• Nel 2008, il Ministero della Salute pubblica un «Libro bianco» sui principi del Servizio sanitario nazionale individuando nella «Valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori» uno degli orientamenti fondanti delle politiche legislative e gestionali del comparto sanitario. A distanza di un decennio dalla pubblicazione del Libro bianco, ci si può chiedere se tale principio sia stato parzialmente disatteso e quali conseguenze ne siano derivate in occasione della pandemia da Sars-Cov2. Per rispondere a tale interrogativo, nelle prime due parti del contributo ci si concentra sul tema del ridimensionamento del personale del comparto sanitario dal 2009 al 2019, ricercandone le principali cause. Nella terza parte si considerano le misure adottate in merito al personale sanitario a seguito della infezione da Covid-19.
  • Quali sono le ragioni del fallimento del modello italiano dell'alternanza scuola-lavoro, così come è stata imposta dalla legge 107 del 2015? Quali sono gli elementi della struttura produttiva nazionale che vanno analizzati per riformare la prassi dell'alternanza? Chiamandola magari con un altro nome, come ad esempio «integrazione scuola-lavoro», evitando di renderla obbligatoria, e sostituendola con quella prassi duale che già funziona in altre parti d'Europa. Il sistema produttivo deve convincersi che l'alternanza non è, né può essere intesa come un periodo di prova. E il percorso dell'alternanza non può neppure ricadere economicamente sulle famiglie, creando nuove fratture, nuove disparità, nuove disuguaglianze. Tuttavia, è questo il momento di affrontare il modo in cui l'insegnamento teorico si combina con l'esperienza lavorativa concreta all'interno dei sistemi educativi, evitando di buttare il bambino con l'acqua sporca. Il lavoro, per diventare parte integrante di un percorso educativo, deve essere in grado di mettere alla prova l'intelligenza dello studente. Deve essere visibile la sua utilità sociale, e deve aumentare le capacità cognitive di chi studia.
  • L’articolo analizza la storia della vertenza della fabbrica dell’ex-Gkn di Campi Bisenzio (Fi). A partire dalla genesi della lotta operaia, viene analizzata la capacità degli operai, in collaborazione con alcuni accademici solidali con la loro lotta, di proporre un progetto di reindustrializzazione della fabbrica dal basso e orientata alla transizione ecologica. La loro lotta rappresenta un tentativo riuscito di dialogo tra il movimento operaio e il movimento ambientalista
  • Il ciclo pandemico ha aggravato le diseguaglianze e le emergenze politico-sociali esistenti, non ultime quelle fondate sul genere. In risposta all’acutizzarsi del fenomeno della violenza domestica, nel dicembre del 2020 il governo italiano ha approvato una nuova misura, denominata Reddito di libertà (Rdl), che destina alle donne vittime di violenza un contri-buto di 400 euro mensili diretto a sostenerne quell’autonomia economica e abitativa con-siderata essenziale per sottrarsi al contesto di violenza. Gli obiettivi della misura sono solo contenitivi, o sono piuttosto diretti a far emergere il fenomeno nelle sue dimensioni effettive: una policy sentinella? Il disegno della policy pre-senta la stessa efficacia di copertura e la stessa capacità di intercettare la domanda di accesso alla prestazione tra donne italiane e straniere residenti? L’articolo intende rispon-dere a queste domande. Partendo dalla letteratura su immigrazione e violenza di genere, e usando un frame di analisi delle politiche sociali, la ricerca prova ad avanzare un modello di stima delle potenziali eleggibili alla misura (target) e a misurare l’efficacia del Rdl per incrocio della domanda sociale (take-up). L’obiettivo è quello di verificare due ipotesi: che si tratti di una policy sentinella, e che la misura funzioni, per come è disegnata, in modo insoddisfacente rispetto alla domanda proveniente dalle donne immigrate vittime di vio-lenza.
  • La rivoluzione egiziana, come le altre rivolte arabe, era iniziata con il motto della «non violenza», della giustizia sociale e dell’apertura economica. Si è conclusa con la violenza e con il ritorno dell’autoritarismo. Cosa è successo in mezzo? L’articolo si propone di dimostrare come il solco tra attori laici (i «neo-secolari») e islamisti sia stato ampliato dal governo inetto del presidente della Fratellanza musulmana, Mohamed Morsi, e come l’incapacità di scendere a compromessi, associata al ruolo prominente dell’esercito egiziano, abbia messo fine al breve periodo della democratizzazione caotica. Il risultato è stato un nuovo autoritarismo seguito al colpo di Stato militare.
  • La transizione dalla salute alla malattia che investe bambini e adolescenti e che richiede ricoveri prolungati si configura come elemento dirompente nelle biografie familiari. La discontinuità biografica che ne deriva, per tutti i componenti del nucleo, si manifesta nella trasformazione dell’agency infantile, della relazione genitori-figli e nella scoperta di una nuova quotidianità, dapprima subita, poi accettata. In questa nuova routine, prevalentemente caratterizzata da una scansione sanitaria del tempo, la scuola ospedaliera non soltanto occupa un posto di spicco per mantenere saldi legami con il fuori, ma si inserisce nel processo terapeutico come attivatore di energie e competenze.
  • Ettore Reina, orfano allevato ai Martinitt, fin da ragazzo poeta, drammaturgo, attore di teatro con una giovanissima Dina Galli, divenuto tipografo scopre il socialismo nella Milano di Turati; incarcerato nel 1898, elabora un orientamento, riformista e unitario, fondato sulla convinzione che la lotta per la dignità del lavoro e la libertà di pensiero siano i basilari, inscindibili ingredienti del socialismo. È a capo della Federazione di mestiere dei cappellai dal 1901 e di quella internazionale dal 1921 al 1927. Impegnato anche nel mutualismo, nella diffusione culturale, nella cooperazione, dirige con Rigola, D’Aragona, Buozzi, la Confederazione Generale del Lavoro, dalle origini nel 1906 allo scioglimento nel 1927. Rappresentante operaio dal 1903 al 1923 al Consiglio superiore del lavoro, elabora vari progetti di leggi sociali. Viene eletto deputato alla XXV legislatura e partecipa alla preparazione della legge sul controllo delle fabbriche. Sposato e padre di cinque figli, considera la famiglia che ha creato con la moglie Adele uno dei suoi successi. Ritiratosi negli anni del fascismo, è inviato in campo di prigionia nel 1940; il figlio Ennio combatte nella Resistenza in Val d’Ossola ed è ferito gravemente. Nel dopoguerra, quasi ottantenne, aderisce al nuovo Partito socialdemocratico e al Movimento federalista europeo.