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Diritti, doveri e obblighi degli stranieri: l’eccezione e la regola
Il Comune di Milano ha, di recente, provato a escludere dalla scuola materna i figli di persone immigrate extra-comunitarie ritenute non in regola con il soggiorno. Una pronuncia del Tribunale ha almeno provvisoriamente indotto il Comune a più miti consigli. Ma la discussione è proseguita tra chi sostiene le ragioni di una tutela dei minori senza discriminazioni e i sostenitori della tesi per cui la violazione della legalità, da parte ovviamente dei genitori, dovrebbe o potrebbe essere sanzionata. ...
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Dimensione lavorativa e fattore religioso
Il legame tra flussi migratori, identità generale della persona (scelta confessionale o atea, nello specifico) e dimensione lavorativa risulta essere da sempre uno dei fattori di mutamento e di evoluzione per i diritti sociali della persona, ma anche «banco di prova» per l’elaborazione dottrinale delle confessioni religiose stesse alla luce dei nuovi bisogni dei fedeli. La riprova ne è che oltre alle cosiddette Chiese stabilite, i ministri di alcuni culti di recente formazione, riconoscendo la centralità dell’esperienza lavorativa nel processo-vita di un individuo,...
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Oltre lo specchio. Per una antropologia del lavoro in Africa
Nella percezione corrente delle condizioni di vita dei migranti vi sono almeno due luoghi comuni che impediscono una corretta valutazione del ruolo del lavoro nelle vicende migratorie e che occorre cercare di sfatare: il primo è frutto di una vulgata culturalista, in virtù della quale i fenomeni migratori tendono a essere affrontati principalmente come problema di ordine culturale, sia nella versione generosamente multi-culturalista sia in quella da «guerra di civiltà» (o di religione). ...
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La segmentazione del mercato del lavoro come vincolo alla flexicurity: il caso italiano
La flexicurity, definibile in prima approssimazione come una strategia che cerca di conciliare la crescita della flessibilità sul mercato del lavoro con un incremento della sicurezza sociale e dell’occupabilità dei lavoratori, evitando la segmentazione del mercato del lavoro, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito accademico e politico, soprattutto in sede comunitaria. In particolare la definizione di strategie di riforma ispirate alla flexicurity è recentemente assunta a paradigma della Strategia europea per l’occupazione. ...
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C’è un futuro per la concertazione?
L’ultimo lavoro di Mimmo Carrieri (L’altalena della concertazione, Donzelli, 2008) si concentra in particolare nell’analisi puntuale e documentata dell’accordo del luglio 2007, del suo percorso accidentato e delle nuove potenzialità che ne potrebbero discendere per una ripresa, su nuove basi, di una politica di concertazione. La finalità immediata del libro è quella di inquadrare il nuovo accordo nell’evoluzione delle politiche concertative, di analizzarne sia i contenuti sia le procedure sia le logiche di azione dei diversi soggetti, ma nello stesso tempo si cerca di delineare...
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«Fabbrica diffusa» e nuova classe operaia
1. Fra i cambiamenti sotterranei che questa lunga crisi italiana ha determinato – come peculiarità nazionale di una più ampia crisi capitalistica che anche altrove sta apportando trasformazioni profonde – vi sono quelli che ci sono apparsi dapprima sotto le sembianze del mercato del lavoro, e che vanno letti ormai nell’ottica della composizione di classe. Parlo dei cambiamenti intervenuti nella struttura del proletariato per effetto degli andamenti dell’occupazione, a loro volta provocati dalle ristruttarazioni nell’apparato produttivo. ...
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Introduzione. Globalizzazione, migranti e cittadinanza
1. Fra gli elementi che maggiormente concorrono a definire l’attuale fase di globalizzazione vi è senz’altro il nuovo, gigantesco impulso assunto dalle migrazioni internazionali. Pur non trattandosi affatto di un fenomeno specifico della nostra era – essendo da sempre in atto, soprattutto a seguito delle grandi scoperte geografiche – esso ha assunto oggi un rilievo senza precedenti, grazie anche alle straordinarie potenzialità offerte dai mezzi di trasporto e dalle tecnologie della comunicazione di massa. Diaspore della speranza, diaspore del terrore, diaspore della disperazione,...
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Meteci transmigranti e fantasmi locali. Appunti per una fenomenologia dell’esperienza migratoria
Secondo stime recenti della Commissione mondiale sulle migrazioni internazionali, il numero di persone che vivono fuori del paese in cui sono nate sarebbe passato dai 75 milioni del 1965 ai 150 del 2002, per raggiungere una cifra vicina ai 200 milioni nel 2005. Se a questa cifra ragguardevole si aggiunge il numero di persone che, direttamente o indirettamente – ad esempio, attraverso la memoria familiare – hanno fatto esperienza della migrazione, ci si rende conto che porsi l’interrogativo «chi sono i migranti?» significa rispondere alla domanda «chi siamo noi?». ...
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Migrazioni post-coloniali. Le migrazioni contemporanee e la critica post-coloniale
Molto spesso, nei dibattiti sulle migrazioni contemporanee, sentiamo parlare di «nuove cittadinanze» con allusione a una condizione sociale e culturale – pluriappartenenza, mobilità, transnazionalismo, ibridazione – che sembra surdeterminare (Althusser, 1969) la vita dei migranti nelle metropoli europee. Come è noto, nella maggior parte dei casi si fa appello all’emergere e al consolidarsi di queste nuove cittadinanze – di queste nuove pratiche di cittadinanza – allo scopo di mettere in luce sia il multiculturalismo, il transculturalismo o la globalità che in modo ormai irreversibile...
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Il modello mediterraneo dell’immigrazione
A partire dagli anni settanta i paesi dell’Europa meridionale, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna cominciano a diventare paese di immigrazione pur continuando a essere paesi di emigrazione, sia pure con una significativa riduzione dei flussi e una sostanziale stabilizzazione delle comunità nazionali all’estero. La prima questione da affrontare è la seguente: come mai questi paesi cambiano ruolo sulla scena migratoria internazionale proprio negli stessi anni (gli anni settanta) e, quindi, quali sono gli elementi relativi al contesto generale – alla realtà economica e geopolitica –...
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Una trasformazione imprevista: l’incontro tra economia italiana e immigrazione straniera
Due concetti permettono di inquadrare l’inserimento degli immigrati nella società e nel mercato del lavoro italiano. Il primo, più generale, è quello di «importazione riluttante», che si riferisce al lavoro di Cornelius, Martin, Hollifield (1994). L’altro, più specifico, è quello di «modello mediterraneo» (o sud europeo) del funzionamento della società, dell’economia, e soprattutto della gestione dell’immigrazione (Baldwin-Edwards, Arango, 1999; King, Ribas-Mateos, 2002), di cui l’Italia rappresenta il caso più rilevante. In effetti, i paesi dell’Europa meridionale sono diventati,...
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L’inclusione si basa sul lavoro. Intervista a Piero Soldini
Con la caduta del Governo Prodi e alla luce del cambiamento del quadro politico italiano dopo le elezioni del 13 e 14 aprile scorso, appare evidente l’arenarsi del disegno di legge Amato-Ferrero sull’immigrazione. Sembra quindi che, per quanto riguarda le politiche migratorie, verrà mantenuta, se non irrigidita, la legge Bossi-Fini. Alla luce di questa situazione, quali sono gli scenari che si disegnano in un futuro prossimo per i lavoratori immigrati presenti in Italia?...
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