Trentin, il lavoro è conoscenza
18
Marzo
2024

Trentin, il lavoro è conoscenza

Intervista ad Andrea Ranieri e Ilaria Romeo, curatori del volume “Bruno Trentin e la società della conoscenza”, nella collana Storia e memoria di Futura editrice, in libreria dal 15 aprile. Un libro che si concentra sul tema delle 150 ore, legandolo alla formazione permanente e alle trasformazioni sempre più rapide del mondo del lavoro oggi.

Come nasce questo vostro nuovo lavoro su Trentin?

Tutto parte della centralità della persona, dunque per quanto riguarda Trentin dal Conferenza di Chianciano; un tema che racchiude l’intera storia della Cgil, da Giuseppe Di Vittorio a Vittorio Foa. Con Trentin diventa dunque essenziale il concetto di individuo, come centrale è il lavoro, che oggi, non acaso, siamo ormai abituati a declinare al plurale.
Tema più che mai attuale…
Beh sì. E se un tempo i lavori diventavano obsoleti dopo 25 anni, ora lo diventano dopo 5… Quindi è ancor più fondamentale che le persone nel corso del tempo siano sempre aggiornate, laddove con aggiornamento deve intendersi non soltanto formazione professionale, ma anche culturale.
E qui arriviamo alle 150 ore…
Sì, le 150 ore, sulle quali nel libro ricostruiamo tutto il percorso di Trentin sul tema, dagli inizi sino al 2006, prima dell’incidente che lo porterà alla morte.
Come avete articolato il volume?
La struttura è simile a quella dei “Diari”, comprendendo un prima parte di carattere narrativo, poi il tema delle 150 ore e quelli riguardanti la società della conoscenza, più che la stretta economia; c’è un’appendice documentaria che abbiamo curato con particolare attenzione, e che riteniamo molto importante, così come nel corpus del volume abbiamo voluto inserire contenuti riguardanti la transizione ecologica e digitale, le due sfide che la società e il sindacato si trovano ad affrontare oggi. A nostro avviso, sono elementi che rinforzano l’importanza politica e culturale che ha avuto l’intero pensiero di Bruno Trentin.