• QRS N. 2/2015

    22.00 
    • I nuovi modelli di organizzazione produttiva
    • Evidenze dal welfare aziendale
    • Il valore politico del lavoro
    • Ricordando Silvano Andriani
  • QRS N. 1/2015

    22.00 
    • Susanna Camusso: contrattare il valore del lavoro
    • Il lavoro fatto a pezzi
    • I sindacati occidentali: tempi duri scelte ardue
    • La redistribuzione del tempo di lavoro
  • QRS N. 4/2017

    22.00 
    • Tendenze recenti del decentramento contrattuale
    • Crisi e riforme in Spagna e Belgio
    • La riorganizzazione desiderabile della pubblica amministrazione
  • QRS N. 3/2017

    22.00 
    • La fabbrica digitale
    • Industria 4.0: la contrattazione d’anticipo
    • Emigrazione e unità sindacale
  • QRS N. 2/2017

    22.00 
    • Il ruolo dell’economia fondamentale
    • La contrattazione e la solidarietà tra generazioni
    • Donne e sindacati
  • QRS N. 1/2017

    22.00 
    • Sinistra e lavoro
    • Sindacati e lavoro professionale
    • Innovazione sociale e industriale
  • QRS N. 1/2016

    22.00 
    • Ricordo di Riccardo Terzi
    • Salvati dall'euro?
    • Negoziare l'incertezza
    • Le traiettorie dei paesi mediterranei
  • La riduzione delle tutele classiche e inderogabili del lavoro realizzata con le recenti riforme mediante l’ampliamento degli spazi di regolazione concessi ai poteri imprenditoriali e alla contrattazione collettiva, specie aziendale, aumenta i trattamenti differenziali e le diseguaglianze nel lavoro, e, al contempo, sposta l’attenzione sul rispetto dei divieti di discriminazione, sempre più invocati a tutela dei diritti dei lavoratori. Gli studi raccolti in questo volume affrontano il tema delle discriminazioni alla luce delle riforme più recenti, interrogandosi sul ruolo svolto dal diritto antidiscriminatorio nell’attuale sistema normativo, in una prospettiva che tiene conto sia dell’evoluzione del diritto nazionale, sia del contesto e della regolamentazione europea in cui esso si colloca. Alla prima parte, dedicata all’inquadramento generale del tema, seguono i saggi dedicati ai diversi ambiti di applicazione del diritto antidiscriminatorio: dai contratti di lavoro non standard ai licenziamenti, dai comportamenti molesti e ritorsivi alla tutela della salute nei luoghi di lavoro. Chiude il volume una parte dedicata ai profili processuali e ai rimedi giudiziali avverso le discriminazioni. L’opera si caratterizza per il dialogo che si instaura tra gli Autori: accademici, magistrati e avvocati impegnati quotidianamente nello studio e nell’applicazione concreta del diritto antidiscriminatorio. Il volume contiene scritti di Cristina Alessi, Lisa Amoriello, Marzia Barbera, Olivia Bonardi, Silvia Borelli, Laura Calafà, Laura Curcio, Maria Dolores Ferrara, Valeria Filì, Giorgio Fontana, Donata Gottardi, Alberto Guariso, Fausta Guarriello, Andrea Lassandari, Cinzia Meraviglia, Roberta Nunin, Carla Ponterio, Annalisa Rosiello, Rita Sanlorenzo, Stefania Scarponi, Elisabetta Tarquini, Anna Luisa Terzi.
  • Squilibrio

