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Un giorno e una vita
10.00
€
Il 6 luglio 1960 a Porta San Paolo, luogo-simbolo della Resistenza romana, una manifestazione antifascista contro il governo Tambroni venne dispersa dalle violente cariche della polizia e, per la prima volta in epoca repubblicana, dei carabinieri a cavallo. Questo libro propone una puntuale ricostruzione dei fatti, una ricca selezione di immagini e documenti, ma soprattutto le testimonianze di chi c’era, come i «ragazzi con la maglietta a strisce», che si affacciarono allora alla ribalta politica e sociale. Il ricordo di una giornata particolare diventa lo spunto per un viaggio nella memoria, il racconto appassionato e intenso di vite vissute nel segno della militanza.
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Lo specchio mi guarda
15.00
€
Caro Andrea, […] a breve distanza di tempo tu hai salutato un carissimo figlio e io un carissimo compagno; quel giorno in cui tu, Daniela e Fabrizio salutavate il vostro Claudio e io ero lì un po’ da parte, mi hai chiesto: «
come si fa
?», e io proprio non lo sapevo come si potesse fare a salutare un figlio per sempre. Poi, quando poco dopo anche io mi sono trovata davanti al mio «come si fa?» tu c’eri; ricordo che nella confusione di quel giorno tu mi stavi di fronte ben dritto e mi guardavi e io per un istante mi sono rispecchiata nel tuo sguardo e sentivo che il fatto che tu fossi là, con la tua domanda senza risposta, mi dava forza; la tua presenza mi diceva: «
non sappiamo come, ma si fa
». È così che gli specchi ci guardano, ci riflettono e – come racconti nel tuo libro – legano le memorie del passato a quelle del futuro. Questo tuo libro è un viaggio nella riflessione […]. La riflessione che ci proponi di sperimentare con te è una riflessione basilare, ontologica, quella su cui si fonda la nostra umanità. È una riflessione sulla «Noità» esistenziale che precede la nascita dell’«Io» e del «Tu» e a cui tu – senza imbarcarti in complicate teorizzazioni – dai subito corpo evocando l’immagine misteriosa del Giano bifronte […] Di pagina in pagina la tua «riflessione» abbraccia un vastissimo campo dell’umano che traversa e lega i millenni della storia che ci ha generato: dall’incontro con Archimede e con i suoi celebri specchi – la seconda tappa del tuo viaggio – all’amore che lega per sempre una coppia di anziani coniugi, sor Alvaro e sora Maria, due moderni Filemone e Bauci, immersi in una Trastevere di oggi e di ieri […]. Nel tuo libro, navigando tra Scilla e Cariddi degli scogli ora edipici, ora narcisistici, ci mostri con pacata sicurezza come, grazie all’amore di un figlio, il rapporto speculare con se stessi possa intrecciarsi e continuamente aprirsi all’incontro con l’Altro. (
dalla prefazione di Paola Carbone
)
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Servizi per l’impiego e regolazione del mercato del lavoro in Sicilia
12.00
€
Le politiche del lavoro sono diventate il banco di prova più difficile per i welfare europei. In Italia lo strumento prioritario per limitare i fenomeni di
mismatch
tra domanda e offerta è stato individuato nei servizi per l’impiego che, con la riforma degli anni novanta, hanno sostituito il vecchio sistema del collocamento. Tuttavia, il processo di trasformazione presenta forti differenziazioni territoriali. Le regioni meridionali, più bisognose di politiche attive del lavoro, presentano i deficit maggiori. In Sicilia, poi, in ragione dell’autonomia statutaria, le nuove norme sono state recepite con molto ritardo e l’elefantiasi di una macchina organizzativa cresciuta nelle pieghe delle politiche assistenziali ha reso lungo e faticoso il processo di attuazione. Al deficit normativo si sono cumulate carenze tecnologiche e infrastrutturali, resistenze culturali e organizzative. Il volume presenta i risultati di una ricerca-intervento condotta presso i Centri per l’impiego del Calatino Sud-Simeto, in cui è stato realizzato un interessante esperimento di inserimento delle politiche del lavoro e della riforma all’interno di un percorso di politiche di sviluppo locale avviato ormai da un quindicennio. La rilevanza dei risultati dell’analisi condotta travalica la dimensione locale e fa emergere il complesso intreccio tra problemi di governance e dimensioni organizzative e culturali che condizionano l’attuazione delle politiche del lavoro, indicando possibili linee di intervento per opporsi alle resistenze al cambiamento.
