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Spazio pubblico
15.00
€
Negli anni recenti anche in Italia si sono rese esplicite le tendenze verso una concezione privatistica e mercificata dello spazio pubblico, che inclina a cancellare tutto ciò che risulta estraneo al puro valore di scambio. La stessa involuzione si ritrova nell’idea più generale dei rapporti umani, nella chiusura e frammentazione della famiglia, dell’impresa, della corporazione, e si manifesta vistosamente nelle discussioni sulla privatizzazione dell’acqua o sul valore relativo dei poteri regolatori dello Stato. È possibile interrompere questa deriva reazionaria che sta progressivamente restringendo un diritto essenziale, storicamente legato all’esercizio stesso della democrazia? Studiosi di discipline sociali e territoriali, amministratori, sindacalisti, rappresentanti della società civile analizzano la questione, iniziando a delineare un progetto per restituire alla comunità i luoghi deputati alla socialità. L’occasione per intrecciare e confrontare punti di vista, discipline e soggetti è stata la Scuola estiva di Eddyburg, nel settembre 2009: una settimana di relazioni, seminari, incontri, gruppi di lavoro tematici e, infine, un convegno organizzato assieme alla Camera territoriale del lavoro - CGIL di Padova, con il contributo di Legambiente Padova.
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La Bella, la Bestia e l’Umano
4.99
€
–
12.00
€
Questo volume inaugura la collana sessismoerazzismo, edita in collaborazione con l’Associazione Crs e curata da Lea Melandri, Isabella Peretti, Ambra Pirri e Stefania Vulterini.
Ad assimilare specismo, sessismo e razzismo – sostiene l’autrice sulla scia di una linea di pensiero che va dalla Scuola di Francoforte a studiosi/e quale Colette Guillaumin – è l’attribuzione agli «altri», alle donne, ai non umani di una natura diversa, inferiore o mostruosamente superiore, da controllare e soggiogare. Dei tre sistemi di dominio, Rivera analizza analogie e intrecci, peculiarità e divergenze. Ed esemplifica l’analisi dei processi di alterizzazione e reificazione attraverso alcuni temi: la dialettica fra razzismo istituzionale e xenofobia popolare; il trattamento dei corpi altrui, fino agli stupri «etnici»; le controversie sul «velo islamico» e sulle modificazioni dei genitali femminili; la vicenda italiana delle donne-tangenti. Infine, accogliendo la critica dei femminismi «non bianchi», suggerisce di adottare una postura critica e relativista, per evitare l’etnocentrismo, trascendere l’universalismo particolare, immaginare un modello di universalità relazionale, concreto, situato, sessuato.
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Il grosso gatto e la piccola tigre
20.00
€
La storia della cooperazione sociale in Italia attraverso quella di Koinè, una delle maggiori imprese del settore. Dalla legge 381 del 1991 ad oggi: uno sviluppo raccontato attraverso le attività della cooperativa, ma, soprattutto, attraverso le storie dei suoi lavoratori e dei suoi utenti. Un universo composto da anziani, disabili, malati psichici e bambini. Uno sviluppo non facile ma saldo, raggiunto e consolidato grazie alla scelta indicata nel titolo del volume. Non più un «grosso gatto» e cioè una cooperativa di grandissime dimensioni, attenta soprattutto ai fatturati ed alle cosiddette logiche di mercato, ma, piuttosto, una «piccola tigre», ancorata saldamente al territorio e ai bisogni delle comunità locali e capace di dare spessore all’innovazione e alla capacità progettuale per rispondere più efficacemente ai bisogni delle persone. Se innovazione e progettualità ne delineano il profilo, l’identità di Koinè è soprattutto riscontrabile nella ricerca, in gran parte coronata da successo, di un modo nuovo di essere impresa collettiva, privo di elementi purtroppo molto diffusi: de-regolazione e riduzione dei diritti del lavoro. Koinè si è distinta, al contrario, per il rispetto e l’estensione dei diritti dei soci lavoratori, per lo sviluppo della partecipazione e la valorizzazione dei saperi condivisi. La storia di Koinè suggerisce due interessanti scenari. Quello di un’economia sociale dove la buona cooperazione è un soggetto forte, sia economicamente che eticamente. Quello di uno Stato sociale dove le persone, soprattutto quelle svantaggiate, sono al centro non di tradizionale assistenza ma di progetti ed azioni innovative e sempre più efficaci. Il futuro cavalca la piccola tigre.
