• Caro Andrea, […] a breve distanza di tempo tu hai salutato un carissimo figlio e io un carissimo compagno; quel giorno in cui tu, Daniela e Fabrizio salutavate il vostro Claudio e io ero lì un po’ da parte, mi hai chiesto: «come si fa?», e io proprio non lo sapevo come si potesse fare a salutare un figlio per sempre. Poi, quando poco dopo anche io mi sono trovata davanti al mio «come si fa?» tu c’eri; ricordo che nella confusione di quel giorno tu mi stavi di fronte ben dritto e mi guardavi e io per un istante mi sono rispecchiata nel tuo sguardo e sentivo che il fatto che tu fossi là, con la tua domanda senza risposta, mi dava forza; la tua presenza mi diceva: «non sappiamo come, ma si fa». È così che gli specchi ci guardano, ci riflettono e – come racconti nel tuo libro – legano le memorie del passato a quelle del futuro. Questo tuo libro è un viaggio nella riflessione […]. La riflessione che ci proponi di sperimentare con te è una riflessione basilare, ontologica, quella su cui si fonda la nostra umanità. È una riflessione sulla «Noità» esistenziale che precede la nascita dell’«Io» e del «Tu» e a cui tu – senza imbarcarti in complicate teorizzazioni – dai subito corpo evocando l’immagine misteriosa del Giano bifronte […] Di pagina in pagina la tua «riflessione» abbraccia un vastissimo campo dell’umano che traversa e lega i millenni della storia che ci ha generato: dall’incontro con Archimede e con i suoi celebri specchi – la seconda tappa del tuo viaggio – all’amore che lega per sempre una coppia di anziani coniugi, sor Alvaro e sora Maria, due moderni Filemone e Bauci, immersi in una Trastevere di oggi e di ieri […]. Nel tuo libro, navigando tra Scilla e Cariddi degli scogli ora edipici, ora narcisistici, ci mostri con pacata sicurezza come, grazie all’amore di un figlio, il rapporto speculare con se stessi possa intrecciarsi e continuamente aprirsi all’incontro con l’Altro. (dalla prefazione di Paola Carbone)
  • Il libro dà conto dell’irruzione della teoria dell’autonomia del politico nel dibattito italiano degli anni settanta e spiega, grazie a un lavoro di analisi che non risparmia i dettagli, l’impatto prodotto dalla teoria nello spirito del tempo. In questo modo è esposto lo svolgimento di una discussione assai tormentata, per quanto mai veramente risolutiva. Pubblicate nel 1977, ma maturate lungo tutto il decennio, a partire da un serrato confronto seminariale svoltosi nell’Università di Torino sotto la presidenza di Norberto Bobbio, le tesi di Mario Tronti si proposero come un momento di svolta per la cultura politica della sinistra marxista italiana. L’analisi di quelle riflessioni e dei testi in cui si manifestò la controffensiva nei riguardi dell’autonomia del politico documenta - secondo l’Autore - come la battaglia contro l’autonomia del politico anticipasse e largamente mettesse in forma l’antipolitica di oggi. La distanza dallo spirito del tempo entro cui l’autonomia del politico fu proposta potrebbe viceversa essere utile per tornare a riflettere su una sua ritrovata attualità, nel tempo in cui l’eclissi della politica forma la necessità per un ritorno della teoria.
  • La Fiat è stata in questi anni al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Lo è stato soprattutto il suo amministratore delegato Sergio Marchionne. Il suo stile, duro e diretto, la sua battaglia senza esclusione di colpi nei confronti del più grande sindacato operaio, la Fiom, le condizioni poste o imposte ai lavoratori in nome del bene e della sopravvivenza dell’azienda nel mercato mondiale, sono state considerate una novità politica, una rottura con le vecchie prassi sindacali che meritavano interesse. C’è stata invece in questi anni scarsa curiosità nei confronti di coloro che direttamente subivano le conseguenze delle sue decisioni, scarsa attenzione per come si è modificata la vita in fabbrica nell’era Marchionne e per come la Fiom ha retto questo scontro. Lo squalo e il dinosauro vuole coprire questo vuoto con un reportage su quello che finora è stato nascosto: la condizione operaia negli stabilimenti Fiat dominati dalla minaccia della chiusura. Un’inchiesta negli stabilimenti da Mirafiori a Melfi sulle nuove pesanti condizioni di lavoro, sulle conseguenze della cassa integrazione, sulla paura per il futuro. Un’analisi del conflitto che ha contrapposto la Fiat di Marchionne alla Fiom di Landini e che oggi vede il più grande sindacato operaio espulso dai luoghi di lavoro e alla ricerca di una nuova identità.
  • Lo "Statuto": ha 40 anni e li dimostra ma li porta bene ('come una bella donna di quella età'). L'art. 18 (reintegra) e l'art. 28 (comportamento antisindacael): i due cardini della effettività dei diritti dei lavoratori. Il perchè è sotto perenne attacco. I bersagli di ogni disegno restauratore. Una lezione magistrale sugi sviluppi della cultura giuridica e sindacale di questi decenni nel nostro paese.
