• CM N. 5/2023

    15.00 
    Editoriale
    • Aldo Tortorella, La cultura dell’odio e quella della pace
    Osservatorio Israele/Palestina
    • Summa, Sospesa dalla Knesset perché critica Netanyahu. Intervista a Aida Touma-Sliman
    • Schuldiner, Quali fondamenti a sinistra per un’alleanza di pace?
    • Napoletano, L’Unione europea alla ricerca di un ruolo perduto
    • Moltedo, Biden nella morsa di Bibi
    • Grandi, Battaglia referendaria per una strategia vincente contro le destre
    • Piccolino, Puleo, Fratelli d’Italia tra radicalismo e normalizzazione
    • Chiodo Karpinsky, L’opposizione russa a guerra e dittatura
    • Tsakalotos, Leaderismo e governismo all’origine della crisi di Syriza
    Laboratorio culturale
    • Tedde, L’autogoverno popolare dello spazio pubblico
    • Vaccaro, Cento anni di teoria critica
    Schede critiche
    • La Porta, L’opera-vita di Gramsci
  • CM N. 6/2023

    1,500.00 
    Editoriale
    • Aldo Tortorella, L’Europa in guerra 
    Osservatorio
    • Massimo Cavallini, Argentina: e dalla notte dei tempi giunse Javier Milei
    • Romeo Orlandi, Nuovo multilateralismo? Quattro eventi e un brutto pensiero 
    • Simona Fabiani, La guerra e il resto da eliminare contro la crisi climatica
    • Felice Adinolfi e Roberto Weber, Il grande malessere, o l’Europa dei trattori
      I cento anni dell’Unità
    • Alexander Höbel, Nascita di un giornale operaio
    • Letizia Paolozzi e Alberto Leiss, L’organo del “partito nuovo” e l’avvento dei giornali-partito
    • Pietro Spataro, Un quotidiano in crisi di identità e l’occasione mancata dei giornalisti
    • Vincenzo Vita, Da l’Unità ai social. Una rivoluzione senza rivoluzione 
    Laboratorio culturale
    • Lelio La Porta, Il “Gramsci di destra”, pericoloso ma senza fondamento 
    • Antonio Di Meo, La «rivoluzione passiva» nell’universo concettuale gramsciano
    • Sergio Cesaratto, La moderna teoria del sovrappiù e l’analisi delle economie precapitalistiche 
    Schede critiche
    • Antonio Di Meo, Rivoluzione ed egemonia in Gramsci
    • Mihaela Ciobanu, Marx, Dussel e la «periferia» del mondo 
  • A Taiwan così come in Italia la percentuale di persone proprietarie di un alloggio è ampiamente maggioritaria rispetto a coloro che vivono in affitto (Taiwan 84% nel 2010, Italia 67% nello stesso anno) e i prezzi delle abitazioni sono molto elevati, nonostante la crisi del 2008. Entrambi i paesi hanno favorito gli investitori privati esponendosi a forti speculazioni edilizie e a un aumento delle quote di alloggi vacanti. Questo studio affronta con un approccio quali-quantitativo il tema della coabitazione tra persone non appartenenti allo stesso nucleo famigliare e di generazioni diverse in due paesi, l’Italia e Taiwan, entrambi interessati da un crescente invecchiamento della popolazione, da una sempre più evidente criticità di giovani e anziani nell’accesso al diritto all’abitare e da politiche abitative pubbliche ancora residuali rispetto al mercato privato delle compravendite e delle locazioni.
  • Con il 2006 si conclude la fase di attuazione del ciclo di programmazione dei Fondi strutturali europei avviato con Agenda 2000, mentre, anche a fronte del processo di allargamento dell’Unione, del tutto aperto è il confronto tra gli Stati membri per l’impostazione del nuovo corso delle politiche di sviluppo regionale. Il volume della sociologa Grazia Moffa indaga nell’esperienza delle politiche comunitarie di coesione, fin dal loro primo impianto negli anni ottanta, mettendo in evidenza come il processo di integrazione europea punti soprattutto a ridimensionare i forti squilibri territoriali tra le diverse parti del territorio dell’Unione. Per questo esame sono stati analizzati i processi politici più direttamente ricollegabili allo sviluppo regionale nelle aree integrate e i concetti di «coesione» e di «convergenza», sottolineando l’importanza di un approccio privilegiato alla dimensione territoriale. Sono state inoltre confrontate le capacità di spesa e di efficienza amministrativa dell’Italia e della Spagna, nonché le ragioni storico-culturali e le scelte politico-organizzative che fanno complessivamente prevalere il paese iberico. Nelle conclusioni vengono tuttavia in evidenza alcuni indirizzi assunti in Italia che appaiono incoraggianti in merito alle prospettive future: si illustra infatti come, sulla base di Agenda 2000, l’esperienza in particolare dei Patti territoriali abbia segnato l’adozione nel nostro paese di scelte e strumenti più coerentemente finalizzati alla realizzazione di strategie di promozione dello sviluppo locale.
