• Il libro di Mario Tronti Operai e capitale, del 1966, è stato recentemente ristampato in una nuova collana che ha come titolo Biblioteca dell’operaismo. La riedizione è meritoria, un po’ meno – a mio giudizio – l’idea di presentarla sotto l’insegna dell’operaismo, perché questo ne restringe la portata politica e culturale. L’operaismo è infatti comunemente percepito come una forma di pensiero semplificata e schematica, che riduce l’analisi politica al dato immediatamente sociologico, facendo saltare tutto il complesso di mediazioni e passaggi che occorre saper cogliere nella dialettica...
  • L’occasione per quest’intervento viene dalla ristampa di Operai e capitale di Mario Tronti, a 40 anni dalla sua prima uscita. Nel convegno commemorativo alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università «La Sapienza» di Roma, gli altri relatori (Alberto Asor Rosa e Toni Negri) hanno fatto una disamina completa di un’opera che tanta influenza, e per tanto tempo, ha avuto su generazioni di giovani, interessati alla politica e alla vita del movimento operaio. Il mio contributo è invece parziale. ...
  • Una ricerca promossa dalla Commissione Informazione e dalla V Commissione del Cnel consente una prima valutazione dell’introduzione del premio di risultato nel settore del trasporto pubblico locale. La ricerca è stata realizzata attraverso la raccolta e analisi di 83 accordi di premio di risultato sottoscritti in un campione di 24 aziende3 distribuite sull’intero territorio nazionale, e una serie di interviste con gli attori negoziali a livello sia nazionale sia territoriale. Si tratta un campione numericamente non esteso, ma certamente significativo delle tendenze fondamentali...
  • 1. La precarietà del lavoro è un tema che ha molti risvolti socialmente rilevanti, tant’è vero che nel suo recente Libro Verde la Commissione Europea segnala la crescita degli impieghi atipicicome fonte di preoccupazioni crescenti. Molti temono infatti che, se questo trend dovesse continuare, potrebbe uscirne vanificato il proponimento dell’Unione Europea di promuovere innanzitutto impieghi normali, cioè a tempo pieno e con durata indeterminata. ...
  • Gli studi sui mutamenti delle durate, delle scansioni e dei gradi di normatività del corso di vita hanno da tempo evidenziato (Saraceno, 1991) come, nell’ultimo secolo, si siano determinate le condizioni e si siano sviluppati due processi temporalmente distinti: il primo di progressiva istituzionalizzazione e regolarizzazione, insieme demografica e normativa, delle scansioni e delle sequenze temporali sempre più omogenee tra individui e gruppi sociali; il secondo, viceversa, di deregolazione dei modelli normativi emersi precedentemente. ...
  • L’attenzione posta dai governi nazionali e locali al tema dello sviluppo economico e, allo stesso tempo, al miglioramento della qualità della vita e all’equità nell’accesso ai servizi, all’istruzione e al mercato del lavoro, fa sì che lo studio delle dinamiche demografiche che sono alla base dei principali fenomeni sociali ed economici assuma sempre più un ruolo determinante. La popolazione che vive e abita in un determinato territorio è responsabile dei principali processi che caratterizzano il sistema economico, determina e condiziona la domanda, l’accesso e l’uso dei servizi...
  • «La cultura operaia per me era espressione di certi personaggi che dopo erano le avanguardie sindacali, che partendo da umili origini intellettuali e professionali sono riusciti a elevarsi. E portavano questo bagaglio di conoscenze ed esperienze costantemente nei rapporti sia sociali sia con il sindacato […]. Adesso la cultura operaia? Mah, non so. Non esiste l’identificazione con la classe operaia. Diciamo che in una fabbrica come la mia c’è una permanenza di questo nelle persone della nostra età o più vecchie» (Chinello, 2002, pp. 43-44). ...
  • La democrazia, nel periodo che stiamo vivendo, sembra dibattersi in una sorta di paradosso: come insieme d’istituzioni, di regole e di valori è sempre più diffusa e, dalla fine della guerra fredda, più forte di quanto non sia mai stata prima. Sembra tuttavia che proprio la sua forza ne faccia risaltare anche la debolezza, ossia i limiti, le manchevolezze, le gravi forme di disaffezione da parte dei cittadini che nelle democrazie reali vivono. ...
  • Sempre più la formazione viene considerata un valore centrale nel mondo del lavoro: strategica per il lavoratore per fronteggiare la crescente flessibilità, utile alle imprese per garantire una maggiore capacità di innovazione, ma anche, soprattutto, indice di una buona qualità del lavoro. Sembra quindi opportuno cogliere l’occasione del Rapporto marchigiano della ricerca dell’Ires L’Italia del lavoro oggi, per dedicare un ragionamento monografico al tema della formazione e al suo valore nell’attuale condizione dell’occupazione. ...
  • Nel Lazio sono stati raccolti circa 650 questionari, soprattutto nel settore terziario (che copre nella provincia di Roma circa il 70 per cento dell’intero campione) e, in particolare, nell’amministrazione pubblica (in cui sono state realizzate circa un terzo delle interviste). Coerentemente con i dati relativi alla vocazione produttiva della regione, una quota significativa di interviste – circa un terzo – sono state invece realizzate nel settore dell’industria e delle costruzioni. ...
  • Il campione calcolato sulla sola regione Abruzzo si compone di 476 casi: il 62,4 per cento di uomini e il 37,6 di donne (secondo una distribuzione per genere del tutto simile alla Rilevazione sulle forse di lavoro dell’Istat). La distribuzione per classi di età segue quella tipica dell’occupazione dipendente in Italia (con una quota maggiore di persone nelle classi di età centrali). Il 6,2 per cento dei lavoratori intervistati è occupato nel settore agricolo, il 39,8 nell’industria e il 54 nei servizi. ...
  • Il campione di lavoratori dipendenti o con rapporti non standard calcolato sulla regione Puglia si caratterizza per la notevole ampiezza. È infatti composto da 807 unità: il 67,6 per cento sono uomini, il 32,4 donne; appartengono a diverse classi di età (hanno una distribuzione abbastanza simile a quella riscontrata dalla Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, con una quota maggiore nelle classi di età centrali), si distribuiscono tra i diversi territori (con una quota maggiore nelle province di Bari e Foggia) e tra i diversi settori economici...