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La sanità italiana di fronte al Covid-19: l’impatto, nuovi bisogni e compiti
La nuova malattia da Coronavirus 2019 (Covid-19) rappresenta una sfida globale senza precedenti dal dopoguerra, causando rilevanti perdite di vite umane e determinando trasformazioni di grande impatto su economia e società. I sistemi sanitari hanno dovuto affrontare una duplice sfida, ovvero da una parte fare fronte ad una crescente domanda di cure per i pazienti affetti da Covid-19 e dall’altra mantenere la continuità delle cure per i pazienti con patologie croniche o condizioni acute gravi e sostenere la tradizionale emergenza sanitaria. La pandemia ha colpito l’organizzazione dei servizi sanitari, le prestazioni di prevenzione secondaria come i programmi di screening e l’assistenza per i pazienti affetti da malattie croniche bisognosi di controlli periodici ed eventuali cure tempestive. L’Italia è stato il primo paese occidentale a sperimentare l’emergenza Covid-19 e uno di quelli con una più alta numerosità di casi e di decessi. L’articolo presenta dati preliminari disponibili sull’impatto diretto dell’epidemia di Covid-19 e quello indiretto sull’accesso alle terapie farmacologiche, al pronto soccorso e ai ricoveri ospedalieri. Ai dati si accompagnano riflessioni e considerazioni sulla necessità di rafforzare l’intervento pubblico nella sanità.
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La sanità pubblica tra indifferenza e laisser faire
Da parecchi anni, la sanità pubblica italiana si sta indebolendo, complice l’indifferenza nei confronti di restrizioni economiche che, accolte con rassegnato distacco rispetto al diritto fondamentale alla tutela della salute, aggravano le difficoltà di accesso alle cure di molti cittadini. In tale contesto, paradossalmente, il tema più dibattuto non è quello delle diseguaglianze che ne conseguono bensì quello della inefficienza della spesa sanitaria privata e della presunta necessità di una maggiore intermediazione. Su tale tema, molte affermazioni discendono da luoghi comuni incapaci di mettere a fuoco il vero quesito cui dovremmo dare risposta: quali soluzioni sono praticabili nell’interesse dell’individuo e della collettività? L’analisi indaga i fattori che giustificano il comportamento degli italiani poco inclini ad acquistare una copertura assicurativa o a partecipare a fondi sanitari.
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La scalata dell’Everest in ciabatte
28.00
€
Cento giorni vissuti davanti ai cancelli di una fabbrica. E cento notti. D’inverno, in montagna. Per difendere il proprio lavoro. Attraverso il diario tenuto quotidianamente sui social media e le foto che l’hanno accompagnato, il libro racconta la resistenza di una comunità di 220 persone – in gran parte donne – attorno cui si è stretta una comunità più ampia, a partire da quella dei paesi e borghi dell’Appennino bolognese per i quali la SaGa Coffee rappresenta una risorsa economica irrinunciabile. È la storia emblematica di una lotta per la sopravvivenza, contro la decisione di chiudere lo stabilimento e portare altrove macchinari e produzioni, che coinvolge tutto il territorio e trascina con sé anche le istituzioni civili e religiose. Alla fine, le operaie e gli operai della SaGa vincono e conquistano un futuro produttivo per la loro fabbrica. Con l’introduzione di Maurizio Landini e, tra gli altri, i contributi del cardinale Matteo Maria Zuppi e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
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La schiavitù
14.00
€
Il libro si propone di indagare la storia della schiavitù da una prospettiva giuridica che, rispetto agli aspetti sociali, politici ed economici, è rimasta maggiormente nell’ombra. Eppure, il rapporto che permetteva di considerare un individuo proprietà di un altro e pertanto privo di ogni diritto o limitato nel suo esercizio era il frutto di una costruzione eminentemente giuridica. Sia il commercio degli schiavi che la loro condizione si basarono su un’attenta disciplina consuetudinaria e legislativa che, dietro le parvenze della neutralità e del rispetto, seppur minimale, dei diritti degli schiavi, manteneva e perpetuava una situazione di dominio di un uomo su un altro uomo. Il volume dunque, partendo dall’epoca classica, attraverso le servitù medievali, la schiavitù mediterranea e lo sviluppo del commercio atlantico, arriva fino alle nuove forme di schiavitù, che in maniera più subdola, ma non meno drammatica, caratterizzano la realtà contemporanea.
