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Rapporto sui diritti globali 2015
17.00
€
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un’ottica che vede i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua tredicesima edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell’anno. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale, con la partecipazione di: ActionAid, Antigone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente interventi di Gilbert ACHCAR, Danilo BARBI, Marco BELLINGERI, Giuseppe BRONZINI, Francesca CHIAVACCI, Luigi CIOTTI, Marco DE PONTE, Monica DI SISTO, Federica FERRARIO, Samara JONES, Stefano LIBERTI, Christian MARAZZI, Bálint MISETICS, Giuseppe ONUFRIO, Mauro PALMA, Felice Roberto PIZZUTI, Cécile TOUBEAU. COMITATO SCIENTIFICO: Aldo Bonomi, Massimo Cacciari, Massimo Campedelli, Francesco Ciafaloni, Franco Corleone, Chiara Daniele, Andrea Di Stefano, Guglielmo Epifani, Davide Galliani, Maurizio Gubbiotti, Maria Luisa Mirabile, Mauro Palma, Livio Pepino, Andrea Pugiotto, Marco Revelli, Claudio Sarzotti, Gianni Tognoni, Guido Viale, Danilo Zolo REDAZIONE: Orsola Casagrande, Antonio Chiocchi, Roberto Ciccarelli, Monica Di Sisto, Valerio Renzi, Susanna Ronconi, Alberto Zoratti, Sergio Segio (coordinatore)
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Rapporto Sui Diritti Globali 2017
40.00
€
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un’ottica che vede i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua 15a edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell’anno. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione SocietàINformazione Onlus, è promosso dalla CGIL nazionale, con l’adesione delle maggiori associazioni impegnate a vario titolo sui grandi temi trattati nel Rapporto. Prefazione di Susanna CAMUSSO, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di Mark AKKERMAN, Alfredo ALIETTI, Nino BASEOTTO, Emanuele BOMPAN, Federico BROCCHIERI, Carlo CACCIAMANI, Carlo CELLAMARE, Luigi CIOTTI, Vincenzo COLLA, Massimo DE ANGELIS, Marco DE PONTE, Fausto DURANTE, Udo ENWEREUZOR, Cristina FACIABEN, Demostenes FLOROS, Haluk GERGER, Vladimiro GIACCHÉ, Marirosa IANNELLI, Francesco MARTONE, Morena PICCININI, Fulvio VASSALLO PALEOLOGO, Karlos ZURUTUZA. REDAZIONE: José Miguel Arrugaeta, Orsola Casagrande, Roberto Ciccarelli, Massimo Franchi, Susanna Ronconi, Alberto Zoratti, Sergio Segio (coordinatore). HANNO COLLABORATO: Paolo Cacciari, Marco Calabria, Gianluca Carmosino, Alberto Castagnola, Carlo Cellamare, Luca Cirese, Massimo Congiu, Maria Rita D’Orsogna, Massimo De Angelis, Sarah Gainsforth, Giuseppe Micciarelli, Armando Pitocco, Maurizio Ruzzene, Riccardo Troisi.
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Rapporto sui diritti globali 2019 (cartaceo)
28.00
€
Promosso da:
CGIL | Con l’adesione di: ActionAid | Antigone | ARCI | CNCA | Fondazione Basso-Sezione Internazionale | Gruppo Abele | Legambiente | Rete dei Numeri Pari
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un’ottica che considera i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua 17a edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell’anno. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ON LUS, è promosso dalla CGIL nazionale, con l’adesione delle mag gio ri associazioni impegnate a vario titolo sui grandi temi trattati nel Rapporto. Prefazione di Maurizio LANDINI, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di Marco AIME, Paolo BERDINI, Giorgio BERETTA, Susanna CAMUSSO, Luigi CIOTTI, Vincenzo COLLA, Marco DE PONTE, Monica DI SISTO, Fausto DURANTE, Gianna FRACASSI, Enrico GAGLIANO, Paul MASON, Lea MELANDRI, Carolina MELONI GON ZÁLEZ, Marcello MINENNA, Sabrina PIGNEDOLI, Giacomo PISANI, Roberta RADICH, Katrin SCHIFFER, Maurizio SIMONCELLI, Susi SNYDER, Livia TOLVE, Paolo VIGANÒ, Julie WARD, Alex ZANOTELLI, Wim ZWIJNENBURG. REDAZIONE: José Miguel Arrugaeta, Orsola Casagrande, Roberto Ciccarelli, Massimo Franchi, Sandro Gobetti, Francesco Paniè, Susanna Ronconi, Alberto Zoratti, Sergio Segio (coordinatore). HANNO COLLABORATO: Caterina Amicucci, Marco Bersani, Marco Calabria, Gianluca Carmosino, Roberta Ferruti, Marco Omizzolo, Daniela Patti, Levente Polyak, Carlo Ridolfi, Carla Maria Ruffini, Annarita Sacco, Riccardo Troisi.