Testimonianze raccolte da Antonella Bacciarelli
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Autunno caldo, quarant’anni dopo
12.00
€
Le lotte del 1969 hanno profondamente inciso sul costume, la cultura di massa, la qualità dei processi partecipativi e democratici; i rapporti di distribuzione del reddito e i rapporti tra diversi ceti sociali sono usciti da quella contrastata stagione notevolmente modificati. Alcuni tratti della nostra società, a partire dalla realizzazione di un welfare state, sono stati cambiati in modo irreversibile. Sono state, quelle stagioni, ricche di enormi energie, di straordinarie potenzialità, ma anche di contraddizioni non risolte che si sono riproposte negli anni successivi. Sono emerse con una certa evidenza, sia in quegli anni sia in quelli che sono seguiti, le difficoltà della politica italiana a offrire orizzonti e sbocchi adeguati alle istanze di cambiamento che in quella fase si erano manifestate con vigore e che chiedevano un salto di qualità nel modello di sviluppo, nell’organizzazione sociale e nella stessa vita politica. In quale misura le domande di modernizzazione rivolte al sistema politico e istituzionale hanno trovato una risposta? In quale modo la mancanza di risposte adeguate ha aperto la strada alla lunga decadenza italiana? Di tutto ciò hanno discusso: Aris Accornero, Cesare Annibaldi, Giorgio Benvenuto, Giuseppe Berta, Piero Bevilacqua, Pierre Carniti, Gian Primo Cella, Guglielmo Epifani, Carlo Ghezzi, Adolfo Pepe, Alfredo Reichlin, Mario Tronti, Giuseppe Vacca.
Nel volume il Dvd «1969 Autunno caldo. Videoantologia sulle lotte dei lavoratori» a cura dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
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In difesa dello Stato, al servizio del paese
25.00
€
Il volume rende omaggio ai protagonisti che concorsero a mettere in luce e combattere l’intreccio politico- mafioso collegato al dissesto delle banche di Michele Sindona e di Roberto Calvi e a ricostruire l’attività della Loggia massonica P2 di Licio Gelli, e che per la loro dedizione pagarono prezzi personali altissimi, a cominciare da Giorgio Ambrosoli, assassinato da un sicario. Questa vicenda, una delle più gravi e inquietanti del secondo dopoguerra, rappresenta il paradigma di come il potere palese e occulto, nelle sue diverse articolazioni e strumenti, risponde a chi, sostenuto dall’etica pubblica e professionale, ad esso si oppone. A chi, su quei fondamenti, contribuisce alla costruzione e alla difesa dello Stato di diritto. Un esempio che rimane di permanente attualità per l’Italia civile e democratica, indirizzato soprattutto ai più giovani per il loro accostament alla vita sociale.
Lettere ed appunti inediti d
i: Annalori Ambrosoli, Giorgio Ambrosoli, Tina Anselmi, Vincenzo Azzolini, Paolo Baffi, Enrico Berlinguer, Guido Calogero, Bruno De Finetti, Luigi Einaudi, Arturo Carlo Jemolo, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Raffaele Mattioli, Piero Sraffa, Bruno Trentin.
Scritti e interventi di
: Abdon Alinovi, Giuseppe Amari, Giorgio Ambrosoli,Umberto Ambrosoli, Tina Anselmi, Paolo Baffi, Anita Maria Barbafiera Fontana, Enzo Biagi, Federico Caffè, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi, Vittorio Coda, Maria Alessandra Dalla Torre Baffi, Concita De Gregorio, Maurizio De Luca, Francesco De Martino, Guglielmo Epifani, Antonio Fazio, Bonifacio Franzese, Carlo Ghezzi, Giuseppe Guarino, Giuseppe Gusmaroli, Arturo Carlo Jemolo, Augusto Leggio, Romano M. Levante, Sergio Luciani Ernesto Manna, Lorenzo Marzano, Giuseppe Mascetti, Tonino Milite, Giorgio Napolitano, Silvio Novembre, Antonino Occhiuto, Luigi Paroni, Giovanni Battista Pittaluga, Massimo Riva, Stefano Rodotà, Leonardo Rotundi, Mario Sarcinelli, Giovanni Spadolini, Luigi Spaventa, Corrado Stajano, Mauro Storti, Paolo Sylos Labini, Roberto Tesi (Galapagos), Sinibaldo Tino, Anna Vinci, Marco Vitale.
