Politica della scienza?
Le sfide dell’epoca alla democrazia e alla ricerca
A cura di:
Ottobre 2008
296 pag
ISBN: 88-230-1281-3
Collana: Citoyens
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Descrizione
La priorità della ricerca scientifica è ormai un mantra del dibattito politico italiano. Ma se fare politica della scienza non significa solo amministrare la scienza, curarne l’organizzazione istituzionale, sostenerla con investimenti pubblici e diffonderne i risultati; se nel rapporto con la politica la scienza entra come un soggetto capace di rivoluzionare il modo di pensare tradizionale, di mettere in discussione perfino le forme di vita, di sovvertire gli assetti sociali ed economici, di rompere le antiche gerarchie geopolitiche tra i diversi continenti, avremo una scienza che interpella la politica sui fondamenti del vivere in società, la scuote dal suo affaccendarsi meramente amministrativo. Fare politica della scienza, quindi, vuol dire svolgere un’azione politica all’altezza dei compiti e delle responsabilità posti dalla rivoluzione scientifica. Scienza e democrazia sono sottoposte ai medesimi condizionamenti. Oggi si vuole tornare ad imporre sia all’una sia all’altra un principio esterno: la tavola dei valori sopra la scoperta scientifica e l’identità di un popolo sopra il relativismo democratico. Dal modo in cui queste due potenze umane sapranno difendere e rinnovare il principio interno della libertà dipenderà il grado di civiltà delle società contemporanee.
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