• Addì, 4 ottobre 2006, in Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, alla presenza del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, a conclusione di una serie di incontri di approfondimento circa i contenuti della circolare ministeriale n. 17 del 14 giugno 2006 con la quale sono state date istruzioni per il corretto ricorso alla figura dei collaboratori a progetto nell’ambito delle attività dei call center, Confindustria, unitamente a FITA ed Assocontact e le Segreterie Corifederali di CGIL, CISL, UIL hanno convenuto di definire con il presente avviso comune...
  • L’interpretazione delle dinamiche che caratterizzano la transizione al lavoro non può che essere collocata all’interno delle strategie di ingresso nella vita professionale e nella vita adulta. Non a caso le preferenze, le aspettative, le scelte di formazione successive alla laurea compongono sistemi di orientamenti e di azioni dotati di una «coerenza» interna, che mediano in vario modo i vincoli e le risorse disponibili indirizzandoli verso strade praticabili. In altri termini, gli individui mettono a punto strategie di ingresso nel lavoro orientate a raggiungere obiettivi lavorativi...
  • Quello sindacale è sempre stato un fenomeno dislocato su almeno due livelli: da un lato, i sindacati hanno operato in un ambito eminentemente nazionale, o anche regionale; dall’altro, il movimento sindacale ha mantenuto profonde radici internazionali. Tradizionalmente e per lungo tempo ciò ha costituito più un fattore di forza che una debolezza. Cento o più anni fa, i sindacati nazionali potevano unirsi in nome delle stesse rivendicazioni, come ad esempio le otto ore di lavoro giornaliere o contro il crumiraggio, spesso operante a cavallo dei confini nazionali. ...
  • L’integrazione europea ha cominciato a svilupparsi dalla fondazione della Comunità europea per il carbone e l’acciaio e il Trattato di Roma degli inizi e della metà degli anni cinquanta, ed è sostanzialmente e principalmente di natura economica. Le quattro note libertà che il processo di integrazione intende promuovere riguardano fattori economici – beni, manodopera, servizi, capitali – grazie ai quali si crea un mercato comune. Nel corso della storia la creazione di mercati liberi ha sempre provocato – da parte dei protagonisti politici a livello nazionale – reazioni volte a limitare...
  • La condizione di lavoro, i profili sociali del mondo della produzione e i cambiamenti nelle domande dei lavoratori costituiscono il filo rosso della lunga storia della presenza sindacale nel nostro paese (e non solo). Per questa ragione abbiamo deciso di concentrare intorno a questo tema il fascicolo della rivista dedicato al centenario della Cgil. Questo testo di apertura sintetizza i risultati più significativi che emergono dall’insieme del campione considerato. I saggi che seguono sintetizzano report regionali che fotografano la realtà produttiva e i lavoratori dipendenti...
  • Il lavoro di ricerca che qui proponiamo rappresenta una sintesi dell’indagine sulle condizioni di lavoro sviluppata sul territorio piemontese che ha coinvolto quasi 1.000 lavoratori, distribuiti tra vari settori e aree geografiche. Questa prima elaborazione ha lo scopo di fornire un quadro delle trasformazioni avvenute nel lavoro e nella sua organizzazione, intersecando aspetti descrittivi con la percezione che i lavoratori hanno di tali cambiamenti in rapporto alle modalità con cui si sviluppa la prestazione, al rapporto con il sindacato, al ruolo della contrattazione,...
  • La popolazione campionaria – calcolata sulla sola regione Lombardia – si compone di 802 casi, il 57,8 per cento di uomini e il 42,2 di donne; l’articolazione per età segue quella tipica dell’occupazione dipendente italiana. Il 36 per cento degli intervistati è impiegato nel settore dell’industria, il 23,3 nella pubblica amministrazione, il 23,2 nel comparto degli «altri servizi privati», il 13,2 nel commercio; il restante è impiegato nel settore agricolo (1,4), nelle costruzioni (2,4) e nel comparto gas, acqua ed elettricità (0,4). ...
  • L’indagine sulle condizioni di lavoro si caratterizza in Veneto per due aspetti: l’inserimento di alcune domande aggiuntive sulle condizioni di lavoro e un notevole sforzo delle strutture della Cgil a tenere un equilibrio fra le diverse caratteristiche socio-demografiche, specie il genere, e a contattare i lavoratori non iscritti, riuscendo a «contenere» gli iscritti alla Cgil attorno alla metà dei rispondenti. ...
