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Le relazioni industriali italiane e il modello mediterraneo
Analogie e differenze del sistema italiano delle relazioni industriali rispetto a quello dei maesi mediterranei. La mancanza di regole formalizzate come nostro tratto peculiare. Il forte riconoscimento, sia pure informale, di cui godono i nostri sindacato nell'arena politica e concertativa. Modelli di rappresentanza e contrattazione a confronto. Il caso Fiat e le trasformazioni degli assetti italiani. Quali prospettive comuni?
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Le relazioni industriali nell’Europa a 25 Stati
8.00
€
L'ingresso di dieci nuovi Stati nell'Unione europea e la prossima adesione di altri paesi dell'Europa centro - orientale sollecitano riflessioni sulla "tenuta" del modello sociale europeo. A tal fine sono utili analisi e comparazioni degli ordinamenti giuslavoristici e dei sistemi di relazioni industriali sia dei paesi di più antica tradizione comunitaria che di quelli di più recente e di prossima adesione all'UE. -Nel volume vengono analizzati e tra loro comparati gli aspetti più importanti dei sistemi di relazioni industriali dei quindici Stati già membri dell'Unione Europea e dei dieci che da poco vi hanno fatto il loro ingresso. -Nella prima parte si approfondiscono in particolare le differenti modalità di organizzazione delle parti sociali, la contrattazione collettiva e le forme di partecipazione dei lavoratori. Nella seconda parte vengono esaminati i cambiamenti intervenuti negli ordinamenti nazionali del lavoro nei diversi paesi, con particolare attenzione ai profili collettivi del rapporto di lavoro e alla disciplina del mercato del lavoro. -Insieme a quella che si manifesta tra i quindici Stati precedenti e i dieci recenti membri dell'Unione Europea, un'ulteriore distinzione appare in questo secondo gruppo fra i paesi dell'Europa centrale già a governo comunista e la diversa situazione di Cipro, Malta e Turchia, della quale ultima anche vengono esaminate le normative insieme a quelle degli altri paesi di prossima adesione.
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Le relazioni industriali: alcune questioni aperte
L’articolo sviluppa il dibattito sulle possibili riforme delle relazioni industriali in Italia in tre distinte ma collegate aree di discussione: la struttura della contrattazione collettiva, le modalità di partecipazione diretta dei lavoratori alle decisioni riguardanti l’organizzazione del lavoro in azienda, e il sistema di rappresentanza, collegato alla validità erga omnes dei contratti nazionali e aziendali. L’articolo sviluppa proposte in ciascuno di questi campi di indagine. Innanzitutto mostra come sia possibile riformare il sistema di contrattazione collettiva, lasciando al contratto nazionale il ruolo di determinare i salari minimi, con il contratto aziendale che determina invece la dinamica dei salari di fatto. In secondo luogo si auspica l’applicazione di un metodo di partecipazione diretta dei lavoratori all’organizzazione del lavoro che in qualche modo ricalca il modello duale tedesco, con la contrattazione che deve essere separata dalle pratiche partecipative.
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Le relazioni industriali: alcune questioni aperte
L’articolo sviluppa il dibattito sulle possibili riforme delle relazioni industriali in Italia in tre distinte ma collegate aree di discussione: la struttura della contrattazione collettiva, le modalità di partecipazione diretta dei lavoratori alle decisioni riguardanti l’organizzazione del lavoro in azienda, e il sistema di rappresentanza, collegato alla validità erga omnes dei contratti nazionali e aziendali. L’articolo sviluppa proposte in ciascuno di questi campi di indagine. Innanzitutto mostra come sia possibile riformare il sistema di contrattazione collettiva, lasciando al contratto nazionale il ruolo di determinare i salari minimi, con il contratto aziendale che determina invece la dinamica dei salari di fatto. In secondo luogo si auspica l’applicazione di un metodo di partecipazione diretta dei lavoratori all’organizzazione del lavoro che in qualche modo ricalca il modello duale tedesco, con la contrattazione che deve essere separata dalle pratiche partecipative.
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Le relazioni sindacali e la crisi europea. Pessimismo della ragione e ottimismo della volontà
L’autore esamina le tesi di Baccaro e Howell, allocandole nel dibattito fra teorici della divergenza e della convergenza nelle relazioni industriali. Riconosce la fondatezza empirica che le sorregge, apprezzandone la provocazione intellettuale ma sottolineandone anche il pessimismo e il disincanto che le ispira. La sottovalutazione degli strumenti posti dal diritto sociale europeo. Il caso italiano e i vari modelli di decentramento che si stanno fronteggiando.
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Le reti territoriali di conciliazione in Lombardia
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Le ricerche su operai e impiegati negli stabilimenti Fiat (1979-1980)
Nel 1979-80 il Partito Comunista Italiano promosse un’ampia ricerca su orientamenti e atteggiamenti, politici e culturali, di operai occupati in 36 stabilimenti della Fiat, situati in diverse regioni italiane. Lo stesso avvenne, con un diverso questionario, per i lavoratori non manuali in 19 unità produttive. Torino e l’Italia vivevano allora un periodo turbolento, caratterizzato da disordini sociali ed eventi terroristici. I risultati della ricerca fecero molto scalpore nei media nazionali e internazionali. Essi permisero di descrivere una realtà, quella dei lavoratori dell’automobile, assai poco conosciuta e mal valutata. Essi anticiparono in qualche modo l’esito della vertenza tra sindacati e azienda nell’autunno 1980, che si concluse con un’azione collettiva di quadri e capi squadra (la cosiddetta «marcia dei quarantamila») e la sconfitta del sindacato metalmeccanico. Questo articolo descrive le operazioni di ricerca (popolazioni interessate, campionamento, modalità di distribuzione dei questionari, ecc.), le reazioni dei media, e i principali risultati della ricerca. Emerse una chiara differenziazione sociale, politica e morale dei lavoratori Fiat e il tramonto di una concezione tradizionale della classe operaia come soggetto sociale antagonista rispetto alla proprietà e al management della maggiore impresa industriale in Italia.
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Le riforme dei mercati del lavoro in Europa
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Le riforme del long-term care in Europa. Ipotesi e strumenti per l’analisi comparata
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Le riforme del mercato del lavoro e i problemi aperti: le riflessioni di un economista
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Le riforme del mercato del lavoro in Europa
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Le riforme delle politiche per la non autosufficienza in Inghilterra: una storia lunga e incompiuta
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