• L’Italia è entrata in un circolo vizioso, che può essere spezzato solo attraverso un rilancio degli investimenti e della produttività nei settori strategici, a iniziare dal manifatturiero. Se da una parte dobbiamo chiedere la costruzione di un’Europa politica, dall’altra dobbiamo risolvere i nostri problemi di competitività. Occorre incrementare la competitività di quei comparti che sono maggiormente esposti alla concorrenza internazionale. La contrattazione collettiva può essere chiamata a svolgere un ruolo attivo di sostegno e di accompagnamento. Urge dirimere le questioni relative al sistema contrattuale e alla rappresentanza sindacale, premesse necessarie di qualsiasi opera riformatrice di ampio respiro.
  • Una riflessione sul sistema economico regionale dell’Emilia-Romagna che intende superare la sterile contrapposizione tra tesi del declino e tesi della trasformazione. Da un lato i settori industriali, trainati dalla componente estera della domanda, fanno registrare una crescita del valore aggiunto a tassi ben più elevati della media nazionale. Dall’altro i settori del terziario che frenano la crescita con dinamiche della produttività spesso negative, compensate da una forte intensità occupazionale della crescita. Analisi e valutazioni.
  • Il d.d.l. n. 1324 contente disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie, approvato dal Senato nel maggio 2016, è attualmente in discussione alla Camera. A parere di molti la nuova normativa non sarebbe in grado di cogliere le trasformazioni che vanno coinvolgendo la professione medica, da un lato, e i sistemi sanitari, dall’altro. In questo contesto, ci si può chiedere quale sia la posizione dei giovani medici che, entrati da poco nella professio- ne, ne saranno i maggiori esponenti nei prossimi decenni. I risultati di una indagine, svolta presso un campione di medici della provincia di Ancona, getta uno sguardo su un tema tan- to rilevante quanto poco affrontato dalla letteratura di settore.
  • In Italia, non vi è ancora il pieno riconoscimento giuridico e sociale dei genitori omosessuali e dei loro figli e le competenze degli operatori e la configurazione dei servizi possono costituire una risorsa importante per sostenere la genitorialità di donne lesbiche e uomini gay e il benessere di adulti e bambini/e. A partire da una ricerca qualitativa esplorativa nell’ambito del progetto europeo Doing Right(s), l’articolo indaga le rappresentazioni della genitorialità omosessuale di operatori e operatrici in ambito sanitario, sociale ed educativo, e analizza come e in che misura queste rappresentazioni danno forma all’incontro tra professionisti/e e famiglie aprendo spazi più o meno efficaci di inclusione e riconoscimento. I dati presentati permettono anche di delineare degli elementi utili per ridisegnare le condizioni istituzionali per l’inclusione dei genitori omosessuali e dei loro figli nei servizi.
  • Chi lavora nei servizi sociali? Quali competenze sono richieste per migliorare i servizi? Quali professioni avranno possibilità di impiego negli anni futuri? Come progettare l’offerta formativa per rispondere alle esigenze effettive del Welfare locale? Questi temi vengono affrontati nella Guida, frutto delle esperienze di ricerca realizzate da due sociologhe in diversi contesti territoriali. La riforma del comparto sociale e del mercato del lavoro, il trasferimento delle funzioni dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali hanno trasformato l’impianto complessivo del sistema professionale. Questa dispensa offre spunti di riflessione per tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di professioni sociali dal lato del lavoro e dal lato della formazione. Propone un sistema di governance per le Regioni che intendono programmare la formazione in modo coerente con la domanda espressa dai territori.
  • Il campo di studi sulle professioni ha riguardato prevalentemente le occupazioni basate su una conoscenza acquisita attraverso un lungo percorso di istruzione ad alto livello e un percorso di formazione specifica per l’esercizio professionale. Tuttavia i cambiamenti avvenuti nelle economie sembrano aver modificato il rapporto tra professioni-Stato-organizzazioni, favorendo lo sviluppo di una nuova categoria composta da lavoratori che hanno l’ambizione (la necessità) di agire «come professionisti», spesso senza avere i requisiti necessari per accedere allo status di professionisti riconosciuti nel senso classico del termine. Le questioni che nascono nella sociologia delle professioni, in modo specifico per le professioni liberali o intellettuali, richiedono, oggi, alla prova dei cambiamenti avvenuti nelle economie, nelle forme di organizzazione e di regolazione del lavoro, nelle modalità di accesso alla conoscenza in tutti i paesi industrializzati, alcune riformulazioni tematiche. Questo articolo intende esplorare, facendo ricorso agli strumenti della sociologia delle professioni e del lavoro, l’intreccio tra professionalismo e organizzazione, cercando di evidenziare i fattori attraverso i quali i lavoratori, siano essi professionisti in senso stretto o lavoratori della conoscenza in senso più ampio, ridefiniscono oggi sia la propria giurisdizione professionale in rapporto a contenuti del lavoro che cambiano, sia quale ruolo assumano, in tale processo, le nuove forme di produzione di conoscenza e di apprendimento.
  • Profondo lago

    20.00 
    Nel 1980 inizia la ristrutturazione delle grandi industrie italiane. La Fiat per prima, la Montedison e il resto della chimica subito dopo. All’improvviso sparisce un mondo di certezze sindacali e anche politiche. Il racconto di Gaetano Sateriale (che è anche una ricostruzione storica) descrive la fine dell’autunno caldo, quando il sindacato deve decidere se contrattare le ristrutturazioni oppure restare a sventolare le vecchie bandiere. I chimici di Cgil, Cisl e Uil scelgono di affrontare la sfida e negoziare, sporcandosi le mani, la riorganizzazione del settore e le riduzioni occupazionali. A Ferrara, le lotte in difesa del Petrolchimico, fino a una nuova crescita anche occupazionale, durano anni. Esperienza di forte unità interna e di litigi con il mondo politico e istituzionale esterno, anche dopo il 1984, con la crisi di San Valentino, la morte di Berlinguer e la rottura definitiva dell’unità sindacale. Il libro descrive nei particolari il complesso mondo, spesso ignorato, delle relazioni tra sindacato e imprese.
  • L’ambiente familiare, e in particolare la responsività genitoriale, svolge un ruolo determinante sullo sviluppo cognitivo e socio-relazionale del bambino, in particolare nei primissimi anni, e ai genitori vanno offerte opportunità di rafforzare le proprie competenze se si vuole garantire a tutte le bambine e tutti i bambini eguali opportunità di piena realizzazione delle proprie potenzialità e prevenire l’insorgere precoce di diseguaglianze nello sviluppo. Sulla base di una revisione delle prove di efficacia e dei requisiti di programmi di sostegno alle competenze genitoriali, si sottolinea la necessità che questi programmi, attualmente limitati a situazioni di forte fragilità, abbiano carattere universale e costituiscano un complemento necessario delle politiche per garantire alle famiglie con bambini risorse economiche sufficienti e servizi che consentano la conciliazione tra occupazione e cure familiari. Il contributo fornisce un quadro di riferimento per la realizzazione di tali programmi che tiene conto anche delle esperienze condotte in Italia.