• Il Rapporto sui diritti globali, che da 10 anni propone analisi e documentazione sulla globalizzazione in una chiave di lettura dell’interdipendenza dei diritti, è un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei contenuti e dei temi trattati. È uno strumento fondamentale d’informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ONLUS, è co-promosso con la CGIL nazionale, in collaborazione con ActionAid, Antigone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente, Redattore Sociale, Una Città, Vita, vale a dire con le associazioni italiane tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono concretamente impegnate sulle problematiche trattate dal Rapporto. Prefazione di Susanna Camusso, introduzione di Sergio Segio, interventi di Erik Assadourian, Virgilio Balducchi, Danilo Barbi, Pietro Barbieri, Paolo Beni, Aldo Bonomi, Massimo Campedelli, Alessandra Cappelletti, Francesco Ciafaloni, Luigi Ciotti, Vittorio Cogliati Dezza, Matteo De Bellis, Gabriele Del Grande, Giuseppe De Marzo, Andrea Di Stefano, Fulvio Fammoni, Sergio Finardi, Giovanni Giacopuzzi, Maria Grazia Giannichedda, Patrizio Gonnella, Maurizio Gubbiotti, Bijay Kumar, Vera Lamonica, Ignazio Marino, Ugo Mattei, Nicola Nicolosi, Enrico Panini, Ciro Pesacane, Morena Piccinini, Andrea Pinchera, Felice Roberto Pizzuti, Marco Revelli, Claudio Sarzotti, Rossana ScaricabarozzI, Vincenzo Scudiere, Roberto Sensi, Fabrizio Solari, Serena Sorrentino, Gianni Tognoni, Stefano Trasatti, Achin Vanaik, Stefano Zamagni, Armando Zappolini.
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  • La riduzione delle tutele classiche e inderogabili del lavoro realizzata con le recenti riforme mediante l’ampliamento degli spazi di regolazione concessi ai poteri imprenditoriali e alla contrattazione collettiva, specie aziendale, aumenta i trattamenti differenziali e le diseguaglianze nel lavoro, e, al contempo, sposta l’attenzione sul rispetto dei divieti di discriminazione, sempre più invocati a tutela dei diritti dei lavoratori. Gli studi raccolti in questo volume affrontano il tema delle discriminazioni alla luce delle riforme più recenti, interrogandosi sul ruolo svolto dal diritto antidiscriminatorio nell’attuale sistema normativo, in una prospettiva che tiene conto sia dell’evoluzione del diritto nazionale, sia del contesto e della regolamentazione europea in cui esso si colloca. Alla prima parte, dedicata all’inquadramento generale del tema, seguono i saggi dedicati ai diversi ambiti di applicazione del diritto antidiscriminatorio: dai contratti di lavoro non standard ai licenziamenti, dai comportamenti molesti e ritorsivi alla tutela della salute nei luoghi di lavoro. Chiude il volume una parte dedicata ai profili processuali e ai rimedi giudiziali avverso le discriminazioni. L’opera si caratterizza per il dialogo che si instaura tra gli Autori: accademici, magistrati e avvocati impegnati quotidianamente nello studio e nell’applicazione concreta del diritto antidiscriminatorio. Il volume contiene scritti di Cristina Alessi, Lisa Amoriello, Marzia Barbera, Olivia Bonardi, Silvia Borelli, Laura Calafà, Laura Curcio, Maria Dolores Ferrara, Valeria Filì, Giorgio Fontana, Donata Gottardi, Alberto Guariso, Fausta Guarriello, Andrea Lassandari, Cinzia Meraviglia, Roberta Nunin, Carla Ponterio, Annalisa Rosiello, Rita Sanlorenzo, Stefania Scarponi, Elisabetta Tarquini, Anna Luisa Terzi.
  • Attraverso l’analisi dei dati contenuti in questo Bilancio sociale, l’Inca offre un’illustrazione di quanto è accaduto in questi ultimi anni – dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dalla crisi occupazionale a quella climatica – misurando l’impatto reale delle misure legislative che i governi succedutisi dal 2018 al 2022 hanno provveduto ad approvare per fronteggiare le diverse emergenze; periodi difficili durante i quali il Patronato della Cgil non ha fatto mai mancare il proprio supporto agli assistiti, confermandosi anche come un intermediario prezioso nel rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione. Questo documento è anche un’utile base di riflessione per elaborare un’ipotesi di riforma, di cui gli Istituti di Patronato hanno espresso l’esigenza in diverse occasioni, per rilanciare il loro ruolo sociale e rinnovare i contenuti della Legge 152/2001 a più di vent’anni dalla sua approvazione.
  • L’obiettivo dell’inchiesta è stato quello di indagare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, per comprenderne i bisogni e le aspettative per migliorare il mondo del lavoro e l’azione del sindacato. Il questionario ha raggiunto un campione di oltre trentamila rispondenti ed era rivolto a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, in ogni settore, con qualsiasi professione e tipologia contrattuale. I risultati raccontano un mondo del lavoro caratterizzato da bisogni specifici, con una crescente eterogeneità e una molteplicità di percorsi individuali di sfruttamento e di emancipazione. D’altra parte, emergono le sfide comuni per la ricomposizione dell’azione collettiva, per affermare un nuovo paradigma di sviluppo fondato su salari più giusti, meno precarietà, più innovazione, attraverso la partecipazione e la rappresentanza sindacale. Il volume presenta un’analisi approfondita dei risultati e descrive le caratteristiche principali del lavoro nell’epoca contemporanea, con dei focus analitici per temi e settori produttivi. L’inchiesta è stata condotta dalla Fondazione Di Vittorio in collaborazione con tutte le strutture sindacali della Cgil, attraverso un ampio gruppo di ricerca interdisciplinare.
  • Il volume focalizza l’attenzione sul rapporto intercorso tra la crisi pandemica Covid-19 – iniziata nel marzo 2020 e ancora sotto osservazione delle autorità sanitarie nazionali e mondiali, sebbene con caratteristiche molto differenti rispetto al biennio precedente – e l’impatto differenziato che essa ha determinato nelle comunità italiane all’estero. Tale correlazione è stata affrontata coinvolgendo studiosi, sindacalisti e operatori sociali di nazionalità italiana che vivono e lavorano in altri Paesi europei e nelle Americhe. Le loro argomentazioni offrono uno spaccato significativo che permette di comprendere quali sono stati i punti di forza e di debolezza degli interventi di ricovero socio-sanitario messi in campo dalle istituzioni dei Paesi esteri di residenza abituale, ed anche quelli delle istituzioni italiane. Queste ultime – come il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero impegnati, l’Unità di crisi della Farnesina, ai Com.It.Es., le Associazioni italiane e i Patronati – hanno instancabilmente, anche in regime di volontariato, operato per assicurare sostegni di diversa natura a centinaia di migliaia di cittadini italiani distribuiti nei cinque diversi continenti.