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Riforme contro stagnazione
12.00
€
Il volume raccoglie saggi e contributi predisposti in occasione del Forum sull’economia voluto dalla CGIL con l’obiettivo di promuovere una riflessione collettiva sulle problematiche «reali e stringenti» poste dalla crisi. Si sono così confrontati sindacalisti, dirigenti politici ed economisti in una ricerca tesa a tenere insieme analisi teorica e pratica politica per poter coniugare le prospettive di evoluzione del quadro economico generale, europeo e mondiale, con scelte affidate a piattaforme politiche di profondo cambiamento in grado di incidere sulla crisi e di attuare le riforme necessarie per un nuovo modello di sviluppo. Ne esce un quadro stimolante che, in esplicita rottura con l’ortodossia del pensiero economico dominante degli ultimi trent’an ni, punta a definire concreti orizzonti innovativi capaci non soltanto di determinare la crescita necessaria, ma di ridefinire la sua intima struttura. Gli autori:
Massimo Amato
,
Silvano Andriani,
Danilo Barbi
,
Nino Baseotto
,
Emiliano Brancaccio
,
Susanna Camusso
,
Antonio Crispi
,
Roberto D’Agostino
,
Giuseppe De Marzo
,
Giovanni Forte
,
Paolo Leon
,
Agostino Megale
,
Marcello Messori
,
Ivan Pedretti
,
Laura Pennacchi
,
Graziella Rogolino
,
Enzo Russo
,
Vincenzo Visco
. Contributi di:
Pier Luigi Bersani
,
Antonio Di Pietro
,
Paolo Ferrero
,
Nichi Vendola
.
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E la casa dov’è?
10.00
€
Ospiti temporanei, ospiti occasionali. Docce e sportine con cena e colazione. Lavanderia e spesa settimanale. Uomini e donne che qui hanno trovato un letto in cui dormire, pasti caldi, abiti puliti e ascolto. Questo è il
Re di Girgenti
, un dormitorio pubblico gestito dai volontari del Comitato cittadino antidroga di Ravenna; e qui, ogni giorno, una cinquantina di persone suona il campanello chiedendo asilo. Ad accoglierli s’affaccia Carla Soprani, la coordinatrice, che spiega così il senso di questa terra di mezzo: «Gli offriamo un ponte per attraversare la strada». Passare il guado è per molte di queste persone senza fissa dimora un sogno che a volte s’avvera. Con paziente discrezione da allenata professionista del racconto della realtà, senza pregiudizi né censure, Carla Baroncelli si mette in ascolto e dà voce, volto e memoria a ciascuno di questi espropriati della vita che hanno smarrito lavoro, soldi, casa, famiglia, e la coscienza di sé. La sua scrittura prensile, capace di ricreare un parlato emozionante e vivace, costruisce con abile misura queste narrazioni di vite in transito. Italiani, africani, ma anche un irlandese e un afgano, gente che viene dal margine, da storie di droga, alcol, carcere e gioco d’azzardo, e da notti passate a dormire nei vagoni della stazione ferroviaria, su panchine gelide di un parco pubblico o nei bagni dell’ospedale. Ma la spirale si può interrompere ed è allora che squilla il campanello di via Mangagnina 61, una «casa» dove riprendere fiato e progettare di risalire, di ritrovare quanto perduto. Nulla di più.
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Le ragazze di Asmara
12.00
€
Si parla molto oggi degli eritrei come dei giovani che sbarcano, in gran numero, sulle coste meridionali, ma, in realtà, è già dagli anni sessanta, con l’aumentare del conflitto con la vicina Etiopia, che sempre più persone arrivano dall’Eritrea in Italia. Allora come oggi, per la maggior parte di essi l’Italia è solo un punto di passaggio di un percorso con destinazioni più lontane. Ma non per tutti è stato così. Fra coloro che in Italia hanno invece deciso di fermarsi ci sono le donne arrivate da Asmara, negli anni ’60 e ’70, per lavorare come domestiche presso famiglie romane. Il libro nasce dai ricordi di queste donne, raccontandoci la storia della migrazione eritrea in Italia e l’esperienza di alcune fra le prime straniere impegnate in un lavoro che caratterizza tutt’oggi la migrazione femminile nel nostro paese.C’è un elemento, tuttavia, che distingue l’esperienza di queste donne da quella delle ucraine, filippine o peruviane che lavorano nelle case degli italiani: l’esistenza di un passato legame coloniale fra l’Italia e il proprio paese. Nelle memorie delle intervistate, la dimensione postcoloniale emerge come un aspetto fondamentale della propria identità, della propria esperienza lavorativa come domestiche e della propria relazione con l’Italia in quanto paese ex colonizzatore.
