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Tante domande, nessuna risposta. Appunti per una riflessione politica sulle giovani generazioni
I floppy disk e la tv satellitare hanno fatto cadere il Muro di Berlino; il consumismo (s)personalizzante, i cui beni divengono potenzialmente accessibili in ogni luogo e in ogni tempo, ha messo ai margini le grandi religioni rivelate (producendo integralismi di ritorno in molte parti del mondo); lo stato-nazione non è più in grado di governare i processi di trasformazione e ha lasciato spazio all’unico sistema realmente universale: il mercato; la filosofia contemporanea ha aggiunto il prefisso post a tutto quello che conoscevamo (post-nazione, post-fordismo, post-politica). ...
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Problemi vecchi e nuovi del sindacalismo americano
Lo scorso settembre sette sindacati «internazionali» statunitensi hanno formato una nuova federazione sindacale, Change to Win (Cambiare per vincere, Ctw). Questo è accaduto nonostante i considerevoli sforzi da parte del presidente dell’Afl-Cio, John J. Sweeney, di andare incontro alle loro proposte di cambiamento. L’evento era in gestazione – tra dibattiti interni e campagne pubblicitarie – già da qualche anno, anche se cinque dei sette sindacati non sarebbero usciti dall’Afl-Cio fino al congresso del luglio 2005. ...
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Proposte sulla pubblica amministrazione
La riforma della pubblica amministrazione ha avuto un grande impulso a partire dagli anni novanta, quando iniziò a risultare chiaro quanto un’amministrazione efficiente e moderna fosse necessaria per una seria e completa azione riformatrice del paese, e ha subito un’accelerazione durante il precedente governo di centro-sinistra, nella consapevolezza che l’azione riformatrice non si esaurisce nella formazione di nuove leggi, ma che esse, per essere realmente operative, hanno bisogno di una pubblica amministrazione che possa svolgere in pieno i suoi compiti istituzionali, divenendo così...
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Riforme e consenso. Le sfide per il nuovo governo (e per il sindacato). Colloquio con Paolo Nerozzi
Questa conversazione ha luogo nei giorni successivi all'elezione dei presidenti delle due Camere nel nuovo Parlamento a maggioranza di centro-sinistra. Molti commenti hanno messo l'accento sulla provenienza dal mondo sindacale, dalla Cgil e dalla Cisl, dei due presidenti Bertinotti e Marini. A destra si legge con preoccupazione questo fenomeno, attribuito a un sovradimensionamento del ruolo dei sindacati. Anche a sinistra questo dato è stato enfatizzato in alcune analisi. ...
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La ripresa delle indagini: da un approccio politico a uno di policy?
Ripercorrere le indagini sulle condizioni di lavoro in Italia significa seguire, da un lato, le piste di ricerca nella sociologia del lavoro in Italia, dall’altro, la posizione del lavoro nella società italiana. I due percorsi sono tutt’altro che concordi, proprio per questo possono essere utilizzati in modo diacronico per leggere le trasformazioni avvenute nei punti di vista assunti tanto dagli studiosi quanto dai loro committenti. ...
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I determinanti della salute
Il tema della salute e sicurezza dei lavoratori ha conosciuto negli ultimi 35-40 anni in Italia alterne fortune. Oggi siamo di fronte a una sottolineatura retorica del tema e a una contemporanea prassi tanto modesta quanto inefficace. Non mi riferisco solamente al dato eclatante dell’alto numero di morti e feriti e alla estrema lentezza e difficoltà nel ridurne la quantità. Accanto a questa tragica realtà, infatti, si ha un peggioramento complessivo della condizione lavorativa lungo tutte le dimensioni analitiche classiche rilevanti per misurare la salute di chi lavora:...
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Le condizioni di lavoro in Francia
Quest’anno le condizioni di lavoro in Francia sono state caratterizzate soprattutto dai problemi di salute sul lavoro, che tendono ad aggravarsi: un problema di salute su cinque, infatti, è attribuito al lavoro (fonte: Dares). Tra le persone in età compresa tra 15 e 64 anni che hanno lavorato o lavorano, una su quattro sostiene di avere un problema di salute cronico o un handicap. I disturbi alla schiena o agli arti sono quelli denunciati con maggiore frequenza. Il maggior numero di lavoratori che segnala problemi di questo tipo, riconducendoli al proprio lavoro,...
