• In Italia l’assalto all’universalismo – e ai principi fondanti della legge 833 approvata quarant’anni orsono – si manifesta con un disegno bipartisan fondato sul definanziamento del settore sanitario pubblico e sulla promozione del «secondo pilastro» assicurativo privato. Un disegno molto simile a quello ordito nel 1992 dal ministro De Lorenzo, ma reso oggi molto più pericoloso dalla convergenza di molteplici interessi e dall’assenza di una qualche resistenza a «sinistra». C’è da augurarsi che le molteplici iniziative che sono in cantiere per ricordare i quarant’anni di vita del Servizio sanitario nazionale servano a risvegliare dal loro torpore le forze politiche e sindacali che hanno (o dovrebbero avere) nel proprio bagaglio ideale il concetto di diritto alla salute e di uguaglianza di tutte le persone di fronte alla malattia.
  • Il saggio si concentra sull’introduzione, a partire dagli anni novanta, di forme di aziendalizzazione e managerializzazione all’interno del Servizio sanitario nazionale (Ssn). La legge istitutiva del Ssn nel 1978 attribuiva un potere limitato alla componente tecnico-gestionale, lasciando sostanzialmente i poteri in mano ai due principali gruppi di attori, che avevano giocato un ruolo centrale nel precedente assetto mutualistico: quello politico e quello medico. Con l’aziendalizzazione si intendeva limitare il potere dei medici, sottoposti a rigorose forme di controllo, nonché estromettere dalla gestione sanitaria la componente politica, adottando un modello di forte separazione delle attività di gestione da quelle di indirizzo politico. Il saggio mostra come il quadro che emerge a un quarto di secolo di distanza da tali riforme è profondamente differente. Se, da un lato, la managerializzazione ha permesso forme di razionalizzazione della spesa e notevoli risparmi ed efficientamenti del Ssn (che continua a funzionare con risorse nettamente inferiori a quelle di altri Ssn), dall’altro, l’idea dell’autonomia dei manager delle aziende si è andata perdendo fortemente nel tempo in molti territori e si è in presenza di un sistema sempre più ri-verticalizzato e ri-politicizzato.
  • L’articolo sviluppa attraverso le tappe di evoluzione dello scenario del farmaco, in Italia, ma sullo sfondo delle trasformazioni della ricerca e del mercato a livello internazionale, la tesi enunciata nel titolo: contenuti, ruoli, criteri di uso di farmaci e di tecnologie possono, e devono, essere raccontati, compresi, valutati nella loro permanente e molto stretta relazione con il sistema sanitario complessivo. Le tappe ritenute più significative, dai due punti di vista complementari, degli sviluppi conoscitivi e istituzionali, nel corso degli ultimi quarant’anni guidano ad una lettura complessiva del Ssn, che ne permette la comprensione in un contesto politico, sociale, istituzionale (ancora una volta e indissolubilmente a livello nazionale e globale) sempre più caratterizzato da una dipendenza da determinanti di tipo economico che si impongono sui principi e i dettati costituzionali che dovrebbero garantire prioritariamente il diritto individuale e collettivo ad una sanità non escludente soprattutto delle popolazioni/patologie che più direttamente mettono a rischio l’autonomia e la dignità delle vite-storie delle persone.
  • Nel 1978, l’approvazione di tre grandi riforme sociali – la legge 180 di riforma della psichiatria, la legge 194 sulla tutela della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza e la legge 883 di riforma sanitaria – contribuì a migliorare le condizioni di vita dei cittadini del nostro paese. L’articolo ricorda quale siano stati il contesto politico e il percorso di mobilitazione sindacale e sociale che hanno accompagnato l’approvazione delle leggi; e sottolinea i punti di forza delle tre riforme ma non si limita a rievocarle come conquiste del passato, piuttosto segnala come siano ancora estremamente attuali, conservando tutto il loro potenziale innovativo.
  • La discussione intorno agli strumenti di contrasto alla povertà a volte non sfugge alla sovrapposizione con il dibattito di natura politica non consentendo di affrontare il tema alla radice e con attenzione alle concrete possibilità d’intervento. Obiettivo di questo contributo è provare a ridefinire un indice di questioni per inserire, almeno dal punto di vista di un’organizzazione sindacale come la Cgil, il tema nell’agenda politico-sociale dei prossimi tempi. Per questa ragione l’articolo è strutturato secondo uno schema di domande e risposta, senza avere la pretesa di essere esaustivi vista la complessità della materia e le diverse sfaccettature attraverso le quali questa può essere discussa, ma con l’intento di ricollocarla in una dimensione più ampia.