  • Sempre più la formazione viene considerata un valore centrale nel mondo del lavoro: strategica per il lavoratore per fronteggiare la crescente flessibilità, utile alle imprese per garantire una maggiore capacità di innovazione, ma anche, soprattutto, indice di una buona qualità del lavoro. Sembra quindi opportuno cogliere l’occasione del Rapporto marchigiano della ricerca dell’Ires L’Italia del lavoro oggi, per dedicare un ragionamento monografico al tema della formazione e al suo valore nell’attuale condizione dell’occupazione. ...
  • Nel Lazio sono stati raccolti circa 650 questionari, soprattutto nel settore terziario (che copre nella provincia di Roma circa il 70 per cento dell’intero campione) e, in particolare, nell’amministrazione pubblica (in cui sono state realizzate circa un terzo delle interviste). Coerentemente con i dati relativi alla vocazione produttiva della regione, una quota significativa di interviste – circa un terzo – sono state invece realizzate nel settore dell’industria e delle costruzioni. ...
  • Il campione calcolato sulla sola regione Abruzzo si compone di 476 casi: il 62,4 per cento di uomini e il 37,6 di donne (secondo una distribuzione per genere del tutto simile alla Rilevazione sulle forse di lavoro dell’Istat). La distribuzione per classi di età segue quella tipica dell’occupazione dipendente in Italia (con una quota maggiore di persone nelle classi di età centrali). Il 6,2 per cento dei lavoratori intervistati è occupato nel settore agricolo, il 39,8 nell’industria e il 54 nei servizi. ...
  • Il campione di lavoratori dipendenti o con rapporti non standard calcolato sulla regione Puglia si caratterizza per la notevole ampiezza. È infatti composto da 807 unità: il 67,6 per cento sono uomini, il 32,4 donne; appartengono a diverse classi di età (hanno una distribuzione abbastanza simile a quella riscontrata dalla Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, con una quota maggiore nelle classi di età centrali), si distribuiscono tra i diversi territori (con una quota maggiore nelle province di Bari e Foggia) e tra i diversi settori economici...
  • Le trasformazioni del mercato del lavoro nel passaggio dalla fase fordista a quella comunemente nota come post-fordista hanno rappresentato negli ultimi anni il tema principale attorno al quale si è concentrata l’indagine sociologica e non solo. Uno dei principali limiti, tuttavia, di questa copiosa e interessante attività di ricerca è rintracciabile, almeno in Italia, nello squilibrio territoriale che l’ha caratterizzata. Alla vasta letteratura sul tema che ormai da anni accompagna il lavoro che cambia nelle regioni del centro e soprattutto del nord...
  • Nel 2000 Stephane Beaud e Michel Pialoux pubblicavano i risultati di un’inchiesta condotta alle officine Peugeot di Sochaux-Montebéliard con l’obiettivo di individuare le ragioni che avevano portato la classe operaia, per quanto numericamente ancora importante, a una progressiva scomparsa dal panorama sociale francese (Beaud, Pialoux, 2000). A distanza di sei anni, l’invito contenuto nel lavoro dei due sociologi, ritornare a riflettere sulla condizione operaia, viene accolto in una prospettiva del tutto originale dallo storico Andrea Sangiovanni...
  • Da alcuni anni stiamo assistendo a un’evidente ripresa di ricerche storiche sul mondo del lavoro. Si tratta di un’inversione di rotta rispetto a una stagione di studi, iniziata nei primi anni ottanta e proseguita per circa un ventennio, durante la quale, dopo la «sbornia» del decennio precedente, era mutata la scala delle priorità e la gran parte degli storici, fatte salve alcune significative eccezioni, aveva concentrato l’attenzione su altri temi e altri soggetti. Il libro di Andrea Sangiovanni (Tute blu. La parabola operaia nell’Italia repubblicana, Roma, Donzelli, 2006) rappresenta...
  • Si parla prevalentemente di mancanza di risorse, non si parla di distribuzione di risorse come invece fanno gli autori di questo studio. […] Nessuno dispone oggi di un’analisi […] e la stessa deve essere la base per affrontare il problema della promozione culturale del nostro paese. […] Qui c’è molto da fare. C’è una grande domanda di cultura italiana nel mondo che non riusciamo a soddisfare». Lamberto Dini...