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La qualità della vita lavorativa in Finlandia
La struttura della popolazione dei lavoratori dipendenti è cambiata in molti modi nei 25 anni considerati dagli studi sulla qualità della vita lavorativa. Questi cambiamenti incidono anche sul modo in cui si sono evolute le esperienze della vita lavorativa stessa. I miglioramenti delle condizioni di lavoro, ad esempio, non derivano necessariamente dagli effettivi miglioramenti che sono stati introdotti sul posto di lavoro, ma dal fatto che tendono a prevalere alcuni tipi di mansioni rispetto ad altre. ...
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Tendenze nella qualità del lavoro in Olanda
Questa relazione fa riferimento a una serie di risorse statistiche che coprono alcuni aspetti fondamentali della vita lavorativa in Olanda, tracciandone l’evoluzione e l’impatto sociale nel corso degli anni. In appendice è possibile trovare informazioni più dettagliate sulle indagini e sulle altre fonti utilizzate: – Indagine sulle condizioni di vita (dal 1977 al 2004), riguardante le condizioni di lavoro e i profili della salute;...
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Il lavoro che cambia nelle ricerche spagnole
Nel caso spagnolo si individuano due serie di indagini quale fonte principale di informazioni per quanto riguarda le condizioni di lavoro e la qualità della vita lavorativa: Da un lato, l’Indagine nazionale sulle condizioni di lavoro è svolta dall’Istituto nazionale spagnolo per la sicurezza e l’igiene sul posto di lavoro (Insht), un organo che dipende dal ministero del Lavoro e degli Affari sociali. Nel 1987 il suddetto istituto, competente in materia di sicurezza e sanità, ha iniziato a svolgere questa indagine il cui obiettivo principale è quello di effettuare una valutazione...
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Le alterne vicende della governance delle imprese
Il tema della Responsabilità sociale delle imprese (Rsi) ha conosciuto, da una decina d’anni a questa parte, un eccezionale sviluppo. Luciano Gallino, in modo giustamente provocatorio, titola il suo ultimo saggio L’impresa irresponsabile, perché, a onta di tutto il gran parlare che si fa oggi di Rsi, stiamo assistendo come mai prima d’ora nell’economia dei paesi sviluppati a una proliferazione assoluta di imprese irresponsabili. ...
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Le condizioni per la diffusione di una cultura responsabile
Il libro di Luciano Gallino, L’impresa irresponsabile, ha, tra i tanti, un grande merito: quello di introdurre, con argomentazioni autorevoli e documentate, pesanti iniezioni di realtà nelle discussioni sulla Responsabilità sociale delle imprese (d’ora in poi Rsi). La questione non è di poco conto: lo sviluppo dell’elaborazione sulla Rsi è stata negli anni, e, per certi versi, continua a esserlo, del tutto simile all’impianto dei romanzi di Saramago. ...
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Sindacato e contrattazione collettiva: ragionando di future riforme
A che cosa serve il sindacato? è un volume che appartiene al genere letterario del pamphlet e che è destinato al pubblico dei comuni lettori, che vengono abilmente condotti dall’autore – attraverso la descrizione di casi aziendali reali e virtuali, mirati a fornire (in modo subliminale)un quadro della nostra realtà sindacale che, invero, non è rappresentativo della stessa – a condividere le sue proposte di modifica radicale della funzione del sindacato nelle relazioni industriali e nel sistema sociale. ...
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Analisi e provocazioni sul futuro del sindacato
Nell’ambito di una recente polemica con la massima organizzazione confederale italiana, Pietro Ichino ha lamentato la disattenzione della stessa al volume sul sindacato che già da qualche mese egli aveva pubblicato (A che cosa serve il sindacato. Le follie di un sistema bloccato e la scommessa contro il declino, Mondadori, 2005). Curiosamente, negli stessi giorni Alessandro Baricco sollevava una polemica contro i critici letterari che lanciano frecciate al suo ultimo romanzo senza però concedergli l’onore, quantomeno, di una stroncatura. ...
