• Contributi di Michele Prospero e Paola Chiorrini, sul testo di Riccardo Terzi, "La pazienza e l’ironia. Scritti 1982-2010", che raccoglie alcune riflessioni dell’autore, militante del Pci milanese e sindacalista nella Cgil, sui principali mutamenti avvenuti nel sistema politico e più in generale nella nostra società negli ultimi trent’anni.
  • Il contributo si interroga sulla parte del Pnrr legata al campo formativo (istruzione e ricerca). Di seguito si propor-ranno alcune riflessioni analizzando in particolare quale idea di policy educativa il testo veicola; come si coniugano frammentazione e tentativi di integrazione delle domande di policy dell’educazione; quali controversie si intravedono e quali visioni sono tra loro assemblate; come i tre mondi dell’educazione (scuola, università e ricerca) vengono trat-tati e accostati apparendo però ancora mondi tra loro poco interconnessi.
  • L’articolo analizza l’uso di varie risorse di potere da parte diversi attori che intervengono nel corso di campagne di protesta contro forme estreme di sfruttamento sul lavoro, in particolare nel settore della logistica. Costruendo su un approccio alle risorse di potere che collega gli studi sui movimenti sociali con quelli sulle relazioni industriali, e inquadrando le azioni dei lavoratori all’interno delle lotte di riconoscimento, lo studio prende in considerazione le mobilitazioni avvenute a Mondo Convenienza, in particolare a Campi Bisenzio (Fi). La ricerca mostra come diverse risorse di potere siano state attivate grazie all’intervento di diversi tipi di sindacato, ma anche di soggetti diversi quali organizzazioni di movimento sociale, associazioni di società civile, e istituzioni locali. In particolare, e in linea con la ricerca su nuovi conflitti sul lavoro legati innanzitutto al riconoscimento, emerge l’importanza delle risorse di solidarietà mobilitate sul territorio
  • Il saggio analizza le conseguenze sulle condizioni di impiego e sull’organizzazione del lavoro, dimostrando che le condizioni di impiego e di lavoro sono complessivamente peggiorate lungo la catena del valore per effetto della ristrutturazione esterna, in quello che può essere definito un processo di frammentazione accelerata dell’impiego.
  • Gli ultimi anni hanno visto rarefarsi i contributi sociologici sul tema della qualità del lavoro e sulle sue dimensioni: condizioni di lavoro e contenuto del lavoro. Ritenendo utile per tornare a fare ricerca sul campo recuperare il lavoro di autori classici su questo argomento vengono presi in considerazione i lavori di Marie Jahoda per gli studi sul mercato del lavoro e le condizioni di lavoro e di Kurt Lewin per quelli sull’organizzazione del lavoro e sul contenuto del lavoro.
  • I sistemi democratici sono in crisi ed è una crisi di portata storica, che va di pari passo con l’evoluzione dei diversi modelli capitalistici compresenti a livello mondiale e con la frammentazione e l’indebolimento delle istanze dei lavoratori, in particolare nei paesi occidentali. In questi paesi le difficoltà della rappresentanza sociale si accompagnano al venir meno della funzione di filtro e di mediazione della domanda sociale a cui i partiti politici per alcuni decenni hanno assolto. In questo contesto il sindacato è obbligato ad andar oltre la sfera della sua rappresentanza più consolidata e a ripensare le forme e gli strumenti attraverso i quali esprime la propria influenza sulle scelte e le decisioni di carattere generale.
  • Nel 2000 Stephane Beaud e Michel Pialoux pubblicavano i risultati di un’inchiesta condotta alle officine Peugeot di Sochaux-Montebéliard con l’obiettivo di individuare le ragioni che avevano portato la classe operaia, per quanto numericamente ancora importante, a una progressiva scomparsa dal panorama sociale francese (Beaud, Pialoux, 2000). A distanza di sei anni, l’invito contenuto nel lavoro dei due sociologi, ritornare a riflettere sulla condizione operaia, viene accolto in una prospettiva del tutto originale dallo storico Andrea Sangiovanni...
  • È già da tempo che la politica non si rapporta più in maniera diretta, men che meno empatica, con il mondo del lavoro subordinato, oggi più che mai frantumato, diviso. E nemmeno la sinistra ha fatto eccezione, sia per le sue inefficaci scelte politiche, sia perché è stata investita dal rimprovero generalizzato alla politica. D’altro canto, la rabbia dei lavoratori troppe volte porta fuori strada, verso scelte difensive e spesso perdenti; le forme di lotta da tempo indicano sempre più frequentemente il prevalere della disperazione. Nella gravissima crisi attuale, e contro l’uso politico che ne viene fatto, la sinistra deve allora aiutare i lavoratori a riprendere consapevolezza della loro forza potenziale, rispetto a una condizione subalterna sempre più unificante verso il basso. Deve farlo partendo dalla consapevolezza che per i lavoratori subordinati la sinistra oggi non è più la prima opzione di voto, e che ciò dipende dall’assenza di risposte politiche adeguate alla loro concreta condizione e dalla mancanza di una proposta che indichi la possibilità di invertire il giogo della subalternità. Ma per farlo bisogna cambiare il modello di sviluppo. Contributi di Piergiovanni Alleva, Pietro Barrera, Maria Luisa Boccia, Paolo Borioni, Mauro Bulgarelli, Carlo Buttaroni, Pierre Carniti, Alessandro Carra, Sergio Caserta, Paolo Ciolfi, Arturo Di Corinto, Fulvio Fammoni, Stefano Fassina, Alfredo Garzi, Alfonso Gianni, Alfiero Grandi, Maurizio Landini, Alberto Leiss, Gennaro Migliore, Sandro Morelli, Felice Roberto Pizzuti, Luciano Pregnolato, Cesare Procaccini, Mario Sai, Antonella Stirati, Claudio Treves, Mario Tronti, Lanfranco Turci.
  • Il tema della difesa del valore delle pensioni è mobilitante perché gli anziani vivono con inquietudine una fase di incertezza dovuta alle dinamiche demografiche e ai mutamenti della struttura sociale in un contesto di indebolimento della sanità pubblica e di mancanza di una politica per la non autosufficienza. Il tema della difesa del valore delle pensioni nel tempo è un argomento che riguarda non solo le pensioni basse, a cui si è data parziale risposta con la quattordicesima, ma anche quelle che raggiungono un elevato tasso di sostituzione grazie all’innalzamento dell’età pensionabile perché sono poi sottoposte a un rapido processo di svalutazione. Un prelievo fiscale comparativamente più pesante rispetto agli altri redditi aggrava la situazione. La piattaforma sindacale prova a costruire risposte durature.