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La solitudine di Berlinguer. II edizione
16.00
€
Il libro, sulla base delle testimonianze di coloro che hanno lavorato a fianco di Berlinguer, nonché della documentazione venuta alla luce negli archivi di Roma, Mosca, Londra e Washington, propone un’interpretazione sostanzialmente nuova della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso e del ruolo che in essa va attribuito a Berlinguer. L’autore individua i tempi e i contenuti della battaglia da lui condotta, spesso nelle condizioni della più assoluta solitudine, per portare il PCI, lungo la via della separazione da Mosca e della sua «europeizzazione», dall’area di opposizione a quella di governo, facendone un partito autonomo e indipendente. In questo quadro i temi del rinnovamento della politica e della «questione morale», del recupero del ruolo del lavoro e dei produttori, così come la necessità, di fronte ai pericoli che minacciano l’umanità, di progettare nuove politiche globali, vengono ad assumere una collocazione centrale attraverso la ricostruzione dei dibattiti e degli eventi che li hanno visti nascere e poi svanire col trionfo di un «fare politica» sempre più distaccato dall’etica e dal paese reale.
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Giovani e lavoro
10.00
€
In una società in rapida trasformazione è importante che il sindacato rafforzi la propria conoscenza della condizione giovanile per poter orientare politiche, interventi e forme della partecipazione e dell’agire sociale. A questo scopo il volume analizza, attraverso un rigoroso percorso di ricerca sul campo, un ampio campione di giovani della provincia di Taranto. Quale cultura del lavoro possiedono? Quale ruolo assegnano al lavoro nella loro vita? Che importanza attribuiscono, per entrare nel mercato del lavoro, ai servizi, al sistema educativo, alla famiglia? Ha ancora senso parlare di identità sociale del lavoro? Il quadro che ne esce non è esaltante: i giovani tarantini sembrano immersi in un groviglio di problemi antichi a cui si sommano le nuove fragilità delle società post-industriali. Al lavoro conducono le vie di sempre, la raccomandazione e le amicizie giuste; il
welfare
appare inesistente. A questi atavici problemi si sommano i nuovi: la precarietà del lavoro e il basso livello salariale della «generazione mille euro», la difficoltà a «mettere su famiglia» e la perdita di valori collettivi.
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Un treno per Auschwitz
8.00
€
La cultura, la tradizione, l’elaborazione del passato, l’azione nel presente, la prefigurazione del futuro […]. Il volume ragiona su tali aspetti con una precisa delimitazione di campo, quella della relazione tra eventi specifici, che vedono i lavoratori quali soggetto centrale, e il quadro generale in cui tali eventi si collocano. Lo fa proponendo una rigorosa ricostruzione storica del trasferimento coatto e della deportazione degli operai italiani, dando conto del progetto Un treno per Auschwitz, nato a Brescia nel 2004, formulando un’ipotesi educativa che pone al centro il tema dell’uguaglianza. I diritti di cittadinanza, coerentemente con tale tema, sono proposti facendo riferimento ai dettami della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta al nazifascismo.