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Il Sindacato, la politica del lavoro e l’inclusione dell’Italia nel contesto europeo
Dopo un decennio di studi e di ricerche sul sindacato in Italia si è delineato, con maggiore chiarezza, il quadro conoscitivo e il senso della storia straordinaria della rappresentanza confederale del lavoro nelle trasformazioni dell’Italia contemporanea. I diversi territori, le molteplici articolazioni federali, i cicli conflittuali, le linee essenziali e omogenee delle rivendicazioni, i tratti peculiari dei sistemi di protezione sociale sono stati largamente approfonditi e ricostruiti con una sostanziale aderenza ai criteri propri della ricerca storico-sociale. ...
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L’attività della Fondazione Di Vittorio per il centenario della Cgil
Il 2006 è l’anno nel quale la Cgil celebra il suo centenario, un appuntamento culturale di grande rilevanza che si pone a conclusione di una lunga stagione durante la quale le strutture territoriali e quelle di categoria hanno festeggiato la stessa ricorrenza. I tanti centenari hanno riproposto l’originale percorso attraverso il quale è nato e si è sviluppato il movimento sindacale italiano a partire dagli ultimi due decenni dell’ottocento. Infatti, negli anni novanta hanno aperto le celebrazioni le tre Camere del lavoro di Milano, Piacenza e Torino, i primi tre territori che videro...
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Per una nuova stagione di studi su Di Vittorio
Il dibattito sulla storia del movimento sindacale italiano promosso nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della Cgil ha riproposto l’esigenza di una più aggiornata valutazione dell’attività e dell’eredità di Giuseppe DiVittorio. Qualsiasi ricostruzione e interpretazione non possono d’altronde prescindere dal peso avuto da un protagonista che ha accompagnato le vicende del movimento sindacale del novecento con una così grande influenza e per un così lungo periodo. ...
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Dalle liberalizzazioni alla crescita: la concorrenza è necessaria ma non basta
Venerdì 30 giugno 2006 rimarrà una data da ricordare. Dopo tanto parlare di lotta alle rendite, si è finalmente passati ai fatti e in maniera clamorosa: un decreto legge deciso all’unanimità dal Consiglio dei ministri, non preceduto da alcuna consultazione con le categorie interessate, congegnato in maniera tale da intervenire contemporaneamente in più settori dei servizi non solo con misure di liberalizzazione ma anche di lotta all’evasione fiscale. ...
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Presentazione
Tra gli effetti del voto dello scorso aprile – trionfale per la destra e deludente per il centro-sinistra – possiamo annoverare il merito di aver rilanciato le riflessioni intorno ai cambiamenti sociali, alle trasformazioni produttive e all’evoluzione del lavoro operaio. Per questo è sembrato utile ripubblicare un saggio di Accornero di trent’anni fa che aveva come oggetto «l’operaio diffuso», che prendeva gradatamente il posto dell’«operaio massa», la figura che i sociologi e i sindacati avevano identificato come il protagonista delle lotte sociali di fine anni sessanta. ...
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Impieghi precari, impiego standard e ruolo del sindacato
Per indagare sulle relazioni tra forme di impiego atipiche e intervento sindacale prendiamo in esame la situazione di nove paesi, sette dei quali europei. Tutti fanno parte di quel piccolo numero di paesi che vantano uno sviluppo economico di vecchia data, nei quali la condizione di lavoratore salariato si è progressivamente imposta come forma dominante di integrazione della popolazione nella vita economica e sociale. ...
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Il commercio al dettaglio in Europa: via alta o salari bassi?
Il commercio al dettaglio costituisce ormai una componente principale di tutte le economie occidentali. Nel 2002 questo settore copriva il 9 per cento del totale della forza lavoro nell’Unione Europea a 25; negli Stati Uniti, nel 2005, la quota era pari al 13,4 per cento dell’occupazione del settore privato. Nei cinque paesi che sono stati oggetto dello studio internazionale, di cui qui riepiloghiamo i risultati, il Regno Unito aveva la percentuale più alta, col 10,5 (dati 2002), seguito da Olanda (8,8 per cento), Germania (8,6), Danimarca (7,1) e Francia (6,4). ...
