• Lo Statuto alla luce dei cambiamenti del lavoro intervenuti nel corso di questi decenni. Attualità e limiti di un modello. L'esigenza di immaginare diritti e tutele che salvaguardino la cittadinanza su presupposti più universalistici e inclusivi, con l'obiettivo di estendere i principi di libertà anche a quanti - nei nuovi scenari del lavoro flessibile - restano oggi esclusi dalle tutele di quella pur formidabile normativa
  • Solo una capacità fiscale centrale può fornire beni pubblici europei e mirare a colmare i ritardi nell’Ia (Intelligenza artificiale) rispetto agli Usa e alla Cina. L’Ia potrebbe aumentare la disuguaglianza di reddito e ricchezza perché è ad alta intensità di capitale e fa risparmiare lavoro. Possiamo rendere l’Ia più inclusiva ex ante. L’Ue sta preparando la prima normativa organica al mondo per gestire le opportunità e le minacce dell’Ia. Questo ambizioso quadro normativo dovrebbe garantire ai lavoratori il diritto alla governance dei dati a livello aziendale per rafforzare il loro coinvolgimento nella progetta-zione e nell’uso di questa tecnologia. Le applicazioni Ia potrebbero essere implementate per ristrutturare i compiti e creare nuove attività dove il lavoro umano può essere reintegrato. Il problema è che il mercato tecnologico è dominato da poche grandi aziende con un modello di business in cui l’eliminazione dell’uomo dai processi produttivi è considerata un imperativo. Queste imprese rappresentano la maggior parte degli investimenti in ricerca sull’Ia nel mondo. Per questi motivi l’Ue deve darsi una specifica politica industriale e creare una propria infrastruttura di ricerca per implementare un modello europeo di sviluppo dell’Ia.
  • Due concetti permettono di inquadrare l’inserimento degli immigrati nella società e nel mercato del lavoro italiano. Il primo, più generale, è quello di «importazione riluttante», che si riferisce al lavoro di Cornelius, Martin, Hollifield (1994). L’altro, più specifico, è quello di «modello mediterraneo» (o sud europeo) del funzionamento della società, dell’economia, e soprattutto della gestione dell’immigrazione (Baldwin-Edwards, Arango, 1999; King, Ribas-Mateos, 2002), di cui l’Italia rappresenta il caso più rilevante. In effetti, i paesi dell’Europa meridionale sono diventati,...
  • Una rapida disamina delle politiche del lavoro e del welfare alla luce delle misure adottate dall'ex Ministro del lavoro (2006-08) e nelle prospettive di riforma che si dibattono a livello istituzionale e e accademico.
  • Il libro contiene gli atti del convegno «I cento anni dell’USI, Unione Sindacale Italiana» che si è tenuto a Parma il 6 dicembre 2012. Il convegno ha ripercorso la storia di una importante Confederazione sindacale che, nata nel 1912, ha scritto pagine di grande interesse per la storia del Paese, in particolar modo in relazione alla prima guerra mondiale e al suo tormentato dopoguerra. È una storia che, sebbene non abbia riscosso il dovuto riconoscimento nella letteratura di genere, è in realtà imprescindibile per chi voglia ritrovare le radici di tante correnti di pensiero che hanno esercitato la loro influenza nell’Italia del Novecento. Il sindacalismo rivoluzionario ha infatti introdotto nelle tradizionali concezioni sindacali e politiche del movimento operaio elaborazioni teoriche fortemente innovative, che ne hanno fatto, grazie anche a figure come Giuseppe Di Vittorio, che fu tra i fondatori dell’USI, uno degli at-tori più rilevanti della complessa dialettica del mondo del lavoro con le istituzioni dell’Italia liberale, capa-ce di interagire con l’intera vicenda politica nazionale tra la crisi del giolittismo e l’affermazione del nazionalismo. Il volume ricostruisce la vicenda dell’Unione Sindacale Italiana attraverso gli interventi di Maurizio Antonioli, Andrea Dilemmi, Giorgio Sacchetti, Jorge Torre Santos, Adolfo Pepe.
  • Nell’articolo – frutto di un intervento in un corso di formazione – l’Autore pone al centro della propria riflessione il passaggio cruciale che affronta oggi il sindacato, laddove per la pri- ma volta nella sua storia centenaria ne vengono poste in discussione il ruolo e la struttura. Funzionale a questa analisi è la ricostruzione delle tappe principali della storia del sindaca- lismo confederale dalle origini, passando per l’età liberale fino alla prima guerra mondiale e soffermandosi in particolare sul complesso rapporto sindacato-istituzioni e sindacato-partito.
  • Il volume, ripercorrendo a grandi linee il processo di formazione di due Stati nazionali unitari, l’Italia e la Germania, esamina il contributo portato al Nation Building dai rispettivi movimenti operai. Al centro della riflessione le questioni della libertà, dell’unità nazionale, dell’integrazione sopranazionale, che non possono essere risolte senza riferimento alla giustizia sociale, alla solidarietà e alla democrazia economica nel quadro di un’Europa sociale e coordinata. Poiché l’Europa, ieri come oggi, è la cornice entro la quale la Germania e l’Italia devono pensare la loro storia, le prospettive del processo di integrazione del continente saranno l’asse intorno al quale rileggere il passato per progettare il futuro.
  • L’articolo propone un esame critico delle recenti politiche contro la povertà in Italia e dei loro possibili sviluppi. Dopo aver sintetizzato le tendenze del fenomeno dell’indigenza durante la recessione iniziata nel 2008, ci si sofferma sull’evoluzione delle politiche e ci si concentra sugli atti compiuti dal Governo Renzi, con particolare riferimento alla presentazione di un disegno di legge delega in materia di povertà. Successivamente viene esaminata la platea dei beneficiari del Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), prestazione transitoria in attesa dell’introduzione del Reddito d’inclusione (Rei) previsto dalla delega. Il target di utenza del Rei non è stato – al momento di scrivere – definito. Il contributo presenta infine, pertanto, una discussione dei possibili profili della platea interessata dalla nuova misura, per verificare, nelle varie alternative, la distanza rispetto all’obiettivo di un intervento universalistico contro la povertà assoluta.