• Lo scorso settembre sette sindacati «internazionali» statunitensi hanno formato una nuova federazione sindacale, Change to Win (Cambiare per vincere, Ctw). Questo è accaduto nonostante i considerevoli sforzi da parte del presidente dell’Afl-Cio, John J. Sweeney, di andare incontro alle loro proposte di cambiamento. L’evento era in gestazione – tra dibattiti interni e campagne pubblicitarie – già da qualche anno, anche se cinque dei sette sindacati non sarebbero usciti dall’Afl-Cio fino al congresso del luglio 2005. ...
  • La concertazione fra governi e parti sociali ha raggiunto il suo apice in Europa negli anni settanta del secolo scorso. Non a caso il dibattito sul neo-corporativismo, il cui sviluppo viene così magistralmente ricostruito nel saggio di Streeck pubblicato in questo numero, ebbe inizio con un articolo di Schmitter del 1974 e conobbe un vero e proprio boom negli anni successivi. Nel corso degli anni ottanta lo scambio politico e la concertazione entrarono ovunque in una fase di declino, al punto che lo stesso Schmitter (1989), come altri teorici del neo-corporativismo, forse influenzati...
  • Nel corso degli anni sessanta, fra gli studiosi europei di scienze sociali iniziò a svilupparsi una reazione contro quello che potrebbe essere definito «normalismo americano». Con questa definizione intendo l’assunzione più o meno tacita, condivisa da quasi tutta la scienza sociale americana quand’era in procinto di conquistare il dominio mondiale, del fatto che le società industriali avanzate convergessero ineluttabilmente verso il modello della più avanzata fra tali società, gli Stati Uniti. ...
  • C’è ancora uno spazio per la concertazione sociale, feticcio positivo e demone negativo nei dibattiti scientifici e politici di tanti anni, nella regolazione delle economie avanzate? Questo è un tema che rinvia a tante questioni intrecciate: la partecipazione di attori privati alle politiche pubbliche, il ruolo dei sindacati verso le istituzioni e il sistema politico, il compromesso sociale come metodo per affrontare i nodi dello sviluppo economico. ...
  • La letteratura sul corporativismo e il tema della concertazione tendono a fondere insieme una serie di domande che dovrebbero essere tenute separate. 1) Perché i governi vogliono (o non vogliono) condividere le loro prerogative decisionali con attori privati (generalmente sindacati e associazioni dei datori di lavoro), non solo in maniera informale ma anche in maniera formale, avviando apertamente negoziati con loro? 2) Una volta che il governo ha espresso la sua volontà di «organizzare un tavolo negoziale» o di delegare la regolazione alle «parti sociali», in quali condizioni si realizza...
  • Da qualche tempo il tema della concertazione locale ricorre di frequente nel dibattito culturale e politico. Fioriscono gli studi volti a documentarne la diffusione e a tentare di valutarne gli effetti. E si moltiplicano i contributi che più o meno apertamente ne propongono l’estensione e il consolidamento come modo per affrontare e provare a risolvere molti dei problemi che affliggono il nostro e altri paesi europei, cui spesso oggi si allude parlando di «declino». Il tema appare rilevante, dunque, sia come oggetto di approfondimento conoscitivo sia come progetto per un auspicato...
  • Condividere le decisioni di interesse generale, o quanto meno confrontarsi con i portatori degli interessi diffusi nella società, costituisce una scelta delle istituzioni europee fin dall’immediato secondo dopoguerra. Gli assetti istituzionali previsti e concretamente adottati sono mutati nel tempo, e sono stati anche molto diversi tra loro. Alla ricostruzione di questa continuità nella diversità è dedicata la prima parte di questo articolo. Cercherò poi di discutere brevemente alcuni effetti di questo approccio, a livello europeo e a livello nazionale. ...
  • Il dibattito sulla concertazione in Italia si è spesso polarizzato tra chi la propone come strumento per la difesa dei redditi e chi invece la rifiuta, perché vi intravede una deriva verticistica dell’organizzazione sindacale, con conseguenze sull’autonomia rivendicativa del sindacato e sul suo ruolo di rappresentante degli interessi di classe. Questo ha portato, molto spesso, a un uso mistificato e propagandistico del termine concertazione, sia da parte di coloro che la hanno criticata sia da parte di coloro che invece la hanno celebrata. ...
  • In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, una riflessione e un bilancio sul rapporto fra Stato, classi dirigenti e cittadini, a partire da un raffronto con la situazione europea negli stessi anni.
  • Carlo Ghezzi - La Fondazione Di Vittorio ha l’onore di avere questa sera Joseph E. Stiglitz come suo ospite. È la seconda volta che abbiamo questa opportunità, già tre anni fa Stiglitz ha partecipato a una discussione da noi organizzata. Questa sera il Premio Nobel per l’Economia, già esperto di economia nell’amministrazione Clinton, vice presidente della Banca Mondiale e uno dei tre garanti, con Jacques Delors, della Fondazione Di Vittorio, si confronta con Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil. Il titolo della nostra tavola rotonda è: «Per una globalizzazione equa». ...
  • Biorcio, fra i più assidui studiosi del fenomeno leghista in Italia, ripercorre le tappe ideologiche ed elettorali che hanno suggellato l’insediamento della Lega fra i ceti operai del nord industrializzato. Una “mobilitazione dei penultimi contro gli ultimi” (gli immigrati) su istanze securitarie e culturalmente regressive, fortemente territorializzate e sapientemente alimentate dall’imprenditoria politica della nuova destra populista.
  • Pessato, Presidente della SWG, esamina il comportamento di voto di classi e gruppi sociali nell’arco delle ultime tornate elettorali.