Dalla prefazione di Saul Meghnagi
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Felicia e le sue sorelle. II edizione
15.00
€
In questo libro sono raccolte venti conversazioni con madri, figlie, sorelle e mogli, che ci riportano le figure di sindacalisti, magistrati, giornalisti, uomini delle forze dell’ordine e persone comuni, tutte per sempre costrette al silenzio per mano di mafia. È un percorso nella memoria storica siciliana che si compie in un momento difficile, come l’attuale, in cui da troppe parti si sostiene che parlare di mafia nuoce alla Sicilia e alla sua immagine. Le donne raccontano e si raccontano, andando al di là del dolore e affrontando anche temi di stringente attualità: l’impegno per la legalità e la convivenza civile, la difesa dei diritti di libertà e giustizia, la lotta alla connivenza e all’omertà. Poi da queste storie emergono anche emozioni diverse, con ricordi e aneddoti che ci fanno conoscere qualche cosa in più dell’aspetto umano e privato delle persone ricordate. È un racconto corale, con diverse protagoniste, nel quale, come sul palcoscenico di un teatro, ognuna ag- giunge un tassello alla storia di tutte, cercando di colmare il vuoto di memoria che purtroppo accompagna tante di queste drammatiche vicende. Accanto alle parole delle donne, ci sono poi le fotografie che le ritraggono, spesso con oggetti e ricordi delle persone che non ci sono più. L’idea del libro è nata dall’incontro determinante avuto nel maggio 2003 dall’autrice con Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato. A lei, in particolare, il libro è dedicato.
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Contro il reato di immigrazione clandestina – II edizione
12.00
€
È trascorso più di un anno da quando è stato introdotto il reato di immigrazione clandestina e in questo periodo la legge che l’ha prevista ha dimostrato tutta la sua inconsistenza e inaccettabilità giuridica. Sino ad ora la sua applicazione è stata incerta e non uniforme mentre limitate sono state le denunce da parte delle forze dell’ordine. Contro ogni previsione, però, a luglio 2010 è stata emessa la decisione n. 250 della Corte Costituzionale che ha respinto le eccezioni di incostituzionalità della legge rendendola valida a tutti gli effetti. In questa seconda edizione del volume la decisione della Corte viene pubblicata integralmente e sottoposta a un duro esame critico. L’applicazione generalizzata della legge in esame provocherebbe oltretutto un’indubbia paralisi degli uffici giudiziari, in primo luogo delle Procure della Repubblica, oltre che dei giudici di pace, e i relativi processi avrebbero tempi lunghi e costi elevati. L’autore, infine, dopo essersi soffermato sul vergognoso espediente della cosiddetta «sanatoria» per le badanti, mette in evidenza come le illegittime forme di respingimento collettivo abbiano di fatto cancellato il diritto di asilo.
Con la collaborazione di Daniela Bauduin.
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Piazza Fontana. Ora e sempre in difesa della democrazia
15.00
€
Dopo la strage di Piazza Fontana, in occasione dei funerali delle vittime, CGIL, CISL e UIL di Milano decisero di proclamare lo sciopero generale. Una decisione che incise profondamente su quella giornata, con le forze del lavoro schierate a difesa della democrazia e contro l’eversione. Operai e impiegati si posero infatti alla testa della mobilitazione popolare non solo per testimoniare ai familiari delle vittime il profondo cordoglio di tutta la città, ma per garantire al paese presidio e difesa delle sue istituzioni democratiche, per isolare gli assassini e i loro mandanti. Quella scelta dei sindacati milanesi, di straordinaria lungimiranza, segnò la storia del nostro paese: cominciò da quel giorno la lunga battaglia contro il terrorismo, il nemico più insidioso per le istituzioni repubblicane, una battaglia difficile da gestire ma sempre condotta con una partecipazione democratica e di massa. Insieme alle relazioni e ai contributi del convegno, promosso dalla Fondazione Giuseppe di Vittorio e dalla Camera del Lavoro di Milano, il volume propone testimonianze inedite di Oscar Luigi Scalfaro, Gian Franco Maris, Gerardo D’Ambrosio, Natalia Aspesi, Giorgio Bocca, Gianni Barbacetto, Giovanna Marini, Corrado Stajano, Laura Reggi e di delegati e militanti milanesi. Nel libro è inoltre contenuto il DVD della Tv Days «12/12… la bomba. Dall’autunno caldo a Piazza Fontana», la registrazione dello spettacolo andato in scena al Piccolo Teatro - Teatro Studio di Milano, il 14 dicembre 2009, ideato e curato da Angelo Ferranti e Leonardo Gervasi.