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Mugello sottosopra
10.00
€
Simona Baldanzi, nata in una famiglia di lavoratori del tessile, scrive un libro che è un percorso di studio e di ricerca che la porterà nel cuore della «condizione operaia» del Mugello, nei cantieri dell’Alta velocità prima, della Variante di valico poi. Sono le grandi opere che si snodano tra la Toscana e l’Emilia Romagna, in un territorio tra i più strategici e critici del Paese, in cui la maggior parte della tratta ferroviaria e autostradale è fatta di gallerie. Passa mesi nei campi base, laddove vivono i trasfertisti, a raccogliere dati, voci, volti, storie, polvere, solitudine; e ascolta i dialetti, soprattutto del Sud, traduce gli sradicamenti, studia il lavoro di questi nuovi minatori moderni, le squadre, la struttura dei campi base, il tempo libero. «Mentre prendevo coscienza che il mio territorio era danneggiato irrimediabilmente, decisi che la tesi l’avrei fatta sui lavoratori. Nelle gallerie rimanevano invisibili proprio come le falde e, forse, proprio perché nessuno li prendeva in considerazione, erano a rischio anche loro», racconterà in un passo. Oggi quella ricerca è questo libro esemplare, che ha il pregio di raccontarci un mondo sommerso di grande forza espressiva, riconnettendosi idealmente con due antenati scrittori, Luciano Bianciardi e Carlo Cassola, autori di un classico,
I minatori della Maremma
, fatto anche quello di città sotterranee, infortuni e morti, come una maledizione che si ripete. Perché, come scrisse George Orwell, «più di ogni altro, forse, il minatore può rappresentare il prototipo del lavoratore manuale (…) perché è così virtualmente necessario e insieme così lontano dalla nostra esperienza, così invisibile, per modo di dire, che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene».
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Quali alleanze?
10.00
€
Il volume interroga il tema della rappresentanza sindacale a partire dalle condizioni di lavoro delle nuove generazioni. Il testo nasce a seguito di una ricerca empirica qualitativa condotta dall’IRES regionale in Emilia-Romagna con i giovani sindacalisti della CGIL. In occasione dell’indagine sono stati così coinvolti più di cento delegati, in tutti i settori produttivi e le province del territorio regionale. Nel testo emergono, quindi, non solo le gravi problematiche del lavoro che cambia, della rappresentanza in contesti di lavoro sempre più frammentati, ma anche e soprattutto riflessioni ed elementi di discussione utili ad immaginare strategie di innovazione per il sindacato nel suo complesso. A fronte di uno scenario nel quale la divisione, l’isolamento e l’incomprensione tra le differenti esperienze produttive vanno intensificandosi, nel volume vengono prese in considerazione alcune ipotesi di riorganizzazione della rappresentanza al fine di suggerire nuove ragioni di alleanza e coalizione del lavoro. Ragioni tese ad alimentare un’azione sindacale capace di non rinunciare alla promozione delle emergenti istanze di soggettività dei giovani lavoratori ma neanche ad un’idea di rappresentanza collettiva del lavoro.
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Brutti, sporchi e cattivi
10.00
€
L’Autore indaga con rigore scientifico e passione civile sul ruolo dei media nella costruzione della figura, generalmente negativa, dell’immigrato, sempre e solo chiamato clandestino, secondo una vulgata giornalistica, che non riconosce loro altro status: migrante, immigrato, irregolare, richiedente asilo, profugo politico, rifugiato. Ben diversa è l’immagine che risulta negli ambienti scientifici, dalla ricerca sul campo, dai rapporti diretti con comunità di stranieri in Italia. Ma la realtà conta poco quando la posta in gioco non è la credibilità scientifica ma la preziosa merce del consenso. Gran parte della stampa italiana ha acquisito un ruolo centrale nella definizione del clima di sospetto verso i nuovi arrivati, quando non addirittura di aperta xenofobia. Qualcosa che i meridionali migrati a Torino o Milano negli anni Sessanta ben ricordano, quando erano sbattuti in prima pagina dai quotidiani come «calabresi», «pugliesi» o «siciliani». Come ieri per tanti di noi, i luoghi comuni e la ricerca di capri espiatori si presentano con nuove vesti ed oggi anche l’immigrato perde identità, diventando semplicemente un «extracomunitario». Di Luzio si lancia in un coraggioso lavoro di ripristino della verità storica e di informazione, riportando alla memoria recenti avvenimenti di cronaca, che hanno rappresentato pagine poco dignitose per l’informazione del nostro Paese.
