• Il saggio analizza alcune possibili soluzioni alla crisi con un ruolo della finanza al servizio delle esigenze dell’economia reale, in una corretta relazione con il lavoro, la produzione e il risparmio.
  • La politica economica, e più in particolare la politica industriale, diventano necessarie non solo per determinare una crescita del reddito soddisfacente, ma anche per migliorare le condizioni del lavoro e uno degli interrogativi chiave da porsi riguarda quali siano le politiche economiche adeguate per conseguire gli aumenti di reddito nelle economie a minore contenuto tecnologico, senza subire questo vincolo.
  • Se per un certo periodo il tema delle politiche di attivazione ha guardato principalmente all’integrazione con i servizi sociali, con la cura e conciliazione, con la formazione continua e professionale, oggi occorre allargare lo sguardo anche a quelle politiche che sono in grado di incidere sulla creazione diretta di occupazione per creare il giusto mix per il welfare di domani
  • L’analisi di Travaglini si concentra sui fattori che assicurano nel tempo una buona occupazione congiuntamente a una alta produttività.
  • Tra maggio e giugno 2012 la Cgil, in collaborazione con il settimanale Internazionale, ha promosso la realizzazione dell’indagine Storie precarie, finalizzata a comprendere e descrivere le esigenze e le difficoltà dei lavoratori precari. Il contributo raccoglie i principali risultati.
  • La riflessione di Guglielmo Epifani sul Nuovo Piano del Lavoro della Cgil, segno concreto di come si possa e si debba cambiare, senza attendere che l’inerzia dei processi determini il nostro futuro, senza rassegnarsi e considerare i giovani d’oggi la generazione perduta di questo inizio millennio
  • Il commento di Sebastiano Fadda sul Nuovo Piano del Lavoro proposto dalla Cgil che per tutelare gli interessi dei lavoratori si interessa delle politiche economiche destinate a incidere sulle variabili economiche da cui il livello di occupazione dipende.
  • Il testo offre uno schema di riferimento basato sia sulle tendenze puramente demografiche sia sull’evoluzione dei comportamenti, nei confronti della partecipazione al mercato del lavoro, delle principali categorie della popolazione in età lavorativa in modo da poter mettere analizzare in questa cornice alcuni dei contenuti del Piano della Cgil
  • Il commento di Giorgio Benvenuto alla luce di un’articolazione dell’azione sindacale che non può essere solo la tutela dell’esistente, ma deve essere capace di immaginare quel che non esiste ancora, ma che esisterà: le riforme.
  • Un contributo alla riflessione su una ripresa del sviluppo economico e sociale intensa e duratura in cui la collaborazione cognitiva alla gestione delle aziende e la stabilità occupazionale a essa conseguente possono aprire la strada a una nuova fase di progresso economico e sociale.
  • Il commento di Mazzanti e Pini si concentra su una questione di carattere generale ovvero su come si colloca un piano per il lavoro in questa Europa o nell’Europa che vogliamo e, nello specifico, sul ruolo della green economy e sulla questione del salario e della contrattazione sul salario.
  • Per un Nuovo Piano del Lavoro, testo integrale.