• I saggi raccolti nel volume si snodano intorno a un tema di grande attualità: il ruolo decisivo dell’impresa sociale per contrastare ed «affamare» la criminalità grazie ad una politica di sviluppo locale e di coesione sociale. Il deficit del «capitale sociale» nel Sud determina infatti una frattura tra società civile e istituzioni, che spesso alimenta un humus favorevole al consenso sociale (soprattutto tra i giovani e le persone più deboli nel mercato del lavoro) intorno alla delinquenza organizzata, come avviene in alcune zone del casertano e dell’hinterland napoletano. Viene quindi analizzato dettagliatamente il nesso tra sviluppo locale e innovazione, evidenziando in particolare in che modo il rapporto virtuoso tra ricerca scientifica e impresa, rappresentato dal trasferimento tecnologico, possa generare nuove competenze e capacità produttive in settori industriali avanzati, in grado di affermarsi e competere sul mercato globale. Il rapporto tra cultura della legalità e partecipazione responsabile, infine, è messo a fuoco anche attraverso esperienze concrete e testimonianze significative di buone pratiche di imprese sociali fondate sull’etica del lavoro e della cittadinanza attiva.
  • Negli ultimi vent’anni l’economia dei principali paesi industrializzati è stata attraversata da una molteplicità di fenomeni innovativi. Le caratteristiche distintive dei processi cui si è assistito più recentemente sono almeno tre: il ruolo prevalente della conoscenza incorporata in capitale materiale e immateriale, l’associarsi dei cambiamentiorganizzativi ai cambiamenti tecnologici incorporati in beni strumentali; la pervasività in contesti locali e globali del fenomeno innovativo declinato in termini tecno-organizzativi. ...
  • La crisi economica e il periodo di austerità che ne è derivato hanno profondamente cambiato il volto del sistema di welfare italiano. A causa dei tagli alla spesa sociale e a fronte dell’aumento dei rischi e dei bisogni, il settore pubblico appare, infatti, incapace di rispondere in modo efficace alle crescenti richieste provenienti dai cittadini. L’analisi tiene conto di questo scenario per interrogarsi su quali scelte possano essere intraprese per il rilancio del welfare e insieme del sistema economico, ma più nello specifico per comprendere quali prospettive di sviluppo ci siano per nuove forme di tutela dentro le aziende. Forme di tutela che non solo abbiano delle forti ricadute sui territori ma che vedano coinvolti i territori stessi e la comunità che li abita. A questo fine l’articolo, dopo aver analizzato il contesto tra crisi economico-finanziaria e nuovi bisogni, si interroga sul ruolo delle imprese nel processo di rinnovamento del welfare state e sulle potenzialità di sviluppo del welfare aziendale e contrattuale tra le piccole e medie imprese. Vengono inoltre approfonditi una serie di casi che si sono sviluppati grazie alla costituzione di reti multi-stakeholder in cui diversi attori, in modo sinergico, sembrano collaborare per offrire non solo ai lavoratori ma a una platea ampia di beneficiari nuovi strumenti e forme di sostegno per fronteggiare le nuove forme di vulnerabilità.
  • I sindacati sono stati spesso descritti come «corpi intermedi», come organizzazioni di «secondo grado» (Müller-Jentsch, 1985). Nell’arena industriale essi dotano i lavoratori – già collettivamente organizzati dal datore di lavoro – di un meccanismo formale di rappresentanza collettiva parzialmente (anche se non del tutto) indipendente. Le loro strutture organizzative sono quindi indirettamente modellate dalla divisione capitalistica del lavoro e dalle pratiche e dalle preferenze dei rispettivi referenti datoriali. Nell’arena socio-politica gli obiettivi e i metodi sono...
