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Schengenland
18.00
€
È il primo volume della sezione Saggi della collana sessismoerazzismo, edita in collaborazione con l’Associazione CRS. Le autrici e gli autori analizzano le politiche relative all’immigrazione in alcuni Stati europei: Germania (Esther Koppel), Olanda (Sabrina Marchetti), Francia (Stefania Vulterini e Barbara De Vivo), Gran Bretagna (Jamila Mascat), Spagna (Amaia Orozco Arantxa Zaguirre), Italia (Angelo Caputo, Federica Resta e Luigi Manconi, Grazia Naletto, Piero Soldini), nel quadro più generale delle politiche dell’Unione Europea (Rita Sanlorenzo, Simona La Rocca, Alessandra Sciurba, Giulia Cortellesi). I saggi sottolineano il prevalere a livello europeo di filosofie mercantili (l’apertura ai migranti si basa solo sul fabbisogno di manodopera e sulla convenienza economica), securitarie e identitarie (con politiche repressive e di allontanamento dei cittadini extraeuropei in nome dell’ordine pubblico e dell’identità europea). L’autonomia e un inedito protagonismo delle soggettività migranti, gli atteggiamenti pur diversificati delle nuove generazioni di origine migratoria, i movimenti antirazzisti stanno però dando vita a un terreno unitario di lotta e iniziativa politica, che può essere capace di contrastare le attuali misure di un diritto speciale e discriminatorio per i migranti – un novello
apartheid
– e di affermare un nuovo progetto di cittadinanza europea.
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Bruno Trentin e il nostro futuro
10.00
€
Il pensiero di Bruno Trentin viene oggi riscoperto, da più parti, come un’importante guida per il nostro agire politico e sindacale. Esso ha infatti rappresentato l’ultimo grande tentativo di sistemazione teorica e di innovazione dell’analisi sociale, e costituisce quindi un punto di riferimento obbligato per chiunque si impegni in un lavoro di progettazione del nostro futuro. Il presente volume parte da Trentin, dalle sue idee-forza, e cerca di confrontarsi con le nuove sfide del mondo globalizzato, con una pluralità di approcci, che sono uniti da una comune ispirazione di fondo. Il fondamento unitario di tutti i diversi contributi sta nell’idea che il nostro compito attuale sia quello di portare a compimento il progetto politico della modernità, che ha il suo asse nel principio di eguaglianza e nell’universalità dei diritti. Sta proprio qui il nodo dei conflitti politici in atto, nell’opposizione tra universalismo e corporativizzazione, tra sviluppo delle politiche pubbliche e privatizzazione dello spazio sociale. Il volume ospita scritti di: Ugo Ascoli, Mario Dogliani, Stefano Fassina, Cesare Melloni, Paolo Onofri, Umberto Romagnoli, Riccardo Terzi. Viene inoltre riprodotta la relazione di Bruno Trentin alla Conferenza nazionale «Welfare: dal risarcimento alla promozione», tenuta dalla Cgil a Roma dal 15 al 17 giugno 1995.
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Lelio Basso
18.00
€
Lelio Basso è stato una delle personalità più importanti nella storia politica dell’Italia del Novecento. Giurista di formazione e rivoluzionario per vocazione, Basso diede un contributo decisivo alla stesura della Costituzione repubblicana e fu teorico del socialismo, della democrazia pluralista e dei diritti civili. Questo libro ne ricostruisce la biografia nei dieci anni più significativi della sua esperienza di dirigente del PSI. Convinto antistalinista, Basso subì negli anni della guerra fredda l’ostracismo del suo partito e del PCI. Riemerse gradualmente dall’emarginazione grazie al processo di destalinizzazione culminato nel 1956. Fu allora che s’impose come un originale interprete dell’autonomia socialista, coniando la formula dell’«alternativa democratica»: un programma di governo antagonista alla DC, che, unendo le forze della sinistra, avrebbe dovuto realizzare una piena democrazia politica, sociale ed economica, sul modello dei più avanzati Paesi occidentali.