  • L’articolo presenta una comparazione delle politiche di reddito minimo in alcuni paesi europei focalizzandosi sulle differenze nell’accesso, sui livelli di condizionalità previsti, sulla generosità e sulle innovazioni introdotte negli ultimi anni, in particolare nel passaggio da singole misure di reddito minimo a sistemi integrati di vari trasferimenti monetari. La tesi sostenuta è che nel contrasto alla povertà si stia passando a misure di reddito minimo fortemente condizionate, ma sempre più integrate a strumenti di altra natura. Con l’ausilio dei dati Eu-Silc è stato valutato in che modo i sistemi di trasferimento hanno reagito alla crisi economica, mettendo in luce le differenze esistenti tra alcuni paesi europei in termini di composizione della spesa e di efficacia nel contrasto alla povertà. I risultati mostrano grandi differenze tra i diversi paesi, sia dal punto di vista strutturale sia come risposta agli effetti prodotti dalla crisi. Ciò che emerge, in generale, è il ruolo marginale assunto dai trasferimenti finalizzati al contrasto della povertà e dell’esclusione sociale in senso stretto, da cui l’importanza di una visione allargata a un insieme più ampio di trasferimenti.
  • L’articolo si propone di sviluppare una riflessione approfondita dei rapporti fra l’affermazione delle formazioni populiste e le trasformazioni della democrazia, analizzando i cambiamenti in corso nel sistema politico italiano dopo le recenti elezioni nazionali. Il Movimento 5 stelle e la Lega hanno ottenuto un ampio consenso elettorale e successivamente hanno formato un governo di coalizione. Per la prima volta in Europa due tipologie molto differenti di populismo si sono coalizzate in un governo nazionale. Se riuscirà a durare e a realizzare alcuni dei suoi obiettivi più importanti, il governo di coalizione può provocare, una significativa ridefinizione del sistema politico italiano, facendo emergere un nuovo tipo di bipolarismo.
  • Il concetto di populismo è ambiguo e polisemico e abbraccia fenomeni molto eterogenei. In una definizione minima, la categoria di populismo rinvia a un atteggiamento e a una pratica ostile alla mediazione politica e alle istituzioni della rappresentanza. Il fondamento ideologico del populismo come strategia di conquista e conservazione del potere è la volontà di andare oltre la distinzione tra destra e sinistra, e oltre il conflitto tra capitale e lavoro. La formula di un populismo di sinistra appare per questo come contraddittoria negli assunti teorici e subalterna sotto il profilo della cultura politica.
  • L’articolo analizza le esperienze degli utenti immigrati dei servizi sanitari pubblici in area perinatale a Torino. Gli studiosi del fenomeno migratorio si sono sempre più interessati all’impatto delle politiche sociali sul processo di integrazione, anche per quanto riguarda l’accesso ai servizi sanitari. Secondo gli studi incentrati sui servizi di salute materna e infantile, la burocrazia e le barriere linguistiche sono alcune delle cause di un accesso ridotto a informazioni o servizi sanitari dei genitori immigrati. Ci sono pochi studi che esplorano tali problemi nel contesto italiano. Lo scopo di questo articolo è iniziare a colmare questa lacuna. In primo luogo, l’articolo descrive sinteticamente il recente processo di riorganizzazione dell’assistenza pubblica dei servizi sanitari perinatali a Torino e le principali caratteristiche degli utenti di questi servizi con particolare riguardo alla presenza di immigrati. Quindi, analizza le esperienze con i servizi sanitari locali perinatali di un gruppo di trentasei immigrati provenienti da Perù, Romania e Marocco. In conclusione, l’articolo sottolinea i principali aspetti critici nel sistema sanitario pubblico perinatale locale emerso dall’analisi.
  • L’articolo analizza la configurazione istituzionale dei sistemi di istruzione e formazione professionale (Vocational education and training-Vet) e di apprendistato in Italia e in Germania. Per quanto riguarda il caso italiano l’attenzione si concentra sulle recenti riforme che hanno cercato di costituire, attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato, un «sistema duale» efficace nel combinare istruzione e lavoro. In seguito, l’articolo descrive le caratteristiche della formazione professionale e del sistema duale di apprendistato in Germania. I due paesi, e le relative forme di educazione «duale», sono posti a confronto, sottolineando le differenze nelle strutture istituzionali e nei conseguenti sviluppi di policy, al fine di chiarirne le diverse logiche sottostanti.
  • CM 5-2018