  • Quando ha proposto a SeNonOraQuando-Factory di avviare un serio dibattito pubblico sulla Costituzione Italiana, Mariella Gramaglia ha scritto: «A noi, donne, la Costituzione, il nostro contratto sociale della contemporaneità democratica, interessa. E molto. Non solo perché ricordiamo con commozione e deferenza le 21 pioniere che hanno contribuito a scriverla e sobbalziamo ogni volta che qualcuno parla di “padri costituenti”, ma perché pensiamo che, benché redatto da una schiacciante maggioranza di uomini, questo contratto ci riguardi, segni dei perimetri di diritto che ci stanno a cuore, che almeno parzialmente ci includono». Da questa idea di Mariella Gramaglia ha preso corpo l’iniziativa «In contropiede. Le donne rileggono la Costituzione» che vuole esprimere l’esigenza, ormai urgente, di rileggere il testo fondativo della nostra vita civile a partire da un nuovo punto prospettico: la vita delle donne. La Costituzione italiana è stata scritta quasi 70 anni fa. Da allora il Paese è cambiato, soprattutto le donne sono molto cambiate. Contributi di Alessandra Bocchetti, Giulia Bongiorno, Francesca Comencini, Marisa D’Amico, Michela Marzano, Lea Melandri, Luisa Muraro, Lidia Ravera.
  • La difesa dell’offerta pubblica appare in disuso nel dibattito pubblico, nonostante l’eccezione paradigmatica costituita dal Presidente Obama in ambito sanitario. Pur nel riconoscimento delle possibili carenze, l’articolo porta l’attenzione su tre importanti potenzialità dell’offerta pubblica e indisponibili per l’offerta privata, in termini di promozione dell’efficienza allocativa, dell’ethos pubblico e delle opportunità.
  • La riflessione proposta si concentra sulle ragioni alla base della necessità di un rinnovato impegno in difesa della Costituzione. Il tema delle riforme costituzionali è complesso e può risultare estraneo e lontano dai problemi concreti dei cittadini. Diviene quindi necessario far comprendere come toccando l’architettura istituzionale della Repubblica si mettano a rischio i diritti fondamentali delle persone e la qualità della democrazia. In tema di autonomia differenziata il progetto del governo, attribuendo alle Regioni che ne faranno richiesta funzioni come istruzione, lavoro, salute, energia, beni culturali, infrastrutture, stravolge il principio costituzionale di autonomia cooperativa e solidaristica e prefigura un regionalismo competitivo e corporativo. Inoltre formalizza di fatto che le differenze tra Nord e Sud del paese non saranno più affrontate.
  • Il volume rende omaggio ai protagonisti che concorsero a mettere in luce e combattere l’intreccio politico- mafioso collegato al dissesto delle banche di Michele Sindona e di Roberto Calvi e a ricostruire l’attività della Loggia massonica P2 di Licio Gelli, e che per la loro dedizione pagarono prezzi personali altissimi, a cominciare da Giorgio Ambrosoli, assassinato da un sicario. Questa vicenda, una delle più gravi e inquietanti del secondo dopoguerra, rappresenta il paradigma di come il potere palese e occulto, nelle sue diverse articolazioni e strumenti, risponde a chi, sostenuto dall’etica pubblica e professionale, ad esso si oppone. A chi, su quei fondamenti, contribuisce alla costruzione e alla difesa dello Stato di diritto. Un esempio che rimane di permanente attualità per l’Italia civile e democratica, indirizzato soprattutto ai più giovani per il loro accostament alla vita sociale. Lettere ed appunti inediti di: Annalori Ambrosoli, Giorgio Ambrosoli, Tina Anselmi, Vincenzo Azzolini, Paolo Baffi, Enrico Berlinguer, Guido Calogero, Bruno De Finetti, Luigi Einaudi, Arturo Carlo Jemolo, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Raffaele Mattioli, Piero Sraffa, Bruno Trentin. Scritti e interventi di: Abdon Alinovi, Giuseppe Amari, Giorgio Ambrosoli,Umberto Ambrosoli, Tina Anselmi, Paolo Baffi, Anita Maria Barbafiera Fontana, Enzo Biagi, Federico Caffè, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi, Vittorio Coda, Maria Alessandra Dalla Torre Baffi, Concita De Gregorio, Maurizio De Luca, Francesco De Martino, Guglielmo Epifani, Antonio Fazio, Bonifacio Franzese, Carlo Ghezzi, Giuseppe Guarino, Giuseppe Gusmaroli, Arturo Carlo Jemolo, Augusto Leggio, Romano M. Levante, Sergio Luciani Ernesto Manna, Lorenzo Marzano, Giuseppe Mascetti, Tonino Milite, Giorgio Napolitano, Silvio Novembre, Antonino Occhiuto, Luigi Paroni, Giovanni Battista Pittaluga, Massimo Riva, Stefano Rodotà, Leonardo Rotundi, Mario Sarcinelli, Giovanni Spadolini, Luigi Spaventa, Corrado Stajano, Mauro Storti, Paolo Sylos Labini, Roberto Tesi (Galapagos), Sinibaldo Tino, Anna Vinci, Marco Vitale.
