• Rinaldo Rigola

    10.00 
    Artigiano ebanista, deputato, operatore sindacale, fondatore e segretario per 12 anni della CGdL, Rinaldo Rigola fu un personaggio complesso e controverso che, nonostante la precoce cecità, svolse un ruolo di eccezionale rilievo nell’organizzazione e nella politica del movimento proletario. Questo libro ne ripercorre la lunga vita, dalle giovanili esperienze a Biella al vertice della Confederazione, dal Biennio Rosso allo spinoso tema dei rapporti col fascismo. Ne emerge un quadro frastagliato, di un uomo complesso che compì scelte difficili, come difficile fu l’epoca in cui visse.
  • Rione Sanità

    10.00 
    Si può cambiare un destino e sconfiggere un ponte, quel lo del rione Sanità? Si può fare con il lavoro, la bellezza, la cultura? Si può in un quartiere che non solo per un dato di realtà, ma anche per disinformazione e luoghi comuni, è diventato sinonimo di illegalità, degrado, isolamento, ignoranza? Si può fare oggi, in questa Napoli declinante, nuda come le sue élite senza qualità, classi dirigenti rapaci invece che capaci? Le risposte in Rione Sanità, nelle storie di donne e uomini che nel cuore di Napoli, di più, nella sua pancia, il coraggio che serve per sperare e per cambiare hanno deciso di darselo ogni giorno. Scommettendo sulla loro voglia di farcela. Assieme. Chiedendo al destino di ridargli indietro le loro vite. Sì, qui o l’umanesimo che si cerca e talvolta si trova nei libri, nei discorsi, diventa umanità, si trasferisce nelle vie e nelle piazze, o non c’è niente da fare. Sì, al rione Sanità si vince con la cultura e con il lavoro. O si perde irrimediabilmente.
  • Rimuovere dalla memoria il Governo Prodi è un errore. Sulla rimozione non si può costruire nulla di buono. L’esperienza di quel governo ha avuto luci e ombre, che vanno tutte valutate senza timori. Solo con un esame appassionato e critico del biennio 2006/2008 l’area politica dell’ex centro sinistra può (forse) ridare alle elettrici e agli elettori delusi la speranza di sconfiggere (di nuovo) in futuro la destra, che è oggi vincente e governante in Italia. "Ripartire da Prodi" punta in questa direzione: è un discorso di verità svolto da Alfiero Grandi con l’auspicio che altri contribuiscano apertamente a questa riflessione critica ed autocritica, anziché chiudersi in un silenzio conformista, furbesco e un poco omertoso. Le speranze delle primarie, del programma, della campagna elettorale, della formazione del secondo Governo Prodi sono state frustrate anche troppo e i risultati sono noti. Le donne e gli uomini che hanno avuto fiducia nel centro sinistra nel 2006 oggi meritano risposte che fino ad ora non hanno avuto. Forse così, conclude Grandi, potranno tornare a fidarsi.
  • Ripartire dal Mezzogiorno è condizione indispensabile per fermare il declino economico e produttivo dell’Italia. Non a caso le due grandi iniziative sindacali unitarie che hanno caratterizzato il primo scorcio del 2005 hanno approfondito la condizione del Sud –il 19 e 20 gennaio- e poco meno di un mese dopo- il 15 febbraio a Milano- la crisi ormai drammatica dell’apparato produttivo nazionale. Il Mezzogiorno si è fermato in primo luogo perché il Governo di centrodestra lo ha cancellato dalla sua agenda politica , sottraendogli risorse e compiendo scelte che lo penalizzano. Così anche le esperienze di eccellenza che avevano dato speranza ad alcune aree della Campania , della Puglia, della Sicilia, sono entrate in sofferenza. Cgil, Cisl, Uil, che hanno saputo trovare su questi temi un importante livello di unità, hanno sottoscritto il 2 novembre 2004 il "Progetto Mezzogiorno" insieme a Confindustria e ad altre 13 organizzazioni imprenditoriali. L’Assemblea nazionale dei delegati e dei quadri sindacali sul Mezzogiorno, di cui il volume raccoglie i materiali, suggella pertanto la ricostruzione di una proposta complessiva per il Sud e per il Paese, segnando l’inizio di una rinnovata fase di impegno e di iniziativa. In appendice la pubblicazione integrale del "Progetto Mezzogiorno".
