• In buona parte dell’Europa i sistemi di welfare, particolarmente generosi con i disoccupati, possono essere di impedimento a un organico sviluppo economico dei singoli paesi. Si tratta della cosiddetta trappola della disoccupazione, nella quale cadono e dalla quale poi stentano a uscire molti lavoratori che trovano più conveniente essere assistiti dal welfare che non rientrare attivamente nel mercato del lavoro. Per contrastare questo pericolo, sempre più insistenti e pressanti sono stati gli inviti della UE ad adottare politiche nazionali per l’impiego meno orientate all’indennizzo dello stato di disoccupazione e più rivolte a sostenere il lavoratore nel suo ritorno al lavoro, realizzando un passaggio dalle politiche passive a quelle attive. Il volume fornisce una panoramica delle politiche di attivazione nei principali paesi europei che potrà risultare utile per le scelte ancora da compiere in Italia, dove la tutela contro la disoccupazione conosce una variante che non ha paragoni in Europa e che vede ogni anno oltre un milione di lavoratori precari accedere alle prestazioni di disoccupazione con un meccanismo di funzionamento che, se non correttamente governato, alimenterà il lavoro nero e assorbirà sempre più risorse pubbliche. Il volume è a cura di Canio Lagala e Madia D’Onghia.
  • L’articolo esamina il rapporto tra politiche e pratiche alla luce del paradigma di attivazione. Prendendo le mosse dalle ragioni a favore di un dialogo tra una prospettiva di politica sociale e una di servizio sociale, il saggio sottolinea l’importante ruolo svolto dagli operatori nell’ambito delle pratiche del welfare (inter-)attivo. Considerando i recenti sviluppi normativi in materia di politiche del mercato di lavoro e di contrasto alla povertà in Italia, il contributo si conclude con una riflessione sulle sfide di un progetto di professionalizzazione nei contesti di attivazione e sul possibile apporto, in tale ambito, di una prospettiva di servizio sociale.
  • Il contributo indaga sulle ragioni che rendono difficile una riforma in senso maggiormente universalistico del sistema di cura delle persone anziane non autosufficienti. Adottando una prospettiva di neo-istituzionalismo storico, mostra come anche quando si sono aperte possibilità di riforma, inclusa quella recente legata al Pnrr, una serie di fattori e istituzioni, a partire dall’indennità di accompagnamento e dalla diffusa presenza di un mercato irregolare della cura, ha agito da forte meccanismo di blocco.
  • L’articolo contribuisce alla letteratura sulle aree interne con un’analisi delle politiche per la resilienza dei territori partendo dal caso di Piombino, città siderurgica della costa to-scana interessata da un processo di deindustrializzazione, ormai in atto da più di un trentennio, che ha trasformato uno dei motori dello sviluppo regionale in un’area margi-nale. Tramite l’utilizzo di uno studio di caso longitudinale, l’articolo mostra che non esiste un automatismo tra deindustrializzazione e declino. Piombino è un esempio di strategie di policy che non hanno innescato processi di crescita economica e sociale basati su un modello di sviluppo diverso da quello della grande industria e, al contrario, hanno portato la città ai margini. L’articolo mostra come una serie di criticità nella governance locale e sovralocale e nelle politiche adottate in due giunture critiche per lo sviluppo dell’area hanno accelerato il passaggio della città da polo ad area marginale: la tempistica degli interventi implementati, il policy mix degli strumenti adottati, la presenza di attori che hanno agito secondo una logica estrattiva delle risorse locali, la mancanza di condizionalità negli stru-menti di policy nazionali e la fragilità degli interventi basati sul rafforzamento delle con-nessioni tra attori locali e sovralocali.
  • L’influenza di una precisa ideologia (conservatrice) nelle politiche economiche europee e, conseguentemente, nelle scelte in materia di diritto del lavoro appare ormai evidente. È questa la tesi principale del contributo, che sottopone a critica la richiesta/proposta prevalente nel dibattito politico-sociale: l’aumento della flessibilità del lavoro, in particolare di quella in uscita.
  •   Il volume raccoglie gli atti del Forum Giusta Transizione della CGIL, tenutosi il 6 febbraio u.s. presso la CGIL nazionale, con le conclusioni del Segretario confederale, Christian Ferrari. Link  Politiche per il clima e giusta transizione