• Le trasformazioni del mercato del lavoro nel passaggio dalla fase fordista a quella comunemente nota come post-fordista hanno rappresentato negli ultimi anni il tema principale attorno al quale si è concentrata l’indagine sociologica e non solo. Uno dei principali limiti, tuttavia, di questa copiosa e interessante attività di ricerca è rintracciabile, almeno in Italia, nello squilibrio territoriale che l’ha caratterizzata. Alla vasta letteratura sul tema che ormai da anni accompagna il lavoro che cambia nelle regioni del centro e soprattutto del nord...
  • Nel 2000 Stephane Beaud e Michel Pialoux pubblicavano i risultati di un’inchiesta condotta alle officine Peugeot di Sochaux-Montebéliard con l’obiettivo di individuare le ragioni che avevano portato la classe operaia, per quanto numericamente ancora importante, a una progressiva scomparsa dal panorama sociale francese (Beaud, Pialoux, 2000). A distanza di sei anni, l’invito contenuto nel lavoro dei due sociologi, ritornare a riflettere sulla condizione operaia, viene accolto in una prospettiva del tutto originale dallo storico Andrea Sangiovanni...
  • Da alcuni anni stiamo assistendo a un’evidente ripresa di ricerche storiche sul mondo del lavoro. Si tratta di un’inversione di rotta rispetto a una stagione di studi, iniziata nei primi anni ottanta e proseguita per circa un ventennio, durante la quale, dopo la «sbornia» del decennio precedente, era mutata la scala delle priorità e la gran parte degli storici, fatte salve alcune significative eccezioni, aveva concentrato l’attenzione su altri temi e altri soggetti. Il libro di Andrea Sangiovanni (Tute blu. La parabola operaia nell’Italia repubblicana, Roma, Donzelli, 2006) rappresenta...
  • Si parla prevalentemente di mancanza di risorse, non si parla di distribuzione di risorse come invece fanno gli autori di questo studio. […] Nessuno dispone oggi di un’analisi […] e la stessa deve essere la base per affrontare il problema della promozione culturale del nostro paese. […] Qui c’è molto da fare. C’è una grande domanda di cultura italiana nel mondo che non riusciamo a soddisfare». Lamberto Dini...
  • L’integrazione europea ha cominciato a svilupparsi dalla fondazione della Comunità europea per il carbone e l’acciaio e il Trattato di Roma degli inizi e della metà degli anni cinquanta, ed è sostanzialmente e principalmente di natura economica. Le quattro note libertà che il processo di integrazione intende promuovere riguardano fattori economici – beni, manodopera, servizi, capitali – grazie ai quali si crea un mercato comune. Nel corso della storia la creazione di mercati liberi ha sempre provocato – da parte dei protagonisti politici a livello nazionale – reazioni volte a limitare...
  • La condizione di lavoro, i profili sociali del mondo della produzione e i cambiamenti nelle domande dei lavoratori costituiscono il filo rosso della lunga storia della presenza sindacale nel nostro paese (e non solo). Per questa ragione abbiamo deciso di concentrare intorno a questo tema il fascicolo della rivista dedicato al centenario della Cgil. Questo testo di apertura sintetizza i risultati più significativi che emergono dall’insieme del campione considerato. I saggi che seguono sintetizzano report regionali che fotografano la realtà produttiva e i lavoratori dipendenti...
  • Il lavoro di ricerca che qui proponiamo rappresenta una sintesi dell’indagine sulle condizioni di lavoro sviluppata sul territorio piemontese che ha coinvolto quasi 1.000 lavoratori, distribuiti tra vari settori e aree geografiche. Questa prima elaborazione ha lo scopo di fornire un quadro delle trasformazioni avvenute nel lavoro e nella sua organizzazione, intersecando aspetti descrittivi con la percezione che i lavoratori hanno di tali cambiamenti in rapporto alle modalità con cui si sviluppa la prestazione, al rapporto con il sindacato, al ruolo della contrattazione,...
  • La popolazione campionaria – calcolata sulla sola regione Lombardia – si compone di 802 casi, il 57,8 per cento di uomini e il 42,2 di donne; l’articolazione per età segue quella tipica dell’occupazione dipendente italiana. Il 36 per cento degli intervistati è impiegato nel settore dell’industria, il 23,3 nella pubblica amministrazione, il 23,2 nel comparto degli «altri servizi privati», il 13,2 nel commercio; il restante è impiegato nel settore agricolo (1,4), nelle costruzioni (2,4) e nel comparto gas, acqua ed elettricità (0,4). ...
  • L’indagine sulle condizioni di lavoro si caratterizza in Veneto per due aspetti: l’inserimento di alcune domande aggiuntive sulle condizioni di lavoro e un notevole sforzo delle strutture della Cgil a tenere un equilibrio fra le diverse caratteristiche socio-demografiche, specie il genere, e a contattare i lavoratori non iscritti, riuscendo a «contenere» gli iscritti alla Cgil attorno alla metà dei rispondenti. ...
  • Non è la prima volta che mi accade di rievocare la figura di Giuseppe Di Vittorio, e il suo ruolo in un anno – il 1956 – che rappresenta uno spartiacque nella storia del movimento operaio internazionale. Ma parlarne oggi, in modo non rituale o puramente celebrativo, per me significa riaprire una riflessione critica a tutto campo sulla vicenda del Pci e della sinistra italiana nel dopoguerra. Qui mi limito solo a segnalare quest’esigenza, che pure avverto da molto tempo. ...
  • Lo scenario internazionale nel quale collocare gli avvenimenti in Ungheria del 1956 è dominato da una prima, breve ma intensa fase di distensione della guerra fredda. Due importanti episodi del 1953 contribuiscono a ridisegnare il quadro diplomatico e forniscono le linee guida della politica estera delle grandi potenze: la morte di Josef Stalin e le nuove scelte strategiche del gruppo dirigente sovietico; l’elezione alla presidenza degli Stati Uniti d’America del generale Eisenhower, accompagnata dalla nomina di John Foster Dulles alla carica di segretario di Stato. ...
  • I lavoratori dei call center paiono ormai avviati a divenire il simbolo di una stagione: quella della «flessibilità», ovvero della «precarietà», secondo i punti di vista, che ha trovato nella produzione normativa della passata legislatura la sua esaltazione. La visibilità acquisita da questi lavoratori sui giornali e sulla stampa periodica, in televisione, nella musica pop e – soprattutto – in internet e sui nuovi mezzi di comunicazione, ne ha fatto l’emblema di quel «lavoro cattivo» (sovente ricondotto ai cosiddetti MacJobs) che per anni è stato quasi del tutto assente...