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La scossa
9.00
€
Di fronte al rischio di declino economico del paese e al progressivo aggravamento della crisi, che la Cgil ha denunciato fin dal 1999 rivendicando il riposizionamento del nostro modello di specializzazione produttiva, il governo Berlusconi continua a restare inerte e ripropone, a fini elettorali, la logora ricetta del taglio delle imposte da finanziare con la riduzione del perimetro dell’intervento pubblico. Welfare e politiche pubbliche vanno invece rafforzate per rendere socialmente sostenibile la transizione verso la società dei servizi senza che ciò dia luogo, come purtroppo sta già accadendo, a pericolosi processi di deindustrializzazione. Pur tenendo conto della situazione di difficoltà in cui versa gran parte del nostro apparato produttivo, il reddito disponibile dei lavoratori deve crescere di più. Ciò, secondo Beniamino Lapadula, è necessario non solo per motivi di equità sociale, ma anche per far crescere la domanda aggregata depressa da un export che ha il fiato corto e dall’assenza di investimenti, bloccati dalla crisi di sfiducia che attanaglia il paese. Pensare però che questo obiettivo possa essere conseguito con una forte spinta salariale basata sui rapporti di forza è illusorio e sbagliato. Non c’è alternativa credibile ad una nuova politica dei redditi da rilanciare con un patto tra produttori capace di dare «una scossa» per rimettere in moto l’economia del paese.
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La scuola Ducato
15.00
€
I preziosi dipinti dei fratelli Ducato sono giunti in Confederazione attraverso un percorso non previsto, ma nel contesto di un lavoro che stiamo conducendo per valorizzare la storia del rapporto fra noi e l’arte contemporanea. Avevamo un po’ trascurato questi aspetti, che si intrecciano con l’impegno per l’affermazione dei principi e dei valori del lavoro, ma i centenari delle Camere del Lavoro ci hanno richiamato alla conservazione e alla ricerca. È stato messo in atto un impegno che non ha pari, per estensione, anche se raffrontato a quello compiuto da importanti imprese italiane. Si può certamente dire che è in corso una riscoperta del rapporto intercorso fra il nostro lavoro, le lotte che conduciamo, i valori che ne sottendono la loro tenace perseveranza e, in particolare, lo sviluppo delle condizioni di vita dei lavoratori, con quello degli artisti e degli intellettuali più in generale. Non è quindi casuale che venga compiuto questo sforzo culturale mentre la nostra lotta per l’affermazione dei diritti dei cittadini e dei lavoratori ha raggiunto livelli così alti. ...le nostre lotte per l’emancipazione del lavoro sono state favorite dall’arte, dalla libera espressione creativa degli artisti. Durante questo lungo percorso tante sono state le fasi, ampio è stato il confronto su quale doveva essere il rapporto fra arte e lavoratori, fra artisti e organizzazioni sindacali e politiche, manifestandosi a volte attraverso accesi scontri e confronti… E poi, c’è un altro punto importante che quasi mai viene colto e che testimonia dell’importanza dell’arte. L’opera d’arte, quando è veramente tale, si offre a molte letture, non produce messaggi unidirezionali e perentori; è per sua natura un «principio democratico», dialettico, che accompagna alla riflessione, aiuta a costruire un modo di pensare alieno dalle certezze assolute. - …Anche per queste ragioni è bene avere la consapevolezza della necessità di un serio rapporto con gli artisti e con l’arte, in quanto contribuisce alla nostra crescita culturale, quindi delle donne e degli uomini che fanno la Cgil. Proprio per questo è giusto che la Camera del Lavoro di Palermo abbia nella propria sede le tavole dei Fratelli Ducato… (Dall’introduzione di Guglielmo Epifani)
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La scuola «restata a casa»: le condizioni di lavoro degli insegnanti nella didattica a distanza
L’articolo presenta i risultati di un’indagine rivolta ai docenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19 (aprile-maggio 2020). L’Indagine è stata condotta su tutto il territorio nazionale, tramite questionario online, con un campione di 1197 questionari validi. L’analisi approfondisce le condizioni di lavoro dei docenti considerando, in particolare, le competenze e le esperienze pregresse, la formazione, i carichi di lavoro e le difficoltà di conciliazione tra lavoro e vita privata. I risultati mostrano le numerose difficoltà incontrate dai docenti in un contesto emergenziale caratterizzato da forte unilateralità nell’introduzione della didattica a distanza, scarsi strumenti e scarsa programmazione. L’indagine è stata promossa dalla Flc-Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e condotta in collaborazione con Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Università di Teramo e Laboratorio LO-Lavoro e organizzazioni del Dipartimento di Scienze sociali ed economiche della Sapienza Università di Roma.
