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Genitori e figli dopo la separazione: il ruolo dei servizi per le famiglie
L’articolo intende dare un contributo sul tema della genitorialità e della sua «condivisione» dopo la separazione, attraverso l’analisi del rapporto tra servizi e famiglie. L’attenzione è rivolta alle attività fornite dai servizi che sono più direttamente preposti a offrire supporto nei casi di crisi familiare, come i centri famiglia e più in generale i servizi sociali territoriali. Adottando un approccio multi-attore e attraverso le prospettive della Street level bureaucracy e del Discursive institutionalism, e attingendo a interviste e focus group condotti sia con le famiglie che con gli/le operatori/trici, l’articolo ricostruisce i «discorsi» e le pratiche di «buona» genitorialità che i servizi e i genitori separati co-producono. In particolare, nel rapporto fra servizi e famiglie sembra consolidarsi un discorso sul good divorce nel quale il conflitto è fortemente stigmatizzato e solo il benessere dei figli è posto al centro.
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Geometrie dell’integrazione: le governance di Campania, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia
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Georg Büchner
12.00
€
Un ritratto a tutto tondo, biografico, intellettuale e spirituale, del drammaturgo più innovativo della prima metà dell’Ottocento europeo. Anatomista, vissuto solo 24 anni (1813-1837), Büchner ha lasciato un rivoluzionario manifesto politico che gli costò l’esilio, due drammi (
Dantons Tod
,
Woyzeck
), una «commedia» (
Leonce und Lena
), un frammento di racconto (Lenz), una dissertazione scientifica e un corpus di lettere di eccezionale importanza. È stato il suo teatro a rivelare la componente nichilista del nuovo concetto di storia elaborato nella cultura europea fra secondo Settecento e primo Ottocento, con tale sbalorditivo anticipo sui tempi che sarà solo l’espressionismo, in particolare il
Wozzeck
di Alban Berg (1925), a inserirlo nella costellazione dei più grandi drammaturghi e dei più acuti pensatori del tragico nell’orizzonte storico del Moderno.
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Germania – Il ruolo dell’attivazione nella strategia del «lavoro al primo posto»
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Germania – L’Ig Metall e la difficile ricerca di un equilibrio tra salari e orari
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Germania: l’indomabile trading state
Basato su interviste con i principali attori tedeschi e su un’analisi della letteratura, l’articolo analizza lo sviluppo recente dell’economia tedesca e la strategia tedesca nell’affrontare la crisi dell’eurozona. La Germania è uno stato commerciale (trading state), la cui crescita è fortemente trainata dalle esportazioni. Fino agli anni novanta, rigidità istituzionali forti, nel sistema di relazioni industriali e nel sistema di protezione sociale, contribuivano a conciliare lo sviluppo delle esportazioni con una crescita armonica dei consumi interni, contribuendo cosi a ingabbiare la «tigre» tedesca. A partire dagli anni novanta, sia le relazioni industriali sia la protezione sociale sono state fortemente liberalizzate, stimolando ulteriormente la competitività estera e indebolendo i consumi interni. Il modello economico tedesco, cosi come è venuto profilandosi negli ultimi dieci anni, è alla base delle politiche di austerità che la Germania impone all’Europa. Tali politiche sono fortemente condivise dai partiti politici, dagli attori sociali e dall’opinione pubblica, e le probabilità che la strategia tedesca cambi sono minime.
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Germi di non violenza in acque agitate
14.00
€
Il volume esplora la recente nascita di movimenti nonviolenti in alcune zone di turbolenza politica e sociale. I primi tre lavori riguardano i conflitti in corso tra israeliani e palestinesi. Chiara Pettenella esamina in particolare le divergenti e conflittuali interpretazioni del conflitto a partire al 1948. Roberto Castronovo riferisce la storia di un teatro dei bambini aperto grazie ad Arna Ben Khamis a Jenin dopo la seconda Intifada. Giulia Daniele passa in rassegna le diverse ipotesi sull’assetto futuro dei due rispettivi Stati in caso di fine del conflitto. Il saggio di Nanni Salio informa sulle straordinarie vicende di Bakshar Khan, un leader afghano nonviolento del periodo tra la prima guerra mondiale e il secondo dopoguerra. Simona Capaldi, a seguito di indagini effettuate sul campo, ha elaborato un resoconto della miserabile condizione delle donne in Afghanistan. Antonio Vigilante esplora il complesso rapporto tra religione e politica in Birmania, e in particolare la coraggiosa azione di Aung San Suu Kyi. Martina Pignatti Morano, presidente dell’organizzazione «Un ponte per…» in Iraq, riferisce infine le notizie, ancora poco note, di un nascente movimento nonviolento in Iraq. Da un anno all’altro si può osservare una rapida crescita dei movimenti nonviolenti, che infonde qualche speranza a chi abbia a cuore le sorti delle infelici popolazioni dei territori di cui questo volume tratta.
