• Bruno Trentin è stato indiscutibilmente uno dei leader più prestigiosi della Cgil del dopoguerra. Come il suo grande maestro Giuseppe Di Vittorio, tuttavia, dal gruppo dirigente del Pci è stato più rispettato per il suo carisma che ben visto per le sue idee e per le sue posizioni politiche. La ragione è evidente. Il suo socialismo libertario (la definizione è dello stesso Trentin) aveva poco o niente da spartire con le ortodossie dominanti del marxismo novecentesco. Per questo è improponibile ogni tartufesco tentativo postumo di collocarlo nel pantheon di un sedicente «riformismo...
  • Ci sono «sensibilità, attenzioni, gesti che possono aiutare a ridurre i dolori, ad accettarli. Invece il Paese sembra attraversato da un analfabetismo di sensibilità…». Con questa denuncia, Mario Calabresi (Spingendo la notte più in là, Milano, Mondadori, 2007, p. 71) descrive un contesto che sembra muoversi come se non esistano i sentimenti, dietro le ragioni e le scelte di ciascuno. ...
  • I sindacati sono stati spesso descritti come «corpi intermedi», come organizzazioni di «secondo grado» (Müller-Jentsch, 1985). Nell’arena industriale essi dotano i lavoratori – già collettivamente organizzati dal datore di lavoro – di un meccanismo formale di rappresentanza collettiva parzialmente (anche se non del tutto) indipendente. Le loro strutture organizzative sono quindi indirettamente modellate dalla divisione capitalistica del lavoro e dalle pratiche e dalle preferenze dei rispettivi referenti datoriali. Nell’arena socio-politica gli obiettivi e i metodi sono...
  • I saggi e gli interventi che seguono affrontano il tema delle trasformazioni delle politiche pubbliche e dei sistemi di welfare avvenute nel corso degli ultimi anni nel nostro paese mettendo a fuoco, nello specifico, le relazioni che intercorrono tra l’attore pubblico e il sindacato a livello locale, riprendendo e approfondendo gli argomenti trattati nel n. 1/2006 dei Quaderni di Rassegna Sindacale – Lavori «Concertare le riforme». ...
  • Un libro sulla transizione postfordista, dal moderno della razionalità olimpica della fabbrica taylor-fordista al postmoderno della molteplicità delle soluzioni organizzative e della razionalità debole. Sui cambiamenti in itinere, sulle forme emergenti, sui nuovi paradigmi organizzativi del lavoro. Un libro teso a penetrare le insorgenze, a darle densità analitica, a collocarle nella diacronia secolare della trasformazione. Un libro sulla mappa degli indizi e dei segnali deboli del cambiamento, sulle ambiguità delle direzioni e delle catene del senso. Soprattutto per questo un saggio utile...
  • Il libro Lavoro e organizzazione. Dalla fabbrica alla società post-moderna, di Giuseppe Della Rocca e Vincenzo Fortunato, affronta il tema delle trasformazioni del lavoro sotto diversi profili che hanno quale denominatore comune i cambiamenti del modello fordista di produzione. Si tratta senza dubbio di un testo da consigliare come guida rispetto a tale percorso evolutivo, ma anche per le questioni che pone soprattutto riguardo a tendenze e prospettive delle relazioni industriali. Il maggior pregio del volume mi sembra infatti quello di invitare al dibattito, anziché offrire ricette...
  • 1. Mercati ben funzionanti richiedono regole certe e una costante e incisiva attività di tutela e di controllo. Gli organismi amministrativi indipendenti, che sono stati costituiti in Italia nel corso degli ultimi decenni, in particolare negli anni novanta, dovevano rispondere all’esigenza di sottoporre i mercati interni al sistema della concorrenza, rimuovendone o attenuandone gli ostacoli e, laddove per ragioni storiche o tecniche ciò non fosse stato possibile, al controllo di organismi che surrogassero con la loro attività regolamentare la pressione concorrenziale. ...
  • Il primo novembre 2006 si è tenuto a Vienna il congresso di fondazione della Confederazione sindacale internazionale (Csi), nuova organizzazione che raggruppa i componenti di due confederazioni internazionali ora disciolte, la Confederazione internazionale dei sindacati liberi (Cisl) e la Confederazione mondiale del lavoro (Cmt), oltre a una decina di organizzazioni in precedenza non affiliate, tra le quali figura la Cgt francese. La nascita della Csi pone termine a un secolo di divisione del movimento sindacale tra due famiglie ideologicamente opposte: quella socialista-laica,...
  • Alcuni studiosi sostengono che le attività transnazionali delle imprese multinazionali (Mnc) possono essere meglio comprese attraverso tre ordini di concetti, rispettivamente definiti come effetti di sistema, di società e di dominance (Smith, Meiskins, 1995; Smith, 2004). Smith rileva, ad esempio, come vi sia sempre stata una gerarchia tra economie e che quelle in posizione dominante hanno frequentemente sviluppato metodi di produzione e lavoro tali da divenire ed essere assunte come best practices, da emulare altrove. ...
  • Abbiamo raccolto alcuni testi per iniziare una riflessione su Bruno Trentin, scomparso lo scorso 23 agosto, mentre questo numero della rivista era già in via di completamento. Lo abbiamo voluto ricordare con brevi interventi a caldo, riservandoci ditornare successivamente sulla sua figura di dirigente sindacale e intellettuale. La complessità del suo profilo è emersa già nei giorni successivi alla sua scomparsa nei commenti di numerosi osservatori: leader dei metalmeccanici e successivamente segretario generale della Cgil, padre dei consigli dei delegati ma anche della nuova stagione...
  • Da recenti documenti dell’Unione Europea (in seguito anche Ue) risulta che, al 1°gennaio 2003, il numero dei cittadini di Stati terzi residenti nei 25 (allora) Stati membri dell’Ue era di 15,2 milioni, cioè il 3,35 per cento della popolazione totale, e che nel 2005 l’incremento della popolazione nei 27 Stati membri è stata di poco più di 2 milioni, a un tasso annuale di circa lo 0,45 per cento, principalmente dovuto a un saldo migratorio di poco superiore a 1,7 milioni. ...
  • Il pensiero reazionario è sempre volto al passato, poiché non sa vedere nel presente che segni di declino o di decadenza. È carico di nostalgia, d’inquietudine e di pessimismo, e non è in grado di proiettarsi verso il futuro se non a ritroso. Perciò è sempre bene essere cauti quando si descrive lo stato attuale di una società, o di alcuni dei suoi elementi, in termini di crisi, di decomposizione, di regressione rispetto allo status quo ante: si rischia di scivolare rapidamente nell’ideologia reazionaria. ...