• Un vero New Deal per l’Italia
    • Voto di classe, populismo, sindacati
    • Partecipazione conflittuale e codeterminazione
  • Di fronte alla devastazione pandemicanon bastano politiche monetarie pur straordi-narie agenti soprattutto sulla liquidità e politiche di spesa pubblica sostanzialmente basate sui trasferimenti monetarie l’incentivazione fiscale. Rischiamo di riprodurre quanto è già accaduto nel decenniodi bassi tassidi interesse successivo all’esplosione della crisi finanziaria e produttiva del 2007/2008, quandol’Italia e il mondo sono stati inondati di denaro a buon mercatosenzache siriuscisse afar ripartire gli inve-stimenti. Bisogna riscoprire autenticamente il New Deal di Roosevelt e la sua straor-dinaria «capacità progettuale».
  • L’articolo presenta un’analisi della vulnerabilità del lavoro e delle sue dinamichedu-rante l’emergenza per la pandemia di Covid-19, al fine di contribuire alla discussione sulle dimensioni che la caratterizzano e i fattori che contribuiscono ad alimentarla o, al contrario, a contrastarla. Tale analisi muove da una definizione multi-dimensionale di vulnerabilità del lavoro e si basa su una ricognizione di studi, materiale documenta-rio e dati secondari di diverse fonti. Essa considera vari ambiti,che,per le loro specifi-cità,sono stati trattati in maniera separata: il settore pubblico, per il quale non èin-tervenuta la chiusura delle attività; i settori privati, che hanno continuato a operare anche con attività «in presenza»; il lavoro da remoto nelle organizzazioni pubbliche e private; il lavoro autonomo. L’articolo evidenzia l’ampliamento dell’universo (ormai assai variegato) dei lavoratori vulnerabili e l’aggravarsi di situazioni già esistenti di vulnerabilità. In tale ambito, si evidenzia il ruolo importante che possono svolgere i si-stemi di protezione sociale e i corpi di rappresentanza degli interessie la loroazione di intermediazione.
  • Il presente contributo ha un duplice obiettivo. In primo luogo esamina le caratteristiche del cosiddetto «smart working»sottolineandonei principali cambiamenti emersi prima e durantela fase di lockdown. In secondo luogo individua alcune questioni irrisolte e ancora controverse sulle quali le organizzazioni sindacali e datoriali possono giocare un ruolo importante nella sua regolamentazione condivisaal termine della fase di emergenza.L’analisi è stata condotta sulla base di alcuni case studiesdi grandi aziende italiane che lo hanno sperimentato prima dell’emergenza, integrati con le prin-cipali evidenze di ricerche più recenti condottedurante e dopo il lockdown. Le conclu-sioni si soffermano sulla nuova visione di «lavoro ubiquo»lanciata da Butera (2020), integrandola con la proposta di dotare sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi di spazi adeguatamente attrezzati per il lavoro a distanza.
  • Sullo sfondo dei tragiciesiti causati da questo virus a livello globale, l’articolo analiz-za alcuni dei difficiliprocessi in atto ed ipotizza l’inizio di una fase in cui trasformare incertezza, smarrimento paura in opportunità di cambiamento. Una visione pragma-tica ma soprattuttoil tentativo di individuare nuovi spazi di azione e un nuovo ordine di valori. In uno scenario indivenire, emerge l’esigenza di metterein campo azioni di-versificate e strategie a medio e lungo corso per uno sviluppo urbano in cui sostenibilità eresilienza siano i termini chiave delle politiche urbane. Non è dato sapere quando si potrà riprendere lavita di sempre, ma siamo consapevoli della necessità di mettere in discussione alcuni aspetti del passato per contribuire a costruire un futuro migliore.
  • La riflessione sull’autunno caldo,e in generale sul1969 comprensiva della complessa gestazione e del varo dello Statuto dei Lavoratori nella primavera del1970può gio-varsi, oggi, sia delle analisi ad esso coeve di sociologi, economisti, giuristi, sia di alcuni studi più recenti che hanno provato a storicizzare questo periodo. Il riferimento aque-sta nuova e fertile stagione di studi sull’Italia repubblicana–vista e letta dal punto di vista delle trasformazioni del lavoro e delle relazioni sindacali–si rivela particolar-mente utile perché, inserendo all’interno di una prospettiva storica più ampia la vicen-da del 1969 e dell’autunno caldo, pone una domandasull’insieme di fenomeni econo-mico-sociali e politico-istituzionali precipitati nello shock del 1969 e che coinvolgono frontalmenteil sindacato.