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Sotto stretta sorveglianza
30.00
€
«Ci sono due modi possibili di leggere e interpretare questa imponente mole di documenti, introdotti e annotati con ammirevole cura da Francesco Giasi, Fabrizio Loreto e Maria Luisa Righi: due modi che in realtà si debbono integrare a vicenda», scrive Aldo Agosti nella sua prefazione. Le carte provenienti dal fascicolo di Giuseppe Di Vittorio nel Casellario politico centrale da un lato forniscono tanti preziosi tasselli per la costruzione di una biografia del sindacalista pugliese che, dai primi passi mossi nella nativa Cerignola nel 1911 sino alla sua liberazione dal confino a Ventotene, nel 1943, si snoda per oltre trent’anni. Dall’altra vi si può leggere l’evoluzione delle politiche repressive dello Stato, liberale prima, fascista poi. Finalizzate al controllo dei «sovversivi» e alla loro cattura quando perseguiti dall’autorità giudiziaria, le carte del Ministero dell’Interno debbono essere ovviamente «interpretate» e lette nel loro contesto storico. Per questo al lettore sono proposte nove tappe della biografia politica di Di Vittorio sino al 1943, illustrate da altrettante introduzioni. Oltre a ciò, i documenti – corrispondenza, appunti, note della polizia politica, lettere delle ambasciate, dei prefetti, delazioni di spie e infiltrati, materiale sequestrato – sono riccamente annotati per chiarire episodi, luoghi e soprattutto chi sono le centinaia di personaggi citati nei documenti che Di Vittorio incontrò nella sua lunga attività: contadini e sindacalisti, socialisti e comunisti, repubblicani e giellisti, liberali e anarchici, avversari e persone amatissime, dirigenti e semplici militanti.
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Bella Napoli
3.99
€
-
10.00
€
Fascia di prezzo: da 3.99 € a 10.00 €
Napoli e i napoletani non sono la stessa cosa, perché se è vero che la città è l’immagine di tutti, classi dirigenti e popolo, è altrettanto vero che dicendo classi dirigenti e popolo non si dice la stessa cosa, che non si può fare di tutta l’erba un fascio, né delle classi dirigenti, né, tantomeno, del popolo. Dove li mettiamo quelli che si sono aggrappati con le unghie, con la speranza e con i denti, alla possibilità di non chinare il capo, di non arrendersi alle inefficienze, al pressappochismo, al clientelismo, agli ismi senza fine che hanno ammorbato la città? Quelli che talvolta ne hanno fatto una questione etica, altre volte una regola di vita, altre ancora una ragione pratica? In
Bella Napoli
si racconta di loro, di chi ogni mattina non si veste da supereroe ma da artigiano, insegnante, operaio, scienziato, barista, perito chimico e così via. Di chi con la propria normalità mantiene accesa la speranza e rende meno evanescente la possibilità di cambiare. Persino quando non lo sa.
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Buen vivir – II edizione
10.00
€
La crisi attuale mette in luce l’insostenibilità politica e sociale di un modello di sviluppo che ha dimostrato la sua inadeguatezza e che pone domande forti, legate alla sopravvivenza stessa dell’uomo sul pianeta. Domande come: esiste un’alternativa al modello capitalista? è realizzabile migliorare la vita di miliardi di persone tenute ai margini? si può coniugare l’economia con la difesa dell’ambiente? è possibile sperimentare un nuovo patto sociale e ripensare le forme della rappresentanza? Dall’America latina all’Asia, all’Africa, a molte comunità e territori del Nord del mondo i conflitti ambientali e sociali hanno creato le condizioni per la formazione di una risposta nuova che, a partire dalla democrazia deliberativa e dalla responsabilizzazione collettiva, lavora alla costruzione di un nuovo paradigma di civiltà, fondato sul
buen vivir
– cioè su una vita in armonia con la natura, della quale tutta la comunità è parte – che è oggi tra i principi fondanti delle Costituzioni della Bolivia e dell’Ecuador. Educazione popolare, autogoverno, orizzontalità, giustizia sociale, mutualismo, creatività e decolonizzazione del potere sono gli strumenti e le pratiche che
l’ecologismo dei poveri
utilizza per costruire una democrazia della Terra. Oltre alla postfazione di Gianni Minà, giornalista, direttore della rivista
Latinoamerica e tutti i sud del mondo
, il libro si fregia della prefazione di Adolfo Pérez Esquivel, intellettuale argentino, Premio Nobel per la Pace nel 1980 per l’attività di denuncia contro la dittatura militare svolta negli anni Settanta.
