• In questo contributo introduttivo si ricostruiscono le trasformazioni di lungo periodo del lavoro creativo nel dibattitto socio-economico. Vengono individuati gli attuali processi di segmentazione all’interno di tale mercato, guardando alle dinamiche dal lato della domanda e dell’offerta. La parcellizzazione del mercato del lavoro creativo inibisce la domanda di rappresentanza da parte dei lavoratori e impone agli attori collettivi di ripensare a logiche, strategie e alleanze. Seppur in un quadro caratterizzato da grande eterogeneità, si individuano esperienze di collaborazione tra lavoratori e di complementarità tra attori della rappresentanza.
  • L’edilizia sostenibile è una delle leve più importanti per affermare un nuovo modello di sviluppo capace di coniugare l’attività economica con la tutela dell’ambiente e la qualità della vita collettiva. La ricerca Nuovi modelli di abitare e di produrre analizza gli impatti socio-economici della trasformazione in chiave sostenibile del settore delle costruzioni, considerando gli effetti sulla produttività, l’occupazione, la qualità del lavoro e la contrattazione. Nella prima parte dello studio si descrivono le tipicità e criticità del comparto delle costruzioni, si delinea il quadro delle politiche a sostegno dell’edilizia verde, si identificano i profili professionali in evoluzione sia in termini di nuove figure e competenze sia analizzando il rapporto tra green building e condizioni di lavoro. Nella seconda parte si presentano gli studi di caso su imprese fortemente innovative sul piano tecnologico e organizzativo. L’analisi mostra lo stretto legame esistente tra innovazione e industrializzazione del ciclo produttivo, che comporta un diverso rapporto tra fabbrica e cantiere, con rilevanti conseguenze su tutte le fasi della progettazione, realizzazione e manutenzione di un edificio fino al modo stesso di abitare. Lo studio fornisce indicazioni e suggerimenti per la costruzione di una nuova politica di sviluppo del settore e per rafforzare le strategie d’intervento del sindacato nel paradigma dell’economia sostenibile.
  • L’articolo analizza il legame tra cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e produttività, esaminando i risultati di alcune ricerche nazionali e internazionali. L’autore insiste sulla necessità che le innovazioni organizzative seguano la logica della complementarietà, dell’introduzione di «pacchetti integrati». La questione è, quindi, quale sia la composizione dei pacchetti e la modalità con cui vengono composti. E’ proprio nella violazione del principio di complementarietà che risiede la causa di tanti fallimenti delle azioni di cambiamento.
  • La forte crescita della disoccupazione e dell’emigrazione giovanili, la questione dei diritti e del welfare sono alcuni dei temi al centro della questione giovanile, che, negli ultimi anni, ha (finalmente) attirato l’attenzione degli studiosi e (in qualche misura) della politica. Tuttavia, ancora non si è sviluppato un vero e proprio dibattito su come la difficile situazione dei giovani – e in particolare il cambiamento delle prospettive riguardo al futuro, che diventano sempre più cupe – ne stia condizionando la costruzione della personalità. Eppure, i giovani, visti attraverso le loro priorità e i loro obiettivi, appaiono protagonisti di un significativo cambiamento generazionale, gravido di implicazioni e conseguenze su più fronti, dalle scelte educative e professionali al rapporto con la sfera politica.
  • L’analisi del tesseramento Cgil nel periodo 1995-2000 offre un ricchissimo insieme di informazioni sull’andamento della sindacalizzazione in rapporto alle realtà socio-economiche del nostro paese. Incrociando i dati sugli iscritti Cgil con i dati Istat, Inps e della pubblica amministrazione ricostruisce la dinamica della relazione che collega il tesseramento con gli occupati (suddivisi nei macrosettori industria, terziario e agricoltura), i disoccupati e i pensionati; per ogni territorio e categoria fornisce informazioni qualitative sul tessuto produttivo di riferimento e sulle caratteristiche socio-anagrafiche dei lavoratori; per ogni macrosettore e categoria, a livello regionale e provinciale, rende disponibili i tassi di crescita degli iscritti, i tassi di sindacalizzazione e la struttura della forza lavoro per dimensione d’impresa, sesso, qualifica ed età. Ne emerge un quadro estremamente articolato, puntualmente documentato, illustrato con chiarezza da grafici e tabelle, che fornisce alle strutture sindacali informazioni utili non solo per intervenire nelle aree tradizionali di proselitismo, ma anche per evidenziare i punti di debolezza, gli aspetti non tradizionali, la strumentazione più adeguata per corrispondere a una domanda e a bisogni emergenti non affrontabili con le consuete forme di attività sindacale o di tutela individuale. Il volume infine costituisce una fonte preziosa per gli studiosi della materia e per chiunque sia interessato alla riflessione sulla dinamica e ricomposizione della rappresentanza sindacale.