  • Nel corso degli anni sessanta, fra gli studiosi europei di scienze sociali iniziò a svilupparsi una reazione contro quello che potrebbe essere definito «normalismo americano». Con questa definizione intendo l’assunzione più o meno tacita, condivisa da quasi tutta la scienza sociale americana quand’era in procinto di conquistare il dominio mondiale, del fatto che le società industriali avanzate convergessero ineluttabilmente verso il modello della più avanzata fra tali società, gli Stati Uniti. ...
  • La scarsa attenzione che in passato è stata dedicata al turismo non ha permesso di individuare e delimitare l’oggetto della disciplina normativa e, dunque, di giungere ad una tempestiva ed efficace regolamentazione del comparto. A lungo ritenuto una materia di scarsa consistenza giuridica, solo negli ultimi decenni la considerazione dell’alto rilievo economico e sociale del fenomeno ha portato ai primi tentativi di identificazione del suo ambito concettuale; tentativi che, il più delle volte, si sono risolti in elementi di confusione e frammentazione piuttosto che nella predisposizione di reali strumenti utili ad un’organizzazione fruttuosa. Il volume prende spunto dalla complessità legata ai problemi ambientali e allo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di aprire un percorso culturale sempre più centrato sulla sostenibilità, e perciò in grado di assumere politiche efficaci volte a superare quei problemi. Viene così in evidenza come la strada maestra da percorrere debba condurre, più che a generiche politiche basate sull’imposizione di vincoli e norme generali, pure necessari, a un effettivo e consapevole coinvolgimento degli attori sociali rivolto alla condivisione di concetti e linguaggi relativi all’ambiente e all’assunzione di specifici sistemi di indicatori ambientali e di sostenibilità.
  • Risorse (uomini, conoscenze, valori, relazioni) e territorio (am biente fisico, strade, ambiente produttivo, comunicazioni) so no variabili che stanno alla base di uno sviluppo economi co e sociale. Queste variabili sono dinamiche, cambiano continua men te per fattori endogeni ed esogeni. Alcune volte si evolvono per forza propria, altre si adattano o si integrano con efficacia con gli avvenimenti esterni. Non sempre le classi dirigenti e politiche di un paese (o di una regione) riescono a far cambiare risorse e territorio alla stessa velocità con cui cambiano i concorrenti. In tal caso non tutti sanno stare alla pari. Conseguentemente il divario fra gli attori si amplia. La Programmazione negoziata, benché sia stata un’occasione di accumulazione nel sistema economico del Mezzogiorno e della Sardegna in particolare, non ha dato i risultati attesi e ha determinato uno spreco di risorse e una perdita di tempo. Oggi, a distanza di vari anni dalla conclusione formale di quella politica, è stato possibile esprimere un giudizio più completo grazie a una nuova documentazione e a una valutazione più «distaccata». In questo volume si esaminano i risultati degli strumenti applicati alla Sardegna (Piani integrati d’area, Patti territoriali per l’occupazione, Patti territoriali, Progetti integrati territoriali e Leader) e si forniscono alcuni suggerimenti per non ripetere gli errori commessi. Con la collaborazione di Antonello Angius e Paolo Fadda
  • La sofferenza di tanta parte della popolazione italiana è un fatto. Il declino è solo un’interpretazione. Non tanto pessimistica, quanto sbagliata. Un’interpretazione secondo la quale per un lungo periodo non c’è da aspettarsi un progresso, ma un peggioramento delle condizioni di vita e delle possibilità di sviluppo umano, civile ed economico per la popolazione italiana. L’interpretazione è sbagliata perché tiene conto troppo di quello che si sta perdendo e per niente di quello che si sta, forse troppo faticosamente, costruendo. ...
  • Logistica

    12.00 
    La logistica è qualcosa di più delle funzioni di trasporto e distribuzione cui è solitamente associata. Le trasformazioni del processo produttivo, la diffusione su larga scala del container e dei principi dell’intermodalità e della multimodalità, l’intensificazione dei processi di digitalizzazione e la formazione di nuovi spazi infrastrutturali hanno portato ciò che ruota intorno alla logistica a conquistare un ruolo di primo piano nell’economia e nella politica globali. Porti, zone economiche speciali e corridoi sono così divenuti snodi cruciali all’interno di una nuova mappa del potere. Attingendo da molteplici fonti e approcci disciplinari, questo libro sostiene che la logistica sia da considerare tra gli elementi costitutivi della globalizzazione e – introducendo la categoria di «politica dei corridoi» – analizza il modo in cui essa è diventata un fatto politico che promuove nuove modalità di governo e decisione, spingendo a ripensare la forma Stato e le forme dell’agire politico.