• Una ricognizione delle politiche contrattuali in Europa, nel segno di una pressocché generalizzata tendenza alla moderazione salariale.
  • Il documento della Conferenza di organizzazione della CGIL si sofferma sulla formazione sindacale in diversi punti, dedicando al tema uno specifico capitolo. Si sottolinea che "i grandi mutamenti avvenuti richiedono conoscenza e nuove competenze, per cui è necessario adeguare la formazione alle esigenze del nuovo contesto". La formazione deve servire a garantire l’elaborazione e lo sviluppo di un sapere antico che guidi l'azione sindacale. L’insieme dei saggi raccolti nella rivista costituisce parte del supporto culturale al progetto oggi in corso.
  • Un'analisi testuale intorno all'indentità e al programma della CGIL, a partire dal suo Statuto e da altri documenti della Confederazione.
  • Il valore della memoria nella costituzione dell'identià di una organizzazione sindacale come la CGIL
  • Il superamento del taylorismo mette in mora un diritto del lavoro fatto a misura del lavoro operaio nella grande fabbrica e sembra lasciarlo disarmato rispetto alla moltiplicazione delle forme giuridiche con le quali l’organizzazione produttiva si procura il lavoro vivo di cui ha bisogno. L’A. si interroga su quello che ha da dire in proposito la Costituzione italiana del 1948.
  • Una riflessione in chiave storica dell'identità attuale della CGIL
  • Questo contributo, che fa ampiamente riferimento a alcune parti di uno studio in corso di pubblicazione presso Ediesse (Quale rappresentanza. Dinamiche e tendenze del sindacato in Italia), sottolinea le profonde trasformazioni per cui rispetto a un tempo il lavoro si è andato differenziando, scomponendo, disarticolando secondo linee molteplici di demarcazione. La riflessione si conclude con una valutazione dei pregi e dei limiti dei modi in cui il sindacato ha cercato di far fronte al mutamento e delle prospettive per una loro valorizzazione.
  • L’articolo tratta del ruolo della conoscenza nella ristrutturazione della catena del valore, con le implicazioni per l’organizzazione del lavoro e l’impatto sulle competenze attese. Ne emerge l’importanza che la sua codificazione esercita in misura determinante nei nuovi processi produttivi e nei cambiamenti relativi alla divisione del lavoro. Infine, quali competenze sono oggi richieste dai nuovi modelli di organizzazione nelle ristrutturazioni.
  • Tema di questo articolo è l’impatto che le ristrutturazioni esercitano su occupazioni, carriere, traiettorie lavorative e mercati del lavoro. Ne emerge un quadro di forte diversificazione, con una crescente incertezza rispetto alle prospettive che si dischiudono per la forza lavoro.
  • Lo studio esamina le conseguenze dei processi di ristrutturazione sulle condizioni di benessere dei lavoratori, con l’obiettivo di identificare i nuovi rischi così come le nuove opportunità di tutela. La ricerca utilizza i risultati del progetto internazionale WORKS, al quale hanno partecipato 17 Stati Europei, e in cui si sono analizzati in maniera comparativa i cambiamenti più importanti avvenuti nella società della conoscenza.
  • La posizione del Segretario generale della F.P. su contratto unico e riforma del mercato del lavoro
  • Il paper intende fornire un contributo al dibattito sui processi che hanno maggiormente influito sui cambiamenti del lavoro, segnatamente quelli che riguardano i cambiamenti professionali. Lo scopo è di fornire elementi utili, che possono poi essere ulteriormente approfonditi, per rafforzare o alimentare perplessità, su alcune delle affermazioni oggi più diffuse sui cambiamenti professionali in atto, che sono riassumibili nella cosiddetta transizione “dal fordismo al post-fordismo”