• Il contributo esamina la questione della riduzione dell’orario di lavoro nel settore metalmeccanico, con l’obiettivo di incrementare l’occupazione e migliorare le condizioni lavorative. Per ragioni di spazio, non verrà trattato il tema della distribuzione del reddito, sebbene esso sia connesso alla regolazione dell’orario di lavoro. Si sottolinea l’impor-tanza per le organizzazioni dei lavoratori di sostenere una riduzione dell’orario di lavoro non solo a parità di salario, ma anche di produttività. Qualora, infatti, la riduzione dell’orario fosse subordinata a un aumento della produtti-vità, il duplice obiettivo di creare occupazione e migliorare le condizioni lavorative rischierebbe di non essere raggiunto.
  • Occupazione e condizioni di lavoro sono caratterizzate da due aspetti strutturali. Il primo è connesso con l’uso delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di organizzazione del lavoro allo scopo di risparmiare lavoro per unità di prodotto. Il secondo aspetto riguarda le condizioni di incertezza e di precarietà per una fetta consistente degli occupati e degli occupabili. Il saggio discute le condizioni socioeconomiche alle quali una riduzione dell’orario di lavoro può migliorare le condizioni nelle quali versa il lavoro in Italia e aumentarne gli spazi di libertà.
  • Oratorio bizantino

    Fascia di prezzo: da 2.99 € a 10.00 €
    In questo nuovo libro, Arminio raccoglie i suoi scritti più liricamente civili, e con il suo stile surreale e comico ricorda per postura autoriale un po’ Emil Cioran e un po’ il narratore «in pubblico» Peter Bichsel, maestro conclamato della prosa breve. Diviso in gruppi tematici (comizi morali, l’esperienza politica, il paesologo in campagna elettorale, le battaglie civili per l’ospedale di Bisaccia e contro la discarica del Formicoso) ilvolume censisce l’impegno di anni dell’ultimo autore comunitario del nostro paese, che usa ancora la parola nel tentativo di salvare un pezzo di mondo. Quelfare letteratura per la quale – come ha scritto di lui il mentore Gianni Celati, una sorta di maestro volontario per l’autore irpino– «occorre privilegiare al massimo le cose singole, contro le astrazioni degli esperti e le frasi fatte dell’attualità». Arminio è sempre a caccia di paesaggi, umani o naturali. Li setaccia rabdomanticamente, implacabilmente, senza paura. Nomina, ammonisce, s’indigna. Fa una battaglia contro il cinismo fin nelle interiora: «C’è sempre altro da fare quando dobbiamo fare qualcosa per gli altri»,dice in un passo emblematico.E anche se il suo baricentro antropologico è quello di Bisaccia, non parla solo di Irpinia, di Sud o dell’Italia intera:la visione è globale, occidentale, nell’intreccio tra cultura contadina, modernità e villaggio tecnologico, la visione di un capitalismo che «a furia di espandersi è diventato piccolissimo». Sovversivo mite della parola e del pensiero, lancia un j’accuse virulento contro i politici narcisi e ciechi, specchio sensibile di un declino sociale e morale, ma con la speranzae il sogno di un nuovo umanesimo, fatto di comunità «che vadano oltre il profilo dei singoli campanili e dei singoli comuni», e di nuove agorà.
  • Ordine nuovo

    17.50 
    Ordine Nuovo fu un movimento neofascista ispirato al pensiero della filosofia della Tradizione di Julius Evola. Il gruppo, che in una prospettiva nazional-rivoluzionaria si opponeva al sistema democratico e partitico, nacque nei primi anni Cinquanta come centro studi all’interno del Movimento Sociale Italiano e se ne distaccò nel 1956, pur mantenendo con esso a fasi alterne rapporti che talvolta erano finalizzati a un possibile rientro, il quale avvenne nel 1969. Questo studio indaga gli aspetti politico-culturali di un importante movimento del neofascismo italiano, attraverso l’analisi di documenti di polizia, riviste e materiali prodotti dal gruppo. Il motto «Il nostro onore si chiama fedeltà», ripreso dalle SS naziste, esprime l’identità e lo stato d’animo, nelle sue espressioni culturali e antropologiche prima che politiche, di quel microcosmo dei vinti di Salò, che si sentiva legato a un passato «glorioso» e in nome del quale intendeva riconfermare la scelta compiuta anni prima. Il volume, muovendo dall’analisi del contesto segnato dal paradosso dell’essere «fascisti in democrazia», ricostruisce lo sviluppo di questo movimento tra i primi anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, delineando un percorso oscillante tra spinte all’integrazione politica e derive radicali che condussero una parte di esso verso la clandestinità, dopo il suo scioglimento, avvenuto nel 1973.