Nel libro è presente un'intervista a Laura Boldrini.
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Da sinistra
22.00
€
Il libro – frutto di un lavoro di ricerca pluriennale condotto in numerosi archivi, di istituzioni e di privati – ricostruisce uno snodo tanto cruciale quanto sottovalutato dell’evoluzione del profilo culturale della Sinistra italiana tra la crisi del centrismo e l’emergere dei movimenti degli anni Sessanta. Al contrario di quanto sostiene un’assai diffusa opinione storiografica, infatti, negli anni ’50 il Partito socialista costituì il luogo di incontro e confronto di proposte politiche originali ed eterogenee, che il libro sceglie di affrontare seguendo l’itinerario dei gruppi di intellettuali che si raccolsero allora intorno alle iniziative di Raniero Panzieri. Il giovane dirigente socialista, impegnato nel rilancio della politica culturale del Partito nel segno di una «uscita a sinistra» dallo stalinismo, diventò il punto di riferimento di intellettuali quali Gianni Bosio, Giovanni Pirelli, Luciano Della Mea, Franco Fortini e i marxisti critici della rivista «Ragionamenti», tutti accomunati dalla ricerca di un modello di rapporti tra politica e cultura alternativo a quello comunista. L’analisi ravvicinata dei contenuti, delle occasioni e delle sedi dei loro dibattiti, la ricostruzione di fortune e fallimenti delle loro iniziative, la riflessione sulle diverse scelte dinanzi all’evoluzione riformista della politica del PSI consentono di veder emergere – intorno ai temi dell’autonomia del lavoro intellettuale, dei suoi rapporti con le strutture di partito e della sua funzione nel quadro del nascente neocapitalismo italiano – argomenti e metodi che, allora minoritari, sarebbero stati raccolti e rielaborati dalle nuove forme di militanza degli anni ’60.
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Questioni di scala
13.00
€
Dopo i tanti insuccessi registrati a partire dal 1990, nell’agenda politica di Roma è di nuovo presente una questione di scala: la possibile attuazione di una riforma del sistema di governo. Anche stavolta però il cambiamento è difficile per diversi motivi, politici e no, approfonditi nel volume. Cosa ne pensano, in particolare, gli attori sociali e istituzionali di Roma e provincia? Muovendo dai risultati di una ricerca sulle mobilitazioni della società civile nell’area metropolitana, il volume discute – collocandosi nel dibattito internazionale in corso su questi temi nelle scienze politiche e sociali – le trasformazioni di scala del potere politico locale. A Roma per diverse ragioni questi problemi rientrano con modalità contraddittorie nell’orizzonte strategico tanto della società civile che lotta per difendere i beni comuni, quanto dei governi di prossimità. Mentre la prima appare sostanzialmente indifferente, i municipi romani auspicano il cambiamento e i Comuni «minori» lo temono. Il Comune e la Provincia di Roma hanno idee fra loro diverse. Tali atteggiamenti, sommandosi alle esistenti asimmetrie di potere, rendono la riconfigurazione della scala una posta in gioco di prevalente interesse delle élite politiche ed economiche metropolitane. Queste infatti riescono meglio a strutturare le loro logiche di azione in una dimensione trans-scalare, in cui sono compresenti orizzonti locali nazionali e globali.
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L’arco della pace
50.00
€
La pace non è solo assenza di guerra: comincia dal rispetto degli altri e si realizza nella convivenza democratica e nell’osservanza di comuni regole internazionali. Il libro ricostruisce le vicende che hanno condotto, dall’Ottocento al Novecento, a conflitti e sopraffazioni a causa del protezionismo, dei monopoli economici e del bellicismo di governi dittatoriali. Contemporaneamente si sono sviluppati gruppi operanti per la pace e movimenti per la difesa dei diritti politici e del lavoro, e per l’emancipazione femminile. Il peso degli interessi finanziari e militari ha provocato altre tragedie, attraverso le quali tuttavia sono emerse la testimonianza e la capacità dei popoli di resistere alle violenze e di battere gli aggressori. Guerre, privazioni di libertà, contese per la disponibilità delle fonti energetiche continuano ad imperversare, mentre le spese per gli armamenti detraggono mezzi che potrebbero migliorare le condizioni di vita in tanti paesi. Ecco perché a favore dei diritti umani e della non violenza nascono nuove iniziative, ampiamente documentate in queste pagine insieme a organizzazioni, gruppi politici e di volontariato, enti di ricerca sul disarmo. La pace si fonda su due pilastri. Il primo è costituito da movimenti attivi nella società tecnologica per contrastare prepotenze, abusi e conformismo, ma che per ottenere risultati positivi dovranno perseguire obiettivi concreti e raccordarsi con le istituzioni, il secondo pilastro, necessario per garantire eguaglianza, certezza del diritto e multiculturalismo.
