva modificazione del modello di impresa e più in generale delle scelte imprenditoriali che si modellano sulla base delle norme di vantaggio introdotte. Infine vengono descritte le risposte della Cgil che si articoleranno su due piani: quello della contrattazione diretta e quello della battaglia politica generale per la conquista di nuovi diritti anche sotto forma di un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori.
  • In questo contributo l’autore esamina l’origine e la declinazione del mito sovietico, che conobbe una straordinaria diffusione nel nostro paese dopo il crollo del fascismo. Il testo si concentra sull’analisi, svolta attraverso diversi documenti (documenti interni alla Cgil, stampa socialista e comunista, documenti di polizia italiana e di provenienza alleata), del complesso rapporto tra Cgil e Urss, partendo da un evento particolare: la presenza di una delegazione sindacale sovietica nell’Italia liberata del 1944.
  • 1. La precarietà del lavoro è un tema che ha molti risvolti socialmente rilevanti, tant’è vero che nel suo recente Libro Verde la Commissione Europea segnala la crescita degli impieghi atipicicome fonte di preoccupazioni crescenti. Molti temono infatti che, se questo trend dovesse continuare, potrebbe uscirne vanificato il proponimento dell’Unione Europea di promuovere innanzitutto impieghi normali, cioè a tempo pieno e con durata indeterminata. ...
  • Milano ha conosciuto negli ultimi venti anni una consistente immigrazione internazionale, che nell’ultimo decennio si è tradotta anche in una significativa quota di alunni stranieri che frequentano le scuole della città. L’articolo si propone di indagare gli effetti di questa presenza sui livelli di performance delle scuole del primo ciclo. Nel farlo, si cercherà dapprima di definire le caratteristiche del fenomeno contestualizzandolo all’interno della letteratura internazionale sulla segregazione scolastica. Successivamente, si passerà a illustrare la concentrazione degli alunni stranieri nelle scuole milanesi, confrontandola con quella della popolazione straniera nel territorio circostante. Infine, utilizzando dati Invalsi, si approfondirà l’analisi degli effetti sulle performance delle scuole in termini di apprendimenti. Tale analisi non trascurerà di prendere in considerazione anche la dimensione socio-economica della scuola oltre a quella etnica.
  • La concezione corretta di «sostenibilità dello sviluppo» è quella di un processo finalizzato ad obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale nella dimensione locale e globale. Questa interpretazione della sostenibilità, che lega in un rapporto complesso la tutela e valorizzazione delle risorse ambientali alle dimensioni economiche, sociali e istituzionali, è ricca di un insieme di implicazioni che sovente tendono ad essere superficialmente o opportunisticamente rimosse dai diversi protagonisti dello sviluppo. Ci sono quindi correzioni profonde da apportare e su più piani. La sostenibilità è infatti incompatibile non solo con il degrado delle risorse naturali, ma anche con la violazione della dignità e libertà umana, con la povertà e il declino economico, con metodi di governo autoritari, con il mancato riconoscimento dei diritti civili, politici e sindacali. Un percorso di sviluppo sostenibile - è questa la tesi di fondo degli esperti della Cgil che hanno curato il volume - deve perciò integrare e rappresentare l'insieme complesso dei vari elementi che lo qualificano e determinano: per questa ragione occorre ricercare sempre un punto di sintesi alto tra dimensioni che solo superficialmente potrebbero apparire in contrapposizione. Questa è oggi la sfida più grande per una cultura orientata al progressivo cambiamento degli attuali modelli di produzione e di consumo. Il volume e i materiali di formazione contenuti nel CD Rom - fornendo idee, strumenti ed esperienze - rappresentano una risposta importante alle domande che a questo riguardo sempre più frequentemente provengono da operatori sociali, tecnici, istituzioni, enti locali e cittadini.