• La riflessione proposta si concentra sulle ragioni alla base della necessità di un rinnovato impegno in difesa della Costituzione. Il tema delle riforme costituzionali è complesso e può risultare estraneo e lontano dai problemi concreti dei cittadini. Diviene quindi necessario far comprendere come toccando l’architettura istituzionale della Repubblica si mettano a rischio i diritti fondamentali delle persone e la qualità della democrazia. In tema di autonomia differenziata il progetto del governo, attribuendo alle Regioni che ne faranno richiesta funzioni come istruzione, lavoro, salute, energia, beni culturali, infrastrutture, stravolge il principio costituzionale di autonomia cooperativa e solidaristica e prefigura un regionalismo competitivo e corporativo. Inoltre formalizza di fatto che le differenze tra Nord e Sud del paese non saranno più affrontate.
  • Il volume rende omaggio ai protagonisti che concorsero a mettere in luce e combattere l’intreccio politico- mafioso collegato al dissesto delle banche di Michele Sindona e di Roberto Calvi e a ricostruire l’attività della Loggia massonica P2 di Licio Gelli, e che per la loro dedizione pagarono prezzi personali altissimi, a cominciare da Giorgio Ambrosoli, assassinato da un sicario. Questa vicenda, una delle più gravi e inquietanti del secondo dopoguerra, rappresenta il paradigma di come il potere palese e occulto, nelle sue diverse articolazioni e strumenti, risponde a chi, sostenuto dall’etica pubblica e professionale, ad esso si oppone. A chi, su quei fondamenti, contribuisce alla costruzione e alla difesa dello Stato di diritto. Un esempio che rimane di permanente attualità per l’Italia civile e democratica, indirizzato soprattutto ai più giovani per il loro accostament alla vita sociale. Lettere ed appunti inediti di: Annalori Ambrosoli, Giorgio Ambrosoli, Tina Anselmi, Vincenzo Azzolini, Paolo Baffi, Enrico Berlinguer, Guido Calogero, Bruno De Finetti, Luigi Einaudi, Arturo Carlo Jemolo, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Raffaele Mattioli, Piero Sraffa, Bruno Trentin. Scritti e interventi di: Abdon Alinovi, Giuseppe Amari, Giorgio Ambrosoli,Umberto Ambrosoli, Tina Anselmi, Paolo Baffi, Anita Maria Barbafiera Fontana, Enzo Biagi, Federico Caffè, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi, Vittorio Coda, Maria Alessandra Dalla Torre Baffi, Concita De Gregorio, Maurizio De Luca, Francesco De Martino, Guglielmo Epifani, Antonio Fazio, Bonifacio Franzese, Carlo Ghezzi, Giuseppe Guarino, Giuseppe Gusmaroli, Arturo Carlo Jemolo, Augusto Leggio, Romano M. Levante, Sergio Luciani Ernesto Manna, Lorenzo Marzano, Giuseppe Mascetti, Tonino Milite, Giorgio Napolitano, Silvio Novembre, Antonino Occhiuto, Luigi Paroni, Giovanni Battista Pittaluga, Massimo Riva, Stefano Rodotà, Leonardo Rotundi, Mario Sarcinelli, Giovanni Spadolini, Luigi Spaventa, Corrado Stajano, Mauro Storti, Paolo Sylos Labini, Roberto Tesi (Galapagos), Sinibaldo Tino, Anna Vinci, Marco Vitale.
  • Qualche mese fa è scomparso Aris Accornero. Molti lo hanno ricordato giustamente come un grande maestro delle ricerche sul mondo del lavoro. In questo numero pubblichiamo due ricordi della sua personalità: uno, di Carlo Ghezzi, dedicato all’analisi di un momento di svolta delle vicende della Cgil (ormai lontano nel tempo), cui Accornero aveva partecipato; l’altro, che proviene dall’Archivio storico della Confederazione, ed è curato da Ilaria Romeo, consiste in una sua riflessione inedita, che qui editiamo solo parzialmente, intorno all’elezione della Commissione interna alla Riv.
  • Il contributo introduce al tema del diritto all’istruzione dei bambini e dei ragazzi* in condizione di malattia; in particolare presenta ed esamina le politiche educative e sanitarie che, nel nostro paese, si realizzano principalmente attraverso l’erogazione di servizi scolastici alternativi quali la Scuola in ospedale (Sio) e l’Istruzione domiciliare (Id). Emerge la rilevanza di servizi che – tra sfide organizzative, educative e relazionali – garantiscono la «continuità didattica», alimentano la cosiddetta «continuità esistenziale» e consentono la prosecuzione di un percorso di sviluppo e di crescita personale.