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Prediche riformiste
15.00
€
Quale significato ha oggi la parola riformismo, dopo che è diventata un cavallo di battaglia della destra in Europa? La domanda chiama in causa le culture politiche della sinistra italiana. Mentre il berlusconismo sta volgendo al tramonto, le forze progressiste non sono ancora riuscite ad elaborare una risposta credibile alla crisi del rapporto tra democrazia e lavoro, accelerata da una globalizzazione senza regole. Se questo è vero, c’è addirittura un contratto sociale da riscrivere, e c’è un’alleanza tra economia di mercato e welfare da ristabilire, che si prendano cura anzitutto dei perdenti nella lotteria della vita. Il dovere del riformismo è quello di progettare e di fare le riforme. Altrimenti, diventa solo un logo che dice da dove si viene, ma non dove si vuole andare. Tra le tante prediche che l’autore rivolge al mondo politico e sindacale italiano, è quella che in fondo le riassume un po’ tutte.
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Piero Boni
9.00
€
Piero Boni (1920-2009) è stato un protagonista della storia dell’Italia repubblicana. Socialista riformista, ha dedicato l’intera sua vita all’emancipazione dei lavoratori e, in particolare, a realizzare i due obiettivi per cui aveva lottato fin da giovane: gli ideali antifascisti della Resistenza e la costruzione dell’unità sindacale, a partire dalla CGIL. Il saggio di Marco Minardi affronta, con dovizia di documentazione, la vita partigiana di Piero: prima a Roma, in stretto contatto con la leadership socialista, poi, paracadutato nell’appennino parmense, come capo missione della famosa chain Goff delle OSS statunitensi con il nome di «agente Coletti». La partecipazione alla Resistenza gli valse la medaglia d’argento al valor militare. Andrea Ricciardi ripercorre, in modo puntuale e accurato, i lunghi anni trascorsi nella CGIL, in cui Boni ha ricoperto incarichi di grande responsabilità, sia a livello di categoria, nei chimici e nei metalmeccanici, con Luciano Lama e con Bruno Trentin, sia a livello confederale come segretario generale aggiunto, avendo costantemente di mira il rafforzamento e il rinnovamento dell’unità sindacale più larga possibile. Riflettendo sulla sua generazione Piero Boni ha detto: «Nessuno di noi è nato partigiano o sindacalista, ma ci anima la stessa passione e lo stesso impegno. L’aver fatto la Resistenza segna la differenza…».
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La Costituzione a scuola
13.00
€
Gli studenti delle scuole secondarie superiori del nostro Paese conoscono la Costituzione? Ne apprezzano i principi e i valori? È quanto ha voluto appurare un’indagine di «Proteo Fare Sapere», associazione di docenti e ricercatori, in collaborazione col CRS. L’inchiesta ha coinvolto oltre 7.000 studenti di licei, istituti tecnici e professionali di dieci regioni italiane. La riproposizione di quesiti utilizzati per un’analoga indagine condotta nel 1988 da A. Ardigò e C. Cipolla ha consentito confronti diacronici che mettono in evidenza i mutamenti intervenuti nel corso degli ultimi 23 anni nel rapporto tra universo giovanile e istituzioni, politica, modo d’intendere la cittadinanza. I risultati dell’inchiesta possono rivelarsi tanto più utili in seguito all’introduzione (con la legge n. 169 del 2008) nelle scuole di ogni ordine e grado dell’insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione», offrendo agli insegnanti uno strumento in più affinché la «formazione del cittadino» si basi sulla conoscenza di ciò che effettivamente gli studenti italiani chiedono alla nostra democrazia.
