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Una concisa antologia su come rimettere il salario, il lavoro e l’iniziativa pubblica al centro della società europea
Una concisa antologia che racchiude alcuni esempi della riflessione collettiva sulla quota di ricchezza devoluta ai salari, specie per ciò che concerne l’applicabilità del salario minimo europeo e l’idea, particolarmente discussa nell’area vicina al Labour britannico, della pre-distribution.
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Una convergenza impossibile? Gli interventi per autori di violenza in Italia tra resistenze e istanze innovatrici
Nel campo degli interventi antiviolenza, il riconoscimento dei Programmi per autori di violenza (Pav) è stato accompagnato da dubbi di diversa natura. Tra questi, le resistenze di alcuni centri antiviolenza (Cav) femministi si fondano sui timori per la sicurezza delle vittime. Il contributo analizza le tensioni che si sono originate nel processo di accreditamento dei Pav e le strategie da questi adottate per legittimarsi. A livello politico, si analizza la negoziazione interna ai Pav in occasione della codifica dei princìpi di riferimento nelle linee guida nazionali, mentre a livello operativo si discutono le tensioni emerse con i Cav in merito alle procedure adottate dai Pav per garantire la sicurezza delle partner degli autori presi in carico. In entrambi i casi emergono ambivalenze, tensioni e strategie per il loro superamento, che indicano possibilità di conciliare i diversi posizionamenti, nella prospettiva di garantire sicurezza alle vittime in un sistema integrato e coordinato di intervento.
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Una cornice ancora più necessaria
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Una Costituzione per l’Europa?
15.00
€
Che cos’è il «Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa?» Come cambierà l’Unione dopo la sua approvazione? L’Europa diventerà un soggetto politico a tutto tondo, capace di far sentire il suo peso nel nuovo ordine mondiale, oppure tornerà ad essere solo un grande mercato economico? Resterà unita oppure procederà a più velocità? A questi interrogativi vuole rispondere il volume affrontando i temi cruciali dell’Europa di oggi e di domani: il modello sociale e i diritti del lavoro, l’architettura istituzionale, il governo dell’economia, la politica estera, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, le cooperazioni rafforzate, il ruolo degli enti territoriali. L’intento è di fondere il rigore scientifico con un atteggiamento divulgativo, nell’ottica di un «europeismo critico» che cerca di cogliere le grandi potenzialità della prospettiva europea, senza nascondere le difficoltà e i limiti. Con saggi di Umberto Allegretti, Giuseppe Allegri, Giuseppe Bronzini, Domenico Gallo, Marcello Degni, Elena Paciotti, Ignazio Juan Patrone, Federico Petrangeli, Mario Tronti. In appendice il testo integrale del nuovo Trattato costituzionale.
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Una crisi cognitiva. Note a partire da La Scienza come professione
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Una divergenza nella continuità: il caso inglese
Negli ultimi decenni le politiche di reddito minimo in Europa hanno cambiato poco a poco la loro impostazione originaria. Nate nel secondo dopoguerra come strumenti passivi di protezione del reddito dei poveri, si sono evolute negli anni novanta in politiche di inclusione sociale, capaci di affiancare servizi di inserimento socio-lavorativo al trasferimento monetario, fino a diventare negli ultimi anni vere e proprie politiche di attivazione dei beneficiari. L’articolo prova a chiedersi se la recente influenza dell’approccio del Social Investment nelle politiche sociali europee, sostenuta a livello comunitario, possa aver contribuito a intensificare questa tendenza, oppure se sia il sentiero di policy intrapreso in ogni paese ad aver segnato le singole traiettorie di trasformazione delle politiche di reddito minimo. L’analisi del caso inglese, apripista dell’introduzione del reddito minimo e delle sue trasformazioni in Europa servirà per provare a rispondere a questi interrogativi.