  • Scarica il file gratuito al Link Occupazione, salari e lavoro povero nell’era della precarietà Il lavoro – fondamento costituzionale della Repubblica – ha perso negli anni il suo valore politico, economico e sociale. Questo è quanto emerge dal rapporto sulle tendenze dei salari e delle disuguaglianze in Italia e nel mondo dell’Ilo (2024) e dall’ultimo rapporto annuale dell’Istat (2024), che mostrano il progressivo declino dei salari reali e la crescente precarizzazione del mercato del lavoro in Italia. I cambiamenti economici e sociali portati dall’era della globalizzazione hanno contribuito a minare le sicurezze che un posto di lavoro riusciva a dare. La crescente deregolamentazione del mercato del lavoro, con l’obiettivo di migliorare la competitività, la graduale frammentazione delle catene della produzione, la progressiva terziarizzazione dell’economia sono tutti fattori che hanno favorito il diffondersi di una nuova occupazione precaria. Sono nate nuove forme contrattuali incentrate sulla discontinuità del rapporto di lavoro.      
  • Oh mia Patria

    100.00 
    L’antologia rilegge oltre due secoli di storia patria, ordinando i brani di ogni capitolo in tre sezioni tematiche: Il racconto della storia; La questione sociale e il mondo del lavoro; Lo spirito del tempo. Organizzata in tre volumi (Nascita di una nazione; L’Italia règia; L’Italia repubblicana), si sviluppa per circa 2500 pagine e comprende più di 1000 brani. L’opera si avvale della prefazione generale di Tullio De Mauro e dell’introduzione di Raffaele Manica. Ciascun volume contiene, oltre ai testi: le introduzioni ai singoli capitoli; una dettagliata cronologia per consentire al lettore di cogliere facilmente tutti i riferimenti storici presenti nei brani; le note ai testi; le notizie biografiche su ciascuno degli autori antologizzati; l’elenco delle fonti bibliografiche utilizzate. Sono stati raccolti e messi in ‘comunicazione’ tra di loro testi letterari e poetici, versi per musica operistica, canti e inni politici e militari, canzoni popolari (folk, d’autore e pop). Anche per la scelta dei poeti e degli interpreti di canzoni non ci si è limitati a seguire la gerarchia dei ‘valori consolidati’, ma si sono esplorate anche le opere di autori nuovi e nuovissimi, o di quelli ingiustamente dimenticati. Per consultare i contenuti dell’opera, le introduzioni, gli indici completi, la rassegna stampa e altro ancora, clicca qui http://www.futura-editrice.it/oh-mia-patria-informazioni-e-approfondimenti
  • Sullo sfondo dei tragiciesiti causati da questo virus a livello globale, l’articolo analiz-za alcuni dei difficiliprocessi in atto ed ipotizza l’inizio di una fase in cui trasformare incertezza, smarrimento paura in opportunità di cambiamento. Una visione pragma-tica ma soprattuttoil tentativo di individuare nuovi spazi di azione e un nuovo ordine di valori. In uno scenario indivenire, emerge l’esigenza di metterein campo azioni di-versificate e strategie a medio e lungo corso per uno sviluppo urbano in cui sostenibilità eresilienza siano i termini chiave delle politiche urbane. Non è dato sapere quando si potrà riprendere lavita di sempre, ma siamo consapevoli della necessità di mettere in discussione alcuni aspetti del passato per contribuire a costruire un futuro migliore.