• Per un complesso di motivi, le relazioni interpersonali possono logorarsi o collassare. Causa frequente è l’aumento delle diseguaglianze. Nelle società disuguali gli individui hanno condizioni di lavoro, redditi, stili di vita, alloggi, gusti e consumi diversi. Anche la mobilità geografica e sociale impoverisce i legami di altruismo e solidarietà non consentendo alle persone di vivere l’una accanto all’altra il tempo necessario perché quelle disposizioni maturino. Così anche le trasformazioni del mondo del lavoro e dell’economia, che agiscono sia sulla «distanza dalle necessità» sia differenziando luoghi, tempi di vita, occasioni d’incontro, pratiche di consumo, opinioni politiche, che contribuiscono ad accrescere le disomogeneità e le «smagliature» del tessuto sociale. Altri due motivi sono causa di rarefazione e logoramento dei legami sociali: il problema delle generazioni e la crisi del mondo giovanile (crescita delle povertà materiali, prolungamento dell’accesso all’indipendenza economica, alle scelte di vita, alla riproduzione) e la crescita delle forme di solitudine e isolamento.
  • Lombardi

    10.00 
    Riccardo Lombardi è stato per generazioni di militanti della sinistra italiana un leader capace di coniugare rigore intellettuale, severità morale e fantasia politica. La biografia pubblicata da Miriam Mafai nel 1976 – che riproponiamo in questa nuova edizione, perché nel venticinquesimo della morte si rinnovi il ricordo di una delle grandi figure del socialismo italiano – ne ricostruisce la straordinaria avventura umana e politica, dall’antifascismo degli anni Trenta fino all’impegno riformatore nel periodo del primo centrosinistra, all’inizio del decennio Sessanta, passando per la Resistenza nelle file del Partito d’Azione, l’attività di dirigente politico e parlamentare della Repubblica, le brillanti esperienze giornalistiche come direttore dell’Avanti!. Una storia solo apparentemente di ieri, che le pagine di Miriam Mafai presentano nella sua sorprendente attualità.
  • Tra le sfide più spesso evocate per giustificare la necessità di stimolare processi di innovazione sociale (Is) vi sono quelle legate al rapido invecchiamento demografico e ai conseguenti bisogni di assistenza di lungo periodo (Ltc) della popolazione anziana. L’articolo intende proporre una riflessione sui nessi analitico-concettuali e di policy fra Is e misure di Ltc. Dopo aver delineato la portata delle pressioni funzionali esercitate dal processo di invecchiamento demografico sul sistema italiano di protezione sociale, ricostruisce il policy framework sviluppato negli ultimi anni dall’Unione europea. Si considerano sia le linee guida promosse dall’Unione attraverso diversi documenti ufficiali sia i principali progetti di ricerca finanziati dall’Ue sui temi dell’Ltc e dell’innovazione. Concludono alcune riflessioni sul caso italiano, letto in controluce rispetto al policy framework europeo.
  • «Lavoravo l’intera mattina e nel pomeriggio Matilde batteva a macchina le mie poesie. Per la prima volta vivevamo insieme nella stessa casa. In quel posto dalla bellezza inebriante il nostro amore crebbe. Non potemmo separarci più. Lì ho finito di scrivere un libro d’amore, appassionato e doloroso, che fu pubblicato poi a Napoli, anonimo: Los versos del capitán». Così Pablo Neruda in Confesso che ho vissuto, la sua autobiografia, racconta il momento felice in cui nel 1952, esule ed ospite in una Capri «dal fascino assorbente», conclude la stesura di una raccolta di poesie scritte in vari paesi durante il suo esilio in Europa e che rappresenta uno dei punti più alti della sua opera. L’amore per Matilde Urrutia, sua futura moglie e allora protagonista clandestina di quei versi, la nostalgia del Cile, le passioni civili - racconta il poeta - riempirono le pagine di questo libro, che fu pubblicato per la prima volta anonimo a Napoli nel 1952, in non più di cinquanta esemplari che Neruda, con dedica autografa, donò ad altrettanti suoi amici che ne avevano sottoscritto l’edizione. La pubblicazione «senza firma» del volume, successivamente riconosciuto dal poeta, fu voluta da Neruda perché quelle poesie «di passione brusca e ardente» non avessero a ferire Delia del Carril, allora ancora sua moglie e dalla quale si stava separando. Le opere di Neruda, conosciute in tutto il mondo, non sono state finora mai tradotte in lingua araba. Questa edizione di Los versos del capitán, a fronte del testo spagnolo delle poesie, ne presenta invece la versione in arabo, la prima in assoluto, dovuta a Zuhair Abdul Malek.
