• A partire dalla metà degli anni novanta, sostanzialmente grazie alle attività realizzate con il contributo reso disponibile dalle circolari applicative della legge 236/1993, ha cominciato a svilupparsi, molto in ritardo rispetto ad altri paese europei, un sistema nazionale di formazione continua, frutto della progressiva attuazione di importanti politiche pubbliche di sostegno che, via via, ne hanno definito l’assetto e le priorità. ...
  • Quaderni: Sono stati mesi di importanti eventi per le organizzazioni sindacali: la nuova concertazione, una concertazione rivisitata e un accordo importante, poi validato da un referendum caratterizzato da un’ampia partecipazione. Si potrebbe partire da questo aspetto, dal lato sindacale della questione – poi magari allarghiamo il raggio del ragionamento – perché continua a esserci in alcuni settori politici e in una parte degli opinionisti l’aspettativa di dare una spallata al sindacato, considerato come un ostacolo al mutamento. Invece, ancora una volta –...
  • 1. L’accordo dello scorso luglio tra governo e parti sociali ha segnato il ritorno sulla scena della concertazione sociale, che tanto aveva inciso nella regolazione economica italiana degli anni novanta. In quel periodo la concertazione – a partire dal protocollo «fondamentale» del luglio 1993 – è stata associata soprattutto alle politiche dei redditi, che già nel dopoguerra europeo erano state il teatro principale delle intese tra istituzioni pubbliche e grandi organizzazioni di rappresentanza sociale. Questa materia – quasi mai da sola, ma in modo ricorrente –...
  • Il tema della produttività nel nostro paese non sembra più di tanto al centro dell’attenzione né dell’analisi economica né delle Autorità della politica economica, né tanto meno dei commentatori delle politiche pubbliche. Ci si limita a richiamarlo, a evocarlo, a citarlo, ma senza che traspaia (salvo poche eccezioni) la consapevolezza che si tratti di un problema risolutivo per la vita economica e lo sviluppo civile del paese1. Eppure la produttività dovrebbe essere l’argomento chiave dell’analisi economica e delle politiche. ...
  • Da ormai molti anni l’economia italiana stenta a crescere. Il problema, periodicamente segnalato dal governatore della Banca d’Italia, rimbalza con enfasi varia sulle pagine dei giornali, nei programmi televisivi, nei rapporti delle agenzie tecniche, nei documenti delle parti sociali. All’idea che l’economia non cresca il paese sembra, però, indifferente. ...
  • L’articolo si propone di offrire un contributo alla riflessione su un tema divenuto nel corso degli ultimi anni oggetto di grande interesse, spesso al centro del dibattito politico e culturale, che ruota attorno all’azione locale degli attori sociali – in questa sede ci interessa soffermarci principalmente sul ruolo svolto dal sindacato – e, più in generale, riguarda il fenomeno della territorializzazione delle politiche pubbliche e del welfare (Bifulco, 2005; Donolo, 2006; Mirabile, 2005). ...
  • I temi della contrattualizzazione territorializzata non sono ancora così chiaramente messi a fuoco da chi pure si occupa di trasformazioni dei sistemi di welfare piuttosto che di politiche pubbliche e così via, proprio perché stanno al crocevia di ambiti disciplinari che spesso tendono a rivolgersi al proprio interno più che a ragionare su ciò che sta ai loro confini; come sappiamo, ciò che di nuovo si produce nella conoscenza solitamente si produce proprio ai confini dei territori consolidati. ...
  • Il mio contributo parte dall’esperienza che la Camera del lavoro metropolitana di Bologna ha messo in campo ormai da più di dieci anni, nata, in particolare, da una richiesta proveniente dai pensionati e dai lavoratori del pubblico impiego alla confederazione, affinché quest’ultima attivasse un confronto, una contrattazione con i Comuni, dal momento che in molti casi la possibilità di migliorare le condizioni di vita dei pensionati, ma anche di lavoro dei dipendenti, dipendeva proprio dal processo di formazione dei bilanci. ...
  • La legge 328/2000 rappresenta un importante tentativo di modificare sensibilmente alcune inclinazioni più contraddittorie e problematiche del sistema di welfare in Italia, storicamente caratterizzato da una particolare debolezza centrale del ruolo e delle funzioni dello Stato, e da una forte frammentazione della struttura istituzionale, delle forme di governo e dei settori di politica sociale. Essa, infatti, pone in essere finalità, principi, criteri di riferimento e strumenti la cui valenza e applicazione – per la prima volta – dovrebbe essere coerente in tutto il territorio...
  • A partire dalla metà degli anni novanta il problema delle risorse disponibili sul territorio raggiunge ormai il livello di guardia a causa delle politiche fiscali territoriali che mortificano le spinte di autonomie locali, mentre il rischio che incombe sulla tenuta dei servizi diventa sempre più incontenibile. In questo contesto negli ultimi anni anche in Piemonte, come altrove, si diffonde la pratica della negoziazione territoriale, attraverso la quale il tema dello sviluppo locale si concilia con l’esigenza di partecipazione e codeterminazione del processo decisionale. ...
  • La critica al «nazionalismo metodologico», l’approccio prevalente sino ad alcuni anni fa, non solo in Italia, nel campo dei cosiddetti migration studies, molto si è avvalsa dell’uso di termini e di categorie quali diaspora e diasporico o transnazionale e transnazionalismo, che specie nel caso degli ultimi due, tuttavia, hanno sovente imposto o almeno suggerito in via preliminare, a chi li usava, il ricorso a precisazioni e anche a imbarazzate cautele destinate nei voti a marcare differenze e distanze sin troppo enfatizzate rispetto a termini e a parole assiduamente presenti, invece,...
  • È ormai da molti anni che si parla di riforme istituzionali, di revisione della Costituzione. Già diversi cambiamenti si stanno verificando nei fatti sotto la spinta di eventi interni e internazionali che, anche senza mutare le Carte costituzionali, segnalano la crisi dei tre grandi filoni culturali che si identificano con le società industriali: il liberalismo, il socialismo, il pensiero democratico laico e cattolico. La Costituzione italiana, nata come progetto per il futuro del paese dopo il fascismo, è l’espressione di un compromesso tra questi filoni culturali. Il primo articolo,...