• La riforma dei servizi per l'infanzia, introdotta dal decreto legislativo 65/2017, si propone sia di espandere l'accesso e la copertura dei servizi per l'infanzia, sia di elevare la qualità dell'offerta complessiva, pubblica e privata. In questo senso essa può avere conseguenze molto rilevanti non solo sull'occupazione femminile, ma anche sulla qualificazione del lavoro educativo e di cura dei bambini, che rappresenta un aspetto centrale nella riforma. L'articolo discute criticamente potenzialità e limiti della riforma, evidenziando in particolare come i servizi per l'infanzia dei Comuni, chiamati a esercitare un ruolo cardine nella governance del nuovo sistema integrato dei servizi, siano attraversati da difficoltà e da trasformazioni organizzative e nel lavoro, accentuate dalle politiche di austerità degli ultimi dieci anni. Tali difficoltà, unite alle carenze strutturali dello Stato nel settore, potrebbero indebolire se non inficiare la capacità della riforma di far uscire i servizi per l'infanzia dalla tradizionale posizione di residualità fra le istituzioni del welfare italiano verso l'acquisizione di una dimensione più universalistica.
  • Due proposte e due visioni alternative della civiltà del lavoro si configurano: le proposte governative che riducono e destrutturano il sistema di tutele, affidandosi alle cosiddette opportunità del mercato, ma in realtà lasciando al lavoratore la sola prospettiva di un’occupazione precaria e solo per questo definita più agevole; e la visuale alternativa della Cgil che costruisce la gestione del mercato del lavoro a partire dall’affermazione e dall’universalità dei diritti fondamentali individuali e collettivi: estensione dei diritti ai lavoratori coordinati e ai dipendenti delle imprese con meno di quindici addetti, tutele processuali, garanzie dell’occupazione e tutela dei redditi. I saggi proposti nel volume confrontano queste due visioni, ne esaminano le rispettive caratteristiche e illustrano le loro opposte ricadute rispetto alle esigenze di rinnovamento e di garanzia, anche in un’ottica europea, riguardanti i diritti sostanziali e processuali nei rapporti di lavoro, le crisi aziendali e l’occupazione. Il volume si completa con la pubblicazione degli articolati delle quattro proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla Cgil per: l’unificazione dei diritti nelle prestazioni di lavoro continuative; l’estensione della tutela contro i licenziamenti ingiustificati; la tempestiva definizione delle controversie attinenti licenziamenti e trasferimenti; la salvaguardia dell’occupazione, la qualità del lavoro e la garanzia dei redditi. Contributi di: Alleva, Andreoni, Cannella, Casadio, Coccia, Curzio, Foglia, Ghezzi, Mariucci, Naccari, Pivetti, Treu.
  • Negli ultimi anni, l’attenzione rivolta al mondo della disabilità sul versante internazionale, europeo e italiano ha incentivato l’adozione di politiche incentrate a favorire la piena partecipazione e inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita. In Italia oggi si parla molto delle politiche in favore delle persone con disabilità. È in atto una riforma sostanziale che è stata definita, in maniera semplicistica, come «Riforma della disabilità», partendo dalla legge 22 dicembre 2021, n. 227 «Delega al Governo in materia di disabilità», e concludendosi per ora con il d.lgs. 3 maggio 2024 n. 62. Il titolo della nuova norma già delinea il perimetro degli interventi: «Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato». Inoltre, è essenziale che nel progetto di vita individuale personalizzato e partecipato abbia una importanza significativa il ruolo del lavoro. La nuova riforma deve essere analizzata nella sua interezza, valutandone anche le implicazioni nel mondo del lavoro e gli sviluppi che avrà sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
  • Un’analisi articolata degli obiettivi della riforma della legislazione sul lavoro e delle modifiche introdotte. Il contributo muove da una riflessione generale sulle tendenze in atto, ormai da anni, nella riforma dei fondamenti dello stato sociale, si sofferma quindi sull’ideologia dietro il disegno di legge 3249, sui compromessi raggiunti, le sue aporie e contraddizioni.
  • In Francia e negli Stati Uniti il degrado del patrimonio immobiliare di edilizia pubblica e la concentrazione della povertà in alcuni quartieri popolari hanno promosso, a partire dall’inizio degli anni 2000, la progettazione di programmi di rigenerazione urbana di ampia portata. Una questione rimane ancora in sospeso: quale profilo dare a questi programmi urbani caratterizzati da finalità sociali? L’articolo si occupa dell’ambiguità che riguarda tali programmi, in particolare nei casi delle città di Parigi e Chicago, osservando l’emergere del workfare come modello principale delle iniziative osservate.
  • [...] non dimentichiamo mai questa grande ed eroica prova vissuta dal nostro popolo: vite spezzate, sofferenze e sacrifici indescrivibili, una lotta senza sosta che pareva, a volte, senza speranza. Qui è la radice prima della nostra libertà riconquistata e della nostra democrazia. In questo contesto di guerra guerreggiata da tre anni, di occupazione tedesca tante volte spietata e sanguinosa, si è preparato, studiato e portato a temine il patto di unità sindacale noto come il Patto di Roma. Un fatto non solo di valore sindacale del tutto eccezionale, ma soprattutto di grande valenza politica [...] Fu dunque questo patto una nuova e più pesante sfida alla dittatura ormai in crisi irreversibile. Diventa evidente che l’apporto del mondo del lavoro alla risurrezione della nostra libertà è stato vasto, ben determinato, essenziale. Fondamentali gli scioperi del 1943 e 1944. Non era solo una ribellione alla dittatura che aveva scritto nel Codice penale lo sciopero come reato, ma per la prima volta si manifestava una contestazione corale del mondo del lavoro di fronte al prepotere del regime [...] (Dalla prefazione di Oscar Luigi Scalfaro) Il volume raccoglie le relazioni svolte a due importanti convegni: - quello di celebrazione del Patto di Roma, firmato il 3 giugno 1944 da Di Vittorio, Grandi e Lizzadri, che nell’Italia divisa dalla guerra segna la rinascita del sindacato unitario; quello di celebrazione degli scioperi delle lavoratrici e dei lavoratori milanesi del marzo 1943 e 1944, da cui venne un grande contributo alla liberazione nazionale dal nazifascismo. La terza parte del libro è costituita da un saggio di ricostruzione del primofesteggiamento del 1° Maggio dell’Italia liberata, che fu quello celebrato a Roma appunto il 1° maggio 1945. I saggi e i contributi raccolti nel volume sono di: Luigi Angeletti, Aldo Aniasi, Maria Luisa Cassanmagnago, Guglielmo Epifani, Francesco Morisano, Adolfo Pepe, Savino Pezzotta, Alfredo Reichlin, Gianni Salvarani, Paolo Serventi Longhi, Carlo Vallauri, Sergio Zaninelli.
  • La principale novità del disegno di legge Gentiloni, approvato dal Consiglio dei ministri il 17 maggio 2007, riguarda la creazione di una Fondazione Rai, da costituirsi entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore della legge (art. 2.1), cui il ministero dell’Economia dovrà trasferire le azioni della società Rai radiotelevisione italiana spa, e dovrà affidare (per un periodo di dodici anni) il compito di svolgere, secondo i criteri stabiliti da un’apposita Carta dei servizi (che dura sei anni e che stabilisce, ai sensi dell’articolo 8, «le linee generali di svolgimento del servizio...