Skip to content
Cerca per:
ARCHIVIO
AUTORI
ABBONAMENTI
CHI SIAMO
CONTATTI
CODICE ETICO
Cerca:
Cerca
LOG IN
Facebook
Instagram
Cerca per:
LOG IN
✕
ARCHIVIO
AUTORI
ABBONAMENTI
CHI SIAMO
CONTATTI
CODICE ETICO
Sort by
Name
Sort by
Name
Sort by
Prezzo
Sort by
Date
Sort by
Popolarità
Sort by
Rating
Show
12 Products
Show
12 Products
Show
24 Products
Show
36 Products
Un compromesso storico per allontanare la precarietà
Perché in Italia è così diffusa la percezione di precarietà, tanto da generare un forte sentimento di insicurezza collettiva? Si può davvero parlare di precarietà, nell’era del trionfo della flessibilità a tutti i costi? E di precarietà ce n’è davvero tanta (nel nostro paese e negli altri paesi europei)? Sono queste le domande intorno a cui ruota l’ultimo libro di Aris Accornero San Precario lavora per noi, edito da Rizzoli, dedicato al lavoro flessibile e temporaneo (interinale, tempo determinato, collaborazioni coordinate ecc.), uno spettro sfuggente – ma assai sostanzioso – che...
Details
Un confronto retributivo fra l’Italia e le maggiori economie dell’Eurozona
In Italia, le retribuzioni sono basse, più basse dei principali paesi europei a noi paragonabili, ad eccezione della sola Spagna. È quanto emerge da un report della Fondazione Giuseppe Di Vittorio che mette a confronto le retribuzioni del lavoro dipendente in Italia con quelle delle altre 5 maggiori economie dell’Eurozona, utilizzando dati elaborati dall’Ocse. Nel 2017 le retribuzioni medie italiane nella statistica dell’Ocse sono pari a 29.214 euro lordi annui, in lievissima crescita rispetto al 2001, in diminuzione rispetto al 2010 e rispetto al biennio 2015-2016. Il divario nei livelli retributivi rispetto alle altre economie, dunque non solo è ampio ma si è andato allargando dal 2010 in poi. Le retribuzioni annue tedesche, invece, sono cresciute in modo consistente negli anni più recenti; in Francia, e in misura più contenuta, anche in Olanda e Belgio, sono calate nel 2017 rispetto al 2015, ma registrano comunque una crescita rispetto al 2008. Come si può notare, prendendo a riferimento il periodo della crisi 2008/2015 e i due anni di cosiddetta «ripresina» 2016/2017, tutti gli altri paesi hanno nel 2017 registrato un incremento delle retribuzioni lorde annue rispetto al 2008. In Italia, invece, si registra un calo; si conferma così, anche sul versante retribuzioni, il dato generale relativo all’economia che vede l’Italia calare più degli altri paesi quando l’economia è in crisi e non recuperare adeguatamente neanche dopo le fasi di sviluppo. La scarsa crescita delle retribuzioni è uno degli effetti, ma è anche causa, dello scarso sviluppo del paese; provoca gravi disagi alla condizione delle persone, fa lievitare il lavoro povero e rappresenta una delle cause della permanente situazione emergenziale dei conti pubblici italiani.
Details
Un coordinamento bilanciato della contrattazione. Presentazione
Details
Un coordinamento bilanciato della contrattazione. Presentazione
Details
Un diritto all’autodeterminazione parziale
I problemi sollevati dal ricorso massiccio all’obiezione di coscienza e ai vincoli che questa pone alla possibilità effettiva di ricorrere all’aborto legale costituiscono un esempio di un nodo irrisolto della legge 194 oggetto di una controversia che ha anche diviso il femminismo e il movimento delle donne prima e dopo l’approvazione della legge: se, cioè, il diritto all’autodeterminazione fosse meglio garantito dalla «semplice» depenalizzazione o, all’opposto, da una legge che per definizione avrebbe definito i limiti dell’autodeterminazione, subordinandoli a requisiti definiti a priori e al di fuori delle condizioni soggettive. Dopo aver ripercorso sinteticamente i termini del dibattito che ha diviso il movimento delle donne, e di come questi sono stati trasformati nel tempo anche a seguito delle nuove problematiche aperte dalla riproduzione assistita, viene discusso in che misura l’introduzione della Ru486 e della pillola del giorno dopo possano modificare i termini della questione. In conclusione si ripropone la possibilità di affrontare la questione dell’aborto volontario nella prospettiva di un utilizzo mite, non univocamente prescrittivo del diritto.