Ha collaborato Gennaro Lopez.
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L’economia sommersa e lo scandalo dell’evasione fiscale
13.00
€
L’annosa questione dell’evasione fiscale, significativamente definita in prima pagina «maxirapina» dal quotidiano cattolico Avvenire, è stata più volte al centro del dibattito sindacale e dei movimenti di tutela dei cittadini, senza peraltro trovare adeguato riscontro nelle forze politiche. Come è noto, il Parlamento si sta occupando in maniera prevalente di uno degli aspetti della materia, il federalismo fiscale, che, di certo, così come delineato, non inciderà in modo rilevante sulla lotta all’evasione, accentuando invece la sperequazione già esistente tra le diverse aree geografiche. Gli autori affrontano dal punto di vista giuridico e con una visione moderna e globale il problema dell’evasione, che coinvolge anche l’economia sommersa nei suoi complessi e diversi risvolti. Avanzano inoltre proposte concrete per una incisiva lotta contro «lo scandalo dell’evasione fiscale» mediante una più stretta collaborazione tra le autorità tributarie centrali e quelle locali. Il saggio è corredato di una serie di dati forniti dalle principali istituzioni che si occupano di evasione fiscale, così da offrire un quadro completo della gravissima situazione in cui è precipitato il paese.
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Al Wasit
40.00
€
Al Wasit è una espressione araba che in italiano è traducibile con l’espressione «La via per». Per quest’opera sta quindi ad indicare uno strumento rivolto in primo luogo agli arabi presenti in Italia, o anche all’estero, che intendono imparare la lingua italiana in modo corretto e compiuto. L’opera si compone di due volumi, di un fascicolo e di un Cd audio-video, tutti raccolti in una apposita custodia. Il primo volume, partendo dall’alfabeto, prende in esame la grammatica italiana e ne illustra le regole che sovrintendono alla costruzione del periodo. Nel secondo volume sono invece contenute: una storia della lingua italiana dalle origini ad oggi; un taccuino storico economico, un taccuino sociale geografico e un taccuino linguistico del nostro paese; l’illustrazione della coniugazione dei verbi regolari e irregolari. Il fascicolo raccoglie in 12 tavole sinottiche i contenuti dell’opera, mentre nel Cd sono contenute le lezioni che accompagnano l’apprendimento della lingua italiana supportate, oltre che dal sonoro, anche da materiale scritto. Al Wasit, per struttura e completezza, rappresenta uno strumento unico e di grande utilità per tutte le persone di lingua araba che desiderano apprendere l’italiano, nonché per gli italiani che vogliono approfondire la conoscenza della lingua araba.
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Referendum e alternativa politica
12.00
€
Dopo la vittoria del centro destra nel 2008 l’Italia per molto tempo è sembrata attonita, quasi avesse smarrito la capacità di reagire. Recentemente però, con importanti iniziative – quella dei precari, in particolare della scuola; quella del 13 febbraio 2011, organizzata da un comitato di donne con lo slogan «Se non ora quando»; quelle dei metalmeccanici della FIOM e lo sciopero generale della CGIL –, si è fatto avanti un rinnovato protagonismo dell’opinione pubblica dopo quello che è sembrato un lungo letargo. L’esito dei referendum abrogativi sul nucleare, sull’acqua e sul legittimo impedimento ha poi confermato che qualcosa si è mosso nel profondo del paese, che ha ripreso gusto alla partecipazione attiva e ha reso possibile un risultato straordinario, da cui oggi si può ripartire con nuova fiducia ma anche con la consapevolezza che dalla vittoria nei referendum alla costruzione di un’alternativa politica alla destra ce ne corre. Alfiero Grandi sottolinea l’urgenza del cambiamento politico, prima che i guasti crescenti in cui si è fatto precipitare il paese si facciano irreparabili, e manifesta un esplicito atto di fiducia verso il centro sinistra, tutto, che vuole spingere ad avere coraggio ed aiutare a muoversi e a scegliere.