  • IL FILM L’azienda in cui lavora Anna, segretaria di terzo livello, è stata comprata da una multinazionale. Il giorno della festa aziendale per festeggiare la fusione, Anna è l’unica tra tutti gli impiegati a non essere spontaneamente salutata dal nuovo direttore del personale. Un accidente banale, o forse solo una dimenticanza? Con coraggio ed audacia, Francesca Comencini affronta - per la prima volta in Italia - il tema delicato e attuale delle violenze psicologiche sul lavoro. Un coro di attori non professionisti e una Nicoletta Braschi impeccabile per un docu-film dedicato a chi crede nei valori, rispetta le persone, si identifica nel lavoro. Così la critica: Straordinario, arguto, surreale (Corriere della Sera), Nicoletta Braschi in una straordinaria interpretazione (La Stampa), Francesca Comencini ha realizzato un irresistibile horror aziendale (La Repubblica), La faccia più subdola e spietata del lavoro (Corriere della Sera). Contenuti speciali del DVD: intervista alla regista Francesca Comencini; intervista a Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil. IL LIBRO Daniele Ranieri, esperto e responsabile dell’area mobbing della Cgil di Roma, illustra tutti gli elementi che compongono la violenza psicologica e descrive le fasi della persecuzione, le sue diverse modalità di attuazione, i sentimenti che affiorano nella vittima, i danni fisici e psichici che subisce e che segnano, spesso, la sua vita in modo permanente. Il mobbing non ha però come protagonisti solo due persone e qualche comprimario, ma spesso coinvolge un intero gruppo di lavoro e risente del clima culturale aziendale. Si tratta quindi di un fenomeno complesso con radici profonde nell’organizzazione sociale e del lavoro. Un fenomeno che si può prevenire con normative generali di contrasto e con politiche di prevenzione sui posti di lavoro che il libro illustra.
  • L'articolo esamina la relazione tra le caratteristiche dei sistemi di Long-term care (Ltc) e le risorse familiari destinate alla cura della popolazione anziana non autosufficiente in quattordici paesi europei. L'analisi si concentra sul recente periodo di riforme innescato dal progressivo invecchiamento della popolazione e dai vincoli finanziari aggravati dalla crisi economica. L'obiettivo dell'analisi è definire tipologie basate sul grado di defamilizzazione dei sistemi di cura rivolti alla popolazione anziana, sia in termini di coinvolgimento familiare diretto " la fornitura di cure informali " che indiretto " l'acquisto di servizi nel mercato di cura ", partendo dall'analisi delle caratteristiche istituzionali dei sistemi di Ltc che determinano tale coinvolgimento. La tipologia identifica quattro modelli che ricalcano il gradiente Nord-Sud(Est) Europa relativo alla generosità delle politiche di welfare, evidenziando la correlazione tra i due tipi di coinvolgimento familiare considerati, ma anche tra questi ultimi e il livello di spesa sociale destinata ai settori di cura. Inoltre, l'analisi evidenzia che un marcato orientamento verso il finanziamento e utilizzo dei trasferimenti monetari comporta un incremento di entrambe le risorse private di cura.
  • Richiamandosi al rapporto redatto da Silvana Sciarra, Maximilian Fuchs e André Sobczak, la Confederazione europea dei sindacati (Ces) ha adottato una risoluzione in cui ha fatto propria la proposta di un quadro giuridico opzionale in materia di contratti collettivi transnazionali d’impresa. Nella sua introduzione a entrambi i documenti, Stefano Giubboni sintetizza le ragioni che militano in favore di una tale ipotesi di riscoperta della legislazione promozionale a livello europeo.
  • La trasformazione dei flussi informativi sta cambiando profondamente il ruolo del giornalismo nell’industria dell’informazione. Le persone in tutte le parti del mondo ricevono l’informazione primaria da diverse fonti – radio, televisione, free press, internet, satelliti, telefonini, podcast – e ciò porta con sé un cambiamento di ruolo della stampa stampata. Fino a qualche anno fa, si riteneva che la crisi potesse essere affrontata con un aggiustamento della tipologia informativa. La stampa quotidiana si spostava verso la spettacolarizzazione, quindi risolveva il problema riprendendo...
  • L’indagine sul lavoro che cambia promossa nel 2009 dal Partito Democratico, che qui pubblichiamo, contiene una fotografia aggiornata dei problemi e delle domande dei lavoratori italiani, descritti all’interno della più grave crisi economica dal dopoguerra. Sulla scia della ricerca pubblicata nel 2005 vengono confermate le linee di fondo delle trasformazioni indotte nel nostro paese dal postfordismo. Tra esse ricordiamo la persistenza di una significativa questione salariale e il permanere di disagi e limitazioni nell’organizzazione del lavoro, tra i quali si segnala la diffusione dello stress. Nello stesso tempo vengono identificate altre aree problematiche, come il peggioramento della condizione economica delle famiglie a causa della crisi economica e la trasversale e montante percezione di insicurezza sociale. Si sottolinea inoltre che i partiti del centro-sinistra sono sollecitati a rielaborare un’offerta di rappresentanza in sintonia con i cambiamenti sociali in corso se non vogliono perdere il rapporto con segmenti significativi del mondo del lavoro. Il ritratto che viene offerto è realistico e chiaroscurale: aiuta a capire come intorno al lavoro si concentri una parte significativa dei problemi e delle aspettative sociali e come esso resti quindi uno snodo rilevante dei capitalismi contemporanei.
  • L’industria sta cambiando rapidamente, in Italia, in Europa e nel mondo. Le nuove tecnologie trasformano prodotti e sistemi produttivi, le attività si spostano da Occidente a Oriente. In questo contesto anche il lavoro muta profondamente, sia nella quantità che nella qualità dell’occupazione; la questione ambientale assume un ruolo di assoluta centralità, mentre ritornano sulla scena le politiche industriali dei governi. Il volume di Vincenzo Comito analizza queste trasformazioni e le conseguenze per l’Italia, con approfondimenti su tre settori: l’alta tecnologia dei semiconduttori, la transizione dell’automobile verso l’elettrico, la produzione di carne, che assume forme sempre più industriali. Tra le strategie delle grandi imprese multinazionali e il declino industriale italiano, si delinea dunque un quadro economico, sociale e politico molto incerto.