** Nota **
Il libro è disponibile anche in formato digitale (epub).
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Rapporto sui diritti globali 2019 (ebook)
18.00
€
Promosso da:
CGIL | Con l’adesione di: ActionAid | Antigone | ARCI | CNCA | Fondazione Basso-Sezione Internazionale | Gruppo Abele | Legambiente | Rete dei Numeri Pari
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un’ottica che considera i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua 17a edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell’anno. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ON LUS, è promosso dalla CGIL nazionale, con l’adesione delle mag gio ri associazioni impegnate a vario titolo sui grandi temi trattati nel Rapporto. Prefazione di Maurizio LANDINI, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di Marco AIME, Paolo BERDINI, Giorgio BERETTA, Susanna CAMUSSO, Luigi CIOTTI, Vincenzo COLLA, Marco DE PONTE, Monica DI SISTO, Fausto DURANTE, Gianna FRACASSI, Enrico GAGLIANO, Paul MASON, Lea MELANDRI, Carolina MELONI GON ZÁLEZ, Marcello MINENNA, Sabrina PIGNEDOLI, Giacomo PISANI, Roberta RADICH, Katrin SCHIFFER, Maurizio SIMONCELLI, Susi SNYDER, Livia TOLVE, Paolo VIGANÒ, Julie WARD, Alex ZANOTELLI, Wim ZWIJNENBURG. REDAZIONE: José Miguel Arrugaeta, Orsola Casagrande, Roberto Ciccarelli, Massimo Franchi, Sandro Gobetti, Francesco Paniè, Susanna Ronconi, Alberto Zoratti, Sergio Segio (coordinatore). HANNO COLLABORATO: Caterina Amicucci, Marco Bersani, Marco Calabria, Gianluca Carmosino, Roberta Ferruti, Marco Omizzolo, Daniela Patti, Levente Polyak, Carlo Ridolfi, Carla Maria Ruffini, Annarita Sacco, Riccardo Troisi. ** Nota ** Il libro è disponibile anche in formato cartaceo.
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Rapporto sulla bilateralità nel terziario
14.00
€
In uno scenario diffusamente segnato da un arretramento concomitante dei sistemi di welfare e delle relazioni industriali, la costituzione di enti e fondi bilaterali ha rappresentato uno dei tratti più ricorrenti e originali con cui il sindacato italiano ha utilizzato in questi anni le leve dell’autonomia collettiva per ampliare il suo ruolo nel campo della contrattazione e, al contempo, rimediare alle tante falle del welfare pubblico. Nata per ovviare alle difficoltà di organizzare rappresentanza e tutele in ambiti connotati dalla discontinuità dell’impiego e dalla frammentazione produttiva, la bilateralità è divenuta col tempo uno dei maggiori snodi attraverso i quali le parti sociali concorrono alla gestione di un welfare contrattuale e integrativo nel campo della previdenza, dell’assistenza sanitaria, della formazione, del sostegno al reddito. Ciò ha assunto un’estensione particolarmente vasta e articolata nella galassia del terziario, con un patrimonio di esperienze e professionalità che va sì valorizzato ma anche razionalizzato rispetto a quegli elementi di frammentazione che oggi lo caratterizzano. Numero degli enti, governance, costi contrattuali rappresentano gli ambiti su cui più criticamente occorre esercitarsi alla ricerca di assetti che, qui come altrove, sappiano salvaguardare i tratti più genuinamente integrativi di un’azione sindacale che nell’universalismo della contrattazione nazionale e del welfare pubblico pone i pilastri della sua azione rivendicativa. La riforma degli ammortizzatori sociali, alla luce del controverso ruolo che ai fondi di solidarietà conferisce la legge Fornero, occupa uno spazio centrale in questa riflessione. Sulla base di un’ampia disamina teorica ed empirica, questo libro ambisce ad offrire una mappatura di tutte le sfaccettature problematiche di un’esperienza perennemente in bilico fra la meritoria funzione di tappare le falle di un sistema di welfare iniquo e disomogeneo e il rischio di suggellarne definitivamente vecchie tare e nuove derive.