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Tra integrazione e subalternità: la mobilità lavorativa degli immigrati
16.00
€
Numerose ricerche hanno messo in luce come a un’elevata qualità delle persone immigrate corrisponda in Italia un basso posizionamento nella gerarchia occupazionale. L’intrappolamento degli immigrati in vere e proprie nicchie lavorative, in un mercato del lavoro già fortemente segmentato, genera dispersione di capitale umano e impoverimento del tessuto socio-economico generale. Il volume affronta il problema della mobilità lavorativa degli immigrati attraverso l’analisi di circa 850
curricula
di lavoratori provenienti da paesi stranieri, raccolti nell’area metropolitana romana. L’obiettivo è verificare se i processi di inserimento e di mobilità avvengano in base alle «dotazioni» individuali o se vi siano altri elementi in grado di influire sulle
chances
occupazionali. I percorsi professionali, dal paese d’origine a quello d’arrivo, sono stati messi in relazione con le principali variabili socio-anagrafiche quali il sesso, l’età, l’area geografica di provenienza, l’istruzione, il possesso di un titolo di formazione professionale, la conoscenza della lingua italiana o di altre lingue straniere e il periodo di lavoro in Italia. Il quadro che ne emerge, tra integrazione e subalternità, si mostra ricco di sfumature. Fuori da una pura passività rispetto a forze sociali ed economiche che li sovrastano, gli immigrati appaiono spesso in grado di costruire percorsi alternativi a quelli rigidamente tracciati dalle ferree regole della domanda.
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Come cambia il lavoro
L’indagine sul lavoro che cambia promossa nel 2009 dal Partito Democratico, che qui pubblichiamo, contiene una fotografia aggiornata dei problemi e delle domande dei lavoratori italiani, descritti all’interno della più grave crisi economica dal dopoguerra. Sulla scia della ricerca pubblicata nel 2005 vengono confermate le linee di fondo delle trasformazioni indotte nel nostro paese dal postfordismo. Tra esse ricordiamo la persistenza di una significativa questione salariale e il permanere di disagi e limitazioni nell’organizzazione del lavoro, tra i quali si segnala la diffusione dello stress. Nello stesso tempo vengono identificate altre aree problematiche, come il peggioramento della condizione economica delle famiglie a causa della crisi economica e la trasversale e montante percezione di insicurezza sociale. Si sottolinea inoltre che i partiti del centro-sinistra sono sollecitati a rielaborare un’offerta di rappresentanza in sintonia con i cambiamenti sociali in corso se non vogliono perdere il rapporto con segmenti significativi del mondo del lavoro. Il ritratto che viene offerto è realistico e chiaroscurale: aiuta a capire come intorno al lavoro si concentri una parte significativa dei problemi e delle aspettative sociali e come esso resti quindi uno snodo rilevante dei capitalismi contemporanei.
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Due pacifisti e un generale
3.99
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–
10.00
€
Nelle Forze armate italiane c’è stata una rivoluzione. Non più soldati di leva, ma professionisti della sicurezza, non più solo uomini, ma anche donne, non più militari ignoranti e inconsapevoli, ma ragazze e ragazzi addestrati, colti e curiosi, esperti di tecnologie, desiderosi di girare il mondo e di capirlo. Vincenzo Camporini, capo di stato maggiore della Difesa, racconta a due giornalisti, che non hanno mai nascosto la propria adesione ai valori del pacifismo, tutte le tappe di questo percorso che non è solo organizzativo, ma culturale e ideologico. In questa lunga intervista si affrontano i grandi temi del nostro presente, dal dibattito su guerrieri o «soldati di pace», alla stessa idea di pace, di guerra, di disciplina, di gerarchia, di comando. Ci sono molte domande scomode, ma anche molte verità finora mai svelate. Per la prima volta un militare a capo dello stato maggiore della Difesa affronta senza reticenze i problemi delle nostre missioni internazionali, gli interventi in Iraq e Afghanistan, la relazione non sempre facile con il Palazzo e con i media, la guerra e la pace, le vittime civili, i rapporti col mondo umanitario e gli altri Paesi, l’esercito europeo e il cosiddetto «approccio italiano» fuori dai patrii confini. Ne esce il racconto inedito di un mondo in gran parte sconosciuto e anche una sorprendente predisposizione al dialogo che prefigura un nuovo ruolo delle Forze armate nella società italiana. Di cui solo gli addetti ai lavori si erano finora, e solo in parte, accorti.
