• Alla fine del 2005 la Fondazione europea ha realizzato la sua quarta indagine sulle condizioni di lavoro in Europa, che offre l’opportunità di osservare da vicino il modo in cui queste si sono evolute nei paesi europei1. Per comprendere questa evoluzione è però necessario considerare prima di tutto i cambiamenti della composizione della forza lavoro.
  • Quest’anno le condizioni di lavoro in Francia sono state caratterizzate soprattutto dai problemi di salute sul lavoro, che tendono ad aggravarsi: un problema di salute su cinque, infatti, è attribuito al lavoro (fonte: Dares). Tra le persone in età compresa tra 15 e 64 anni che hanno lavorato o lavorano, una su quattro sostiene di avere un problema di salute cronico o un handicap. I disturbi alla schiena o agli arti sono quelli denunciati con maggiore frequenza. Il maggior numero di lavoratori che segnala problemi di questo tipo, riconducendoli al proprio lavoro,...
  • L’articolo affronta le sfide dello stress lavoro-correlato nel settore della salute mentale, sottolineando la necessità di una descrizione più approfondita delle prassi e delle culture organizzative dei servizi. In occasione del centenario di Franco Basaglia il dibattito ha rivelato un divario tra i princìpi della riforma del 1978 e le attuali esigenze della popolazione. Oltre alla carenza di risorse, risultano molto frammentarie le descrizioni delle prassi e delle organizzazioni dei servizi: nonostante la diffusione del modello biopsicosociale della recovery, la definizione delle pratiche e dei princìpi ad esso connessi rimane vaga, complicando la comprensione delle condizioni lavorative. L’analisi, basata sulla sociologia pubblica e dell’organizzazione, esplora come le culture e l’operatività sono rappresentate nel discorso pubblico sui servizi di salute mentale, con attenzione alle condizioni di lavoro del personale.
  • Il libro di Luciano Gallino, L’impresa irresponsabile, ha, tra i tanti, un grande merito: quello di introdurre, con argomentazioni autorevoli e documentate, pesanti iniezioni di realtà nelle discussioni sulla Responsabilità sociale delle imprese (d’ora in poi Rsi). La questione non è di poco conto: lo sviluppo dell’elaborazione sulla Rsi è stata negli anni, e, per certi versi, continua a esserlo, del tutto simile all’impianto dei romanzi di Saramago. ...
  • Il saggio analizza il pluralismo delle culture sindacali nella storia dell’Italia repubblicana. Se la guerra fredda alimenta negli anni ’50 una profonda divisione ideologica tra i diversi modelli confederali, dal decennio successivo il miracolo economico facilita la contaminazione e il cammino unitario, specie in ambito industriale. Nell’ultimo trentennio la crisi del fordismo, la caduta dei partiti e gli effetti della globalizzazione colpiscono duramente i sindacati, impegnati in un costante e complesso processo di ridefinizione delle proprie identità e strategie.
  • L’articolo si focalizza sull’insicurezza soggettiva, o cognitive job insecurity, definita come la percezione di una minaccia per la continuità della propria situazione lavorativa e come il senso di impotenza o di mancanza di potere di fronte a tale minaccia. Utilizzando i dati di un’indagine nazionale sulle condizioni di lavoro degli occupati italiani, esplora in che modo alcune caratteristiche socio-anagrafiche, professionali, del contesto lavorativo e istituzionale influenzano tale percezione, comparando quanto avviene tra i lavoratori con rapporti non-standard e tra quelli assunti a tempo indeterminato (scontato è l’effetto esercitato dal tipo di relazione di lavoro). Per entrambi i gruppi viene confermata l’importanza del livello della retribuzione, delle responsabilità familiari, così come del far parte di un’organizzazione di lavoratori. Al contrario, poco significative risultano, tra coloro che hanno rapporti atipici, variabili solitamente ritenute importanti, come le competenze e la professione; che in questi casi sembrano proteggere in modo assai limitato dall’insicurezza e dal senso di impotenza circa la continuità (desiderata) della propria situazione lavorativa.
  • La Uil forte della sua cultura laica e riformista ha sempre ricercato modelli di democrazia e rappresentanza per affermare il ruolo di sindacato della partecipazione. Lo scenario contrattuale futuro prevede sempre più un mix tra contratto nazionale, territoriale ed aziendale e rende indispensabile procedere su questa strada. Il movimento sindacale italiano nella sua pluralità deve mantenere il suo profilo di rappresentatività degli iscritti e di tutti i lavoratori attraverso una certificazione verificabile e trasparente.
  • La Uil forte della sua cultura laica e riformista ha sempre ricercato modelli di democrazia e rappresentanza per affermare il ruolo di sindacato della partecipazione. Lo scenario contrattuale futuro prevede sempre più un mix tra contratto nazionale, territoriale ed aziendale e rende indispensabile procedere su questa strada. Il movimento sindacale italiano nella sua pluralità deve mantenere il suo profilo di rappresentatività degli iscritti e di tutti i lavoratori attraverso una certificazione verificabile e trasparente.