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Rapporto sulla Finanza Locale del Lazio 2007
10.00
€
È nella democrazia del bilancio il fondamento di una democrazia aperta al controllo del cittadino sulle scelte pubbliche. I governi regionali, non meno di quelli centrali, devono cioè essere sottoposti ad una norma democratica di verifica del loro operato: il che non significa ridurre all’impotenza il decisore politico, ma soltanto rendere chiari a tutti l’indirizzo e le conseguenze delle sue scelte. Il Rapporto sulla finanza locale del Lazio si muove in questa direzione: è uno strumento di conoscenza, e per certi versi di verifica, delle scelte finanziarie della nostra Regione. Un nuovo punto di osservazione, che mette a fuoco la realtà degli enti locali: analizzandone la dinamica di entrate e spese, l’evoluzione delle basi imponibili e gli interventi nei diversi settori di spesa, sia ordinaria sia di investimento. Il Rapporto evidenzia la preponderanza della spesa sanitaria. È in ciò la vera anomalia della finanza regionale, cui molto si chiede ma che poche risorse ha a disposizione: anche in una Regione come il Lazio, che è seconda per contributo al prodotto interno lordo nazionale. La predisposizione del Rapporto è stata curata dall’Assessorato al Bilancio, Programmazione economica e Partecipazione della Regione Lazio.
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Rapporto sulla società e sull’economia del Lazio 2006
25.00
€
Conoscere, partecipare, programmare e quindi decidere. Sono queste le quattro fasi irrinunciabili di una nuova politica economica regionale. Esiste un filo rosso che concatena in modo indissolubile le quattro fasi l’una all’altra. Questo primo Rapporto sull’economia del Lazio è la base di conoscenza su cui in sequenza si andranno ad innestare le successive fasi di partecipazione, programmazione e decisione politica. Il rapporto sull’economia vuole essere lo strumento a disposizione delle cittadine e dei cittadini della Regione Lazio, affinché possano avere un quadro articolato della condizione economica e sociale in cui vivono e in cui si innestano le successive decisioni politiche. Vuole anche essere una sorta di atlante ragionato di dati a disposizione degli enti locali ai fini della loro programmazione economica, nonché un documento ad uso delle forze sociali e imprenditoriali per orientare la loro azione sindacale o di mercato. Infine, intende essere il presupposto documentale della Regione Lazio, utile a varare il successivo documento di programmazione economica e finanziaria non a occhi chiusi o semi-bendati. La predisposizione del Rapporto è stata curata dall'Assessorato al Bilancio, Programmazione economica e Partecipazione della Regione Lazio.
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Rapporto sulla società e sull’economia del Lazio 2007
10.00
€
Il secondo Rapporto sulla società e l’economia del Lazio, fuori da ogni retorica autocelebrativa, vuole essere un tassello essenziale del difficile puzzle di risanamento e riqualificazione dell’economia laziale. Il suo obiettivo è di offrire elementi di conoscenza utili per una composizione sicura di quel puzzle. L’auspicio di chi lo ha promosso è che l’utilizzazione che verrà fatta dei materiali, dei documenti e delle analisi contenuti nel Rapporto risulti almeno proporzionale alle energie investite per realizzarlo. Viviamo una fase della vicenda del Paese in cui al centro dell’attenzione mediatica e pubblica vi è la politica, letta e interpretata nei suoi aspetti più deteriori. Nel micro o macro cosmo (a seconda degli angoli visuali) della società e dell’economia regionale abbiamo invece inteso lo sguardo politico come uno sguardo profondo, multidisciplinare, analitico. Con la globalizzazione è cambiato il rapporto tra la dimensione temporale e quella spaziale. Così può accadere che la persona, uomo e donna, perda la propria visibilità, fatta di storie, esperienze, valori, idee. È proprio questa visibilità che il Rapporto intende restituire.