  • Qualche mese fa è scomparso Aris Accornero. Molti lo hanno ricordato giustamente come un grande maestro delle ricerche sul mondo del lavoro. In questo numero pubblichiamo due ricordi della sua personalità: uno, di Carlo Ghezzi, dedicato all’analisi di un momento di svolta delle vicende della Cgil (ormai lontano nel tempo), cui Accornero aveva partecipato; l’altro, che proviene dall’Archivio storico della Confederazione, ed è curato da Ilaria Romeo, consiste in una sua riflessione inedita, che qui editiamo solo parzialmente, intorno all’elezione della Commissione interna alla Riv.
  • Il contributo introduce al tema del diritto all’istruzione dei bambini e dei ragazzi* in condizione di malattia; in particolare presenta ed esamina le politiche educative e sanitarie che, nel nostro paese, si realizzano principalmente attraverso l’erogazione di servizi scolastici alternativi quali la Scuola in ospedale (Sio) e l’Istruzione domiciliare (Id). Emerge la rilevanza di servizi che – tra sfide organizzative, educative e relazionali – garantiscono la «continuità didattica», alimentano la cosiddetta «continuità esistenziale» e consentono la prosecuzione di un percorso di sviluppo e di crescita personale.
  • In-flessibili

    13.00 
    «Riconosco che abbiamo sbagliato a non usare la forza collettiva dei più garantiti per difendere anche le persone senza contratto o con un contratto atipico. Bisogna continuare a domandarsi dove si è infranta la solidarietà tra i lavoratori stabili e non stabili, e quando ci si è rassegnati all’idea che i contratti non fossero più il luogo dove definire norme per il mercato del lavoro». Queste affermazioni di Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, hanno aperto ufficialmente una discussione che coinvolge tutto il corpo dell’organizzazione per porre al centro l’inclusione e l’allargamento delle tutele. La guida chiarisce i motivi per cui il sindacato intende svolgere una forte azione contrattuale inclusiva per tutti i lavoratori a prescindere dalle modalità di lavoro utilizzate. Si mettono in luce le varie fasi della contrattazione, i possibili abusi, i punti di forza su cui innestare la contrattazione per professionisti ed atipici, ma anche i punti critici ai quali fare attenzione. In-flessibili fornisce anche un’ampia informazione sulle forme contrattuali atipiche e sui cambiamenti intervenuti con la recente riforma del mercato del lavoro, come anche sugli aspetti previdenziali e fiscali utili da conoscere. Nel volume si trovano modelli e suggerimenti su come gestire la contrattazione collettiva inclusiva sul lavoro atipico e professionale, ed esempi su come redigere gli accordi collettivi e individuali che riguardano lavoratori con partita IVA o con contratto a progetto.
  • Il tema della sicurezza si presenta oggi confuso, tra gli allarmi lanciati dai mass media e le risposte politiche, spesso di forte impatto emotivo ma sostanzialmente inefficaci – come l’impiego dell’esercito nelle città, l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, l’adozione eccessiva di ordinanze dei sindaci, l’istituzione delle ronde cittadine –, che possono tuttavia far presa a causa della diffusa ignoranza sulle reali modalità operative delle forze dell’ordine. L’autore fornisce un’accurata descrizione della struttura di tutto l’apparato addetto alla sicurezza in Italia, confrontandolo anche con gli altri paesi europei, ed esamina la complessità delle funzioni degli operatori e la destinazione delle risorse investite dallo Stato, evidenziando le criticità organizzative e le potenzialità di sviluppo di questo importante settore. Sottolinea come le amministrazioni locali possano contribuire a creare più sicurezza e legalità, tramite una corretta ed equilibrata interpretazione del proprio ruolo e attraverso le cosiddette «politiche integrate di sicurezza urbana». Conclude con alcune proposte volte a dare più dignità ai lavoratori di polizia, ma soprattutto tese a dimostrare che una società «in armonia» è possibile se si investe nel concetto di «nuova prevenzione» e nel valore della legalità.