• Attraverso l’indagine sui bilanci delle famiglie italiane della Banca d’Italia, l’articolo analizza l’andamento della ricchezza in Italia dal 1991 al 2014. Si valuterà inoltre in che dimensione la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza è associata a fattori quali differenze nel livello di reddito familiare permanente oppure quanto è forte il peso dell’eredità nel determinare gli esiti distributivi
  • L’analisi empirica delle organizzazioni ha visto il succedersi in diversi periodi di una pluralità di approcci e metodologie scelte in relazione agli orientamenti teorici più diffusi e rispetto agli obiettivi delle indagini. I sindacati costituiscono un tipo specifico di organizzazione. L’importanza oggi di una riflessione sulla cultura organizzativa del sindacato, al fine di individuare quali approcci offrono migliori opportunità non solo da un punto di vista conoscitivo, per incidere positivamente in termini di apprendimento collettivo
  • Mutamenti strutturali e recessione economica hanno impatti significativi sulle condizioni di vita, specie nei sistemi di welfare familisti dell’Europa del Sud comparativamente meno redistributivi e inclusivi. Tra le implicazioni più evidenti vi è una fatica crescente a mantenere l’alloggio di abitazione, l’incremento delle morosità in relazione sia agli affitti sia ai mutui, l’aumento e l’accelerazione delle procedure di sfratto. Chi perde la casa e non trova soluzioni nelle proprie reti primarie si rivolge ai servizi sociali dei Comuni. In assenza di soluzioni adeguate, questi ricorrono tipicamente a strutture ad alta intensità assistenziale (come Rsa e comunità) o a stanze d’albergo, soluzioni al tempo stesso costose e inappropriate. Per far fronte all’aumento dei bisogni nel quadro di risorse decrescenti, molti enti locali sperimentano – in ordine sparso – soluzioni innovative. Questo contributo analizza la recente sperimentazione di un programma di «Residenzialità sociale temporanea» promosso dal Comune di Milano, che, insieme a una riconversione e maggiore efficacia della spesa corrente, mira a configurare soluzioni residenziali più appropriate.
  • La riforma dei servizi per l'infanzia, introdotta dal decreto legislativo 65/2017, si propone sia di espandere l'accesso e la copertura dei servizi per l'infanzia, sia di elevare la qualità dell'offerta complessiva, pubblica e privata. In questo senso essa può avere conseguenze molto rilevanti non solo sull'occupazione femminile, ma anche sulla qualificazione del lavoro educativo e di cura dei bambini, che rappresenta un aspetto centrale nella riforma. L'articolo discute criticamente potenzialità e limiti della riforma, evidenziando in particolare come i servizi per l'infanzia dei Comuni, chiamati a esercitare un ruolo cardine nella governance del nuovo sistema integrato dei servizi, siano attraversati da difficoltà e da trasformazioni organizzative e nel lavoro, accentuate dalle politiche di austerità degli ultimi dieci anni. Tali difficoltà, unite alle carenze strutturali dello Stato nel settore, potrebbero indebolire se non inficiare la capacità della riforma di far uscire i servizi per l'infanzia dalla tradizionale posizione di residualità fra le istituzioni del welfare italiano verso l'acquisizione di una dimensione più universalistica.
  • Due proposte e due visioni alternative della civiltà del lavoro si configurano: le proposte governative che riducono e destrutturano il sistema di tutele, affidandosi alle cosiddette opportunità del mercato, ma in realtà lasciando al lavoratore la sola prospettiva di un’occupazione precaria e solo per questo definita più agevole; e la visuale alternativa della Cgil che costruisce la gestione del mercato del lavoro a partire dall’affermazione e dall’universalità dei diritti fondamentali individuali e collettivi: estensione dei diritti ai lavoratori coordinati e ai dipendenti delle imprese con meno di quindici addetti, tutele processuali, garanzie dell’occupazione e tutela dei redditi. I saggi proposti nel volume confrontano queste due visioni, ne esaminano le rispettive caratteristiche e illustrano le loro opposte ricadute rispetto alle esigenze di rinnovamento e di garanzia, anche in un’ottica europea, riguardanti i diritti sostanziali e processuali nei rapporti di lavoro, le crisi aziendali e l’occupazione. Il volume si completa con la pubblicazione degli articolati delle quattro proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla Cgil per: l’unificazione dei diritti nelle prestazioni di lavoro continuative; l’estensione della tutela contro i licenziamenti ingiustificati; la tempestiva definizione delle controversie attinenti licenziamenti e trasferimenti; la salvaguardia dell’occupazione, la qualità del lavoro e la garanzia dei redditi. Contributi di: Alleva, Andreoni, Cannella, Casadio, Coccia, Curzio, Foglia, Ghezzi, Mariucci, Naccari, Pivetti, Treu.
  • Negli ultimi anni, l’attenzione rivolta al mondo della disabilità sul versante internazionale, europeo e italiano ha incentivato l’adozione di politiche incentrate a favorire la piena partecipazione e inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita. In Italia oggi si parla molto delle politiche in favore delle persone con disabilità. È in atto una riforma sostanziale che è stata definita, in maniera semplicistica, come «Riforma della disabilità», partendo dalla legge 22 dicembre 2021, n. 227 «Delega al Governo in materia di disabilità», e concludendosi per ora con il d.lgs. 3 maggio 2024 n. 62. Il titolo della nuova norma già delinea il perimetro degli interventi: «Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato». Inoltre, è essenziale che nel progetto di vita individuale personalizzato e partecipato abbia una importanza significativa il ruolo del lavoro. La nuova riforma deve essere analizzata nella sua interezza, valutandone anche le implicazioni nel mondo del lavoro e gli sviluppi che avrà sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
  • Un’analisi articolata degli obiettivi della riforma della legislazione sul lavoro e delle modifiche introdotte. Il contributo muove da una riflessione generale sulle tendenze in atto, ormai da anni, nella riforma dei fondamenti dello stato sociale, si sofferma quindi sull’ideologia dietro il disegno di legge 3249, sui compromessi raggiunti, le sue aporie e contraddizioni.
  • In Francia e negli Stati Uniti il degrado del patrimonio immobiliare di edilizia pubblica e la concentrazione della povertà in alcuni quartieri popolari hanno promosso, a partire dall’inizio degli anni 2000, la progettazione di programmi di rigenerazione urbana di ampia portata. Una questione rimane ancora in sospeso: quale profilo dare a questi programmi urbani caratterizzati da finalità sociali? L’articolo si occupa dell’ambiguità che riguarda tali programmi, in particolare nei casi delle città di Parigi e Chicago, osservando l’emergere del workfare come modello principale delle iniziative osservate.