Le ragazze di Asmara
s’inserisce in un dibattito crescente, anche in Italia, circa la costruzione dell’identità di soggetti neri, migranti e (ex) colonizzati, in particolare nell’ambito della «narrativa migrante» e negli studi letterari. L’originalità del volume sta tuttavia nella capacità di portare questo dibattito all’interno degli studi sulla migrazione e sul lavoro femminile, inserendo la categoria del postcoloniale nell’ambito delle scienze sociali e della storia orale, attraverso un accurato lavoro di carattere empirico ed un innovativo approccio teorico.
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L’albero delle eresie
14.00
€
Da un attento osservatore dei fatti e misfatti dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri una narrazione che parte dal miracolo economico e dalla dolce vita felliniana per approdare alla realtà plasmata dal mainstream. Il mainstream, il flusso più ampio: l’aggressività delle immagini e delle parole che inseguono o perseguitano, affascinando e irritando. Nel flusso personaggi e avvenimenti clamorosi, talvolta considerati irrilevanti. Carmelo Bene, Chet Baker, Julian Beck, Pier Paolo Pasolini, Andy Warhol, Michelangelo Antonioni, Mario Schifano, Gino De Dominicis, Jimi Hendrix, Stanley Kubrick, Philip K. Dick, Fabrizio De Andrè; e tanti altri rimasti nel ricordo o invisibili. L’albero della libertà non è più lo stesso. Sull’albero fiorivano eresie piccole o grandi, spesso decisive e durature, rifiutate dai poteri tradizionali e nuovi. L’albero delle libertà dava i frutti delle eresie. Idee, sensibilità, rivolte, esperienze. Vittorie. Sconfitte. Rami e foglie a fare da contrappeso ai venti delle omologazioni. E oggi? L’Autore ha tentato una ricerca per ricordare, raccontare, rilanciare; ha scritto un albero-libro come un grande romanzo con grandi personaggi, noti e meno noti. Fatti e misfatti. Bagliori di storia e di storie, in un reticolo di intrecci e di avventure nel tempo in cui tutto sembra coinvolgere tutti. Le differenze esistono ma si scontrano o si dissolvono. Siamo i consenzienti, automatici sudditi nel regno dell’immagine unica e indistruttibile: quella delle televisioni e dei suoi contenuti fin dentro la moltiplicazione degli schermi elettronici, dai computer al cellulare, alla rapida invenzione di strumenti sempre più nuovi e sorprendenti, i social network. Nulla è perduto. Perché se non esistono le eresie foglie morte continuano ad esserci gli eretici. Le storie proposte da Moscati viaggiano nelle travolgenti avventure di artisti che producono nuove eresie, non catalogabili, spesso senza saperlo; e affrontano le inquisizioni felpate, nascoste, violente, che cercano di ostacolarle e di condannarle. Oggi più di ieri.
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Oh mia Patria
100.00
€
L’antologia rilegge oltre due secoli di storia patria, ordinando i brani di ogni capitolo in tre sezioni tematiche:
Il racconto della storia
;
La questione sociale e il mondo del lavoro
;
Lo spirito del tempo
. Organizzata in tre volumi (
Nascita di una nazione
;
L’Italia règia
;
L’Italia repubblicana
), si sviluppa per circa 2500 pagine e comprende più di 1000 brani. L’opera si avvale della prefazione generale di Tullio De Mauro e dell’introduzione di Raffaele Manica. Ciascun volume contiene, oltre ai testi: le introduzioni ai singoli capitoli; una dettagliata cronologia per consentire al lettore di cogliere facilmente tutti i riferimenti storici presenti nei brani; le note ai testi; le notizie biografiche su ciascuno degli autori antologizzati; l’elenco delle fonti bibliografiche utilizzate. Sono stati raccolti e messi in ‘comunicazione’ tra di loro testi letterari e poetici, versi per musica operistica, canti e inni politici e militari, canzoni popolari (folk, d’autore e pop). Anche per la scelta dei poeti e degli interpreti di canzoni non ci si è limitati a seguire la gerarchia dei ‘valori consolidati’, ma si sono esplorate anche le opere di autori nuovi e nuovissimi, o di quelli ingiustamente dimenticati.
