• I primi settant’anni dell’UDI (1945-2015) coincidono, non a caso, con i primi settant’anni della Repubblica italiana, con la sua storia, della quale la storia delle donne è parte costitutiva e integrante. Questo libro raccoglie le relazioni e gli interventi, rielaborati dalle stesse autrici, delle protagoniste del convegno Fare storia, custodire memoria, svoltosi il 7 ottobre 2015 nella Sala Aldo Moro della Camera dei deputati, organizzato dall’Unione donne in Italia, per ricostruire e riflettere collettivamente su questi due compleanni vicini, che legano la storia del movimento delle donne a quella del paese e ci ricordano del contributo enorme – sebbene troppo spesso colpevolmente sottaciuto – da loro offerto alla Liberazione e al progresso dell’Italia. Ricerche storiche, memorie e testimonianze che rilevano fatti e aspetti inediti della storia del periodo che va dalla Resistenza all’oggi; riflessioni sul «daltonismo» degli storici che non colgono la significatività della presenza delle donne nella storia. Un confronto sui temi dell’oggi, sulla politica non tanto per le donne, ma delle e con le donne, sullo storico dilemma tra uguaglianza e differenza.
  • L’articolo analizza la sezione relativa alle «Politiche attive al servizio del sociale» della Relazione della Commissione parlamentare sulle periferie, concentrandosi in particolare su un aspetto: la proposta ai servizi sociali che operano in contesti ad alta marginalità e sofferenza di tornare a pensare il lavoro sociale dentro a un contesto comunitario e non solo dentro gli ambiti del disagio e della sofferenza. Questo significa affiancare agli interventi diretti a specifici destinatari azioni di mediazione sociale, la cura delle relazioni all’interno delle comunità e l’attuazione di reti di intervento che coinvolgano tutte le istituzioni e le risorse locali. L’articolo sottolinea la necessità di trovare alleanze e linguaggi che aiutino a cambiare il senso comune e a convincere che fare welfare e produrre emancipazione non solo è giusto dal punto di vista etico e civile, ma è anche conveniente in termini di spesa e decisivo per lo sviluppo economico.
  • L’articolo sviluppa attraverso le tappe di evoluzione dello scenario del farmaco, in Italia, ma sullo sfondo delle trasformazioni della ricerca e del mercato a livello internazionale, la tesi enunciata nel titolo: contenuti, ruoli, criteri di uso di farmaci e di tecnologie possono, e devono, essere raccontati, compresi, valutati nella loro permanente e molto stretta relazione con il sistema sanitario complessivo. Le tappe ritenute più significative, dai due punti di vista complementari, degli sviluppi conoscitivi e istituzionali, nel corso degli ultimi quarant’anni guidano ad una lettura complessiva del Ssn, che ne permette la comprensione in un contesto politico, sociale, istituzionale (ancora una volta e indissolubilmente a livello nazionale e globale) sempre più caratterizzato da una dipendenza da determinanti di tipo economico che si impongono sui principi e i dettati costituzionali che dovrebbero garantire prioritariamente il diritto individuale e collettivo ad una sanità non escludente soprattutto delle popolazioni/patologie che più direttamente mettono a rischio l’autonomia e la dignità delle vite-storie delle persone.
  • Il dissenso nei confronti del fascismo fu un fenomeno ampio che coinvolse in profondità il mondo del lavoro. Il disagio dei ceti popolari si espresse attraverso molteplici forme di insofferenza, comportamenti di ribellione, talora dissenso aperto, favorendo, per ristrette minoranze. la scelta dell'antifascismo clandestino. Il continuum disagio-dissenso rimase per il regime un nodo irrisolto, malgrado l'avvio delle politiche sociali. Il sindacato corporativo costituì uno strumento importante della strategia fascista di legittimazione tra i lavoratori dopo che ebbe sistematicamente distrutto l'intera rete dell'associazionismo libero. I caso di Napoli, città di consolidate tradizioni industriali, è emblematico. Il libro, attraverso lo scavo attento e minuzioso delle fonti archivistiche, ci restituisce la complessità e l'intensità del dissenso operaio e popolare, disegna una vera e propria geografia del conflitto sociale, s'interroga sui percorsi esistenziali e politici dei sovversivi.