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Cortissima STORIADITALIA 1860-2010
12.00
€
Un piccolo libro e uno stimolante Dvd per i nuovi italiani, gli stranieri-immigrati, ed anche per tutti i cittadini (adulti, giovani, adolescenti, anziani) che vogliono imparare o ricordare i passaggi principali della nostra storia unitaria: da soli, nelle scuole, nel sindacato, nelle associazioni, nei partiti, nelle università della terza età, nelle aziende. In particolare libro e Dvd si propongono come piacevole strumento di formazione e informazione di base per i milioni di uomini e donne provenienti da altri paesi che vivono e lavorano e studiano in Italia, che hanno bisogno e piacere di conoscere meglio sia la lingua italiana sia la storia dell’Italia unita. Nei prossimi mesi ed anni in tutta Italia aumenteranno per legge i corsi di italiano abbinati a momenti di informazione civica sulla storia e sulla Costituzione: Cortissima STORIADITALIA sarà un possibile supporto didattico a queste attività. I 10 capitoli illustrati nel libro e raccontati nel Dvd non riguardano solamente la «politica» ma i fatti più importanti e significativi di ordine sociale, culturale, economico, artistico, sportivo. Sono svolti inoltre con un linguaggio misto di parole, immagini, disegni, fotografie, legati da un testo base scritto in un italiano semplice, essenziale, comprensibile dal maggior numero di persone di ogni età e conoscenza minima della lingua. Ai 10 capitoli si aggiunge nel libro un’utile appendice con la riproduzione della Costituzione italiana.
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Annali Fondazione Di Vittorio 2010. Lavoro, salute, sicurezza
25.00
€
Il numero degli Annali propone una riflessione a più voci su un tema che è stato cruciale e continua ad essere drammaticamente attuale nel mondo del lavoro. Come sottolinea Susanna Camusso nella prefazione, donne e uomini si sono misurati di continuo con i problemi di salute e sicurezza. Per lungo tempo essi sono stati ascritti all’arretratezza dell’ambiente di lavoro, avvalorando la convinzione, di stampo evoluzionista, che la modernizzazione dell’organizzazione produttiva potesse, di per sé, risolvere o, per lo meno, contenere morti e malattie, ma non è stato così. L’Annale avvia una riflessione su più piani: nella sezione
Tra memoria e quotidianità
, attraverso le voci di Carlo Ghezzi e Alessandro Leogrande, vengono narrati momenti ed eventi che hanno acquisito valenza simbolica nella storia del Paese. Nella sezione
Lavoro e sicurezza
i saggi di studiosi e dirigenti sindacali come Diego Alhaique, Franco Carnevale, Stein Evju, Maria Luisa Righi, Antonella De Marco, Moulay el Akkioui, Paola Agnello Modica permettono una lettura attenta dei diversi aspetti del problema. Nella sezione
Fabbrica e territorio
si privilegia la disamina di alcuni studi di caso attraverso i contributi di Gloria Chianese, Mauro Bonelli e Bruno Pesce, Ornella Bianchi, Massimo Menegozzo, Giovanni Sannino. Nell’insieme, saggi e testimonianze consentono di avviare un’analisi quantitativa del fenomeno, sollecitano la riflessione sulle diverse culture della salute e favoriscono la ricognizione sul piano giuridico-normativo a livello nazionale ed europeo. I saggi di Antonio Colombi e Pieralberto Bertazzi, Andrea Gianfagna e Gloria Malaspina, Diego Alhaique, nella sezione
Luoghi e strumenti della cultura sindacale
, focalizzano l’attenzione su alcuni dei principali strumenti (riviste e strutture) di diffusione della cultura sindacale sul tema salute e sicurezza. Infine Maria Paola Del Rossi, nel ricco e approfondito inserto, rivisita l’intera produzione bibliografica che il Centenario della CGIL ha sollecitato nell’articolata rete dell’organizzazione sindacale.
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Bruno Trentin. La sinistra e la sfida dell’Europa politica
20.00
€
La costruzione dell’Europa politica ha scandito l’impegno di Bruno Trentin di fronte alla terza rivoluzione industriale e al panorama internazionale degli anni novanta. Prendendo le mosse dall’elezione al Parlamento europeo nella legislatura 1999-2004, il volume ricostruisce l’attività politica e intellettuale di Trentin nell’ultimo decennio della sua vita. Aperto dalle testimonianze del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di personalità della sinistra politica e sindacale come Martin Schulz, Sergio Cofferati, Guglielmo Epifani e Susanna Camusso, il libro propone una selezione degli interventi di Trentin al Parlamento europeo e un’ampia raccolta dei suoi scritti del decennio (1997-2006). Come attesta l’esperienza del «Gruppo Spinelli» al Parlamento europeo, emerge una forte battaglia per una Europa federale, capace di promuovere un nuovo modello di sviluppo fondato sul lavoro e sulla conoscenza e di esercitare un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. Cogliendo le contraddizioni della sinistra nella storia del processo di integrazione, l’elaborazione intellettuale e politica di Trentin si rivela di grande attualità per le sfide del tempo presente.