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Uno, doje, tre e quattro
3.99
€
–
10.00
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Viviana conosce solo Vincenzo. E anche Carmela. Vincenzo conosce Carmela e Viviana ma non Daniele, che non conosce nessuno dei tre. Eppure Viviana, Carmela, Daniele e Vincenzo scrivono un libro figlio di un blog figlio di un libro che detto così sembra il remake di «Apelle figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo». Il tutto senza trucco e senza inganno. Come è possibile? E, anche, perché? Le risposte in
Uno, doje, tre e quattro
, la storia di quattro @mici che diventano amici raccontando se stessi, le loro idee, le loro esperienze e le loro differenze – età, politica, studi, città, passioni, modi di pensare e di scrivere – attraverso le pagine di un blog. Il risultato? Un libro avvolgente, scritto con il linguaggio delle passioni e delle ragioni, nella zona di confine tra il «toccare» e il «taggare», proprio lì, sul bordo, tra il virtuale e il reale.
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Federalismo fiscale: scenari e prospettive
8.00
€
La crisi italiana di oggi, prima ancora di essere economica, sociale, morale, investe il significato stesso del valore unitario nazionale. In questa ottica il federalismo fiscale potrebbe rappresentare l’occasione per dare risposte ai gravi problemi derivanti dai sempre più acuti squilibri territoriali, per rilanciare l’Italia nello scenario geopolitico sempre più globalizzato e deregolato. Un federalismo fiscale fortemente ancorato ai principi della Costituzione e che sappia rimettere al centro dell’azione di ognuno di noi il valore della responsabilità pubblica, indispensabile per qualificare il senso di una partecipazione democratica tesa ad includere piuttosto che ad emarginare. Unire e non dividere, quindi, per ricomporre i tasselli di un mosaico evitando di perderne qualcuno: se riusciremo a trovare le ragioni dello «stare assieme» avremo reso un buon servizio alle nuove generazioni. Il volume raccoglie le opinioni di giuristi, economisti, sindacalisti e dei vertici della Commissione parlamentare bicamerale per il federalismo fiscale, per un approfondimento tecnico e politico animato da spirito di conoscenza, presupposto necessario per l’assunzione di decisioni responsabili e ragionate.
Saggi e contributi di: Susanna Camusso, Marco Causi, Enrico La Loggia, Giorgio Macciotta, Mariella Maggio, Gianliborio Mazzola, Guido Rivosecchi, Gianfranco Viesti.
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La lana della salamandra – Ristampa
10.00
€
Fin dall’antichità, l’amianto è stato usato per scopi «magici» e «rituali». Una credenza popolare diceva che l’amianto fosse la «lana della salamandra», l’animale che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno. Dalla leggenda alla tragedia di Casale Monferrato passano le migliaia di morti per amianto e la lunga battaglia per la giustizia condotta da lavoratori e cittadini di questa piccola comunità e frutto di un lavoro minuzioso di raccolta dati svolto dall’Inca Cgil per il riconoscimento delle malattie professionali.
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Annunci di lavoro
12.00
€
Il libro raccoglie oltre 100 annunci di lavoro in vignette umoristiche e ironiche. Le protagoniste sono donne in cerca di lavoro. Cuoche e dirigenti, suore e filosofe, avvocate e rapinatrici, tutte desiderano qualcosa che c’è e non c’è, e che nel frattempo contribuiscono a creare: una musica nuova, una vita a loro misura, un’imprevista libertà. Questa è la loro lotta.
Annunci di lavoro
riprende il filo di
La Bella Addormentata fa il turno di notte
. Il libro è accompagnato da un dvd con tre videodi vignette e musica, utili come intervallo divertente anche per riunioni e convegni.