  • In-flessibili

    13.00 
    «Riconosco che abbiamo sbagliato a non usare la forza collettiva dei più garantiti per difendere anche le persone senza contratto o con un contratto atipico. Bisogna continuare a domandarsi dove si è infranta la solidarietà tra i lavoratori stabili e non stabili, e quando ci si è rassegnati all’idea che i contratti non fossero più il luogo dove definire norme per il mercato del lavoro». Queste affermazioni di Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, hanno aperto ufficialmente una discussione che coinvolge tutto il corpo dell’organizzazione per porre al centro l’inclusione e l’allargamento delle tutele. La guida chiarisce i motivi per cui il sindacato intende svolgere una forte azione contrattuale inclusiva per tutti i lavoratori a prescindere dalle modalità di lavoro utilizzate. Si mettono in luce le varie fasi della contrattazione, i possibili abusi, i punti di forza su cui innestare la contrattazione per professionisti ed atipici, ma anche i punti critici ai quali fare attenzione. In-flessibili fornisce anche un’ampia informazione sulle forme contrattuali atipiche e sui cambiamenti intervenuti con la recente riforma del mercato del lavoro, come anche sugli aspetti previdenziali e fiscali utili da conoscere. Nel volume si trovano modelli e suggerimenti su come gestire la contrattazione collettiva inclusiva sul lavoro atipico e professionale, ed esempi su come redigere gli accordi collettivi e individuali che riguardano lavoratori con partita IVA o con contratto a progetto.
  • Il tema della sicurezza si presenta oggi confuso, tra gli allarmi lanciati dai mass media e le risposte politiche, spesso di forte impatto emotivo ma sostanzialmente inefficaci – come l’impiego dell’esercito nelle città, l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, l’adozione eccessiva di ordinanze dei sindaci, l’istituzione delle ronde cittadine –, che possono tuttavia far presa a causa della diffusa ignoranza sulle reali modalità operative delle forze dell’ordine. L’autore fornisce un’accurata descrizione della struttura di tutto l’apparato addetto alla sicurezza in Italia, confrontandolo anche con gli altri paesi europei, ed esamina la complessità delle funzioni degli operatori e la destinazione delle risorse investite dallo Stato, evidenziando le criticità organizzative e le potenzialità di sviluppo di questo importante settore. Sottolinea come le amministrazioni locali possano contribuire a creare più sicurezza e legalità, tramite una corretta ed equilibrata interpretazione del proprio ruolo e attraverso le cosiddette «politiche integrate di sicurezza urbana». Conclude con alcune proposte volte a dare più dignità ai lavoratori di polizia, ma soprattutto tese a dimostrare che una società «in armonia» è possibile se si investe nel concetto di «nuova prevenzione» e nel valore della legalità.
  • Da molti studi comparati, l’Italia risulta essere tra i paesi a maggiore rigidità del lavoro e con una maggiore diffusione del lavoro standard a tempo indeterminato, ma allo stesso tempo è uno dei paesi dove è più diffuso tra i lavoratori dipendenti – anche quelli con contratti a tempo indeterminato – un senso di insicurezza e incertezza e una maggiore disaffezione nei confronti dell’azione organizzata. Un'analisi dei motivi.
  • A maggio del 2014 è mancato Vittorio Rieser, uno degli intellettuali più acuti e originali del movimento operaio italiano della seconda metà del secolo scorso. La sua attività di studio e di ricerca si è intrecciata per oltre mezzo secolo con la militanza nelle organizzazioni politiche della sinistra di classe e nel sindacato. Tra i suoi molteplici filoni di ricerca spiccano i contributi sull’impostazione della ricerca sociale, sulle trasformazioni del lavoro dipendente, sulla crisi della fabbrica fordista e sul post-fordismo, sulle relazioni sindacali nei luoghi di lavoro, sulla memoria e la coscienza di classe. Dotato di molti talenti e di vastissima cultura, il suo insegnamento rimane tuttora attuale per comprendere i cambiamenti del lavoro e i comportamenti dei lavoratori.