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Parlamenti
10.00
€
Paolo Volponi è stato un grande scrittore «di complemento»: dirigente olivettiano e poi parlamentare, le sue pagine nascono come verifica della realtà del paese. Dall’esperienza industriale, com’è noto, ha tratto
Memoriale
(1962) e
Le mosche del capitale
(1989), romanzi tra i più rilevanti del secondo Novecento italiano. Eletto al Senato, nel 1983, i suoi discorsi parlamentari sono straordinari esempi di passione civile e di perizia argomentativa, nata dall’urgenza, «in situazione», di dotarsi di uno strumento di invenzione figurale. Mentre s’impegnava strenuamente contro i tagli alla scala mobile, il duopolio televisivo o la Guerra nel Golfo, scriveva, sulle stesse carte del Senato, appunti, poesie, intere sequenze di romanzi. Tra queste carte si trovano i materiali di un romanzo parlamentare-epistolare «su Palazzo Madama», concepito da Volponi in dialogo con il senatore del Pci Edoardo Perna. Il testo, inedito, a forte connotazione grottesca e parodica, è incentrato sulle misteriose apparizioni di un «Senatore Segreto» che, dalla monarchia in poi, ha sempre abitato come uno spettro le quinte del Parlamento, riuscendo a votare a favore dei trasformismi e delle maggioranze più vili e corrotte. Contro questa fissità, «segretezza» e «devozione», Volponi ci attesta come un’altra Italia sarebbe stata possibile se solo avessero trovato ascolto l’onestà culturale, i progetti e le tensioni ideali di cui la sua molteplice esperienza industriale, politica e letteraria è il più prezioso documento.
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Palmiro
10.00
€
Si immagini una cittadina delle Marche nell’immediato dopoguerra, Fermo, e si immagini una locale sezione del Pci, fra manovali e contadini, giocatori di carte, comizianti improvvisati, ritratti di Stalin, di Gramsci e del compagno segretario del Partito, Palmiro Togliatti: si immagini infine, là dentro, un proletario adolescente, bocciato dalla scuola fascista che però si proclama poeta, mezzo bracciante e mezzo muratore, ironico e insolente, una specie di Socrate anarchico, da tutti sfottuto e mal tollerato.
Palmiro
(1986), che torna in libreria dopo decenni di clandestinità, è il romanzo di formazione di uno dei maggiori poeti contemporanei, Luigi Di Ruscio, ed è un libro avvincente, travolgente. Scritto dal basso verso l’alto, guardando alla vita come sopravvivenza, il romanzo ha il ritmo tragicomico di un’epopea picaresca dove il protagonista ne viene combinando di tutti i colori ma rivolge di continuo a se stesso le domande più essenziali: ce la farò a sfangarla e a trovare un lavoro? chi sarà la mia donna? e la rivoluzione, quando scoppia la rivoluzione? Scritto con la felicità inventiva e la cadenza orale che peraltro è tipica della poesia di Di Ruscio, Palmiro ha già avuto lettori d’eccezione come Italo Calvino che ne parla in una lettera come di un fratello del Bardamu di Louis-Ferdinand Céline o del
Buon soldato Sc’vèik
di Hasek. Il piccolo eroe, infatti, gira a vuoto, continua a non avere né un lavoro né una donna e di rivoluzione neanche se ne parla. Decide dunque di emigrare e prende il treno, così finisce a Oslo a fare l’operaio: è lì che incontra la sua musa-moglie e si inoltra, suo malgrado, nel beato paradiso dei socialdemocratici.