  • L’indagine raccolta nel volume intende contribuire a fare chiarezza sulle dimensioni dell’abbandono della scuola ed il costo economico patito per un fenomeno che comporta importanti rischi di esclusione lavorativa e sociale. Inoltre, per la prima volta rispetto a ricerche analoghe, si è provato a indagare la dimensione e il valore delle azioni che scuole e Terzo settore hanno in essere per contrastare il fenomeno. Secondo i dati dell’Unione Europea, gli early school leavers rappresentano oggi in Italia il 17%, mentre in Germania, Francia e Regno Unito la quota è sensibilmente più bassa. Anche se emergono progressi rispetto alla situazione del 2000, quando quella percentuale era del 25,3%, il nostro Paese continua ad avere un divario piuttosto rilevante rispetto agli altri Paesi europei. Questo fardello grava sull’economia e sulla crescita dell’Italia in modo pesante e il contrasto all’abbandono scolastico è perciò obiettivo esplicito del governo e di molti enti locali; importanti investimenti sono in at-to o sono attesi nei prossimi anni. Ma l’attore pubblico non è il solo ad adoperarsi in tal senso. Da decenni il Terzo settore (associazioni, fondazioni, parrocchie, oratori, enti religiosi, doposcuola informali, centri aggregativi giovanili, centri sociali, ecc.) è attivo per garantire il recupero scolastico. Eppure finora non ne è mai stato stimato il valore delle azioni che pure consentono di raggiungere e recuperare alla scuola migliaia e migliaia di ragazzi. Di questo impegno paziente, silenzioso, ma insostituibile, non si aveva finora pressoché traccia. Il volume, attraverso la valutazione quantitativa delle azioni del volontariato, permette di superare la lettura finora prevalentemente qualitativa e descrittiva dell’abbandono e delle azioni per affrontarlo, e fornisce una stima del valore economico delle azioni del Terzo settore a conferma del suo ruolo di alleato essenziale delle scuole per affrontare con efficacia un fenomeno complesso come quello dell’abbandono dei percorsi di istruzione e formazione.
  • La povertà alimentare minorile è oggetto di crescente attenzione. Si tratta di un fenomeno complesso che vede, da un lato, l’assenza di un framework regolatorio nazionale che riconosca il diritto a un’alimentazione adeguata e, dall’altro, il ruolo marginale del settore pubblico nell’attuare politiche sistematiche e integrate di aiuto agli indigenti. Più recentemente, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato la versione definitiva del Piano di azione nazionale della Garanzia Infanzia (Pangi). Il documento – redatto in ottemperanza a quanto previsto dalla Raccomandazione europea sulla Child Guarantee – si rivolge alla povertà alimentare dei minori e, nello specifico, ai temi inerenti al servizio di refezione scolastica, la previsione del tempo pieno a scuola e le azioni contro la dispersione scolastica. L’articolo intende dunque approfondire l’eterogeneità delle politiche nazionali di contrasto alla povertà alimentare minorile ed esplorarne le lacune, identificando così – in prospettiva – i possibili gap nell’attuazione del Pangi.
  • Out of stock
    La storia delle lotte sociali e sindacali in Eitrea, dal periodo dell'occupazione coloniale italiana di Massawa alla costituzione della National Confederation of Eritrean Workers. Un interessante spaccato di storia sindacale nel contresto della lotta di emancipazione nazionale di un paese lungamente colonizzato e oggi alle prese con la dura realtà - economica e politica - del Corno d'Africa.
  • Perché vince Salvini? Perché Salvini propone identità e comunità. È un modello difensivo, portato all’ennesima potenza, con lo slogan non nuovo ma efficacissimo di ‘prima gli italiani’. Modello sul quale in fondo la Lega Nord è vissuta anche nel momento in cui era Lega Padana, proprio perché già allora, mentre la sinistra si ‘globalizzava’, continuava a proporre protezione sociale. Questo spiega i flussi di voto dalla sinistra alla Lega, che vedevamo già alla fine degli anni Novanta. Perché? Perché appunto gli operai, i ceti deboli, hanno cercato difese, hanno cercato protezione, e non l’hanno più trovata nella sinistra. Luca Comodo, direttore del dipartimento politico-sociale IPSOS Public Affairs, da quasi quaran t’anni si occupa di ricerca politico-sociale, collaborando con i principali partiti del paese, con istituzioni centrali e locali. È curatore di Flair, la pubblicazione annuale di IPSOS Italia sul clima del paese e le sue prospettive. Nando Pagnoncelli, presidente di IPSOS, con oltre 35 anni di esperienza nel settore delle ricerche di mercato, è responsabile della divisione IPSOS che si occupa delle ricerche sulla pubblica opinione. Insegna Analisi della pubblica opinione nell’Università Cattolica di Milano; è direttore scientifico del Corso di comunicazione politica OPERA (Opinione Pubblica e Rappresentanza) nell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo; collabora con Giovanni Floris al programma Di Martedì.
  • Luca Ronconi

    14.00 
    Un regista seduttore e sfuggente: un capo carismatico in mezzo alle paure del teatro che non sa cosa possa essere, ancora. Italo Moscati dedica questo libro a Luca Ronconi, il grande regista di teatro scomparso nel 2015 dopo avere svolto una intensa, ininterrotta, attività sulle scene italiane e del mondo. Nonostante l’attenzione generale che Ronconi ha suscitato, il suo «caso» è da spiegare. Ronconi assomiglia solo a se stesso. L’attività che ha svolto è la profonda, affascinante dimostrazione della vitalità di un suo «teatro enciclopedico», innamorato della conoscenza, senza esclusioni né di epoche né di autori; in cui si avverte una elegante e potente intenzione illuministica, contro il passato, contro le tradizioni, tuttavia mai tradite, anzi prese molto sul serio, reinventate. Ronconi ha guardato alle idee e alle forme delle avanguardie di ogni paese e di ogni tendenza. Per fare luce con centinaia di rappresentazioni, esperienze, laboratori. Ha cercato la contemporaneità in modo concreto, non subendola ma per rifarla, scoprirla, svelarla. Con i suoi attori, i collaboratori, le compagnie, gruppi compatti e determinati. Oltre che regista, è stato un maestro, ha coinvolto i giovani, anche come docente all’Accademia d’Arte Drammatica; ed è rimasto, dopo Luigi Squarzina e Giorgio Strehler, con pochi altri, il solo a rifiutare la fine del teatro e ad avere desiderio di raccontarla, trovando spun-ti e strade che sono andate oltre le proposte provocatorie e geniali di Carmelo Bene. Ronconi rappresenta non un lavoro ma i necessari lavori che sono in corso.