• "Se guardata dal punto di vista del lavoro, la c.d. seconda repubblica si rivela una vera sciagura con inauditi arretramenti normativi, economici, sociali e valoriali".
  • Come cambia la rappresentanza politica e sociale, dopo che sono cambiati sia i rappresentanti (le classi sociali) chi i rappresentanti (i partiti politici e i sindacati).
  • Una riflessione sul sistema economico dell’Emilia-Romagna che intende superare la sterile contrapposizione tra tesi del declino e tesi della trasformazione. Ciò può essere utile per varie ragioni, non ultima il fatto che questa regione è stata spesso indicata come uno di quei casi importanti che hanno visto coniugare con successo una forte competitività del suo tessuto produttivo con robusti connotati di coesione sociale di medio-lungo periodo.
  • Il World class manufacturing potrebbe essere definito come l'integrazione di tutti i concetti organizzativi prodotti e stratificatisi nel Novecento, resa possibile dall'evoluzione tecnologica. Non un semplice sviluppo del toyotismo ma un nuovo sistema che simboleggia lo stadio raggiunto dall'evolozione socio-tecnica.
  • I call-contact center, oggi diffusi in tutti i paesi industrializzati, rappresentano un campo di osservazione privilegiato. Il paper si propone di entrare nel merito del dibattito sociologico sul lavoro nei call center, sui processi organizzativi al loro interno, sulle condizioni di lavoro degli operatori, sulle strategie di reclutamento e gestione dei lavoratori e, più in generale, sul loro impatto nei processi di riorganizzazione della cosiddetta economia della conoscenza. I dati di una ricerca in Calabria
  • Seconda ed ultima parte della storia d'Italia, nel 150° anniversario dell'unità. La storiografia, la nascita dell'idea di nazione e di stato nazionale. Il ruolo e il contributo del lavoro e del sindacato nell'edificazione dell'unità nazionale.
  • "E' giusto e soprattutto necessario investire adesso e ancora su un futuro industriale per l'Italia. (..) Siamo stati invece assordati e ossessionati per anni dalla retorica del 'post-industriale'" (..)
  • Modelli teorici e misurazioni statistiche per comprendere i differenziali di conflittualità industriale fra i maggiori paesi capitalistici. Quali le peculiarità relative del caso italiano. Ne trattano due studiosi austriaci, fra i quali il compianto Franz Traxler - fra i più grandi studiosi internazionali di relazioni industriali - deceduto un anno fa.
  • Negli ultimi anni, gli Accordi Quadro Internazionali sono diventati un nuovo strumento di regolazione nell’ambito dei gruppi transnazionali. Alla luce di una rapida panoramica sulla nascita degli AQI e di un’analisi quantitativa di tali strumenti, nonché di un’analisi delle strategie messe in atto dalle Federazioni Sindacali Globali, l'articolo analizza il ruolo di tali nuovi strumenti per l’internazionalizzazione delle relazioni industriali e conclude che devono esistere delle condizioni specifiche inerenti alla categoria e al gruppo transnazionale.
  • La crisi e le sue ripercussioni sul discorso ideologico neoliberista. Per il professore irlandese la sostituzione graduale della democrazia con modalità tecnocratiche di governance non è inevitabile. Ma a condizione che i lavoratori organizzati, dal canto loro, sappiano ripoliticizzare il processo decisionale pubblico. Una prospettiva che sappia coniugare radicalità e pragmatismo. Una prospettiva neo-polanyiana, volta a ripristinare il primato della società sull'economia. I conflitti sindacali dovrebbero potere nuovamente crescere in una prospettiva di "risorgenza del conflitto di classe".
  • Per molti il sistema tedesco deve il suo successo dalla crescente convergenza del capitalismo renano con quello anglosassone. Compressione salariale, flessibilizzazione contrattuale e riforme del mercato del lavoro rappresenterebbero i segni di questo mutamento. Un’analisi più attenta tuttavia dimostra che il successo del sistema è dovuto proprio alle sue specificità renane. Codecisione e coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori nelle strategie d’impresa, investimenti di prodotto e di formazione e una forte azione rivendicativa del sindacato.
  • L’accordo Fiat Mirafiori del dicembre 2010 presenta più novità sul piano delle relazioni sindacali che non sulle condizioni di lavoro. Su queste ultime, le condizioni concordate sono simili ad altri accordi sottoscritti in aziende meno conosciute. Invece l’intesa sulle relazioni sindacali può avere conseguenze rilevanti e imprevedibili per l’Italia. L’accordo presenta incongruenze ma in ogni caso richiede l’elaborazione di nuove proposte e strategie da parte di tutte le parti politiche e sociali e in particolare dalla Cgil.