    16.00 
    Le ragioni dello squilibrio sono essenzialmente nell’incapacità delle imprese e delle famiglie di conoscere gli effetti macroeconomici delle loro azioni. Naturalmente, sono le decisioni di impresa che muovono l’economia, ma non è chiaro come tali decisioni siano prese, e quanto influenzino e siano influenzate dall’andamento dell’economia nel suo complesso. Così, se è indubbio che l’economia è trainata dalle decisioni imprenditoriali, tuttavia sono gli effetti non conosciuti di queste decisioni che alterano continuamente la struttura. Una delle ragioni dell’intervento pubblico sta proprio nell’ignoranza dei decisori. Molto rilievo, in questo libro, è dato al progresso tecnico, specialmente nella sua forma di nuove tecniche «superiori» – ovvero quelle che costano di meno e producono di più rispetto a quelle esistenti, quali che siano i rapporti tra i prezzi dei fattori della produzione [...]. Un avanzamento introdotto nel libro è nella qualificazione del progresso tecnico come elemento della domanda effettiva, proprio per gli effetti macroeconomici dell’applicazione delle nuove tecniche. Nello squilibrio, tuttavia, gli imprenditori non sanno se le tecniche scelte siano effettivamente superiori per l’economia nel suo complesso, e così si possono facilmente presentare grandi fallimenti, distorsioni nei prezzi e nei costi, sprechi generalizzati, situazioni che giustificano l’intervento pubblico. Gli autori guardano al progresso tecnico anche per illustrare la poca fondatezza delle politiche europee, che apparentemente incoraggiano l’innovazione, ma chiudono nella prigione del «consolidamento fiscale» l’unico soggetto, lo Stato, capace di mettere in moto l’innovazione. Dalla prefazione di Paolo Leon N.B. nella sezione "sfoglia il libro" potrai scaricare l'errata corrige.
  • La crisi più lunga dal dopoguerra ha cambiato l’economia italiana, il lavoro e le re lazioni tra sindacati e imprese. L’innovazione tecnologica in corso può essere una opportunità per il lavoro e le competenze, specie dei giovani, ma anche uno stru mento di discriminazione che produce nuove disuguaglianze sociali, economiche, territoriali e maggiore disoccupazione. La fine dell’intermediazione tra politica e società, i social media che sostituiscono il confronto diretto con le persone, il lea derismo che non ha bisogno di radicamento sul territorio hanno tentato di relegare le organizzazioni sociali e il lavoro ai margini del dibattito. Ma il lavoro è tornato di recente al centro della discussione: la pretesa supremazia della politica non ha funzionato. In questo libro-intervista Susanna Camusso risponde ai quesiti di Massimo Mascini e descrive con orgoglio un sindacato che vuole rinnovare la propria funzione senza rinunciare a essere una organizzazione generale, inclusiva delle diversità del lavoro, plurima e democratica. Ne sono esempi la battaglia per nuovi diritti e il Piano del lavoro, rivolto soprattutto ai giovani. Un bilancio di quello che è stato fatto negli ultimi anni e i sentieri possibili di una nuova democrazia partecipata.
  • Il libro è risultato finalista del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2013. Che cos’è la temperatura? Che cosa si nasconde dietro la nostra percezione di caldo e freddo? Le domande più semplici dischiudono la complessità del mondo. In questo caso, una riflessione attenta rivela che la temperatura è una proprietà fisica intimamente legata ad altre due grandezze fondamentali, l’energia e l’entropia. Queste nozioni sono il risultato di almeno tre secoli di ricerche: dall’ipotesi del fluido calorico alla teoria atomica, dalla termodinamica alla fisica statistica, l’evoluzione delle idee si è intrecciata con la nascita e la storia della società industriale. Il libro conduce il lettore alla scoperta di questa triade indissolubile di concetti fisici, fondamentali nella moderna visione della natura. Ancora oggi i ricercatori provano ad estendere i concetti di temperatura, energia ed entropia per descrivere sistemi complessi quali i mercati finanziari, gli ecosistemi o le reti sociali. Tuttavia, al di là delle nuove frontiere della ricerca, tali concetti si rivelano indispensabili per inquadrare e comprendere le sfide del nostro tempo: il problema energetico, i cambiamenti climatici e l’impatto sull’ambiente delle nostre economie.
  • I mutamenti in atto nei processi produttivi sono osservati da alcune categorie interpretative introdotte da Karl Marx sul macchinismo industriale. Tale metodologia mostra una differenza significativa tra il modo di produzione specificatamente capitalistico esaminato da Marx e le attuali particolarità del processo lavorativo. Dal «consumo della forza-lavoro acquistata» si passa al lavoratore come sostanza valorificante della produzione. Con l’esperienza e la conoscenza della persona/lavoratore s’inverte significativamente la relazione tra forza-lavoro e macchine, tra lavoro astratto e lavoro concreto, e il lavoro si rivela sempre di più come opera e azione. L’esame della personalizzazione si avvale prevalentemente del gioco elaborativo tra K. Marx, H. Arendt e M. Heidegger per giungere alla definizione di libertà nel lavoro come prima condizione rivendicativa del cambiamento. La persona nel lavoro è il paradigma da cui procedere per rappresentare il lavoratore di fronte ai mutamenti organizzativi e tecnologici, ed è esaminata in alcuni suoi aspetti sociologici e storici, tramite temi sindacali quali il salario professionale, gli orari, la formazione, la struttura contrattuale e gli investimenti aziendali sulle conoscenze.