• Una analisi che su basi empiriche si confronta con le teorie della produzione snella e della specializzazione flessibile nel modello organizzativo della piccola impresa. La rilevanza dei profili occupazionali prevalenti nelle imprese italiane. Il grado di qualificazione e delle competenze agite.
  • Analizzando il «nuovo» capitalismo attraverso la filosofia del lavoro, emerge con chiarezza come l’ideale lavoristico che aveva dominato il mondo occidentale sia ormai in declino: il lavoro vocato, con la sua aura di sacralità, nasce all’interno della tradizione cristiana e viene successivamente assorbito dal pensiero liberale, che ne ha fatto il pilastro ideologico del modo di produzione capitalistico fino al fordismo. Il «nuovo» capitalismo, che sta sorgendo come reazione alla grave crisi in cui il capitalismo stesso è caduto a partire dagli anni ’70, ha dato vita ad un nuovo paradigma imprenditoriale, il post-fordismo, che si alimenta della traduzione occidentalizzata di quella forma orientale di organizzazione del lavoro detta toyotismo ed è incompatibile con il principio del lavoro vocato. Il nuovo capitalismo post-fordista sta sostituendo il lavoro vocato con un nuovo ideale lavoristico che può essere definito lavoro flessibile e che si sta già manifestando come un potentissimo strumento di asservimento dell’uomo alle necessità del capitale.
  • Oltre alla rassegna degli interventi all'Assemblea, al volume è allegato il fascicolo contenente le delibere approvate dal comitato direttivo
  • Una riflessione sul lavoro nel mondo della comunicazione si scontra con un primo problema: cosa è giusto comprendere in questa classificazione e cosa escludere? I numeri, di conseguenza i fattori più qualitativi, cambiano se consideriamo solo chi contribuisce direttamente a produrre apparati e servizi o se, come fanno alcune ricerche, includiamo anche chi utilizza saltuariamente o continuativamente le tecnologie della comunicazione. In un caso parliamo di qualche centinaia di migliaia di addetti, nell’altro ci avviciniamo al milione di unità, nell’accezione più larga arriviamo ad alcuni...
  • Un ricordo del giornalista Gianni Toti; del suo impegno nella Cgil del dopoguerra
  • Un ricordo del giornalista Gianni Toti; del suo impegno nella Cgil del dopoguerra
  • Qualcuno lo chiama «il Papa sindacalista», qualcuno dice che è «il leader della sinistra globale», ma la vera ispirazione di Francesco è il Vangelo. È da questa prospettiva che Francesco guarda ai problemi sociali di oggi, alle vittime della cultura dello scarto e di un’economia che uccide, ai giovani abbandonati alla precarietà, agli anziani trattenuti troppo a lungo al lavoro per pagarsi una pensione spesso non dignitosa, ai migranti che rischiano la vita per trovare un luogo in cui costruire un avvenire per sé e le proprie famiglie e faticano a trovare accoglienza. Francesco ama la concretezza e non ha paura di misurarsi con il conflitto sociale, che ci invita ad assumere. Per questo, quando parla di impresa, investimenti e finanza, non usa giri di parole, anche quando deve andare contro il pensiero dominante. E nella concretezza delle iniziative di solidarietà e di auto-organizzazione di chi sta ai margini sa riconoscere i semi di un’alternativa che sta già germogliando. In questo libro padre Giacomo Costa e Paolo Foglizzo raccolgono e commentano gli interventi più significativi del Papa sul tema del lavoro: ci viene offerto un quadro di riferimento adeguato alla realtà contemporanea, in cui collocare la nostra riflessione sul lavoro e la nostra azione a favore delle donne e degli uomini che lavorano. Come Papa Francesco stesso ha detto, «il nostro dovere è lavorare per rendere questo mondo un posto migliore e lottare».
  • Venti giovani talenti della nuova narrativa italiana, quella che dopo tanto tempo ha ricominciato a occuparsi di «realtà», parlano di lavoro: quello che c’è o ancora non arriva; quello che penetra nei gangli della vita quotidiana fino a sconvolgere - o a vivificare - progetti, speranze, sogni. È il lavoro liquido nella società liquida: difficilmente collocabile in spazi definiti, proprio per questo permea di sé tutti gli aspetti quotidiani della vita delle persone. Lettere, soliloqui, racconti in senso stretto; riflessioni e dialoghi. Il «teatro» del lavoro mette in cena le proprie rappresentazioni - ora drammatiche, ora comiche, ora grottesche - scardinando le tradizionali distinzioni di genere. Segnali di fumo da una generazione che cerca di decifrare il senso del proprio destino in un presente che è somma di giorni proiettati come lance aguzze verso un futuro che sembra sempre un po’ «più in là». Testi di: Piero Sorrentino, Giancarlo D’Arcangelo Liviano, Chiara Valerio, Nicola Lagioia, Andrea Di Consoli, Monica Mazzitelli, Franz Krauspenhaar, Demetrio Paolin, Marco Missiroli, Elena Varvello, Giorgio Fontana, Barbara di Gregorio, Alessandro Leogrande, Tommaso Giagni, Angela Flori, Federica Manzon, Alberto Garlini, Carlo Carabba, Elisa Davoglio, Gaia Manzini.
  • Pessato, Presidente della SWG, esamina il comportamento di voto di classi e gruppi sociali nell’arco delle ultime tornate elettorali.
  • Il saggio prende avvio dalla ricostruzione del ruolo del movimento sindacale nella storia dell’Italia contemporanea e anche nello sviluppo della sua identità. Allo stesso tempo, in linea con le trasformazioni dello scenario nazionale e internazionale, viene sottolineata la necessità di ridefinire il ruolo e le funzioni del sindacato. Si sostiene, infatti, che la profonda debolezza e il declino del paese, e più in generale dell’Europa, sia strettamente legata alle sfide poste dalla crisi e, dunque, alla necessità di individuare a livello europeo un nuovo modello di sviluppo.