  • Le risorse ingenti messe a disposizione dall’Unione europea per la ripresa economica, la transizione ecologica e l’inclusione sociale devono essere impiegate nella direzione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Nella famosa «Agenda Onu 2030», c’è un ampio capitolo dedicato alle città e alle comunità urbane, viste come luoghi in cui si diffondono nuovi bisogni e in cui sarebbe necessario applicare le politiche di sostenibilità. Questo libro vuole illustrare in dettaglio, con particolare riferimento all’Italia, gli obiettivi dell’Agenda Onu per un rilancio sostenibile delle città e una maggiore coesione delle comunità (secondo l’obiettivo di sviluppo sostenibile 11) e proporre alcuni per corsi di «concertazione e contrattazione territoriale» attraverso i quali le presenze sociali organizzate da un lato, le amministrazioni di governo locale dall’altro, possano avviare concretamente gli obiettivi di sostenibilità.
  • Le risorse ingenti messe a disposizione dall’Unione europea per la ripresa economica, la transizione ecologica e l’inclusione sociale devono essere impiegate nella direzione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Nella famosa «Agenda Onu 2030», c’è un ampio capitolo dedicato alle città e alle comunità urbane, viste come luoghi in cui si diffondono nuovi bisogni e in cui sarebbe necessario applicare le politiche di sostenibilità. Questo libro vuole illustrare in dettaglio, con particolare riferimento all’Italia, gli obiettivi dell’Agenda Onu per un rilancio sostenibile delle città e una maggiore coesione delle comunità (secondo l’obiettivo di sviluppo sostenibile 11) e proporre alcuni per corsi di «concertazione e contrattazione territoriale» attraverso i quali le presenze sociali organizzate da un lato, le amministrazioni di governo locale dall’altro, possano avviare concretamente gli obiettivi di sostenibilità.
  • Adolfo Braga intervista la Segretaria Generale della CGIL su tutti i principali tema dell'attualità sindacale. La globalizzazione e le relazioni industriali sovranazionali, il rilancio del sindacalismo confederale, i rapporti con Cisl e Uil, la riforma della contrattazione e della rappresentanza.
  • L’articolo si propone di dialogare con il volume curato da Mazzucato e Jacobs (2017), la cui intenzione è quella di ripensare la teoria economica, nella sua essenziale dimensione anche politicoeconomica. La crisi del neoliberismo è vista come l’occasione per discutere cosa sia necessario fare per «salvare» il capitalismo, instaurando una economia socialmente ed ecologicamente «sostenibile» e meno diseguale. Il merito del volume risiede nella intersezione tra l’approccio macro-monetario post keynesiano e la visione neo-schumpeteriana ed evolutiva dell’innovazione, entrambe aggiornate per una migliore comprensione del capitalismo odierno. Alcune problematicità presenti nei saggi dei diversi autori sono qui messe in rilievo e, soprattutto, viene sottoposta a scrutinio la proposta che attraversa tutto il volume, sino a porsi il quesito: la socializzazione dell’investimento comporta salvare il capitalismo o uscire dal capitalismo?
  • L’Italia, come ben noto, è un paese ad elevato tasso di invecchiamento demografico che crescerà ancora nei prossimi decenni. Ciò nonostante, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) (Next generation Eu) non sono presenti obiettivi specifici di invecchia-mento attivo. L’articolo, pertanto, si propone di analizzare la coerenza strategica tra il Pnrr italiano e la più generale politica europea per l’invecchiamento attivo. L’interpreta-zione del testo del Pnrr, in particolare, è stata realizzata attraverso l’analisi del discorso, impiegando uno schema analitico derivato dall’impostazione teorico-concettuale dell’Ue Active ageing index (Aai). I risultati di questa analisi, in conclusione, sono discussi in relazione alle possibili implicazioni per la pianificazione attuativa del Pnrr.
  • La complessità del processo di riproduzione sociale dipende dalla molteplicità delle forme di transazione che lo caratterizzano e dal coinvolgimento di risorse, beni di consumo e servizi, ma anche capacità personali, impegnate sia per la trasformazione degli stessi beni e servizi, sia per agire direttamente su altre e con altre persone. D’altro lato, da quando il lavoro salariato ha fatto la sua comparsa, la separazione tra processi produttivi e riproduttivi - scrive Montebugnoli - domina la scena economica e sociale. È possibile pensare a una loro ricomposizione? Quali strategie possono mettere in opera, a tal fine, la sinistra e il sindacato? Queste sono alcune delle tematiche e dei quesiti affrontati nel saggio e nei contributi presentati nel volume, a partire da un tentativo di definire con precisione il concetto di riproduzione sociale e di mettere in evidenza la peculiarità delle risorse e dei rapporti compresi nel suo ambito. Terreno di verifica di tutto il discorso è la questione del welfare e delle sue esigenze di rinnovamento. Contributi di: Luigi Agostini, Ferruccio Danini, Betty Leone.