Details
Un futuro per Roma
10.00
€
Dopo la crisi del «Modello Roma», il volume, a partire da una serie di considerazioni critiche sui lavori della Commissione Marzano, offre idee e spunti di riflessione per un possibile e diverso futuro della città che superi la stretta tra edilizia e turismo come motore tradizionale del suo sviluppo. Tra gli obiettivi considerati vi è quello di fare di Roma un esempio di città sostenibile, da ripensare in una dimensione policentricae metropolitana, incentrata su un’economia verde diffusa e a forte innovazione energetica; di mettere fine all’espansione urbana nel territorio dell’Agro romano e riqualificare le periferie con un forte decentramento di attività direzionali, di beni e servizi pubblici; di fare della città un bene pubblico usufruibile da tutti i suoi cittadini; di pensare ad uno sviluppo locale che valorizzi le risorse ambientali, culturali e partecipative del territorio metropolitano.
Aggiungi al carrello
Details
Un giorno e una vita
10.00
€
Il 6 luglio 1960 a Porta San Paolo, luogo-simbolo della Resistenza romana, una manifestazione antifascista contro il governo Tambroni venne dispersa dalle violente cariche della polizia e, per la prima volta in epoca repubblicana, dei carabinieri a cavallo. Questo libro propone una puntuale ricostruzione dei fatti, una ricca selezione di immagini e documenti, ma soprattutto le testimonianze di chi c’era, come i «ragazzi con la maglietta a strisce», che si affacciarono allora alla ribalta politica e sociale. Il ricordo di una giornata particolare diventa lo spunto per un viaggio nella memoria, il racconto appassionato e intenso di vite vissute nel segno della militanza.
Aggiungi al carrello
Details
Un giovane sguardo sulla vecchiaia. Nuove proposte per un sostantivo povero, precario e femminile
Nell’ultimo secolo, la vecchiaia è stata fatta coincidere con la fine del lavoro ovvero con l’inizio della pensione: è vecchio chi smette di essere un elemento produttivo all’interno della società. La vecchiaia è una questione di classe, più di quanto si pensi. Ma il nesso tra vecchiaia e improduttività è molto antico: nel 1400 nascono i primi ospedali per poveri in cui venivano rinchiuse le persone ai margini della società, coloro che non producevano valore: anziani, matti, criminali, malati. È da questi luoghi che nascono, successivamente, le residenze per anziani – istituzioni totali che, nell’ultimo anno, hanno dimostrato il loro essere luoghi di morte e non di cura. In un mondo sempre più povero e precario ha ancora senso legare la vecchiaia alla fine del lavoro? Finiamo per non smettere mai di lavorare e di non avere tempo, per esempio, come ci insegna lo scrittore Italo Svevo, per scrivere. Vedendo che la maggior parte della popolazione anziana è composta da donne, si approfondisce infine il concetto di vecchiaia al femminile e il concetto di lavoro di cura e di assistenza verso le persone anziane, sempre declinato al femminile.
Details
Un intenso percorso locale
Details
Un lungo addio a Bismarck? Le riforme del welfare nell’Europa continentale
Details
Un lungo addio?
12.00
€
Il volume analizza i cambiamen ti nei rapporti tra i sindacati e i partiti intervenuti negli ultimi trent’anni nei principali paesi dell’Europa Occidentale. Ven go no individuate tendenze e processi che si sono verificati in Francia, Germania e Gran Bretagna, ma nel lo stesso tempo il focus si concentra intorno alle più importanti vicende italiane: le quali attraversano la fuoriuscita dai vecchi partiti di massa (e in particolar modo dal Pci), lo scontro D’Alema-Cofferati, e arrivano al tentativo di disintermediazione operato da Renzi. Per quanto lo sguardo sia generale l’attenzione prevalente è dedicata al principale partito della sinistra (nelle sue diverse configurazioni storiche post-Pci), e al principale sindacato (la Cgil). Il legame tra questi attori, che è stato molto stretto nella tra dizione del movimen to operaio, è diventato nel corso degli ultimi decenni progressivamente più esile e incerto. Il punto di arrivo attuale consiste nel forte ridimensionamen to di una comune base di identi fi ca zione, dovuto alla crescen te collocazione del partito al di fuori dell’orbita laburista, cosa che ha coinciso con lo smarrimento del suo ruolo centrale nella elaborazione della cultura politica di riferimento comune. A questa caduta identitaria si è accompagnato anche il venir meno delle relazioni organizzative formali, specie in ambito nazionale e centrale. Il volume intende esplorare le cause di questo fenomeno, si interroga intorno alla sua reversibilità, e indaga inoltre sulle piste intorno a cui possono prendere forma gli scenari e le strategie del futuro.
Aggiungi al carrello
Details
Un lungo addio? I rapporti tra i partiti e i sindacati
Details
Previous
1
2
3
…
326
327
328
329
330
331
332
…
347
348
349
Next
RICERCA AVANZATA
CERCA IN:
Tutti
Libri
RPS
RGL
QRS
CM
Autore
Collane
Collane
Rivista
Rivista
Titolo
Titolo
Anno
Anno
ESCI
RESET
CERCA