• Il modello Marchionne scardina l'intero sistema contrattuale e della rappresentanza per come edificato nella tradizione italiana. Abroga il contratto nazionale, anche nelle forme discutibili con cui viene ridimensionato con gli accordi separati, e apre la strada a un inedito sistema di closed shop di fabbrica, in base al quale l'azienda può scegliere i sindacati che desidera avere come interlocutori interni.
  • Marida Cevoli recensisce il libro di Ida Regalia "Quale rappresentanza. Dinamiche e prospettive del sindacato in Italia". In una prospettiva di sociologia dell'organizzazione, la studiosa - d'accordo in ciò con la Regalia - valorizza le strategie e le capacità adattive del sindacato davanti alle sfide dei mutamenti del lavoro.
  • Una recensione del libro di Ida Regalia "Quale rappresentanza". La tesi è che vi sono in Italia ampie possibilità di crescita del sindacato, che si dovrà ora porre il tema di quale scelta qualitativa effettuare sul tema della rappresentanza, tramite sperimentazioni consapevoli di eventuali varie soluzioni.
  • Una introduzione alla regolamentazione dei contratti secondo la legislazione spagnola. Il nuovo contratto per la promozione dell'assunzione a tempo indeterminato. Una lezione per l'Italia?
  • Adolfo Braga intervista la Segretaria Generale della CGIL su tutti i principali tema dell'attualità sindacale. La globalizzazione e le relazioni industriali sovranazionali, il rilancio del sindacalismo confederale, i rapporti con Cisl e Uil, la riforma della contrattazione e della rappresentanza.
  • I sistemi di relazioni sindacali vivono una stagione di sostanziale erosione, sottovalutata in ragione di alcuni dati formali come il grado di copertura contrattuale. Il decentramento spinto, indotto da una concorrenza sempre più globale, ridimensiona il ruolo del contratto nazionale. Il sistema delle deroghe - sul modello tedesco - concorre a quest'esito. La contrattazione aziendale, tuttavia, non pare beneficiarne né in termini di espansione né sotto il profilo qualitativo dei contenuti. Su questi temi problematici Carrieri introduce i contributi che compongono il tema di questo numero.
  • I mutamenti della contrattazione collettiva dopo le più recenti vicende che hanno attraversato i nostri assetti delle relazioni industriali. Le difficoltà ma anche le innovazioni. Il welfare contrattuale. Gli accordi transnazionali di gruppo. I difficili rapporti fra i sindacati confederali. Verso nuove prospettive della tutela dei lavoratori nell'era della globalizzazione.
  • Le peculiarità del sistema italiano delle relazioni industriali rilette in una prospettiva comparativa. Le tendenze comuni che la globalizzazione impone ai vari assetti nazionali della contrattazione. Il decentramento attraverso le cluasole di uscita. Dall'esperienza tedesca al caso Fiat. I limiti delle soluzioni esclusivamente nazionali e la necessità di ricercare e trovare soluzioni a livello europeo.
  • Analogie e differenze del sistema italiano delle relazioni industriali rispetto a quello dei maesi mediterranei. La mancanza di regole formalizzate come nostro tratto peculiare. Il forte riconoscimento, sia pure informale, di cui godono i nostri sindacato nell'arena politica e concertativa. Modelli di rappresentanza e contrattazione a confronto. Il caso Fiat e le trasformazioni degli assetti italiani. Quali prospettive comuni?
  • L'evoluzione del modello italiano della rappresentanza sindacale in azienda, letto a partire da alcune vicende oggi divenute particolarmente significative. Ad esempio il referendum del '95 sull'art. 19 dello Statuto. La riforma nel pubblico impiego e il progetto Gasperoni. Quali efficienza del sistema e quali prospettive?
  • Mentre il mondo rischia di cadere nel double dip, l’Europa sceglie la via di una drastica austerity. Nonostante che tra le cause della stessa crisi finanziaria, ci sia la caduta della quota distributiva del lavoro, anche nei sistemi di relazioni industriali europei, dall’Italia fino alla Svezia, si registrano forti tensioni e le imprese tornano a porre la questione del contenimento dei costi del lavoro. Intanto in Italia la mancata crescita dei salari fa aumentare diseguaglianze e povertà più che in altri paesi.
  • Una sintesi dei risultati ottenuti nell'ambito del rapporto "Valutazione dell'impatto del programma per le attività produttive 2003-2005 sulle imprese manifatturiere dell'Emilia Romagna". Analisi e prospettive di policy