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Libeccio d’Oltremare
14.00
€
L’obiettivo del libro è aprire una riflessione sulle forme di insubordinazione che si stanno estendendo nel mondo contro il saccheggio neoliberista: iniziato negli anni Settanta in America Latina, oggi ha portato l’intero globo all’interno della logica occidentale della finanziarizzazione; ancora una volta le ex colonie sono state un laboratorio di processi politici più avanzati rispetto alle ex metropoli (Miguel Mellino, Ambra Pirri). È in questa ottica postcoloniale che appare rilevante guardare agli effetti che i rivolgimenti nel Maghreb e nel Mashreq cominciano ad avere sul regime europeo e dei «confini esterni» dell’Unione, ricostruendone i caratteri che si sono fondati sull’attivo coinvolgimento di regimi come quello libico di Gheddafi e quello tunisino di Ben Ali (Sandro Mezzadra). Alla luce dei cambiamenti sociopolitici che si stanno verificando nell’area libica si guarda anche alle ripercussioni sulla lotta al traffico di esseri umani (Oria Gargano con Francesca De Masi, Carla Quinto e Francesca Esposito). Viene analizzato in particolare il ruolo dell’isola di Lampedusa, spartiacque di un Mediterraneo che rischia di diventare un’area di insediamento di istituzioni di reclusione (Alessandra Sciurba). Anche questi stravolgimenti sono alla base dei processi rivoluzionari in corso, insieme all’enorme asimmetria che continua a dividere le due sponde del mare nostrum. Queste ribellioni si possono definire decisamente post-islamiche in Nord Africa e postmoderne in Occidente, anche grazie alla significativa presenza femminile (Renata Pepicelli, Anna Curcio) e giovanile e per il ruolo giocato da Internet, da Twitter e dalla rete tutta in un paese in cui i giovani rappresentano il 60-70% della popolazione (Giuliana Serra). Le rivolte nordafricane hanno rotto l’equilibrio su cui, fino a pochi mesi fa, si fondava l’ingiusto ordine mondiale, e rappresentano una sfida, raccolta dall’Occidente, al processo di integrazione europea (Annamaria Rivera) ma soprattutto al neoliberismo e alla finanziarizzazione del globo (Mellino, Pirri).
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Il corpo e lo spazio della pena
14.00
€
La vertiginosa crescita delle incarcerazioni nell’ultimo ventennio ha fatto esplodere il problema del sovraffollamento penitenziario, e con esso quello della qualità della pena nel rispetto della dignità della persona detenuta. Tra timide riforme e occasionali provvedimenti deflattivi, la costruzione di nuove carceri e la saturazione di quelle esistenti continuano a dominare l’agenda politica. La struttura architettonica, la qualità edilizia e la collocazione urbanistica del penitenziario corrispondono alla sua funzione e al modo di interpretare la pena privativa della libertà. Chi si propone di riformare la pena non può rinunciare, quindi, a ripensare lo spazio penitenziario, almeno fino a quando il carcere resterà dominante nelle nostre culture e nelle nostre pratiche punitive. Testi di
Sebastiano Ardita, Vittorio Borraccetti, Cesare Burdese, Alessandro De Federicis, Patrizio Gonnella, Francesco Maisto, Corrado Marcetti, Alessandro Margara, Mauro Palma, Sonia Paone, Eligio Resta, Leonardo Scarcella, Adriano Sofri, Maria Stagnitta, Grazia Zuffa.
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CGIL. L’agenda dei tuoi diritti
8.50
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In apertura di ogni pagina del diario
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Dalle ex lavoratrici della Omsa di Faenza alla madre di Federico Aldrovandi. Dai blogger e rapper che hanno incendiato la rivolta nei paesi del Maghreb alle grandi «inchieste umane» in Cina. Dai cassintegrati dell’Asinara ai giovani palestinesi di Gaza. Dai precari del call center Teleperformance al Popolo Viola. Questo libro racconta, attraverso la voce dei protagonisti, alcune delle storie che mediante la Rete sono riuscite a sfondare la cortina di ferro del
mainstream
. Uomini e donne che hanno affidato al mare magnum di Internet i loro messaggi, dopo essere stati ignorati o strumentalizzati dalla «grande» informazione, e sono così riusciti a farsi ascoltare da tutti, compresi quelli che prima li ignoravano. Tanti piccoli esempi delle infinite potenzialità della Rete e dei motivi per cui la protesta più isolata della faccia della terra, come quella dei lavoratori sardi della Vinyls, abbia superato per numero di telespettatori il Grande Fratello Mediaset. O come migliaia di giovani si siano dati appuntamento su Facebook dopo anni di censure e divieti per rovesciare la dittatura. Una lettura semplice e coinvolgente che vuole essere anche uno strumento di riflessione per tutti quelli che hanno sempre detto riguardo a Internet: questo strumento non mi convince!
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