  • Come cambiano il lavoro e la politica nel capitalismo flessibile e globalizzato? E quali conseguenze ne discendono per la società? Sono queste le domande principali alle quali si propone di rispondere Richard Sennett in questo agile libro, che riprende il filo del discorso iniziato nel suo volume precedente ("L’uomo flessibile"), pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 1999. Possiamo dividere l’analisi di Sennett in tre parti: la prima riguarda le caratteristiche dell’ordine capitalistico che ha dominato fino a oggi;...
  • Dalle pagine di questo libro emerge, per merito di autori attenti e sensibili, come la figura di Fausto Vigevani sia strettamente legata alle trasformazioni politiche e sociali del nostro paese, un discorrere di avvenimenti, scelte, scontri politici nei quali il ruolo di Fausto è sempre stato significativo, dalle sue prime esperienze sindacali a Piacenza fino alle più recenti vicende politiche riguardanti la crisi del Psi e la trasformazione della sinistra italiana. Si configura con grande vigore la storia di un protagonista delle politiche sindacali. Tutti i passaggi della sua ricca esistenza sono seguiti con onestà e passione. (dall'introduzione di Guglielmo Epifani)
  • La popolazione italiana ha strutture e comportamenti demografici che richiedono rapidi e consistenti riequilibri: può un’immigrazione controllata contribuire a risolverli, oppure può bastare una sensibile ripresa della fecondità delle donne italiane? Attraverso esercizi di simulazione, estesi da qui a 50 anni, si sono cercate le combinazioni più efficaci tra flussi annui d’immigrazione straniera e livelli di fecondità delle italiane per mantenere il più possibile stabili nel tempo alcuni aggregati demografici significativi o la struttura della popolazione. I risultati mostrano come sia necessario utilizzare la doppia leva della ripresa della fecondità e della gestione di un’immigrazione annua numericamente significativa. Nel paragrafo conclusivo si sottolinea come ciò non sia affatto semplice, richiedendo l’adozione di una molteplicità di regole, dispositivi e azioni complesse, che è però necessario mettere in campo se si vuole garantire un futuro alle nuove generazioni e alla società italiana.
  • La crisi italiana di oggi, prima ancora di essere economica, sociale, morale, investe il significato stesso del valore unitario nazionale. In questa ottica il federalismo fiscale potrebbe rappresentare l’occasione per dare risposte ai gravi problemi derivanti dai sempre più acuti squilibri territoriali, per rilanciare l’Italia nello scenario geopolitico sempre più globalizzato e deregolato. Un federalismo fiscale fortemente ancorato ai principi della Costituzione e che sappia rimettere al centro dell’azione di ognuno di noi il valore della responsabilità pubblica, indispensabile per qualificare il senso di una partecipazione democratica tesa ad includere piuttosto che ad emarginare. Unire e non dividere, quindi, per ricomporre i tasselli di un mosaico evitando di perderne qualcuno: se riusciremo a trovare le ragioni dello «stare assieme» avremo reso un buon servizio alle nuove generazioni. Il volume raccoglie le opinioni di giuristi, economisti, sindacalisti e dei vertici della Commissione parlamentare bicamerale per il federalismo fiscale, per un approfondimento tecnico e politico animato da spirito di conoscenza, presupposto necessario per l’assunzione di decisioni responsabili e ragionate. Saggi e contributi di: Susanna Camusso, Marco Causi, Enrico La Loggia, Giorgio Macciotta, Mariella Maggio, Gianliborio Mazzola, Guido Rivosecchi, Gianfranco Viesti.
  • Tra le cause del dissesto della finanza pubblica italiana la dissociazione tra poteri di spesa, assegnati ai poteri locali e modalità di finanziamento,riservate al governo centrale. Il Titolo V della Costituzione. Il federalismo solidale: si fonda su standardizzazione di costi, quantità/qualità dei servizi pubblici forniti, e su un prelievo coerente con il disposto costituzionale del concorso dei cittadini “alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e di “progressività” del sistema tributario.
  • Il contributo si concentra su di un avvenimento poco noto avvenuto nel gennaio 1951: l’espulsione, su decisione governativa, della Federazione sindacale mondiale dal territorio francese. Se le fonti consultabili per ricostruire il contesto generale in cui matura la decisione sono numerose e diverse, al contrario rare risultano essere quelle relative all’avvenimento specifico che si è scelto di raccontare privilegiando fonti d’archivio inedite ed originali.