    12.00 
    Editoriale Tortorella San Giorgio, il drago e i mostriciattoli di turno Osservatorio Ferrajoli La questione migranti: Italia incivile, Europa incivile Rinaldini Il “decreto dignità” e i gravi ritardi della sinistra sul lavoro Leiss Il baratro di Genova Garibaldo Fca e Fca Italia dopo Marchionne: un’eredità difficile Orlandi La sinistra, la Cina, la globalizzazione Mineo Le sinistre e la crisi dell’Unione europea Laboratorio culturale Dominijanni Femminismo in/addomesticabile Caputo Il regresso oligarchico: la crisi della democrazia oggi Ripensando il passato Bellofiore Provarci ancora, fallire di nuovo, ma fallire meglio. In ricordo di Lucio Magri Schede critiche Di Siena Rivoluzione e socialismo, oggi D’Alessandro Gramsci in carcere tra Mussolini e Stalin Vander Antonio Gramsci, una biografia francese
  • CM 3/4-2018

    12.00 
    Editoriale
    Tortorella La destra e la guerra
     
    Osservatorio
    Di Siena Il “contratto” M5s e Lega e la crisi della Repubblica
    Marcon Non sopravvive un’Europa che guarda a Nord e a Est e non a Sud 
    Salinari La guerra civile internazionale siriana
    Scarano Metamorfosi del welfare: dalla piena occupazione al reddito di cittadinanza
     
    Consumo, tecnica, egemonia
    Vita La frontiera analogico-digitale 
    Repetto L’egemonia della cultura pubblicitaria dagli anni Ottanta a oggi
    Mezza Il mulino dell’algoritmo: per un welfare della potenza di calcolo
     
    Laboratorio culturale
    Magni Luporini e L’ideologia tedesca
    Polizzi Una lezione su Marx di Cesare Luporini
    Luporini L’ideologia tedesca e le Tesi su Feuerbach. Una lezione del 1956
    Gajano Cesare Luporini, un esempio per la sinistra di oggi
    Cecchi Il Sessantotto, uno spettro per la sinistra
    Serafini Individui o classi. Obiezioni a Fred Moseley
    Vaccaro Ma la modernità è davvero finita?
    Nivarra Apogeo e declino della “transizione” (e della sinistra)
    Vander La borghesia come problema. Thomas Mann fra anti-politica e politica
    Delle Rose Dialettica del consenso sulle cause del riscaldamento globale 
     
    Schede critiche
    Liguori Gramsci e Sraffa, comunisti nel Novecento
    Voza Un presente assoluto
    Infranca L’ontologia in Lukács