• PiĂą 142%: è stato questo l’incremento degli individui in povertĂ  assoluta nel nostro paese tra il 2005 e il 2015, saliti dal 3,3% (1,9 milioni) sino al 7,6% del totale (4,6 milioni), con un parallelo aumento dei nuclei familiari coinvolti dal 3,6% (820 mila) al 6,1% (1,58 milioni). L’ampiezza della crescita quantitativa della povertĂ , però, rischia di distogliere l’attenzione dall’elemento di maggiore novitĂ  dell’ultimo decennio, cioè i cambiamenti distributivi che si sono accompagnati alla salita del tasso complessivo. In una prospettiva di medio-lungo periodo, infatti, emerge una profonda modificazione non solo nell’incidenza della povertĂ  assoluta, ma anche nella sua distribuzione tra i diversi gruppi sociali interessati e, di conseguenza, nella composizione complessiva della popolazione colpita. Tuttavia, non sono stati ancora pubblicati – a conoscenza di chi scrive – lavori scientifici dedicati all’analisi delle trasformazioni menzionate. L’articolo intende contribuire a colmare questa lacuna.
  • La crisi finanziaria internazionale del 2008 e la collegata nuova governance economica hanno spinto i paesi dell’Unione europea a significative riforme del welfare. Il nuovo libro di Luis Moreno si chiede però se gli indirizzi definiti a livello sovranazionale, accordati tra governi nazionali e istituzioni europee, comportino nella loro implementazione cambiamenti di paradigma rispetto al modello definito nella cornice dello Stato sociale e democratico delle Costituzioni, in particolare in Italia e in Spagna.
  • La crisi finanziaria internazionale del 2008 e la collegata nuova governance economica hanno spinto i paesi dell’Unione europea a significative riforme del welfare. Il nuovo libro di Luis Moreno si chiede però se gli indirizzi definiti a livello sovranazionale, accordati tra governi nazionali e istituzioni europee, comportino nella loro implementazione cambiamenti di paradigma rispetto al modello definito nella cornice dello Stato sociale e democratico delle Costituzioni, in particolare in Italia e in Spagna.
  • L’articolo riflette intorno al nesso tra crisi – sociale, economica, politica – e fenomeno populista. Le diverse dimensioni dell’insicurezza, connesse alle diverse facce della crisi, convergono nel configurare una «grande crisi» che rende il cittadino, a sua volta, sempre piĂą «critico» nell’approccio alla politica democratica. Questa dinamica favorisce il richiamo di un discorso populista che, da un lato, fa leva sulla difficile capacitĂ  di «risposta» dei governi e dei partiti e, dall’altro, stimola e sfrutta l’insofferenza crescente verso le istituzioni e gli attori della democrazia rappresentativa. La ricostruzione fornita, attraverso il ricorso a dati demoscopici e alla letteratura sul tema, suggerisce che la crisi finanziaria ed economica globale si configura come una variabile interveniente, piĂą che la causa, che ha accelerato, fino a esasperarlo, un processo di piĂą lungo periodo di indebolimento del rapporto tra societĂ  e politica rappresentativa.