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Il laboratorio della bioetica
22.00
€
La fecondazione assistita, il cambiamento dei concetti di vita e di morte, i test genetici, l’ingegneria genetica, le cellule staminali: sempre più spesso le acquisizioni della ricerca biologica escono dall’ambito ristretto degli specialisti e investono la vita di tutti. Questo cambiamento determina dilemmi etici che entrano nella discussione pubblica e richiamano l’attenzione dei giornali, dei governi e delle aule giudiziarie. Il volume raccoglie contributi di alcuni tra i più autorevoli studiosi delle diverse discipline interessate alla riflessione bioetica (filosofi, giuristi, biologi, medici), e tematizza i principali aspetti riguardanti l’attuale rapporto tra scienza e società. Saggi di: Marina Astolfi, Fabio Bacchini, Barbara Ballanti,Giovanni Berlinguer, Alessandro Blasimme, Matteo Borri, Caterina Botti, Ernesto Di Mauro, Bernardino Fantini, Giovanni Fornero, Silvia Garagna, Giuseppe Renato Gristina, Mirko D. Grmek, Sebastiano Maffettone, Andrea Majo, Lucia Mitello, Maurizio Mori, Milena Mosci, Uberto Scarpelli, Carlo Alberto Redi, Stefano Rodotà, Fabrizio Rufo,Mariachiara Tallacchini, Domenica Taruscio, Carlo Augusto Viano, Maurizio Zuccotti.
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Lavoro domestico e di cura: quali diritti?
18.00
€
Lavoratrici e lavoratori domestici e assistenti familiari sono un esercito. Presidiano le case di moltissime famiglie, garantendo che siano pulite e accoglienti. Assicurano assistenza ad anziani e portatori di handicap. Tappano i buchi di un sistema di welfare carente. Fanno da zeppa a equilibri di coppia messi in crisi dalla difficoltà di ridefinire i ruoli di donne e uomini nella sfera familiare al crescere della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Ma di quali diritti godono queste lavoratrici e questi lavoratori tanto importanti per il funzionamento della vita quotidiana? Frutto della collaborazione di studiosi con competenze diverse, questo libro ricostruisce il percorso che ha portato le lavoratrici e i lavoratori domestici a vedersi riconosciuti, seppur in ritardo e in modo parziale, diritti come ferie, tredicesima, contrattazione collettiva, ecc.: conquiste comunque importanti, alle quali pare però aver fatto spesso da contraltare l’allargarsi del ‘lavoro nero’. In questo scenario, gioca naturalmente un ruolo di rilievo la crescente presenza di immigrati. Il tema dei diritti di domestici e assistenti familiari sempre più s’intreccia, infatti, con quello dei diritti dei migranti. Ma si intreccia anche con il tema del welfare e dei diritti di chi, per trovare risposta al proprio bisogno di cura e assistenza, si avvale del loro lavoro. Il libro s’interroga, pertanto, su una possibile diversa organizzazione del lavoro domestico e di cura che assicuri maggiori diritti a colf e assistenti familiari e migliori prestazioni alle famiglie.
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Oratorio bizantino
2.99
€
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10.00
€
Fascia di prezzo: da 2.99 € a 10.00 €
In questo nuovo libro, Arminio raccoglie i suoi scritti più liricamente civili, e con il suo stile surreale e comico ricorda per postura autoriale un po’ Emil Cioran e un po’ il narratore «in pubblico» Peter Bichsel, maestro conclamato della prosa breve. Diviso in gruppi tematici (comizi morali, l’esperienza politica, il paesologo in campagna elettorale, le battaglie civili per l’ospedale di Bisaccia e contro la discarica del Formicoso) ilvolume censisce l’impegno di anni dell’ultimo autore comunitario del nostro paese, che usa ancora la parola nel tentativo di salvare un pezzo di mondo. Quelfare letteratura per la quale – come ha scritto di lui il mentore Gianni Celati, una sorta di maestro volontario per l’autore irpino– «occorre privilegiare al massimo le cose singole, contro le astrazioni degli esperti e le frasi fatte dell’attualità». Arminio è sempre a caccia di paesaggi, umani o naturali. Li setaccia rabdomanticamente, implacabilmente, senza paura. Nomina, ammonisce, s’indigna. Fa una battaglia contro il cinismo fin nelle interiora: «C’è sempre altro da fare quando dobbiamo fare qualcosa per gli altri»,dice in un passo emblematico.E anche se il suo baricentro antropologico è quello di Bisaccia, non parla solo di Irpinia, di Sud o dell’Italia intera:la visione è globale, occidentale, nell’intreccio tra cultura contadina, modernità e villaggio tecnologico, la visione di un capitalismo che «a furia di espandersi è diventato piccolissimo». Sovversivo mite della parola e del pensiero, lancia un
j’accuse
virulento contro i politici narcisi e ciechi, specchio sensibile di un declino sociale e morale, ma con la speranzae il sogno di un nuovo umanesimo, fatto di comunità «che vadano oltre il profilo dei singoli campanili e dei singoli comuni», e di nuove agorà.