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Giacinto Militello
13.00
€
Come tanti della sua generazione Giacinto Militello era un sindacalista, ma era a tutto tondo identificato con la sinistra e la sua missione di rinnovamento sociale. Un rinnovamento per il quale si è sempre battuto, scontrandosi con gli andamenti oscillanti della realtà: mettere la sinistra, nelle sue diverse incarnazioni partitiche, al centro di un progetto di cambiamento resterà una bussola costante delle sue riflessioni. La discussione raccolta da Guido Iocca per questo volume negli ultimi mesi della vita di Militello, individua con chiarezza i tratti di fondo del suo profilo culturale e personale. Una grande attenzione ai fenomeni politici e alla loro evoluzione, un’idea non dirigista del cambiamento e del ruolo della sinistra. Nel contempo la capacità continua di confrontarsi con nuovi temi e specialismi, studiandoli e impadronendosene. Segretario confederale della CGIL, presidente dell’INPS, giudice dell’Antitrust, Militello ha sempre dato prova della sua dote di fondo, che consisteva nel combinare un’intelligente barra politica, mai imprigionata dalle logiche immediate, con una crescita progressiva della competenza tecnica, varia e complessa, eppure necessaria a sorreggere questo disegno; un binomio che nel corso degli anni si è precisato sempre di più come un intreccio tra innovazione economica del Paese e innovazione politica della sinistra italiana. Dalla prefazione di
Mimmo Carrieri
Giacinto Militello,
presidente del l’UGI, segretario nazionale della Fe derbraccianti e della FILCEA, segretario confederale della CGIL, pre si den te dell’INPS, giudice dell’Anti trust, è scomparso a Roma a giugno 2018.
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Giacomo Brodolini: gli anni nella segreteria nazionale della Cgil
A 40 anni dalla sua morte, una rievocazione degli anni in cui il futuro Ministro del lavoro era impegnato - da protagonista - nelle lotte della Cgil degli anni '60. Nel quarantennale dell'autunno caldo, e alla vigilia di quello dello Statuto dei lavoratori, un importante ricordo dell'uomo che più di altri - insieme a Gino Giugni - ha legato il suo nome a quella conquista storica.
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Gianni Garofalo
20.00
€
A due anni dalla scomparsa del compianto professor Mario Giovanni Garofalo, il volume si propone di ricordarlo nella sua duplice veste di attento e puntuale studioso di diritto del lavoro e di appassionato militante della CGIL, attraverso una raccolta di accorati ricordi di dirigenti sindacali e una selezione di suoi saggi che ne ripercorre il pensiero e la riflessione su alcuni importanti temi della materia. La prima parte del volume si compone di una serie di testimonianze e memorie, scritte da coloro che hanno lavorato a stretto contatto con Garofalo, condividendone il lavoro nel sindacato, o che ne hanno, comunque, conosciuto e apprezzato il grande impegno politico-sindacale unito alle sue indiscusse qualità di raffinato giurista del lavoro. La seconda parte offre, quindi, una rassegna di saggi selezionati tra i suoi innumerevoli scritti, pubblicati nell’arco della sua lunga carriera di studioso, su nevralgiche e ancora dibattute questioni di diritto del lavoro, tra cui la rappresentanza sindacale, la contrattazione collettiva e lo sciopero. Nonostante il trascorrere del tempo, le riflessioni riportate conservano attualità e valore scientifico e politico, a riprova della stra ordinaria capacità del professor Garofalo di osservare e comprendere il mondo del lavoro, individuarne i problemi e preconizzarne i futuri scenari.
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Gianni Garofalo e i «ragazzi di corso d’Italia» (Riflessioni per un nuovo sindacato)
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Gino Giugni e la Commissione di garanzia sullo sciopero. Un breve ricordo
Un ricordo di Gino Giugni, attraverso il racconto degli anni alla Commissione di garanzia sullo sciopero; un’esperienza vissuta dal giurista e studioso del lavoro con straordinaria intensità, con profondo rispetto per le istituzioni e per la collettività che rappresentano; un’esperienza che ha suscitato interesse anche in altri ordinamenti, per le innovazioni portante nella discussione, nella regolazione della materia, per la capacità di coinvolgere sempre le parti sociali.
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