Per consultare i contenuti dell’opera, le introduzioni, gli indici completi, la rassegna stampa e altro ancora, clicca qui
http://www.futura-editrice.it/oh-mia-patria-informazioni-e-approfondimenti
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La battaglia del debito pubblico
12.00
€
Da mesi è sulle prime pagine di giornali e telegiornali. Per colpa sua cadono le borse di tutta Europa. Per colpa sua è perfino caduto il governo. Di chi stiamo parlando? No, non dipende da una persona se avremo tasse più alte e pensioni più basse. Ma da un numero, un numero che quest’anno ha superato i 1.900 miliardi di euro… Stiamo parlando del famigerato debito pubblico, il mostro enorme ed invisibile che toglie il sonno alla nostra economia, che viene dal passato ma pesa sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. Questo libro, nello spiegare in modo semplice e chiaro che cos’è «questo debito» di cui tutti parlano e come siamo arrivati a questo punto, ci dà un quadro dei rischi che stiamo correndo e delle possibili soluzioni al problema, tra questioni nazionali ed europee, tra eurobond e patrimoniale.
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XVI Congresso nazionale. Gli atti
30.00
€
Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XVI Congresso nazionale della CGIL, tenutosi a Rimini dal 5 all’8 maggio 2010: 81 interventi che in quattro giornate di intenso lavoro si sono svolti di fronte ad una platea di 1.041 delegate e delegati e di migliaia di invitati provenienti da tutto il Paese e da centinaia di luoghi di lavoro. Sulla relazione svolta da Guglielmo Epifani, insieme ai delegati al Congresso intervenuti, si sono anche confrontati Luigi Angeletti e Savino Pezzotta, segretari generali di UIL e CISL, Guy Ryder, segretario generale della CSI, John Monks, segretario generale della CES e George Dassis, presidente del Gruppo lavoratori del Comitato economico e sociale dell’UE. Nel volume trovano altresì collocazione gli interventi di ospiti prestigiosi del Congresso, come Oscar Luigi Scalfaro, Don Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Armando Cossutta, Luca Palamara, Stefano Rodotà e Umberto Romagnoli. Insieme a questi sono anche riportati gli interventi svolti nell’ambito della Tavola rotonda congressuale «L’analisi di genere della CGIL. Rendicontazione sociale e differenze di genere», a cui hanno partecipato Monica D’Ascenzo, Antonella Picchio, Cristiana Rogate, Mauro Soldini e Serena Sorrentino. L’intervento conclusivo di Guglielmo Epifani completa la discussione nazionale raccolta nel volume che, insieme agli organismi statutari eletti dal Congresso, contiene anche il testo dei documenti che il Congresso ha approvato, e cioè: -
Il Programma fondamentale della CGIL. Il Sindacato dei diritti e della solidarietà
; -
Lo Statuto della CGIL
; -
Il documento politico del XVI Congressso nazionale della CGIL
. Sono altresì riportati nel volume la dichiarazione di voto de «La CGIL che vogliamo» sul documento conclusivo del Congresso; gli ordini del giorno approvati dal Congresso; il Regolamento congressuale.
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Rinaldo Rigola
10.00
€
Artigiano ebanista, deputato, operatore sindacale, fondatore e segretario per 12 anni della CGdL, Rinaldo Rigola fu un personaggio complesso e controverso che, nonostante la precoce cecità, svolse un ruolo di eccezionale rilievo nell’organizzazione e nella politica del movimento proletario. Questo libro ne ripercorre la lunga vita, dalle giovanili esperienze a Biella al vertice della Confederazione, dal Biennio Rosso allo spinoso tema dei rapporti col fascismo. Ne emerge un quadro frastagliato, di un uomo complesso che compì scelte difficili, come difficile fu l’epoca in cui visse.
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Italiano per stranieri immigrati
10.00
€
Per i migranti stranieri imparare l’italiano dovrebbe essere un diritto. La decisione del governo di fare della conoscenza certificata di un certo livello di apprendimento della lingua la condizione per ottenere il permesso di lunga durata o, per i nuovi ingressi, di avere la conferma del primo permesso di soggiorno, l’ha trasformato in un obbligo. Nel «permesso a punti» sono evidenti i segni di politiche securitarie ispirate più a ostacolare la regolarizzazione che a favorire l’integrazione. Lo Stato assicura i test, non lo sviluppo di un’offerta ampia, accessibile a tutti, gratuita e qualificata di corsi di formazione linguistica. Ma padroneggiare la lingua è importante, per i migranti e per la società che li accoglie. Lo sanno la scuola pubblica, le associazioni di volontariato, molte istituzioni locali, molte realtà sindacali. Una sfida essenziale per il futuro del paese, anche se complicata. In questo volume, quello che bisogna sapere per giocarla al meglio.