  • L’obiettivo dell’inchiesta è stato quello di indagare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, per comprenderne i bisogni e le aspettative per migliorare il mondo del lavoro e l’azione del sindacato. Il questionario ha raggiunto un campione di oltre trentamila rispondenti ed era rivolto a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, in ogni settore, con qualsiasi professione e tipologia contrattuale. I risultati raccontano un mondo del lavoro caratterizzato da bisogni specifici, con una crescente eterogeneità e una molteplicità di percorsi individuali di sfruttamento e di emancipazione. D’altra parte, emergono le sfide comuni per la ricomposizione dell’azione collettiva, per affermare un nuovo paradigma di sviluppo fondato su salari più giusti, meno precarietà, più innovazione, attraverso la partecipazione e la rappresentanza sindacale. Il volume presenta un’analisi approfondita dei risultati e descrive le caratteristiche principali del lavoro nell’epoca contemporanea, con dei focus analitici per temi e settori produttivi. L’inchiesta è stata condotta dalla Fondazione Di Vittorio in collaborazione con tutte le strutture sindacali della Cgil, attraverso un ampio gruppo di ricerca interdisciplinare.
  • Frutto di un esteso lavoro sul campo che ha coinvolto aziende, lavoratori formali e informali, disoccupati, studenti e centri di formazione, lo studio offre un raro e aggiornato spaccato nel campo dei diritti e del mercato del lavoro in Eritrea, focalizzandosi sulla riqualificazione e formazione professionale nei settori dell’informatica, turismo e catena del freddo. La ricerca propone un’analisi dettagliata dei bisogni in merito alla formazione professionale in Eritrea, specificamente nei maggiori centri economici di Asmara e Massaua, allo scopo di fornire un tracciato completo utile alla preparazione di corsi di formazione per lo sviluppo di abilità professionali, tentando quindi di cogliere gli aspetti della domanda e dell’offerta nel mercato del lavoro nei settori dell’informatica, turismo e catena del freddo. Merito di questa ricerca non è solo fare luce su alcuni dati relativi al mercato del lavoro eritreo oggi, ma anche fare emergere quanto sia importante il ruolo della cooperazione e dello sviluppo per la promozione di una agenda per il lavoro dignitoso a livello globale, in un contesto geopolitico ricco di complessità.
  • Incontrarsi

    13.00 
    Per chi emigra la parola ha una importanza decisiva e dop pia. La parola ha il compito di tenere vivo il ricordo, da una parte, e, dall’altra, di farsi spazio in un mondo nuovo. Chi emigra è così preso tra due «parole» e due lingue, una da ricordare, l’altra da imparare. Negli ultimi anni alcune donne, provenienti da paesi diversi e fra loro lontani, hanno compiuto una scelta coraggiosa: quella di utilizzare la lingua nuova, cioè la lingua straniera e «matrigna», non più soltanto in modo funzionale, per fruire al meglio delle opportunità offerte dalla società di accoglienza, ma per raccontare. Per queste migranti la scrittura, il racconto, la narrazione nella nuova lingua sono fondamentali strumenti di autorappresentazione e di «rappresentazione» dei mutamenti che intervengono in un contesto particolare come quello dell’emigrazione. Per chi ha alle spalle una famiglia di origine straniera, ma è da tempo cittadina del nostro paese, anche al di là del riconoscimento giuridico, scrivere è comunque anche un rapportarsi con una cultura e una terra più o meno lontane, con la propria identità mobile e ricca di esperienze. Anche le «native», sempre più spesso presenti e attive in associazioni interculturali, amano raccontare l’impatto che l’incontro con «l’altra» ha sulle loro vite. Questi racconti sono senz’altro una impareggiabile occasione di confronto e un momento di scambio reale e profondo attraverso la comparazione dei vari «punti di vista» e dei modi di narrare il nostro mondo comune. Per questo il «Caffè letterario» della Casa internazionale delle donne, con il sostegno e il patrocinio della Provincia di Roma, si è proposto di incoraggiare la «narrazione incrociata» tra migranti e native, residenti a Roma e provincia, tramite un apposito concorso letterario, rivolto alle donne, che avrà ricorrenza annuale. L’antologia è il primo risultato di questo lavoro. Con una prefazione di Cecilia D’Elia, assessore alla Cultura della Provincia di Roma, e l’introduzione delle componenti della giuria, contiene i dieci racconti delle vincitrici; la giuria ha comunque deciso di pubblicare tutti i 34 testi pervenuti, per il loro valore intrinseco. Sono infatti una preziosa testimonianza di quanto può essere lungo il cammino che ci porta alla reciproca conoscenza. E di quanto può essere ricco.