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Una fase ulteriore di riflessione e di creatività organizzativa. Presentazione
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Una finestra al quarto piano
12.00
€
Un viaggio nel Mezzogiorno dal punto di vista del lavoro e un’occasione per riflettere sulla CGIL in una stagione di cambiamenti epocali. La narrazione di Franco Garufi racconta le trasformazioni di quella parte d’Italia che più di ogni altra ha subito le conseguenze della crisi globale ed ha pagato lo scotto dell’arretramento economico e sociale. Lo scopo è quello di descrivere il Sud oltre gli stereotipi e i pregiudizi, come componente viva e attiva dell’Italia, un grande Paese che affronta uno dei momenti più difficili della sua storia, nella vita interna e nel rapporto con l’Europa, e che ha nel lavoro e nella coesione sociale e territoriale valori fondanti. Ancora è un tentativo di raccontare come è mutato il lavoro nel Mezzogiorno e come la CGIL, per la sua parte, ha interpretato e guidato il cambiamento per consolidare democrazia e diritti. Il racconto dei problemi e delle difficoltà, delle opportunità e delle volontà, delle delusioni e delle speranze in un’area che è decisiva per il futuro dell’Italia intera.
Con la partecipazione di Andrea Montagni e Frida Nacinovich.
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Una generazione militante
30.00
€
Il volume raccoglie quarantasette storie di vita di donne e uomini il cui tratto dominante è costituito dalla militanza sindacale e politica. Storie di un impegno personale e sociale straordinario che oltrepassa lo stesso ambito sindacale per estendersi a tutto ciò che questa generazione «giovane» era chiamata a dover affrontare - spesso con immediate responsabilità che escludevano ogni apprendistato - per ricostruire l’intero tessuto civile, politico e istituzionale dopo il disastro materiale e morale della seconda guerra mondiale e del ventennio fascista. Storie che ci raccontano di una rivoluzione. Sì, una rivoluzione perché nella provincia di Modena, così come in molte altre zone della regione, ciò che avviene dopo il 1945 è qualcosa che rompe radicalmente con il passato, non solo con il passato fascista, ma con il passato dell’intera storia d’Italia. Per la prima volta prende corpo un ceto dirigente politico e amministrativo costituito in modo pressoché esclusivo da persone provenienti dalle classi popolari, dagli ambienti rurali della campagna modenese - soprattutto mezzadri e braccianti - e dai quartieri operai della città. Più ancora che in altre città dell’Emilia Romagna, a Modena il carattere «proletario» di questo nuovo ceto dirigente è marcato e si profila come un gruppo compatto socialmente e culturalmente ancor prima che politicamente.
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Una lettura del lavoro autonomo in chiave territoriale
L’alta incidenza del lavoro indipendente in Italia rispetto agli altri paesi dell’Ue deriva soprattutto dal peso della componente senza dipendenti, un aggregato statistico poco omogeneo. Tra questi lavoratori ve ne sono alcuni che sperimentano una limitata autonomia organizzativa, con livelli di subordinazione prossimi a quelli dei lavoratori dipendenti: difatti il confine tra dipendenza e autonomia è tutt’altro che netto, tanto che nel corso della 20th International Conference of Labour Statisticians dell’ottobre 2018 è stata approvata una nuova classificazione dello status nell’occupazione, che ha individuato la nuova figura del dependent contractor, a cavallo tra autonomia e subordinazione. Allo stesso tempo, nel 2017, il modulo ad hoc della Rilevazione sulle forze di lavoro europea è stato dedicato proprio al lavoro autonomo, con l’obiettivo di descrivere le principali caratteristiche del lavoro indipendente e nel tentativo di definire le figure ibride. In questo studio i lavoratori indipendenti sono distinti in tre aggregati più omogenei e coerenti al loro interno, la cui lettura su base geografica fornisce ulteriori elementi di riflessione sulle differenze nei diversi mercati del lavoro ponendo alcuni interrogativi sulle componenti più fragili del lavoro indipendente.
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Una lettura delle trasformazioni della solidarietà organizzata
Negli ultimi decenni, la solidarietà organizzata ha contribuito ad ampliare i confini dell’inclusione sociale e della personalizzazione delle azioni di sostegno. Ciò è avvenuto in dialettica con attori come lo Stato e il mercato. Il contributo offre un’analisi delle trasformazioni dell’agire solidale, utilizzando ricerche sul volontariato condotte negli ultimi anni, in alcuni contesti meridionali e in quello nazionale; evidenzia alcune criticità della solidarietà organizzata odierna; si interroga sui rapporti che le organizzazioni hanno tra loro e con gli attori pubblici.
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Una lettura originale dei capitalismi contemporanei
L’articolo discute il volume di Wolfgang Streeck Re-Forming Capitalism. Institutional Change in the German Political Economy.
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