  • Una ricerca promossa dalla Commissione Informazione e dalla V Commissione del Cnel consente una prima valutazione dell’introduzione del premio di risultato nel settore del trasporto pubblico locale. La ricerca è stata realizzata attraverso la raccolta e analisi di 83 accordi di premio di risultato sottoscritti in un campione di 24 aziende3 distribuite sull’intero territorio nazionale, e una serie di interviste con gli attori negoziali a livello sia nazionale sia territoriale. Si tratta un campione numericamente non esteso, ma certamente significativo delle tendenze fondamentali...
  • 1. La precarietà del lavoro è un tema che ha molti risvolti socialmente rilevanti, tant’è vero che nel suo recente Libro Verde la Commissione Europea segnala la crescita degli impieghi atipicicome fonte di preoccupazioni crescenti. Molti temono infatti che, se questo trend dovesse continuare, potrebbe uscirne vanificato il proponimento dell’Unione Europea di promuovere innanzitutto impieghi normali, cioè a tempo pieno e con durata indeterminata. ...
  • Gli studi sui mutamenti delle durate, delle scansioni e dei gradi di normatività del corso di vita hanno da tempo evidenziato (Saraceno, 1991) come, nell’ultimo secolo, si siano determinate le condizioni e si siano sviluppati due processi temporalmente distinti: il primo di progressiva istituzionalizzazione e regolarizzazione, insieme demografica e normativa, delle scansioni e delle sequenze temporali sempre più omogenee tra individui e gruppi sociali; il secondo, viceversa, di deregolazione dei modelli normativi emersi precedentemente. ...
  • L’attenzione posta dai governi nazionali e locali al tema dello sviluppo economico e, allo stesso tempo, al miglioramento della qualità della vita e all’equità nell’accesso ai servizi, all’istruzione e al mercato del lavoro, fa sì che lo studio delle dinamiche demografiche che sono alla base dei principali fenomeni sociali ed economici assuma sempre più un ruolo determinante. La popolazione che vive e abita in un determinato territorio è responsabile dei principali processi che caratterizzano il sistema economico, determina e condiziona la domanda, l’accesso e l’uso dei servizi...
  • «La cultura operaia per me era espressione di certi personaggi che dopo erano le avanguardie sindacali, che partendo da umili origini intellettuali e professionali sono riusciti a elevarsi. E portavano questo bagaglio di conoscenze ed esperienze costantemente nei rapporti sia sociali sia con il sindacato […]. Adesso la cultura operaia? Mah, non so. Non esiste l’identificazione con la classe operaia. Diciamo che in una fabbrica come la mia c’è una permanenza di questo nelle persone della nostra età o più vecchie» (Chinello, 2002, pp. 43-44). ...
  • La democrazia, nel periodo che stiamo vivendo, sembra dibattersi in una sorta di paradosso: come insieme d’istituzioni, di regole e di valori è sempre più diffusa e, dalla fine della guerra fredda, più forte di quanto non sia mai stata prima. Sembra tuttavia che proprio la sua forza ne faccia risaltare anche la debolezza, ossia i limiti, le manchevolezze, le gravi forme di disaffezione da parte dei cittadini che nelle democrazie reali vivono. ...
  • Da recenti documenti dell’Unione Europea (in seguito anche Ue) risulta che, al 1°gennaio 2003, il numero dei cittadini di Stati terzi residenti nei 25 (allora) Stati membri dell’Ue era di 15,2 milioni, cioè il 3,35 per cento della popolazione totale, e che nel 2005 l’incremento della popolazione nei 27 Stati membri è stata di poco più di 2 milioni, a un tasso annuale di circa lo 0,45 per cento, principalmente dovuto a un saldo migratorio di poco superiore a 1,7 milioni. ...
  • Il pensiero reazionario è sempre volto al passato, poiché non sa vedere nel presente che segni di declino o di decadenza. È carico di nostalgia, d’inquietudine e di pessimismo, e non è in grado di proiettarsi verso il futuro se non a ritroso. Perciò è sempre bene essere cauti quando si descrive lo stato attuale di una società, o di alcuni dei suoi elementi, in termini di crisi, di decomposizione, di regressione rispetto allo status quo ante: si rischia di scivolare rapidamente nell’ideologia reazionaria. ...