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Breve storia del sindacato in Italia
14.00
€
Il libro si propone come strumento didattico sulla storia del sindacato in Italia dalle origini ai giorni nostri, con un approccio sintetico che guarda con occhio comparativo sia ai modelli che alle principali esperienze storiche in campo europeo. La prima parte si concentra sulle formulazioni teoriche elaborate da Marx, Lenin, Sorel, dai coniugi Webb e dagli americani Perlman e Tannenbaum, che forniscono il quadro in cui si sono affermati i differenti modelli organizzativi: dal peculiare modello britannico al modello rivoluzionario e a quello riformista, con un focus sulle esperienze corporativistiche tipiche dei regimi dittatoriali e totalitari (Italia, Spagna, Francia e Germania). Prosegue con l’analisi della fase che va dalla nascita delle federazioni di mestiere e delle Camere del lavoro in Italia, all’affermazione del modello confederale, con la fondazione nel 1906 della CGdL, mentre nel Paese matura il processo di industrializzazione. La seconda parte del libro è invece dedicata alle vicende sindacali dell’Italia repubblicana alla luce dei principali avvenimenti storici, dalla ricostruzione al miracolo economico, dalla grande mobilitazione del ’68-69 alla crisi degli anni ’80, sino ai giorni nostri, contraddistinti dalla massiccia immissione della flessibilità e della precarietà nel mercato del lavoro. Il volume si propone come uno strumento di facile consultazione, non tralasciando nell’esigenza della sintesi le principali interpretazioni storiografiche e gli indispensabili riferimenti bibliografici.
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Parlamenti
10.00
€
Paolo Volponi è stato un grande scrittore «di complemento»: dirigente olivettiano e poi parlamentare, le sue pagine nascono come verifica della realtà del paese. Dall’esperienza industriale, com’è noto, ha tratto
Memoriale
(1962) e
Le mosche del capitale
(1989), romanzi tra i più rilevanti del secondo Novecento italiano. Eletto al Senato, nel 1983, i suoi discorsi parlamentari sono straordinari esempi di passione civile e di perizia argomentativa, nata dall’urgenza, «in situazione», di dotarsi di uno strumento di invenzione figurale. Mentre s’impegnava strenuamente contro i tagli alla scala mobile, il duopolio televisivo o la Guerra nel Golfo, scriveva, sulle stesse carte del Senato, appunti, poesie, intere sequenze di romanzi. Tra queste carte si trovano i materiali di un romanzo parlamentare-epistolare «su Palazzo Madama», concepito da Volponi in dialogo con il senatore del Pci Edoardo Perna. Il testo, inedito, a forte connotazione grottesca e parodica, è incentrato sulle misteriose apparizioni di un «Senatore Segreto» che, dalla monarchia in poi, ha sempre abitato come uno spettro le quinte del Parlamento, riuscendo a votare a favore dei trasformismi e delle maggioranze più vili e corrotte. Contro questa fissità, «segretezza» e «devozione», Volponi ci attesta come un’altra Italia sarebbe stata possibile se solo avessero trovato ascolto l’onestà culturale, i progetti e le tensioni ideali di cui la sua molteplice esperienza industriale, politica e letteraria è il più prezioso documento.
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Palmiro
10.00
€
Si immagini una cittadina delle Marche nell’immediato dopoguerra, Fermo, e si immagini una locale sezione del Pci, fra manovali e contadini, giocatori di carte, comizianti improvvisati, ritratti di Stalin, di Gramsci e del compagno segretario del Partito, Palmiro Togliatti: si immagini infine, là dentro, un proletario adolescente, bocciato dalla scuola fascista che però si proclama poeta, mezzo bracciante e mezzo muratore, ironico e insolente, una specie di Socrate anarchico, da tutti sfottuto e mal tollerato.
Palmiro
(1986), che torna in libreria dopo decenni di clandestinità, è il romanzo di formazione di uno dei maggiori poeti contemporanei, Luigi Di Ruscio, ed è un libro avvincente, travolgente. Scritto dal basso verso l’alto, guardando alla vita come sopravvivenza, il romanzo ha il ritmo tragicomico di un’epopea picaresca dove il protagonista ne viene combinando di tutti i colori ma rivolge di continuo a se stesso le domande più essenziali: ce la farò a sfangarla e a trovare un lavoro? chi sarà la mia donna? e la rivoluzione, quando scoppia la rivoluzione? Scritto con la felicità inventiva e la cadenza orale che peraltro è tipica della poesia di Di Ruscio, Palmiro ha già avuto lettori d’eccezione come Italo Calvino che ne parla in una lettera come di un fratello del Bardamu di Louis-Ferdinand Céline o del
Buon soldato Sc’vèik
di Hasek. Il piccolo eroe, infatti, gira a vuoto, continua a non avere né un lavoro né una donna e di rivoluzione neanche se ne parla. Decide dunque di emigrare e prende il treno, così finisce a Oslo a fare l’operaio: è lì che incontra la sua musa-moglie e si inoltra, suo malgrado, nel beato paradiso dei socialdemocratici.
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