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Neo-taylorismo e organizzazione del lavoro nei call center
Negli ultimi anni il lavoro nei call center ha assunto una forte rilevanza, diventando di fatto una sorta di paradigma – anche simbolico – del lavoro poco remunerato, poco gratificante e soprattutto poco o per niente tutelato. Dopo la crisi del sistema di valori centrato sulla figura dell’operaio-massa, alfiere simbolico della centralità operaia degli anni settanta, e più in generale delprocesso di trasformazione del lavoro, i call center sono diventati il simbolo del nuovo lavoro, quasi fossero le nuove fabbriche del terziario a bassa qualificazione, dove si affollano decine...
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Le badanti come nuove figure sociali
Nel corso degli anni novanta si è fatto sempre più chiaro in Italia che la crescente domanda di forza lavoro immigrata, per la parte che concerneva l’occupazione dei servizi domestici e di cura alle persone, mirava a supplire a carenze del sistema nazionale di welfare. L’immigrazione femminile diventava sempre più essenziale per garantire forme di assistentato di base, aiuto domiciliare o semplicemente compagnia in casa, rivolte agli anziani, ai bambini e a persone in difficoltà: disabili malati non autosufficienti o cronici. ...
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Caratteri del lavoro di cura delle badanti
Nel nostro contributo analizzeremo il fenomeno delle cosiddette badanti, nella sua complessità e specificità rispetto al lavoro di cura, i fattori che sono all’origine di tale presenza, i cambiamenti e gli impatti che tale figura determinano sulla relazione di cura, sul welfare e sulle dinamiche familiari, cercando, all’interno di queste questioni, di evidenziare alcune linee di politica sociale. Per comprendere appieno le peculiarità del fenomeno badante in Italia, oltre ad analizzare le peculiarità dei flussi migratori, è necessario capire inoltre le caratteristiche...
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Il caso francese alla luce delle recenti rivolte contro la precarietà
In Francia è in corso un vivace dibattito sui temi dell’aumento della flessibilità del lavoro e sull’emergere di nuove forme di impiego. Gli specialisti si dividono fra coloro che considerano l’aumento della precarietà del lavoro come un fenomeno strutturale, e coloro che negano la sua generalizzazione a tutte le categorie della manodopera (L’Horty, 2004). Se il dibattito resta aperto sulla natura congiunturale o strutturale, il carattere interno o esterno, l’ineluttabilità o meno della flessibilità, tutti riconoscono che in alcuni settori la forte diversificazione...
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Ars precariandi. Percorsi artistici in tempi precari
Cambia il lavoro, cambiano le persone, cambia lo stile di vita. Le «voci di dentro» della precarietà mescolano i tasselli di esistenze sospese e frammentate, narrano il corto-circuito crescente tra presente e futuro, sondano quell’ombra di inquietudine che ha modificato, insieme al mercato del lavoro, l’antropologia delle nuove generazioni. ...
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Il coordinamento aperto delle politiche sociali
I lavori di questa mattina sono organizzati in due parti. La prima è dedicata all’analisi della Strategia europea in tema di occupazione, la seconda all’analisi delle strategie nazionali. A Massimo Pallini e a me compete di darvi qualche informazione su quanto sta accadendo a livello comunitario nella costruzione di quel modello sociale comune di cui ci ha parlato Adolfo Pepe. ...
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Politiche sociali e politiche di liberalizzazione dei mercati: il caso Bolkestein
In Italia soltanto in questi ultimi mesi la proposta di direttiva Bolkestein è uscita dagli angusti ambiti del dibattito accademico-scientifico cui era stata confinata, guadagnando la ribalta del dibattito politico-sindacale nazionale. Ha contribuito in modo decisivo a destare l’attenzione pubblica italiana l’eco della rilevanza che è stata attribuita in Francia a tale proposta di direttiva durante la campagna referendaria per il Trattato costituzionale europeo. ...
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Il lavoro flessibile nel caso italiano
Svolgiamo questo convegno all’indomani di un parziale e tuttavia benaugurante risultato di una delle prime lotte di raggio e proporzioni europei contro la precarizzazione del lavoro e, più in generale, contro l’impronta liberista nella legislazione europea. Mi riferisco, ovviamente, alle conclusioni (provvisorie) cui è giunto il Parlamento europeo intorno alla famigerata direttiva Bolkestein. ...
