• Una comunità locale diventa «competente» quando si rende collettivamente capace di analizzare la propria situazione, ne riconosce i bisogni e si mobilita per il cambiamento. Ma come si acquisiscono queste capacità? L’autore, che da 25 anni si occupa di questioni sociali, introduce il concetto di sviluppo locale, mettendolo in relazione con esperienze e teorie tratte dalle scienze dell’educazione, dalla sociologia e dall’economia. Il libro dà poi conto di quattro esperienze d’intervento sul territorio, di cui due realizzate nel Lazio, una in Sardegna e un’altra in Belgio. L’ultima parte, di sintesi teorica, è soprattutto un invito a riflettere sulle condizioni che fanno da sfondo e da contesto istituzionale all’intervento sociale. Qui l’autore mette in evidenza soprattutto le contraddizioni di carattere politico e pone l’accento sull’importanza di collocare progetto e processo nella situazione reale e specifica in cui vivono le persone, i gruppi sociali e le istituzioni, con un richiamo forte alla necessità di «stabilire un ponte tra la struttura di potere esistente e la comunità emergente, se si vuole evitare di suscitare soltanto malcontento e rassegnazione, oltre che un danno sul piano educativo».
  • Una riflessione sulle tendenze della concertazione nei paesi europei, in un periodo segnato non solo dalla crisi economica, ma anche da un profondo cambiamento nei rapporti di forza tra capitale e lavoro: l’interesse delle parti risulta fluttuante, poco prevedibile; per questo le varie forme di cooperazione istituzionalizzata tra sindacati, datori di lavoro, governi, pur conservando la loro forza come strumenti di regolazione, si caratterizzano per una grande instabilità.
  • Quaderni. Perché questa Conferenza di organizzazione? Cantone. L’ultima Conferenza di organizzazione si è svolta il 9 novembre del 1993. Allora la Cgil si pose l’obiettivo di portare a compimento un progetto fondativo di un nuovo sindacato generale. Tema assunto e portato avanti negli anni successivi, a partire dalla costituzione delle Rsu e dei Comitati degli iscritti. ...
  • Le donne della Lebole avevano un sogno. Alla fine degli anni cinquanta erano giovanissime: tra i 14 e i 20 anni. Volevano un lavoro, uno stipendio, una vita autonoma, possibilmente diversa da quella che aveva visto i loro genitori spezzarsi la schiena nei campi. L’opportunità venne offerta dai fratelli Mario e Giannetto Lebole, che puntarono sulla produzione delle confezioni in serie. I sogni di tutti non durarono molto. Le operaie furono costrette a fare i conti con ritmi esasperati e con un’organizzazione del lavoro assolutamente nuova per loro: «ci chiedevano di non pensare e di muovere, sempre più velocemente, le mani». Nel 1972 i Lebole dovettero comprendere che una fase storica dell’industria dell’abbigliamento si era chiusa e passarono la mano all’Eni. Idrocarburi e tessile insieme? Un altro sogno, stavolta di Enrico Mattei. Lo Stato s’improvvisò sarto, ma con pessimi risultati, e nel 1987 cedette tutto a Marzotto. I pacchetti azionari cambiavano ancora di mano, mentre le operaie restavano le stesse: sempre meno giovani e sempre più stanche di dover difendere il loro lavoro. Le 5.362 addette del 1969 si ridussero progressivamente fino ad arrivare, nel 2002, a 245. Furono le ultime: «L’energia elettrica negli stabilimenti viene staccata il 12 aprile 2002. Le porte degli uffici chiuse il 30 giugno. Una morte silenziosa. L’ultimo gesto è del portiere che riconsegna le chiavi dello stabilimento. Le donne si tolgono la spolverina blu e tornano a casa. È finita». Oggi nessuno sogna più in via Ferraris. Rimangono, per migliaia di donne, i ricordi delle amicizie, degli affetti, delle lotte e dei sacrifici. Rimane, per Arezzo, il ricordo di una fabbrica mai amata fino in fondo.
  • L’articolo tratta del ruolo della conoscenza nella ristrutturazione della catena del valore, con le implicazioni per l’organizzazione del lavoro e l’impatto sulle competenze attese. Ne emerge l’importanza che la sua codificazione esercita in misura determinante nei nuovi processi produttivi e nei cambiamenti relativi alla divisione del lavoro. Infine, quali competenze sono oggi richieste dai nuovi modelli di organizzazione nelle ristrutturazioni.
  • Gli autori ripercorrono il lungo e intenso percorso di analisi ed elaborazione che la Cgil e la nuova Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) hanno realizzato nel corso negli ultimi due anni e che ha dato luogo alle proposte contenute nel Programma per la Conoscenza. Il testo descrive con chiarezza e ricchezza di dati il quadro della situazione relativa alle politiche della formazione e della ricerca, spiega e ricostruisce le argomentazioni sottese alle scelte ritenute necessarie per sviluppare nel nostro paese la società della conoscenza. Gli otto capitoli del libro tracciano un quadro preciso del deficit formativo all’origine delle tendenze al declino del nostro paese, individuano e descrivono i motori del cambiamento necessario (sviluppo dell’autonomia, innalzamento dell’obbligo di istruzione, politiche per il diritto allo studio, valorizzazione dei lavoratori della conoscenza). Sono poi analizzate le politiche proposte per i singoli settori: scuola, università, ricerca, educazione degli adulti. Ad ogni tematica affrontata è allegata una ricca documentazione (dati, tabelle, schede, documenti politici). Uno strumento utile per comprendere le proposte della Cgil e per partecipare attivamente alla nuova fase delle politiche formative e della ricerca.
  • La contrattazione collettiva aziendale fa parte di una storia importante del movimento sindacale ma proprio lo svolgimento di questa storia ha rivelato l’incompiutezza della sua funzione negoziale e di rappresentanza. Difatti l’esercizio contrattuale di secondo livello ha oscillato tra la sua specificità rivendicativa, offuscata dalle limitazioni delle politiche generali, e le assegnazioni di ruolo che le relazioni industriali costantemente hanno stabilito. Il volume si sofferma sugli aspetti di questa caratterizzazione, valutando il restringimento della portata rivendicativa e la convenzionalità degli approfondimenti e dei contenuti. Questioni complesse, le cui manifestazioni sono esplicate nel presente studio per poter essere comprese e valutate eventualmente nelle attuali complessità sindacali.