  • L'articolo indaga l'impatto della digitalizzazione sull'organizzazione del lavoro e sulle istituzioni delle relazioni industriali, prendendo in considerazione il lavoro nei centri di distribuzione di Amazon. A livello organizzativo, management algoritmico e dispositivi elettronici danno luogo a una sorta di «fabbrica terziaria digitalizzata» caratterizzata da un'inedita variante di «taylor-fordismo digitale», che ripropone esigenze elementari di tutela del lavoro. D'altro canto, l'analisi del conflitto in corso in Germania e, più di recente, in Italia mette in evidenza da un lato gli ostacoli strutturali che si frappongono all'azione sindacale e, dall'altro, l'indifferenza istituzionale di Amazon, non ultimo in seguito alla debolezza ormai strutturale degli assetti nazionali, ancora fordisti e «analogici», e l'inadeguatezza del livello istituzionale europeo nell'ambito della contrattazione collettiva.
  • Alla legalità come bene pubblico l'autore dedica una serie di conversazioni con esponenti autorevoli della società civile, quali Rita Borsellino, Francesco Alì, Marcelle Padovani, Raffaele Bruno e Alessandro Pecorato. L'idea che accomuna questi contributi è l'importanza dell'esercizio consapevole della responsabilità da parte dei cittadini. Un lessico democratico, fatto di legalità, partecipazione, regole, responsabilità, sia dei cittadini che delle loro classi dirigenti.
  • Il debito del prestatore di lavoro, ossia il contenuto dell’attività lavorativa e le sue caratteristiche, rappresenta da sempre un nodo centrale della riflessione giuslavoristica, oltre a essere il cuore di molte rivendicazioni di natura strettamente sindacale, in particolare quelle che mirano a modificare direttamente o indirettamente l’organizzazione del lavoro. Infatti l’incidenza del potere datoriale, la sua pervasività da una parte, e l’autonomia dei lavoratori dall’altra, cioè il grado della loro libertà, si misurano in relazione all’oggetto della prestazione e alle modalità...
  • Il testo si sviluppa in tre parti. Nella prima viene ricostruito il dibattito sui modelli produttivi definendo il concetto, i suoi contenuti e le sue configurazioni nel tempo, con particolare attenzione alla distinzione tra erogazione del lavoro e organizzazione del lavoro. La seconda parte di sofferma sul dibattito attuale intorno a questo tema, nel quale hanno un ruolo rilevante le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Vengono ricostruite le diverse posizioni e posto l'accento sulla novità relativa del fenomeno, ormai avviato da diversi decenni e per questo già oggetto di un patrimonio di ricerche e di conoscenze sostanzioso e rilevante, partendo dal quale si possono fornire spiegazioni su quanto già accade senza dover fare riferimento a ipotesi sul futuro a venire prospettate da una letteratura negli ultimi anni in costante crescita. La terza parte, infine, si sofferma sul ruolo che dovrebbe giocare la contrattazione sui temi dell'organizzazione del lavoro e in particolare si richiamano le esperienze già maturate nella contrattazione dei sistemi informativi.
  • Anche questo contributo si propone di verificare nel dettaglio quali sono le condizioni sperimentate dai lavoratori nella lean production. L’articolo illustra i risultati di uno studio comparato di due fabbriche, una italiana e l’altra americana, impegnate come sub-fornitori di primo livello del medesimo tipo di prodotto di una multinazionale dell’automobile. I risultati evidenziano una rigida standardizzazione delle mansioni, un'elevata intensità di lavoro e uno scarso coinvolgimento, con alcune differenze significative tra paesi.