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La partecipazione dei lavoratori nell’impresa
12.00
€
Il 7 febbraio 2007 il Parlamento italiano ha dato attuazione alla direttiva 2002/14/CE in materia di diritti di informazione e consultazione dei lavoratori nelle imprese con più di 50 dipendenti, che stabilisce regole chiare ed uniformi per il sistema di relazioni industriali. Nel volume si effettua una dettagliata disamina giuridica della nuova disciplina, contestualizzandola nell’articolato sistema partecipativo elaborato dal diritto sociale comunitario. Un’occasione per ripensare il tema della democrazia industriale, da sempre al centro delle analisi e delle rivendicazioni del movimento sindacale. Ma in che misura il diritto della UE offre oggi una strumentazione adeguata per far fronte alle nuove sfide imposte dalla competizione globale? E in Italia abbiamo recepito adeguatamente le nuove opportunità disposte dal legislatore europeo o siamo in presenza di un’altra occasione mancata di sviluppare un sistema forte di relazioni industriali, incentrate sul valore e sulla prassi della democrazia industriale? È di questo che trattano i contributi contenuti nel volume, curati da giuristi del lavoro e delle relazioni industriali. Un libro utile per studiosi di queste materie e per quanti – nel loro lavoro di rappresentanza e negoziazione – sperimentano la valenza dei diritti di informazione e consultazione dei lavoratori nell’impresa. Il volume è completato dalle normative comunitarie e da una rassegna della giurisprudenza europea in materia.
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Oltre il PIL, un’altra economia
10.00
€
Il PIL, che per ottant’anni ha influenzato le scelte di organi e governi mondiali, e quindi la vita quotidiana di ogni singolo cittadino, è sempre più lontano dal costituire un buon misuratore del benessere. Ma come sostituirlo? Con un altro indicatore tuttofare? Con una batteria di indicatori? E come si può fare questa scelta se non si definisce cos’è il benessere nella società di oggi? E ancora, si può far uscire il dibattito dalla cerchia degli addetti ai lavori facendovi partecipare anche i comuni cittadini? Non si tratta soltanto di scegliere nuovi indicatori, ma di decidere quale modello di sviluppo si vuole per il futuro e, di conseguenza, come orientare e misurare tale mutazione. Il libro si cimenta con questo problema, anche esaminando le diverse sperimentazioni in corso nel mondo, e conclude con la necessità di migliorare il calcolo del PIL come «indicatore della quantità e della qualità della produzione», affiancando ad esso altri due macroindicatori, uno della «qualità ambientale» e uno della «qualità sociale». Tutto viene esposto in un linguaggio semplice e scorrevole, con testi accessibili e snelli, con illustrazioni che rendono la lettura piacevole e divertente senza nulla togliere al rigore dell’analisi e delle proposte.
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Karl Marx (in pillole)
10.00
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Si avverte a sinistra un bisogno di ricostruzione. Per questo occorre innanzitutto riavvicinarsi a Marx e cogliere il contributo del suo pensiero ai movimenti di trasformazione sociale. Nella prima parte del volume, di carattere propriamente divulgativo, Mario Boyer espone i principi fondamentali del pensiero marxiano ed evidenzia le radicali differenze tra questo e le tesi dei neoclassici, che costituiscono ancora oggi il quadro concettuale di riferimento del pensiero economico dominante. Gianni Di Cesare approfondisce il concetto di «accumulazione primitiva», mediante il quale il pensatore tedesco decostruiva i miti fondativi della classe borghese capitalista e la sua immagine progressista. Nella seconda parte il saggio di Michele Citoni e Catia Papa offre uno spunto di carattere storiografico per valutare la fecondità della tradizione politica marxista italiana: il tema del rapporto tra marxismo ed ecologia è affrontato attraverso la ricostruzione delle relazioni, conflittuali ma ricche, tra la crescente sensibilità ambientale e i diversi soggetti della sinistra marxista nell’Italia degli anni Sessanta-Settanta. Se pure in Italia il pensiero marxiano è stato accantonato frettolosamente in favore dell’ideologia mercatista, le sfide innescate dalle crisi contemporanee, evocate nell’Appendice, mostrano la necessità di sperimentare nuove strade senza smarrire le fonti.
Con un saggio di Michele Citoni e Catia Papa.