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La flexicurity nei paesi scandinavi
È forse utile per la sua forza descrittiva cominciare dalla tabella sottostante. Essa mostra dati degli ultimi mesi relativi a una zona della Danimarca, da cui si evince come sia possibile, anche in regime di altissimi salari, conservare un saldo netto di posti di lavoro nell’ambito di una notevole mobilità e in presenza di rilevanti fenomeni di delocalizzazione. ...
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Il mercato del lavoro in Germania
Il mio intervento intende affrontare alcuni degli aspetti salienti del mercato del lavoro in Germania. È già emerso che le questioni delle qualifiche e della crescita economica sono strettamente correlate alle condizioni lavorative e all’organizzazione delle strutture sindacali. Riguardo alla situazione tedesca, possiamo dire chiaramente che abbiamo un problema a livello di crescita. Il reddito nazionale, quindi il Prodotto interno lordo, è una cifra aumentata solo di poco, ossia dell’1,3 per cento, nonostante il processo di unificazione della Germania negli ultimi decenni. ...
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I problemi del welfare dopo Lisbona
Vorrei tirare le fila di quanto detto stamattina, cercando di condensare le domande importanti che si pongono ai sindacati in Europa se parliamo di mercato del lavoro, di strategie per l’occupazione, soprattutto di strategie per una buona occupazione. Ciò che ha colpito stamattina, partendo dagli scenari europei, era la sostanziale asimmetria che si pone fra le politiche economiche, come vengono organizzate a livello europeo, e la politica per l’occupazione e per il mercato del lavoro. ...
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Il pilastro del diritto del lavoro
In realtà, probabilmente, quanto è accaduto in Spagna negli ultimi anni è l’esempio più chiaro dell’asimmetria che esiste tra politica economica e politica occupazionale: i risultati positivi della Spagna negli ultimi anni sono infatti legati agli indicatori generali di politica economica, ma questo, come vedremo, si è tradotto in un tipo di impiego che non è quello che auspichiamo. La Spagna si può indicare come un esempio, di fatto negli ultimi tempi viene presentata come tale perché mantiene una crescita economica elevata e sostenuta. ...
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Dalla strategia di Lisbona alle politiche di sostegno all’occupazione
Parto da una delle argomentazioni di Lola Liceras nel suo intervento: l’evidente relazione fra le politiche economiche e le politiche occupazionali. In questa fase abbiamo qualche conferma e qualche novità. Eravamo abituati a politiche di sviluppo legate a politiche di crescita dell’occupazione, spesso con occupazione di qualità. Oggi non è sempre così, neanche a fronte di crescita sia pur moderata. Si conferma invece la certezza inversa: a fronte di scarsa crescita, anche senza arrivare alla situazione di declino nella quale ci troviamo, l’occupazione non solo cresce poco,...
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Un compromesso storico per allontanare la precarietà
Perché in Italia è così diffusa la percezione di precarietà, tanto da generare un forte sentimento di insicurezza collettiva? Si può davvero parlare di precarietà, nell’era del trionfo della flessibilità a tutti i costi? E di precarietà ce n’è davvero tanta (nel nostro paese e negli altri paesi europei)? Sono queste le domande intorno a cui ruota l’ultimo libro di Aris Accornero San Precario lavora per noi, edito da Rizzoli, dedicato al lavoro flessibile e temporaneo (interinale, tempo determinato, collaborazioni coordinate ecc.), uno spettro sfuggente – ma assai sostanzioso – che...
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Come contrastare la precarietà
Il consueto acume di Aris Accornero ci guida nell’universo dei nuovi e vecchi lavori, ne descrive le caratteristiche riferendosi anche a molte ricerche internazionali, nazionali e territoriali condotte in argomento. Il libro, assai agile, ruota attorno a una domanda di stringente attualità: la precarietà in Italia è in aumento, chi riguarda, cosa sarebbe utile fare? Come è chiaro dalla stessa formulazione, la domanda si frantuma in molte altre, relative al dato in sé della precarietà, alla sua dinamica recente e pregressa, alle politiche messe in campo e a quelle auspicabili...
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