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Rappresentanza e conflitto
L’articolo esamina la crisi della rappresentanza politica e sindacale come esito del processo di corrosione delle identità collettive e delle istituzioni nelle quali quelle identità avevano preso forma. Mentre alla politica spetta – nel difficile equilibrio tra il locale e il globale – la costruzione di un nuovo spazio collettivo, democratico e aperto, nel quale il cittadino consapevole e informato possa prendere posizione sui temi in discussione, il sindacato è chiamato ad attuare uno sforzo serio di autoriforma e a rimettere al centro la sua autonomia e alterità rispetto al sistema politico, per sfuggire al pericoloso «slittamento nel politico». In conclusione viene analizzato il rapporto esistente tra rappresentanza e conflitto, sostenendo che la rappresentanza si costituisce nel conflitto, nello scontro tra opzioni alternative, come espressione di una diversità di interessi, di valori, di progetti, che costituisce il cuore della democrazia e la trama profonda di una società plurale e complessa.
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Rappresentanza elettorale e rappresentanza degli interessi socio-economici nel sistema bipolare. Prime note di ricerca
In quest’articolo ci proponiamo di offrire una prima esplorazione, a fini prevalentemente descrittivi, dei dati Itanes , per approfondire il modo in cui si sono andati definendo i legami tra rappresentanza funzionale e rappresentanza politica nel quadro dell’assetto bipolare assunto dal sistema politico italiano a partire dalla metà degli anni novanta. Ovviamente la nostra analisi è circoscritta agli atteggiamenti degli elettori e non riguarda, invece, il nesso tra rappresentanza funzionale e rappresentanza politica nel processo decisionale pubblico. ...
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Rappresentanza sindacale e rappresentanza politica. Brevi note su un rapporto necessariamente complesso
Il tema del rapporto tra rappresentanza degli interessi e rappresentanza politica, o più semplicemente tra sindacato e politica, è sempre stato di quelli che suscitano una certa irritazione1, salvo che nei momenti in cui tutto appare chiaro e consolidato, o per coloro che nutrono incrollabili certezze. E ciò sia tra quanti auspicano che il sindacato si limiti a fare il «suo mestiere», e che quindi non abbia a immischiarsi nella politica, sia tra quanti ritengono che il «mestiere del sindacato» non possa non avere anche un risvolto, una rilevanza politici – sul cui significato peraltro...
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Rappresentare i non rappresentati
14.00
€
Una riduzione sistematica dell’occupazione industriale, soprattutto nella grande industria, e una progressiva destrutturazione delle figure professionali, in fabbrica e fuori, sono andate consolidandosi nella fase più avanzata dello sviluppo industriale, quella del fordismo. Il contesto italiano è rappresentativo delle generali trasformazioni del mercato del lavoro con le relative implicazioni per le relazioni industriali, in una situazione caratterizzata da una riduzione della densità sindacale, dovuta sia a fattori strutturali (riduzione dell’occupazione in fabbrica) sia a fattori politici e culturali (disaffezione), oltre che da una crescita del numero di lavoratori che hanno difficoltà ad essere rappresentati dal sindacato. I lavoratori non standard oggetto dell’approfondimento sono sia lavoratori dipendenti, sia lavoratori autonomi, sia figure complesse appartenenti a quello che è stato definito il popolo delle partite Iva. Nei diversi saggi che compongono il volume si è focalizzata l’attenzione da una parte sui cambiamenti nella struttura dell’occupazione e sui nuovi bisogni di rappresentanza che ne conseguono, dall’altra, sui rapporti tra i nuovi soggetti presenti nel mercato del lavoro e le istituzioni di rappresentanza, alla luce del forte intreccio che connette questi due fenomeni.
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