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Keynes e la cultura economica della CGIL
8.00
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Il Piano del lavoro fu la risposta della CGIL all’isolamento imposto alla maggiore organizzazione dei lavoratori dal contesto politico italiano e internazionale nei primi durissimi anni della guerra fredda. Con questa proposta il sindacato seppe coniugare l’aspirazione al miglioramento delle condizioni di vita di milioni di disoccupati con una visione innovativa dell’economia grazie alla collaborazione tra i suoi dirigenti, primi fra tutti Giuseppe Di Vittorio e Vittorio Foa, e alcuni tra i più brillanti economisti eterodossi che nei dieci anni successivi alla Liberazione rinnovarono profondamente il profilo degli studi italiani, soprattutto alla luce delle nuove teorie keynesiane. Il Piano fu accolto con ostilità sia dall’ambiente accademico, fortemente ancorato all’insegnamento liberista marginalista di Pareto, sia dalla maggioranza degasperiana, che nell’espansione del settore pubblico vedeva una minaccia alla stabilizzazione economica messa in atto negli anni precedenti con misure draconiane. Rigettato come impossibile da realizzare, il Piano ebbe comunque il merito di imporre nel dibattito pubblico nuovi temi di politica economica, sostenendo la necessità di un intervento dello Stato attraverso la creazione delle infrastrutture, sociali e materiali, indispensabili per sviluppare un’economia moderna e per superare i terribili squilibri che laceravano la giovane Repubblica italiana.
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La società dei beni comuni
10.00
€
Il libro raccoglie diciannove opinioni di autrici e autori italiani che da diverse visuali disciplinari (storiche, giuridiche, filosofiche, antropologiche, ambientaliste…) si sono confrontati con il tema dei «commons». Aria, acqua, terra, energia e conoscenza sono risorse speciali, beni primari da cui tutto dipende e la cui fruizione richiede quindi attenzioni particolari. L’applicazione a tali beni della logica del mercato ha sperimentato infatti i più clamorosi fallimenti. Il riconoscimento del Nobel all’economista Elinor Ostrom dimostra che il pensiero unico neoliberista sta incrinandosi anche dentro l’accademia. Ma nella sfera politica (specie in quella italiana) non vi è ancora traccia di ravvedimento: la saga delle privatizzazioni procede, ma cresce anche l’opposizione da parte di numerosi gruppi di cittadinanza attiva, di comitati, di associazioni in nome di una società più consapevole nei riguardi della natura e più responsabile nei confronti di tutta la comunità umana. Contributi di:
Massimo Angelini, Bruno Amoroso, Eugenio Baronti, Davide Biolghini, Paolo Cacciari, Nadia Carestiato, Giuseppe De Marzo, Luigi Lombardi Vallauri, Laura Marchetti, Ugo Mattei, Emilio Molinari, Officina delle idee di Rete@Sinistra, Tonino Perna, Riccardo Petrella, Mario Pezzella, Giovanna Ricoveri, Edoardo Salzano, Chiara Sasso, Gianni Tamino, Laboratorio Verlan, Filippo Zolesi.
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L’identità a più dimensioni
12.00
€
È stato detto che l’identità ha assunto nelle nostre società la stessa importanza che la scoperta della sessualità ebbe ai tempi di Sigmund Freud. Il volume intende chiarire quando e perché l’identità è diventata tanto rilevante. Intende inoltre metterne in luce il carattere eminentemente sociale e processuale, sviluppando una critica a due prospettive riduzioniste, anche se da punti di vista antitetici. Esse, infatti, tendono ad enfatizzare un solo aspetto della nozione di identità, riducendola l’una a un «noi» omogeneo e statico, l’altra a un «io» fluttuante e frammentario. In alternativa a queste due concezioni che postulano una «identità a una dimensione» viene sviluppata, nel corso del volume, una concezione multidimensionale dell’identità. Quante «facce» ha l’identità e come si connettono tra di loro? Che ruolo svolge il riconoscimento dell’altro? Quali sono le strategie che l’individuo mette in atto per far fronte a dissonanze, eventi traumatici, affiliazioni multiple? In che senso si può dire che l’identità è un problema moderno? E infine, come si formano e perché sono ritornate alla ribalta, nel cuore del mondo sviluppato, le identità di soggetti collettivi, dalle identità nazionali a quelle etniche e culturali?
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