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Dire, fare, tutelare
10.00
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Crisi economica e finanziaria, deregolamentazione, liberalizzazione dei mercati, smantellamento dello Stato sociale. Cresce il bisogno di unire l’azione collettiva di contrattazione sindacale con quella di tutela individuale, tipica del Patronato, di trasformare le conquiste della contrattazione collettiva in diritto soggettivo, esercitabile sul piano individuale. Ma come si svolge la tutela individuale negli altri Paesi d’Europa? Chi assicura questa funzione dove non esistono istituti simili al patronato sindacale italiano? Questa pubblicazione presenta i risultati di un’interessante ricerca comparativa e realizza un viaggio attraverso le parole e i fatti che rendono concreta l’azione di tutela individuale, in Italia e in Europa. Vengono esaminati cinque Paesi europei: Belgio, Francia, Germania, Regno Unito e Svezia. Punto di partenza di tutta la comparazione è il «Patronato» sindacale italiano, la cui azione non ha corrispettivi immediati in nessun altro Paese. Prendendo in prestito una terminologia consolidata tra gli studiosi dei regimi di welfare, lo studio mette in evidenza la connotazione universalistica dei servizi dei Patronati italiani e quella selettiva, di tipo occupazionale, dei sindacati degli altri Paesi. La comparazione fa emergere in ciascun Paese una diversa «mappa della tutela individuale», che mostra le diverse e specifiche «vie» che ciascun sindacato nazionale ha potuto e saputo sperimentare e costruire nel proprio sistema sociale di riferimento. Se altrove i sindacati hanno avuto modi diversi d’interpretare la loro missione d’interesse generale, la via italiana ha trovato la propria forma originale nella funzione e missione di tutela individuale universale e gratuita del Patronato, organica ma distinta rispetto all’altra, di tutela collettiva, spettante all’organizzazione madre: il sindacato in quanto tale.
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Catania, luglio ’60
8.00
€
Il luglio ’60 rappresentò un momento di grave crisi della democrazia italiana in cui si rivelarono le contraddizioni e i conflitti di un paese che si stava tumultuosamente modernizzando. L’esaurimento del centrismo come formula politica e il difficile approdo al centro-sinistra produssero una situazione di
impasse
che si risolse solo con l’appoggio missino al governo Tambroni. La decisione di autorizzare il congresso del MSI a Genova e la dura repressione delle manifestazioni antifasciste che si ebbero nel paese portarono a uno stato di guerra civile strisciante. Furono dieci i morti e uno di questi, Salvatore Novembre, venne ucciso a Catania: la morte di un edile da poco immigrato nel centro urbano dalla provincia fu la drammatica rappresentazione di una città che si stava espandendo caoticamente, ma che frustrava, nelle sue periferie degradate, le aspettative diffuse di benessere. Questo breve saggio ricostruisce quelle vicende riflettendo sui limiti di un sistema politico bloccato dalle dinamiche della guerra fredda e sui nuovi linguaggi della politica che da Sud a Nord si manifestarono in quelle settimane.
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Nuove lettere persiane
10.00
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Un ragazzo di Hong Kong che studia belle arti a Milano, una giovane ciclista lituana alle prese con l’umorismo toscano, una bambina cilena sbarcata nella Roma degli anni ottanta, un uomo camerunense che realizza il sogno di costruirsi una casa in patria: sono alcune delle storie riunite in questa breve raccolta, raccontate con stili diversi e unite dal filo rosso dell’ironia. Quattordici giornalisti di origine straniera firmano questo omaggio collettivo all’autore delle Lettere persiane. Alcuni, i più giovani, sono nati o cresciuti qui, altri sono arrivati già adulti. Come Montesquieu, hanno immaginato dei personaggi, più o meno autobiografici, che raccontano le loro impressioni sull’Italia ad amici o parenti. E ci ricordano l’importanza di aprirsi a nuovi sguardi sul mondo in cui viviamo.
Gli autori
: Farid Adly, Ejaz Ahmad, Ismail Ali Farah, Lubna Ammoune, Mayela Barragan, Paula Baudet Vivanco, Domenica Canchano, Alen Custovic, Raymon Dassi, Darien Levani, Gabriela Pentelescu, Edita Pucinskaite, Sun Wen-Long, Akio Takemoto.
Illustrazioni di Zerocalcare.
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