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La secessione dei ricchi: un progetto contro l’Italia
Il contributo discute le richieste di autonomia regionale differenziata, così come formulate ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna nel corso del 2017, e dei contenuti del disegno di legge governativo 615/2023 volto a dare ad esse attuazione. Sostiene che queste richieste, anche se soddisfatte solo parzialmente, sono in grado di modificare profondamente in peggio la realtà del nostro paese. Per tre grandi ordini di motivi: perché a) configurerebbero la nascita di Regioni-Stato con amplissimi poteri a scapito dell’esecutivo nazionale; b) approfondirebbero il solco a danno dei territori più deboli nelle disponibilità economiche per la fornitura di essenziali servizi ai cittadini e alle imprese (e mortificherebbero il ruolo di Roma); c) spoglierebbero il legislativo di sue proprie potestà trasferendole ad oscure commissioni, creando un vulnus alla democrazia italiana. In realtà esse configurano, come più articolatamente argomentato in Viesti (2023), una vera a propria «secessione dei ricchi»
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La segmentazione del mercato del lavoro in tempo di crisi: il caso italiano in prospettiva comparata
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La segmentazione del mercato del lavoro come vincolo alla flexicurity: il caso italiano
La flexicurity, definibile in prima approssimazione come una strategia che cerca di conciliare la crescita della flessibilità sul mercato del lavoro con un incremento della sicurezza sociale e dell’occupabilità dei lavoratori, evitando la segmentazione del mercato del lavoro, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito accademico e politico, soprattutto in sede comunitaria. In particolare la definizione di strategie di riforma ispirate alla flexicurity è recentemente assunta a paradigma della Strategia europea per l’occupazione. ...
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La segmentazione della base sociale del lavoro di fabbrica
Gli autori si interrogano sulla base sociale del lavoro industriale, per come è venuto modificandosi nel tempo e per i riflessi che i cambiamenti avvenuti hanno sull’agire sindacale. Il principale risultato è che mentre la «periferia» del sindacato si confronta necessariamente con le trasformazioni profonde che hanno investito i contesti di lavoro e talvolta trova modi efficaci per affrontarle, il «centro» non ha ancora sviluppato una rappresentazione e un’elaborazione adeguate delle stesse.
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La sentenza Laval: un invito a ripensare la politica sociale europea?
La Corte di giustizia ha emanato nel dicembre scorso una sentenza che riapre nuovamenteil dibattito sulla necessità di conciliare, in un’economia di mercato aperto, le libertà previste dai Trattati con i diversi modelli sociali degli Stati membri. La causa C-341/20051 vedeva opposti, da un lato, la Laval un Partneri, impresa avente sede in Estonia che, avendo vinto un appalto per la costruzione di una scuola in Svezia, aveva distaccato alcuni lavoratori nel cantiere svedese, dall’altro, le organizzazioni sindacali degli edili svedesi che rivendicavano il rispetto delle condizioni salariali...
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